CAMERINO – Gli esperti del meteo annunciano l’arrivo della neve e mai, come quest’anno, le loro previsioni sono state accolte con un gigantesco sospiro di sollievo. A sperare nelle precipitazioni non ci sono soltanto gli operatori della montagna che ormai da mesi aspettano di poter rimettere in moto gli impianti sciistici. Anche gli altri comuni del maceratese, infatti, stanno facendo i conti con la mancanza di acqua, dovuta alla scarsa portata delle sorgenti montane dopo questi lunghi mesi di siccità. Ma adesso la situazione sembra destinata a cambiare. Occhi puntati al cielo, dunque, in montagna e non solo. Questo inverno dalle temperature primaverili, infatti, ha creato non pochi problemi sul territorio. I primi a soffrire dell’anomalo caldo, non poteva essere altrimenti, sono stati proprio i comuni della montagna. Quelli che solitamente, in questo periodo dell’anno, vengono presi d’assalto dagli appassionati di sport invernali. Ussita, Bolognola, Catelsant’Angelo sul Nera e Sarnano hanno dovuto fare i conti con un gran numero di visitatori in meno rispetto alle stagioni precedenti e con i soliti problemi legati alla mancanza di acqua. Qualcuno ha anche avviato le procedure per chiedere lo stato di calamità. Gli operatori turistici hanno già subito gravi contraccolpi economici e adesso si spera che questa seconda parte di inverno permetta loro, quantomeno, di recuperare il terreno perduto. La situazione, come già accennato, non è migliore per i comuni che si trovano più a valle. Qui, il problema più grande è rappresentato dagli acquedotti rimasti a secco. Sulle condutture scorre pochissima acqua e c’è grande preoccupazione per quello che potrebbe succedere nei mesi estivi. Tutti, dunque, aspettano con ansia che questo anomalo inverno dalle temperature primaverili si riporti sui livelli normali. A sentire le previsioni, l’attesa sta per finire e quanti hanno potuto godersi il prolungamento dell’estate, come i tanti motociclisti che in questo fine settimana hanno preso d’assalto le strade del territorio, dovranno rassegnarsi all’arrivo del freddo.
EMANUELE PIERONI
Fonte: Corriere adriatico