Nuova ovovia/seggiovia mista Prati di Tivo!!
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21 Novembre 2008 alle 17:35 #246761danisciModeratore
Ne parla anche montagnatv!
Prati di Tivo, Teramo — Un impianto combinato, a metà tra una cabinovia e una seggiovia. Questa la novità in arrivo sulle piste di Prati di Tivo sul Gran Sasso d’Italia. Sarà la prima “seggio-cabinovia” con stazione intermedia realizzata in Italia, un sistema all’avanguardia anche nel resto d’Europa.
L’impianto sarà pronto per la prossima estate e sarà lungo circa 1.600 metri, secondo solo a quello della Val Passiria in Italia e quarto in Europa. La prima seggiocabinovia d’Italia nascerà in Abruzzo, sul Gran Sasso. L’idea prevede che si combinino in modo alternato cabinovie e seggiovie, secondo il sestema noto come telemix, che sarà in grado di trasportare fino a 1800 persone.
Il costo dei lavori è stimato intorno ai 12 milioni e 500 mila euro, e servirà a collegare il piazzale della stazione sciistica dei Prati di Tivo, a 1400 metri, alla Madonnina, posta a 2000 metri.
La Provincia investirà circa 10 milioni di euro, mentre gli altri 2 milioni e mezzo saranno coperti dalla Regione. La proprietà dell’impianto rimarrà alla Provincia e sarà data in gestione alla società “Gran Sasso”.
Il comprensorio di Prati di Tivo comprende al momento 15 chilometri di piste, per un totale di 9 tracciati e 4 impianti. La località è molto frequentata da scialpinisti e per gli amanti del fuoripista sui pendii del Corno Grande, alto 2912 metri, e del Corno Piccolo di 2655 metri. Presenti poi uno snowpark e una serie di anelli per lo sci di fondo.
1 Dicembre 2008 alle 15:00 #247224sertorelliModeratoreI lavori sono stati sospesi fino alla prossima primavera causa neve.
12 Gennaio 2009 alle 12:59 #248711LasterModeratorequesta notizia mi era sfuggita,è del 7 gennaio, posto l’interessante articolo apparso su ilquotidiano.it
Doppia valanga a Prati di Tivo in Epifania sul Gran Sasso. Per “grazia” ricevuta, senza vittime.
Teramo | Tragedia sfiorata a Prati di Tivo (Teramo) sul massiccio del Gran Sasso d’Italia. Ragioniamo tutti insieme per prevenire un disastro da cronaca nazionale. Scarsa informazione e poca attenzione ai bollettini ufficiali, potrebbero essere fatali.
di Nicola Facciolini
Doppia valanga a Prati di Tivo sul Gran Sasso aprutino
“Sulla montagna sentiamo la gioia di vivere, la commozione di sentirsi buoni e il sollievo di dimenticare le miserie terrene. Tutto questo perché siamo più vicini al cielo” (E.C.).
Doppia valanga a Prati di Tivo in Epifania, per “grazia” ricevuta senza vittime. La Befana qui non c’entra affatto. La gravità vince tutto e tutti, lo sappiamo benissimo. Anche la considerevole massa di neve caduta nelle ultime ore sul massiccio del Gran Sasso d’Italia. Incredibile ma vero, i mass-media non l’hanno neppure notata, forse perché grazie a Dio non c’era nessuno sul suo percorso fatale.
Ma una doppia valanga a Prati di Tivo (Teramo) con un fronte di 40-60 metri in Epifania cos’è, forse una slavina di poco conto? Se pensiamo che gli sciatori, qualche istante prima “scivolavano” placidamente inforcando i loro sci o snowboard proprio lì a pochi centimetri di distanza, allora capiremo bene la gravità del fenomeno. Bastava collegarsi alla webcam ufficiale per rendersene conto.
E’ l’ennesima dimostrazione che bisogna intervenire subito con i mezzi e opere di cui già si dispone, prima di registrare una tragedia da cronaca nazionale! Mezzi attivi e passivi di Protezione civile esistono già, senza chiudere gli impianti e gli alberghi, basta solo ragionare un po’ di più tutti insieme.
Con la collaborazione di istituzioni, associazioni, privati cittadini, mezzi di comunicazione e d’informazione. Viva la neve ma in sicurezza! Colin Fraser in “L’enigma delle valanghe” ci ricorda che le origini dei nostri attuali termini “valanga” e “slavina” sono da ricercarsi nella lingua latina. Nei testi antichi erano chiamate “labinae” o “lavanchiae”.
Lavanchiae è probabilmente di origine pre-latina, forse ligure, ed ha la stessa radice di “lave” che significa scorrere di fango o lava. Molto più tardi la confusione con il vocabolo francese “aval” (“verso valle, all’ingiù”) produsse l’attuale vocabolo “avalanche”, usato in inglese e francese, da cui deriva “valanga” in italiano. Il termine si potrebbe applicare alla caduta di qualunque materiale, ma quando lo si usa senza specificazioni ci si riferisce sempre alla caduta di neve.
L’altro vocabolo latino, labinae, deriva da “labi” che significa “slittare, scivolare giù”. In seguito la parziale intercambiabilità delle lettere b, v e u originò molti termini propri di particolari regioni alpine come lauie, lavina, lauina e infine l’attuale vocabolo tedesco lawine, introdotto nell’uso corrente da Schiller e Goethe, da cui deriva il termine italiano “slavina”.
Dallo “Zingarelli”, valanga è la massa di neve o ghiaccio che si stacca dalla sommità di un monte e precipita a valle slittando sui pendii, accrescendosi di volume durante la caduta. Slavina: da lavina, è la massa di neve che scivola da un pendio montano.
Dal “Dizionario Garzanti della Lingua Italiana”, valanga è la massa di neve che precipita a valle ingrossandosi progressivamente e trascinando con se tutto quello che incontra. Lavina è la frana di neve bagnata che scivola da un pendio montano, di solito di primavera.
Dalla “Enciclopedia Generale De Agostini Compact 1988”, valanga è la massa di neve che precipita lungo un pendio di una montagna ingrossandosi sempre più, trascinando seco altra neve e detriti e abbattendo tutto ciò che incontra. Le valanghe possono essere causate dal vento, da vibrazioni acustiche, dalla pressione dei piedi di un animale. Sfogliando i dizionari e le enciclopedie che abbiamo in casa possiamo trovare le più svariate definizioni di valanga e slavina con descrizioni più o meno complete e ampie.
Le definizioni riportate non sono esaustive ma contribuiscono a formulare una definizione finale. Nel dizionario dei più piccoli, unico tra i tanti, si ipotizza che una valanga possa essere provocata anche da una persona o da un personaggio dei fumetti: chi non ricorda le valanghe a forma di palla di neve su Topolino? Gli Uffici Valanghe Italiani dell’AINEVA hanno concordato di utilizzare un termine unico: quando si parla di una massa di neve in movimento lungo un pendio, piccola o grande che sia, si parla di valanga.
Esistono muri a “V” che proteggono la base dei sostegni di linea delle valanghe: i cittadini si chiedono come funzionano. Non ci sembra se ne sia mai parlato a Teramo. Forse, solo tra gli addetti ai lavori, ma gli amanti della neve sono in costante aumento. Le opere in questione, in fondo, fanno parte del sistema di gestione dal pericolo caduta valanghe che qualsiasi impianto a fune o pista da sci deve avere.
I manufatti a “V” posti a monte dei sostegni degli impianti hanno una funzione di deviare il flusso di caduta della valanga stessa e non quello di impedirne la caduta o l’arresto. La stessa forma infatti devia su 2 lati contemporaneamente la massa nevosa dimezzandone pure la forza.
Per il dimensionamento viene calcolata l’eventuale portata della valanga tramite modelli matematici una volta individuata sul territorio la superficie che si trova a monte dei sostegni dell’impianto. Senza contare i cannoncini che letteralmente bombardano gli accumuli di neve per provocare eventi controllati di valanga, prima che sia troppo tardi.
A Prati di Tivo bisogna fare presto!
07/01/2009
12 Gennaio 2009 alle 13:16 #248712LucapsModeratorePer fortuna pericolo scampato però attenzione non mi sembra un argomento che rientra nel topic
13 Gennaio 2009 alle 14:20 #248761LasterModeratoreLucaps ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:
Quote:Per fortuna pericolo scampato però attenzione non mi sembra un argomento che rientra nel topichai ragione scusami;)
14 Gennaio 2009 alle 7:48 #248778sertorelliModeratorebè qualcosa c’entra perchè proprio per costruire il nuovo impianto e poter usufruire della nuova pista è stata imposta la costruzione di paravalanghe in parte già fatta prima dell’inverno.
7 Maggio 2009 alle 6:26 #250945sertorelliModeratoreSembra che ricomincino i lavori. dal sito funivie.org si apprende che sono partiti alla volta dei Prati di Tivo i pezzi della stazione intermedia .
25 Giugno 2009 alle 6:45 #251183sertorelliModeratoreSu funivie.org nuove foto sull’avanzamento dei lavori
16 Luglio 2009 alle 6:19 #251255sertorelliModeratorea questo link nuove foto avanzamento lavori.
24 Luglio 2009 alle 6:39 #251281sertorelliModeratoreNuova webcam che permette di seguire i lavori in diretta:
25 Luglio 2009 alle 9:22 #251283FonzieMembroSperiamo soltanto che con i problemi di Campo Imperatore non si riversino tutti qui gli sciatori: da piccolo ho avuto la fortuna di sciare alla Madonnina fino all’intermedia (la parte sopra era chiusa per problemi di grande pericolosità) e posso testimoniare che era una pista fantastica.
Come posto tra l’altro è forse visivamente il più bello del centro Italia.
Speriamo tra l’altro che i problemi di crisi che investono Campo Imperatore non investano anche Prati di Tivo.
Dai che quest’anno ci si torna!!! Non vedo l’ora!
EDIT:
Spero abbiano fatto un lavoro coi fiocchi per la pista della Madonnina considerando dove va a finireValanghe a gogo.
EDIT2: sono stato oggi a farmi un giretto per vedere i lavori in corso, promettono MOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLTO bene! :woohoo:
16 Ottobre 2009 alle 15:03 #251647FonzieMembroMa apriranno in tempo?
19 Ottobre 2009 alle 6:27 #251673sertorelliModeratoresembra che apriranno l’8 dicembre. aggiornamenti su funivie.org
inoltre si torna a parlare di un futuro collegamento con campo imperatore19 Ottobre 2009 alle 12:20 #251679FonzieMembrosertorelli ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:
Quote:sembra che apriranno l’8 dicembre. aggiornamenti su funivie.org
inoltre si torna a parlare di un futuro collegamento con campo imperatoreCavoletti :woohoo:
4 Novembre 2009 alle 9:43 #251779LasterModeratorenuove foto del cantiere
http://www.funivie.org/cantieri/displayimage.php?album=48&pos=0
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