Niente piste da bob e slittino, le Olimpiadi Milano – Cortina si espanderanno ulteriormente, andando oltre i confini per le competizioni di bob e skeleton.
Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha recentemente annunciato durante una sessione del Comitato Olimpico Internazionale a Mumbai che la pista di Cortina d’Ampezzo, oggetto di discussione prolungata, non verrà più costruita. Malagò ha spiegato che il Governo ha comunicato l’abbandono del progetto a causa dei crescenti costi di costruzione, passati da 60 a oltre 100 milioni di euro nel corso degli anni. Secondo quanto riportato dall’ANSA, il CIO sembra condividere questa decisione.
La soluzione più probabile al momento sembra essere il trasferimento delle competizioni sulla pista di Innsbruck, in Austria. Tuttavia, anche questa pista non è completamente conforme alle attuali regole olimpiche, rendendo la situazione complessa. Le autorità austriache avevano manifestato interesse dopo il fallimento dell’impresa di costruire la pista a Cortina, sottolineando la loro capacità di adeguare la pista di Innsbruck finanziariamente e logisticamente. Il sindaco Georg Willi e il vicegovernatore Georg Dornauer avevano affermato: “Il Land Tirolo e la Città di Innsbruck, in qualità di proprietari della pista di ghiaccio olimpica di Innsbruck, possono garantire l’omologazione della pista sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista delle infrastrutture necessarie.”
Sebbene possa sembrare una sconfitta per il Comitato Organizzatore, questa decisione potrebbe avere un lato positivo a lungo termine. Considerando i costi elevati di costruzione, i costi di gestione sproporzionati e la limitata partecipazione di atleti a queste discipline, l’ipotetico impianto avrebbe potuto diventare un eccessivo onere finanziario senza un reale impatto. L’esempio delle Olimpiadi di Torino 2006 e della pista da bob di Cesana dimostra l’importanza di considerare questi fattori nella pianificazione delle infrastrutture olimpiche.