Saranno una quindicina. Il rilascio ieri è saltato per il maltempo: ci si riproverà nei prossimi giorni
VISSO La pioggia ha rinviato le operazione di introduzione del camoscio sui Sibillini. Il maltempo che ha colpito ieri mattina alcune zone del Parco d'Abruzzo ha impedito all'elicottero della Forestale, che avrebbe dovuto trasportare gli animali, di levarsi in volo. I camosci, infatti, dovevano arrivare proprio da quelle aree: cinque esemplari, per cominciare a ripopolare anche il territorio umbro-marchigiano. Nella sede del Parco nazionale dei Sibillini era anche pronta la festa per i nuovi arrivi, presenti il commissario straordinario Sauro Turroni, il direttore Alfredo Fermanelli e il presidente del Parco d'Abruzzo, Aldo Di Benedetto. Niente da fare, però, almeno per stavolta: il brutto tempo ha fatto rimandare tutto. Forse ci si riproverà venerdì, oppure l'operazione verrà organizzata di nuovo la prossima settimana. Gli animali verranno liberati nella zona settentrionale del monte Bove, sopra Frontignano. Alla fine di giugno come si ricorderà alla presenza del ministro dell'Ambiente, Pecoraro Scanio i primi due camosci furono reintrodotti nell'area faunistica di Bolognola.
Il viaggio dall'Abruzzo dei cinque camosci non sarà comunque l'unico, bensì il primo di una serie. «L'obiettivo ottimistico spiega infatti il direttore dell'ente parco, Alfredo Fermanelli è quello di liberare una quindicina di esemplari. Ancora non sappiamo se riusciremo a raggiungerlo, ma, in ogni caso, anche riportare una decina di camosci sui Sibillini sarebbe un bel successo». In questi giorni, dunque, le trasferte dall'Abruzzo verso le nostre montagne proseguono. Una organizzata "in proprio" dall'orso marsicano avvistato di recente, l'altra quella dei camosci grazie a uno scientifico progetto di riequilibrio ambientale.
P. Gia.
dal Messaggero