Il ghiacciaio Presena torna a far parlare di sé, questa volta però con una notizia positiva. I tecnici e gli operatori del Consorzio Pontedilegno-Tonale hanno infatti dichiarato di aver iniziato a svestire il ghiacciaio.
Come infatti succede ogni anno all’inizio della stagione estiva, una parte consistente del ghiacciaio Presena viene rivestita e coperta con speciali teli geotessili che sono ideati e pensati per minimizzare gli effetti del caldo sul ghiaccio, e scongiurare quindi lo sciogliemento della neve. Nel 2020 la superficie coperta è stata di 100.000 metri quadrati.
Anche quest’anno le operazioni sembrano aver portato ad ottimi risultati, con uno spessore di neve salvata dallo sciogliemento che varia tra i 3 ed i 4 metri. Pensate che negli ultimi 16 anni la porzione di ghiacciaio coperta è passata dai 40.000 metri quadrati ai 100.000 metri quadrati di quest’anno. I teli per coprire questa sezione partono ora dallo skiweg appena fuori dalla stazione di arrivo della cabinovia, a 3000 metri di quota.
Un sistema che permette così, alla prima forte nevicata autunnale, di aprire la pista del Presena senza problemi per le prime sciate della stagione.
Davide Panizza, presidente della società Carosello, ha spiegato: “Siamo felici degli ottimi risultati che i teli geotessili stanno dando. L’idea è nata nel 2008 a partire da un programma sperimentale con la Provincia autonoma di Trento e le università di Trento e di Milano per ridurre o comunque diminuire l’ablazione. Grazie ai teli riusciamo a mantenere una temperatura inferiore, perché riflettendo la luce solare riescono a ridurre la temperatura della neve. Da un confronto tra la condizione del ghiacciaio registrata nel 2008 e quella attuale, emerge che oltre 50 metri di ghiaccio sono stati salvati dallo scioglimento”.
La copertura del ghiacciaio Presena. Come funziona:
Quella della copertura del ghiacciaio con teli geotessili è una tecnica che nel tempo è stata di molto perfezionata. Inizialmente i teli venivano saldati con strisce di 5 e 70 metri, che però producevano molto scarto. Oggi i teli vengono cuciti e poi scuciti a fine estate, arrotolati e disposti in magazzino. Operazioni non semplici e non veloci, e gli operatori iniziano i lavori entro la fine del mese di settembre.
Per calcolare la dimensione dei teli in relazione alla superficie del ghiacciaio si usa il parametro dell’Albeldo, che indica la capacità di una superficie di riflettere i raggi del sole. I teli aumentano proprio questa capacità di riflessione, così l’energia solare assorbita diminuisce e diminuisce anche lo scioglimento della neve.
Continua a spiegare Panizza: “Il settore coperto con il geotessile ha evidenziato valori medi di albedo di 0,64 contro un valore medio di 0,43 per il resto della superficie glaciale. Il settore coperto in media ha un assorbimento di energia solare del 36% mentre la superficie non coperta ha assorbito il 57% dell’energia solare. Complessivamente l’azione del telo nel modulare i flussi energetici radiativi assorbiti dal ghiacciaio porta, per il periodo di sperimentazione, ad una riduzione dell’ablazione del 52%”.