Qualcuno di voi, magari particolarmente amante della montagna, avrà magari visto il gatto selvatico europeo nel corso di qualche passeggiata sull’Appennino centrale. Il gatto selvatico infatti è presente nel territorio italiano con due sottospecie: Felis silvestris silvestris (quella degli Appennini appunto) e Felis silvestris lybica (in Sardegna).
Nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini è sicuramente presente, ma se non lo avete mai visto tranquilli, non siete gli unici, perché il gatto selvatico è per natura schivo.
Si presenta come un grosso gatto le cui dimensioni sono molto diverse tra maschio e femmina. Il maschio è più grande, con un peso tra i 3,5 e i 5,5 kg ed ha una lunghezza che va dai 45 ai 70 cm (con la coda arriva a 100 o 120 cm). Il gatto selvatico assomiglia molto al gatto domestico, anche se ha alcune caratteristiche che lo contraddistinguono.
Gli arti sono più slanciati, il tronco più allungato, il colore del mantello non è variabile come quella del gatto domestico. Ha il pelo folto, lungo (specialmente nel periodo estivo), la coda è grande e folta e negli adulti non è lunga. Il mantello ha una colorazione di base grigio giallastra o grigio argentea, ma ciò che lo caratterizza sono le striature.
Queste, di colore più scuro, sono posizionate sulla testa in maniera verticale. Una banda nera attraversa tutto il copro dalla base del collo fino alla coda, la quale ha la classica punta nera ed è ornata da anelli (da 2 a 4) dello stesso colore.
Come detto nel centro Italia vive sui Monti Sibillini, specialmente nelle aree collinari e nei boschi o nelle faggete di montagna, Ama stare nelle zone impervie ed irte e meno frequentate dagli umani. Qui si ciba di carne, cacciando prede piccole come roditori, lepri, rettili e uccelli. La caccia avviene specialmente di notte.
Dopo circa 10 mesi è sessualmente maturo, ed il suo periodo riproduttivo va da gennaio a marzo. Nella stagione degli amori emette forti richiami vocali, e questo è anche il modo migliore per accorgersi della sua presenza. La gestazione dura dai 63 ai 68 giorni, ed ogni femmina può dare alla luce da 2 a 4 cuccioli, il cui svezzamento dura 90 giorni. I piccoli diventano pienamente autonomi dopo il sesto mese, e dopo essere quindi stati allevati solo dalla madre iniziano la loro vita solitaria.
Il gatto selvatico è un animale solitario, che come detto è attivo per la caccia nelle ore notturne. Molto agile e grande arrampicatore, caccia però anche al suolo, anzi soprattutto al suolo, su un territorio ben delimitato che il gatto maschio circoscrive con feci e urine. Molto spesso segnalano la loro presenza agli altri animali anche lasciando dei segni sugli alberi con i loro artigli. Nel proprio territorio è abitudine del gatto creare più rifugi, che sono spesso tane di altri animali abbandonate e posti molto scomodi da raggiungere.
Tra gli animali che hanno le caratteristiche simili, quindi che possiamo definire come suo competitor c’è la volpe, anch’essa molto presente in Appennino, mentre un predatore da cui il gatto selvatico si tiene alla larga è certamente il lupo.