Altre informazioni di grande rilevanza ricavabili da questa esperienza riguardano la conoscenza del funzionamento dei cosiddetti “orologi interni” umani
Inizia oggi l’esperimento dello speleologo Montalbini per imparare a superare lo stress
L’uomo delle caverne nelle grotte acquasantane
ACQUASANTA TERME – Montalbini, l’uomo delle caverne. Nell’ambito delle sperimentazioni che l’èquipe Underlab, diretta dal dottor Maurizio Montalbini, svolge da oltre 20 anni, oggi, alle ore 14 nella “Grotta Fredda”d i Acquasanta Terme si darà il via al test finale, “summa” di tutte le sperimentazioni sin qui svolte, di confronto di tutti i parametri psico – fisici per la messa a punto di programmi di risincronizzazione del ritmo sonno-veglia e riduzione dello stress. Si tratterà di un periodo di permanenza in isolamento spazio temporale in cavità ipogea dell’ideatore del progetto Underlab, Maurizio Montalbini, il quale, da un punto di vista oggettivo, è l’uomo che, unico al mondo, ha vissuto già 962 giorni, pari a 32 mesi (due anni ed otto mesi), in isolamento ipogeo socio-spazio-temporale. Sarà un esperimento di lunga durata, il cui termine verrà deciso nel corso della performance dall’equipe esterna.
Secondo il dottor Andrea Galvagno, responsabile medico del progetto “l’isolamento nella grotta potrebbe essere utile per migliorare le performance, prevenire depressione, neoplasia e diabete. Gli esclusivi dati ottenuti dalle nostre ricerche, hanno permesso di stabilire che se l’uomo viene privato di tutti quei condizionatori sociali minori e maggiori cui di routine siamo sottoposti, automaticamente assume ritmi biologici ultradiani (maggiori di 24 ore) al cui interno sono però compresi ritmi infradiani (cioé minori di 24 ore).”
L’esperimento intende chiarire infatti, come la perdita di riferimenti spaziali, dell’alternanza luce-buio, dei rumori e dei suoni prodotti dall’ambiente che ci circonda, delle informazioni relative ai nostri familiari, amici e in generale agli avvenimenti del mondo, incida sul nostro equilibrio psicologico e sull’ efficienza delle nostre funzioni cognitive.
Altre informazioni di grande rilevanza ricavabili da questa esperienza riguardano la conoscenza del funzionamento dei cosiddetti “orologi interni”. Poiché l’esperienza del prolungato isolamento temporo-ambientale permette agli orologi endogeni di correre liberamente (freerunning), sarà possibile verificare l’esistenza di ritmi autonomi, quindi di “orologi dedicati” per le funzioni psicologiche (cognitivo-affettive).
E’ noto inoltre che condizioni di stress prolungato possono spesso essere felicemente superate fintanto che permangono le condizioni di stress, mentre gravi difficoltà psicologiche compaiono al termine dell’evento stressante.
La ricerca psicologica ha lo scopo di comprendere i meccanismi che alla fine di un’esperienza stressante rendono le persone più vulnerabili alla sofferenza psichica e al suo controllo al fine di recuperare le normali modalità relazionali ed emotive. Verranno così messi a punto i “meccanismi” per il controllo dell’ansia e il tono dell’umore.
Lo speleologo sarà in contatto con l’esterno tramite computer. All'interno della base saranno sempre attive telecamere professionali, situate nell'area operativa principale che registrano tutti i momenti degli esperimenti, più due telecamere sempre attive nella zona notte. Esse avranno il fine di garantire la sicurezza della missione mediante contatto video in terno-esterno; fornire materiale professionale ai mezzi di comunicazione.
Corriere Adriatico 11.10.06