La Francia è pronta a rivivere la magia olimpica con la candidatura di Alps 2030, che promette di trasformare un vasto territorio dalle ghiacciate piste di Nizza alle sfide di biathlon di Annecy Le Grand Bornand. Ricordando i fasti di Albertville 1992, luoghi iconici come il Trampolino di Courchevel e La Plagne saranno nuovamente sotto i riflettori. La scelta del CIO di nominare Alps 2030 come “preferred host” per i Giochi del 2030, segna il potenziale ritorno delle Olimpiadi Invernali in Francia per la quarta volta nella storia, dopo gli storici eventi di Chamonix 1924, Grenoble 1968 e Albertville.
Questa decisione segna un momento cruciale per il CIO, indicando che nessun’altra città può presentarsi come candidata, a meno che non emerga la necessità di un’alternativa. Il comitato organizzatore si concentrerà ora sulla pianificazione e sull’impegno per la sostenibilità e la legacy del progetto.
Dal canto suo, la Svezia subisce un altro duro colpo. Dopo aver perso contro Milano-Cortina per i Giochi del 2026, conta ora nove candidature fallite, continuando la ricerca di un’occasione per ospitare i suoi primi Giochi Invernali.
Nella stessa riunione, il CIO ha nominato Salt Lake City come preferred host per l’edizione del 2034, essendo l’unica candidata effettiva. Il progetto dell’Utah prevede il riutilizzo di molte strutture del 2002, quando la città ospitò i Giochi che videro trionfare atleti come Daniela Ceccarelli, Stefania Belmondo, Gabriella Paruzzi e Armin Zoeggeler.
Infine, la Svizzera, che aspirava a ospitare i Giochi del 2030, dovrà puntare all’edizione del 2038. Nonostante il riconoscimento della qualità delle sue proposte e della distribuzione sul territorio, la Svizzera deve ancora lavorare su una logistica all’altezza degli standard olimpici per collegare i vari hub. La strada verso il 2038 è aperta, con la promessa di una competizione ancora più emozionante e inclusiva.