Una terribile tragedia ambientale si è verificata sabato scorso, 15 marzo, sul Monte Catria, nell’Appennino umbro-marchigiano: un intero stormo di fenicotteri rosa si è schiantato contro le rocce e una faggeta della zona a causa del maltempo. Il bilancio finale è drammatico: sette fenicotteri morti e due miracolosamente sopravvissuti.
La dinamica della tragedia sul Monte Catria
Lo stormo di fenicotteri, composto da nove esemplari, stava attraversando l’Appennino probabilmente diretto dal Mar Tirreno verso l’Adriatico, quando è stato sorpreso sabato 15 marzo da una violenta tempesta con raffiche di vento tra i 120 e i 130 km/h. Travolti dal vento forte e dal maltempo, gli uccelli sono stati scaraventati contro la parete rocciosa del Monte Catria, a circa 150 metri dalla croce sulla cima, finendo in una faggeta ad un’altitudine di circa 1.500 metri.
Alcuni escursionisti, trovandosi di fronte a una scena agghiacciante, hanno subito dato l’allarme ai Carabinieri Forestali di Cagli (PU). Questi ultimi, intervenuti prontamente, hanno constatato la morte immediata di sette esemplari, alcuni dei quali già predati dagli animali selvatici che ne avevano nascosto i resti, probabilmente per utilizzarli come scorta di cibo.
Il recupero e le cure per i fenicotteri sopravvissuti
Due fenicotteri superstiti sono stati trovati in condizioni critiche, disorientati e infreddoliti. Dopo essere stati avvolti in coperte termiche, i Carabinieri Forestali di Cagli (PU) li hanno affidati al Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) di Ca’ Girone, a Urbino, unico luogo in grado di assicurare la loro guarigione e il ritorno in natura.
Dopo alcuni giorni di trattamento, le notizie sono incoraggianti: gli esperti confermano che entrambi gli esemplari si stanno riprendendo e verranno liberati quanto prima alle Saline di Cervia, in provincia di Ravenna, area ideale per la loro nidificazione e sosta.
Tra i due fenicotteri recuperati, uno era inanellato con una fascetta riportante la scritta ‘Paris’, rivelando così un’origine francese dell’esemplare e aprendo interessanti prospettive sul monitoraggio delle rotte migratorie di questa specie.
Ipotesi sulla presenza insolita dei fenicotteri nell’Appennino
Secondo gli esperti del CRAS e dei Carabinieri Forestali di Cagli, l’episodio è eccezionale: i fenicotteri rosa sono uccelli tipici di ambienti costieri, lagunari o salini, e la loro presenza sulle alture appenniniche è estremamente insolita. Probabilmente, lo stormo è stato sorpreso dal violento maltempo mentre migrava dall’area tirrenica verso le coste adriatiche, dove si trovano alcune delle principali colonie italiane della specie.
Fenicotteri rosa in Italia: habitat e diffusione
In Italia, i fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) sono sempre più numerosi. Colonizzano prevalentemente le zone umide come la Riserva Naturale delle Saline di Margherita di Savoia in Puglia, le saline di Priolo in Sicilia, Orbetello in Toscana e il Parco naturale Molentargius in Sardegna.
Questa tendenza è legata alle condizioni climatiche e alla disponibilità di risorse alimentari che il territorio italiano offre durante la primavera e l’estate, periodo in cui i fenicotteri migrano dalle coste africane.
Le difficoltà dei fenicotteri durante il maltempo eccezionale
La tragica vicenda sul Monte Catria evidenzia le difficoltà incontrate dagli animali migratori, soprattutto in condizioni climatiche estreme. Come ha osservato recentemente il CRAS di Ca’ Girone e la Protezione Civile, fenomeni come temporali violenti, vento forte e temperature basse possono mettere seriamente a rischio la vita degli animali selvatici. Purtroppo, i fenicotteri non sono stati gli unici animali colpiti: nelle ultime settimane anche caprioli e lupi stanno soffrendo per la mancanza di risorse alimentari e la durezza delle condizioni climatiche, come confermato da recenti episodi di cronaca.
Caratteristiche del fenicottero rosa
Il fenicottero rosa (Phoenicopterus roseus) è un uccello trampoliere inconfondibile, alto fino a un metro e mezzo, dal lungo collo e zampe sottili. Ha un grande becco rosa e nero utilizzato per filtrare il cibo dall’acqua. La sua famiglia, quella dei Phoenicopteridae, è tra le più antiche tra gli uccelli: alcuni fossili risalgono a circa 30 milioni di anni fa.
Oggi, la popolazione mondiale di fenicotteri è stimata intorno ai 700 mila esemplari, e continua a crescere. In Italia la specie nidifica principalmente in Puglia, Sicilia, Sardegna, Emilia-Romagna e Veneto, con tentativi sporadici anche in altre regioni.
La minaccia dell’uomo e le problematiche ambientali
Nonostante la popolazione globale sia in crescita, secondo il WWF, il fenicottero rosa soffre comunque per il deterioramento degli habitat, l’inquinamento e il disturbo antropico nelle aree di nidificazione. Non sono infrequenti le morti causate da elettrocuzione o da collisione con infrastrutture umane.
La tragedia di Monte Catria, oltre al dolore per la perdita degli esemplari, è anche un monito sulle conseguenze sempre più frequenti di un clima instabile e imprevedibile. Un evento drammatico, ma anche un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della tutela degli habitat