Sulle piste di Sarnano picchia con le racchette uno sciatore che aveva abbracciato sua figlia, assolto

Un episodio di tensione sulle piste da sci di Sarnano, nella zona di La Maddalena-Sassotetto, si è concluso con l’assoluzione dell’imputato. Un uomo di 50 anni, accusato di lesioni personali e minacce, è stato dichiarato non colpevole dal tribunale di Macerata. La vicenda aveva suscitato clamore perché il presunto aggressore era stato accusato di aver picchiato un altro sciatore di 66 anni con una racchetta da sci, dopo che quest’ultimo aveva abbracciato e baciato sulle guance la figlia minorenne del 50enne.

Il giudice Domenico Potetti ha assolto l’uomo, mentre il PM Francesca D’Arienzo ha richiesto la trasmissione degli atti in procura per valutare una possibile accusa di calunnia contro chi aveva sporto denuncia.

Cosa è successo sulle piste da sci di Sarnano?

I fatti risalgono al 18 febbraio 2023, quando sulle piste innevate di Sassotetto, un uomo di 66 anni sarebbe stato aggredito dal padre della ragazza che aveva abbracciato poco prima.

Secondo l’accusa iniziale, il 50enne avrebbe colpito il 66enne alla gamba con una racchetta da sci, facendolo cadere a terra. Dopo la caduta, l’avrebbe bloccato e colpito nuovamente su braccio, spalla, mano e gamba, pronunciando frasi minacciose come:

“Sei un porco, non sai chi sono io. Ora vedi cosa ti faccio. Ti meno fino a farti sanguinare.”

L’uomo colpito aveva riportato lesioni con una prognosi superiore ai 40 giorni.

Il motivo dello scontro: l’abbraccio alla figlia minorenne

L’episodio sarebbe nato da un malinteso. Il 66enne, mentre sciava, avrebbe rivolto alla giovane diciassettenne un commento sul suo abbigliamento, dicendo qualcosa come:

“Anche se sei vestita come una nota squadra di calcio, sono convinto che non sei juventina.”

La ragazza aveva risposto di tifare un’altra squadra e, avendo in comune il tifo per l’Inter, il 66enne l’aveva abbracciata e baciata sulle guance. Secondo l’uomo, il gesto era stato consensuale, ma il padre, venuto a conoscenza dell’accaduto, avrebbe reagito con l’aggressione.

L’assoluzione e il possibile ribaltamento dell’accusa

Il 50enne, difeso dagli avvocati Igor Giostra e Roberto Pompei, ha sempre negato l’aggressione. Il giudice ha ritenuto che non ci fossero prove sufficienti per una condanna e ha disposto l’assoluzione dell’imputato.

La vicenda potrebbe però avere un ulteriore sviluppo: il PM ha chiesto di trasmettere gli atti in procura per valutare l’ipotesi di calunnia nei confronti di chi ha sporto denuncia. Se l’accusa di calunnia dovesse essere confermata, il 66enne potrebbe a sua volta essere indagato.

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