Distrutta da un incendio la storica fabbrica degli sci Fischer, in Ucraina. La struttura era diventata un punto di riferimento per tutti gli sciatori e per il mondo dell’attrezzatura tecnica. Costruita negli anni ’40, ha iniziato a produrre sci Fischer nel 1988.
Pensate che il 60% della fabbricazione totale della Fischer veniva prodotta proprio nello stabilimento ucraino. All’interno venivano prodotte le attrezzature non solo del marchio austriaco, ma anche quelle di altri marchi famosi: Scott, Tecno Pro, Hagan, Rossignol, Alpina, Splitkein, Tecno.
Il 70% degli sci che erano prodotti in Ucraina venivano poi portati al centro logistico Fischer in Austria, da dove poi erano inviati in ben 43 Paesi del mondo tra cui Giappone, Canada e Stati Uniti. Dall’Ucraina invece gli sci vengono forniti direttamente a Francia e Canada.
Era il 2016 quando la fabbrica aveva annunciato di aver iniziato un percorso di produzione di componenti in carbonio anche per marchi automobilistici importanti ed internazionali, tra cui BMW, Audi, Porsche e Mercedes. Questo stabilimento situato a Mukacevo, poi, produceva anche bastoni per hockey di ghiaccio e contava su circa 1500 dipendenti. Le cause dell’incendio sono ancora da chiarire, ma nel frattempo sappiamo che nessuno è rimasto ferito.
La fabbrica occupava un’area di quasi 20.000 metri quadrati, a dimostrazione dell’importanza della struttura e del marchio collegato.
La notizia dell’incendio è stata diffusa dal servizio statale di emergenza dell’Ucraina (SES), e subito la notizia ha fatto il giro del mondo, colpendo in particolar modo gli appassionati di sci. Lo stabilimento di Mukacevo era il più grande in Europa per produzione di sci, tanto che il gruppo Fischer aveva deciso di spostare qui ben l’85% della sua produzione. Nel 2017 il fatturato aziendale aveva toccato quota 38 miliardi di euro, con un utile netto di 3,3 miliardi di euro.
Questo il comunicato della SES: “Il tetto di un edificio a un piano di un impianto di produzione e un magazzino (superficie totale di 20.000 metri quadrati), presso la fabbrica di sci JSC Tysa di Mukachevo, ha preso fuoco alle 02:00 ora di Kiev del 12 ottobre. Le unità SES hanno spento l’incendio su 9.000 metri quadrati alle 04:55 ora di Kiev”.
In questa fabbrica venivano prodotti ben 180 modelli di sci da fondo, 130 modelli di sci da montagna. Nel 2016 era stata anche annunciata la collaborazione con la metropolitana di Londra per la realizzazione di particolari materiali da utilizzare.
All’inizio la fabbrica era di proprietà privata, e negli anni ’70 iniziò la produzione di sci di plastica. Fu nel 1979 che il viaggiatore russo Dmitriy Shparo fece la sua prima spedizione di sci al Polo Nord con il marchio di sci Beskyd, prodotto proprio dalla fabbrica ucraina. L’altro importante marchio di sci, Tysa, è ancora in produzione.
Insomma una perdita simbolica quella della fabbrica ucraina, che però pone un problema anche aziendale nel mondo degli sci, che spesso decidono di de localizzare le proprie produzioni, aumentando i rischi e diminuendo, forse, il controllo diretto sul processo produttivo.