Roccaraso, rinomata località sciistica dell’Alto Sangro, è stata travolta da un afflusso turistico senza precedenti. Lo scorso fine settimana, decine di migliaia di visitatori hanno invaso la cittadina, generando un collasso del traffico sulla Statale 17. Solo dalla Campania sono arrivati oltre 250 autobus, causando tempi di percorrenza di oltre sei ore tra Castel di Sangro e Roccaraso.
Le immagini di impianti sciistici sovraffollati, bus bloccati e picnic improvvisati sulla neve hanno rapidamente fatto il giro dei media e dei social network, trasformando il “caso Roccaraso” in un fenomeno virale. A fronte di una situazione fuori controllo, il sindaco Francesco Di Donato aveva inizialmente adottato il sistema delle targhe alterne, ma la misura si è rivelata insufficiente.
Di fronte alla crisi, il prefetto dell’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo, ha convocato un vertice d’urgenza con i sindaci della zona, le forze dell’ordine e l’Anas, giungendo a una decisione drastica: limitare l’accesso a un massimo di 100 autobus a partire dal prossimo fine settimana.
Un limite per proteggere Roccaraso dall’overtourism
Il nuovo regolamento prevede un filtro sulla Statale 17 all’altezza di Roccaraso: una volta raggiunto il limite dei 100 bus, i mezzi successivi saranno fermati e impossibilitati ad accedere al paese. La misura coinvolge anche gli altri comuni del comprensorio dell’Alto Sangro.
Il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, ha sottolineato la necessità di una stretta:
“Il sistema attuale non può reggere un afflusso così massiccio. Oltre al traffico, ci vogliono giorni per ripulire la città da rifiuti e degrado. Questo non è solo un problema turistico, ma anche di sicurezza e salute pubblica.”
Il sovraffollamento, infatti, non solo ha paralizzato la viabilità, ma ha anche sollevato preoccupazioni sulla gestione dei soccorsi in caso di emergenza. Il sindaco Di Donato ha dichiarato:
“Quello che lasciano i turisti occasionali è preoccupante. Per un comune come il nostro, ripulire tutto richiede giorni.”
La situazione è talmente critica che il sindaco era arrivato a evocare l’intervento dell’esercito per gestire il caos.
Turismo low-cost e l’effetto dei social media
Uno dei fattori che ha amplificato il fenomeno è stato il ruolo dei social network. Agenzie turistiche hanno promosso pacchetti low-cost, soprattutto tramite TikTok, attirando un numero esorbitante di visitatori in un solo giorno.
L’influencer Rita De Crescenzo, con oltre un milione di follower su TikTok, ha contribuito a richiamare migliaia di persone nella località sciistica. Dopo il caos dell’ultimo weekend, ha annunciato un ritorno ancora più massiccio:
“Saremo più del doppio! Grazie ai miei contenuti, Roccaraso ha avuto un milione di visualizzazioni.”
Questo tipo di promozione ha generato un turismo mordi e fuggi, che non porta reali benefici economici al territorio e crea problemi di gestione e sicurezza.
Le contromisure degli altri comuni: Rivisondoli chiude ai bus
Non solo Roccaraso: anche le altre località del comprensorio stanno adottando misure restrittive. Rivisondoli ha deciso di chiudere completamente l’accesso ai bus non autorizzati, come stabilito dal sindaco Giancarlo Iarussi, che ha dichiarato:
“Servono misure drastiche per tutelare la nostra comunità.”
Inoltre, i sindaci di Castel di Sangro, Pescocostanzo e Rocca Pia, in collaborazione con l’Anas, stanno emanando ordinanze per limitare ulteriormente gli accessi.
Proposte per una gestione sostenibile del turismo
Sebbene il limite ai bus sia un primo passo, molti esperti e amministratori locali ritengono che non sia sufficiente. Erich Grimaldi, presidente dell’Ucdl (Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà), ha avanzato ulteriori proposte per evitare che la situazione si ripeta:
- prenotazione obbligatoria per i bus turistici, in modo da controllare meglio i flussi
- tassa d’ingresso per chi arriva con mezzi privati o autobus turistici
- sanzioni contro il degrado urbano, per limitare i danni causati dai turisti occasionali
- videosorveglianza nei punti critici, per monitorare l’afflusso e garantire sicurezza
- provvedimenti contro chi promuove eventi che aggravano il sovraffollamento, regolamentando la pubblicità sui social media
“Anche con il limite di 100 mezzi, il rischio sovraffollamento resta. Servono misure più stringenti per proteggere Roccaraso e le altre località dell’Alto Sangro.” – ha dichiarato Grimaldi.
Alto Sangro: un patrimonio da difendere
Nonostante le criticità, il comprensorio sciistico dell’Alto Sangro rimane un fiore all’occhiello per il turismo invernale italiano. Con 29 impianti e oltre 100 km di piste, la zona è una delle più apprezzate dagli sciatori.
I gestori del consorzio AltoSangroSkipass hanno voluto chiarire che il problema riguarda principalmente i turisti non sciatori, e non il settore sciistico in sé:
“Le recenti discussioni sull’overtourism riguardano solo i visitatori che affollano il paese senza praticare sport invernali. Il nostro comprensorio è un orgoglio per l’Italia, grazie alla qualità degli impianti e alla professionalità delle nostre strutture ricettive.”
“Roccaraso è e rimane una meta di prestigio.”