Nell’ambito dei mutamenti climatici che stanno affliggendo i ghiacciai a livello globale, e quelli alpini in particolare, una recente pubblicazione sulla rivista Nature Climate Change solleva preoccupazioni specifiche per le stazioni sciistiche italiane. Secondo questo nuovo studio, se non si effettueranno riduzioni significative delle emissioni derivanti dall’uso di combustibili fossili, tutte le stazioni sciistiche italiane potrebbero essere gravemente compromesse a causa della carenza di neve.
La ricerca suggerisce che soltanto il 51% di queste stazioni potrebbe ottenere un qualche grado di sollievo attraverso l’uso di neve artificiale. Tuttavia, anche questa mitigazione sarebbe insufficiente a lungo termine. L’indagine evidenzia che solo se si raggiungeranno gli obiettivi dell’Accordo di Parigi , che prevede un limite all’aumento delle temperature globali a +1,5°C entro il 2030, la percentuale di stazioni sciistiche italiane a rischio potrebbe essere ulteriormente ridotta al 17%.
Data l’importanza delle stazioni sciistiche per l’economia e il turismo italiani, questi risultati segnalano un urgente bisogno di azione. Il tempo per intraprendere misure significative è limitato, e l’attenzione dovrebbe essere focalizzata su strategie di mitigazione e adattamento sostenibili.
La priorità è ora di ridurre le emissioni di gas serra in maniera ancora più intensiva rispetto a quanto previsto attualmente, al fine di limitare e moderare l’incremento medio delle temperature attribuibili a tali emissioni. Delle stazioni sciistiche esistenti a livello globale, quasi la metà (2.234 per l’esattezza, come evidenziato dallo studio) si situa in Europa. Attualmente, le stazioni sciistiche europee affrontano il crescente problema della scarsità di neve, a condizione che i trend di emissioni attuali persistano con l’inevitabile impatto sulle temperature. In tal scenario, anche un’ampia produzione di neve artificiale potrebbe non garantire una copertura nevosa costante in determinate aree. La maggior parte delle località sciistiche europee, inoltre, sarebbe esposta a rischi considerevoli. Questo studio, pubblicato da GSCC, la rete mondiale di comunicazione specialistica nei campi legati al clima, all’energia e all’ambiente, rappresenta la prima analisi dettagliata sull’impatto dei diversi gradi di riscaldamento sulle stazioni sciistiche europee e sulla capacità di innevamento programmato di fornire una copertura nevosa stabile.