Il ghiacciaio Planpincieux sul Monte Bianco sta ormai collassando con la sua grandissima mole. Da circa 10 giorni ormai gli abitanti della zona non possono far altro che guardare, attendere e vedere i 250 mila metri cubi di ghiaccio che stanno venendo giù. Lo scorso 30 settembre sono stati ben 27 mila metri cubi a staccarsi dal blocco centrale e iniziare una rapida discesa.
Tutti sono in allerta per la situazione sul Monte Bianco, e il comune di Courmayeur ha deciso di sorvegliare da vicino tutti i movimenti grazie ad uno speciale radar che opera ad alta quota. la velocità della discesa del ghiaccio è ormai, però, di 90 cm al giorno, mentre il blocco principale scende a 30-35 cm. Il radar è entrato ormai in fase di piena operatività , dopo alcuni giorni di taratura. La minaccia non dovrebbe comunque riguardare il centro abitato della Val Ferret, almeno stando a quanto comunicato dalle autorità con il bollettino di monitoraggio del ghiacciaio Planpincieux da parte della Regione Valle d’Aosta.
Cosa dicono gli esperti della fondazione Montagna Sicura?
Anche gli esperti della fondazione Montagna Sicura si sono così espressi: “L’evoluzione del settore A (quello che si muove più rapidamente, ndr) non interessa in nessun modo il fondovalle, le strade e le abitazione”.
La porzione che si staccherà per prima potrebbe anche fermarsi proprio ai piedi del ghiacciaio. Allerta comunque massima, perché nel caso in cui le temperature non scendessero, a valle potrebbe arrivare una grande quantità di acqua dal Monte Bianco.
Non è possibile comunque prevedere quando la parte A del ghiacciaio si staccherà , né stabilire l’esatta portata della massa che scivolerà verso valle. Per precauzione una parte della strada che porta nella Val Ferret è stata chiusa dal sindaco di Courmayeur Stefano Miserocchi, proprio per evitare che la viabilità risulti intaccata. Aperta quindi una strada alternativa che resterà attiva 24 ore su 24.
Lo stesso sindaco ha dichiarato: “Siamo in una situazione di stabilità dal punto di vista della gestione delle misure di protezione civile in attesa dello sviluppo di questo fenomeno naturale- ha commentato il sindaco- Si tratta di un fenomeno reale, concreto, di un’ evoluzione in un territorio montano come il nostro. La sfida del futuro dovrà essere sempre più quella di essere in grado di prevedere questi fenomeni”.
Il premier Giuseppe Conte si recherà prossimamente in visita nelle zone vicine al Monte Bianco, dopo l’invito del Presidente della Regione Antonio Fosson: “Il problema dei cambiamenti climatici esiste e la Valle d’Aosta è un laboratorio nella gestione di queste situazioni. Invitiamo il premier Giuseppe Conte, che ha fatto riferimento nel suo intervento alle Nazioni Unite a quanto sta accadendo sul Monte Bianco, a venire in Val d’Aosta e vedere come stiamo affrontando questa situazione”.