Marco Menichetti precipita in un dirupo in montagna e viene salvato grazie al coraggio della figlia 16enne

Una tranquilla escursione tra le montagne innevate della Valsesia, in Piemonte, si è trasformata in una drammatica corsa contro il tempo per Marco Menichetti, 56 anni, ex assessore di San Donato Milanese, e sua figlia Viola, di appena 16 anni. Un incidente che poteva rivelarsi fatale è stato risolto grazie alla prontezza e al coraggio della giovane, che ha affrontato condizioni estreme per salvare la vita del padre.

La caduta e la disperata ricerca di soccorso

Sabato 4 gennaio, Marco e Viola Menichetti stavano percorrendo un sentiero tra il rifugio Alpe Massero e il paese di Carcoforo, immersi nella bellezza delle montagne innevate. Tuttavia, la neve che aveva coperto i segnali del percorso ha disorientato i due escursionisti. Nel tentativo di ritrovare la strada, Marco ha perso l’equilibrio ed è precipitato per circa 100 metri in un canalone, riportando gravi traumi, tra cui fratture multiple, un trauma cranico e una lussazione di alcune costole.

Viola, testimone della caduta, non ha esitato a soccorrere il padre, lanciandosi nel dirupo. Nonostante una frattura a una mano causata da una precedente caduta, la ragazza è riuscita a coprire il genitore per proteggerlo dal freddo e a registrare con il cellulare le coordinate esatte del luogo dell’incidente.

La discesa eroica di Viola

Consapevole dell’urgenza, Viola ha intrapreso un’ardua discesa verso valle per cercare aiuto. Con una mano ferita e dopo aver perso uno scarpone, ha camminato per oltre un’ora nella neve, illuminando il percorso con la torcia del cellulare. La giovane, con il piede nudo sulla neve, ha lottato contro il freddo e l’oscurità, raggiungendo infine il paese di Carcoforo, dove è riuscita a lanciare l’allarme.

Durante la chiamata di emergenza, Viola, pur visibilmente scossa, è riuscita a fornire informazioni dettagliate sulla posizione del padre grazie alle coordinate registrate sul cellulare. Un dettaglio che ha accelerato notevolmente l’intervento dei soccorsi.

Il salvataggio del Soccorso Alpino

Il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese e la Guardia di Finanza sono intervenuti tempestivamente, nonostante le difficoltà dovute alle condizioni meteorologiche avverse. Le squadre di soccorso hanno raggiunto il luogo indicato da Viola, recuperando Marco Menichetti con un verricello grazie all’intervento dell’elisoccorso valdostano in assetto notturno.

Le operazioni, iniziate intorno alle 19, si sono concluse dopo oltre due ore. Menichetti è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Parini di Aosta, dove è stato ricoverato in terapia intensiva per gravi traumi, inclusi fratture a una gamba, a un braccio e al bacino, oltre a uno stato avanzato di ipotermia. Anche Viola è stata ricoverata per curare la frattura alla mano e alcune escoriazioni, ma entrambi sono ora fuori pericolo.

Il racconto dall’ospedale

Dal suo letto d’ospedale, Marco Menichetti ha descritto i momenti di terrore vissuti durante l’incidente:
“In quel canalone, al freddo e al buio, ho temuto di non farcela. Ho perso molto sangue e avevo fratture multiple. Se oggi sono qui, lo devo al coraggio e alla prontezza di mia figlia Viola.”

Menichetti ha voluto ringraziare non solo la figlia, ma anche i soccorritori, sottolineando il loro intervento professionale e tempestivo:
“Viola è stata eroica. Ha superato il dolore, la paura e le difficoltà per salvarmi. Non smetterò mai di ringraziarla.”

Un esempio di coraggio e determinazione

La storia di Viola Menichetti è un esempio straordinario di coraggio, amore e prontezza di spirito. Il Soccorso Alpino del Piemonte ha evidenziato l’importanza di registrare le coordinate GPS, anche in zone con scarso segnale, per facilitare gli interventi di emergenza:
“Avere la posizione esatta può fare la differenza tra la vita e la morte in situazioni come questa.”

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