A Sassotetto, nel Comune di Sarnano proprio a ridosso del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ormai da qualche tempo si sta parlando di come sviluppare le tecnologie e gli impianti sciistici presenti, strumenti utilissimi per il rilancio turistico delle zone colpite dal sisma del 2016.
Sul tavolo c’è un progetto sicuramente all’avanguardia: un tappeto artificiale che simula il manto nevoso e grazie al quale sarebbe possibile sciare tutto l’anno. Il Sindaco di Sarnano, Franco Ceregioli, ribadisce la volontà di realizzare l’opera, che tra l’altro si inserisce in un più ampio progetto di ricostruzione e sviluppo della Regione. Abbiamo intervistato proprio il Sindaco col quale siamo entrati nel dettaglio dell’opera e nei programmi di sviluppo turistico e sciistico che interesseranno il territorio.
Sindaco Ceregioli, come verrà finanziata quest’opera?
Siamo nella fase di definizione dello studio di fattibilità: abbiamo svolta le valutazioni sulla idoneità della pista che hanno dato esito positivo. Il costo dell’opera varia in dipendenza della larghezza della pista: il progetto su cui stiamo lavorando ha un onere ipotizzato in 500/600 mila euro, per il cui reperimento si stanno valutando diversi canali.
La pista da sci fa parte di un progetto più articolato? Quali sono le tempistiche per la sua realizzazione?
Sì, la pista da sci artificiale a Sassotetto costituisce una delle opere previste in un più ampio progetto che è stato inserito nel Patto per la ricostruzione e sviluppo della Regione Marche. La tempistica di realizzazione dipende, ovviamente, dal reperimento delle risorse: il nostro obbiettivo sarebbe quello di vedere l’opera realizzata entro il 2020.
Parliamo un po’ di caratteristiche tecniche della pista
Di che materiale è fatta la pista?
Come si posiziona sopra l’erba?
Lunghezza e larghezza?
Si può utilizzare anche con la neve?
Lo sciatore ha la stessa sensazione di sciare sulla neve vera?
Come si chiama l’azienda che ha il brevetto di questo materiale?
Si tratta di un materiale sintetico che, grazie alle sue caratteristiche uniche di scorrevolezza e tenuta laterale, garantisce sensazioni in tutto simili allo sci su neve naturale. Il materiale negli anni si è molto evoluto ed è stato sviluppato anche per l’uso dei pali omologati con lo scopo di riprodurre anche quelle che sono le condizioni agonistiche dello sci. I tappeti vengono posizionati direttamente sul manto erboso: l’unica accortezza è che il terreno deve essere sufficientemente ben livellato e privo di sassi.
In caso di minime precipitazioni nevose si può tranquillamente sciare sulla pista artificiale che non è necessario rimuovere; in caso di nevicate di maggiore consistenza, la neve può essere battuta, ovviamente con un minimo di accortezza.
Per quanto riguarda le dimensioni, la pista della Faggeta ha una lunghezza di poco meno di 300 metri; la larghezza dipenderà dalle risorse che riusciremo a trovare, ma le dimensioni minime delle piste esistenti sono di 12/14 metri: noi ovviamente cercheremo di fare qualcosa in più. Attualmente l’azienda leader del settore è la Neveplast, salita alla ribalta mediatica anche per la recentissima realizzazione di una pista artificiale sul tetto del termovalorizzatore di Copenhagen.
In che zona verrà realizzata l’opera e quale impianto servirà la pista da sci?
E’ stata prevista l’installazione sulla pista da sci della Faggeta, a Sassotetto di Sarnano, e sarà servita dalla omonima sciovia, di recentissima realizzazione.
L’opera consentirebbe di attrarre gli appassionati di sci e snowboard 12 mesi su 12 e di sciare in estate?
Riteniamo assolutamente di sì. La pista scelta è un ottimo compromesso sia per principianti che per sciatori esperti e questo pensiamo che possa favorire una ampia frequentazione, che sicuramente potrà essere estesa anche agli sci club che, in aggiunta ai tradizionali stage di allenamento estivi sui ghiacciai, potranno fruire di una pista ove potersi allenare con grande continuità per tutto l’anno. Sarà quindi possibile sciare in estate a Sassotetto di Sarnano.
Nel progetto di più ampio respiro, oltre alla pista, quali sono le altre novità attese?
Potenziamento dell’innevamento artificiale e relativo bacino idrico?
Nuovi impianti di risalita?
Nuove piste?
Un bike park e un park avventura?
Una pista da slittino su rotaia da utilizzare tutto l’anno?
Miglioramento della ricettività?
Si tratta di un progetto, che presenteremo a breve, e che ripensa la montagna a 360 gradi sostanzialmente su tutte le direttrici contenute nella domanda.
Il progetto prevede, in sintesi, tre azioni:
- la prima è quella di qualificazione delle attività invernali;
- la seconda è quella della destagionalizzazione, con attività outdoor da svolgere in assenza di neve;
- la terza è la qualificazione delle strutture esistenti.
Mi soffermo brevemente su quest’ultimo punto evidenziando che non sono previste nuove “cementificazioni” ma completamento e/o miglioramento dell’esistente, con un coinvolgimento anche dei privati per creare nuova ricettività: penso – ad esempio – ai tanti appartamenti del c.d. villaggio Hermitage nel quale, per i proprietari che fossero interessati ad un progetto condiviso, si potrebbe pensare ad una sorta di albergo/residence “diffuso” che consenta un utilizzo turistico-ricettivo degli appartamenti nei periodi di non utilizzo da parte dei proprietari.
Un progetto insomma ampio, impegnativo ma che guarda al futuro, con l’obiettivo di sviluppare e di incrementare i flussi turistici nelle aree interne ed in quei territori duramente colpiti dal sisma del 2016. Tutta l’economia dell’entroterra potrà quindi godere delle ricadute positive di un’opera di questa portata.