Il progetto, che si è guadagnato il secondo posto in un concorso nazionale per lo sviluppo della logistica agroalimentare, ha ottenuto un finanziamento di 4 milioni di euro dai fondi PNRR, coprendo il 40% del budget totale di 10 milioni necessario per la sua realizzazione.
Questa innovativa funivia, lunga 1300 metri e con un sistema di agganciamento automatico, sarà sorretta da 11 piloni, di cui sei in galleria. Con una capacità di trasporto di 460 contenitori orari alla velocità di 5m/s, partirà dalla sala di lavorazione di Predaia, attraverserà la Miniera di Rio Maggiore e proseguirà per oltre 400 metri in galleria fino alle celle ipogee. Queste ultime, un sistema di refrigerazione naturale, già permettono un risparmio energetico del 30% rispetto ai magazzini convenzionali.
Conosciuta come la “funivia delle mele”, questa infrastruttura rappresenta una novità in Europa e permetterà di ridurre di 6.000 i viaggi annuali di camion, con una conseguente diminuzione di 12.000 chilometri percorsi e una significativa riduzione delle emissioni di CO2 nella valle.
“Questo risultato è un riconoscimento straordinario per tutti i nostri consorziati – ha precisato Enrico Seppi, presidente di Melinda – Un premio alla progettualità che abbiamo saputo mettere in campo e che contribuirà agli sforzi in favore della sostenibilità avviati ormai da tempo. Il nostro obiettivo e la nostra missione è quella di offrire prodotti agricoli di alta qualità riducendo, passo dopo passo, la loro impronta ecologica. Non solo: considerando che, in generale, l’ortofrutta è un prodotto con basse marginalità, questi interventi di razionalizzazione logistica potranno avere un impatto positivo sulla sostenibilità economica della filiera”.
Seppi ha proseguito dichiarando che “La nuova funivia è stata premiata dal bando PNRR anche perché ha rilevanti ricadute in chiave turistica: aggiungerà ancor più valore alla riqualificazione del centro visitatori Il Mondo di Melinda dal quale potrà partire un percorso dedicato. In questo modo vogliamo riuscire a trasformare un’innovazione industriale in uno strumento di valorizzazione territoriale. Grazie a essa, potremo ben presto raccontare ai turisti la storia che c’è dietro a ognuna delle nostre mele e gli sforzi di innovazione per rendere sempre più sostenibile questa attività. Siamo certi che la visita alle ipogee diventerà uno dei punti di forza dell’offerta turistica trentina e nazionale e consentirà agli ospiti di vivere un’esperienza unica al mondo”.