Notizie dalla stampa…2008 – CHIUSO –
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2 Aprile 2008 alle 13:52 #243891sertorelliModeratore
Il programma
Le domeniche in montagna con il CaiMACERATA – Dopo la pausa invernale, ha inizio l’attività escursionistica del Cai di Macerata, modificata negli appuntamenti di aprile, a causa della copiosa presenza di neve, che non rende proponibili gli itinerari inizialmente programmati. Queste le escursioni per le prime due uscite: domenica 6 aprile Monte della Strega, da Montelago, intersezionale con il Cai di Fabriano diretta da Cristina Ilari. A seguire il 13 aprile sarà la volta del Monte Cavallo lungo il sentiero dei Meriggi, da Collattoni per la Fonte i Marani. L’escursione sarà condotta da Luciano Brandimarti. Da ricordare inoltre, un interessante trekking nel Parco Nazionale della Val Grande (VB) il 25, 26 e 27 aprile. L’iniziativa, coordinata da Alberto Benetti, prevede un numero massimo di dodici partecipanti, trasporto mezzi propri, pernotto in due distinti rifugi mezzo sacco a pelo. Prenotazioni entro il 10 aprile. Per informazioni, rivolgersi alla sede del Cai (via Bartolini 37), aperta il lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 18.30 alle 19.30 (tel.0733/260704).
dal corriere adriatico
4 Aprile 2008 alle 12:40 #243956sertorelliModeratoreIl filmato
Il Cai racconta la grotta della PretaMACERATA – Due anni di riprese, 30 discese nell’abisso, oltre 70 speleologi coinvolti per raccontare l’affascinante storia delle esplorazioni nella grotta Spluga della Preta e mostrare per la prima volta in video la sala Nera, a meno di 800 metri di profondità, sul fondo di uno degli abissi più difficili del mondo.
Tutto questo è “L’abisso”, il film ideato e realizzato dal regista Alessandro Anderloni e dallo speleologo Francesco Sauro che verrà proiettato martedì prossimo (8 aprile) nella Pinacoteca di Recanati, nell’ambito della rassegna cinematografica “Una montagna di cinema” organizzata dal Cai di Macerata in collaborazione con il Comune. La grotta, che si trova nei monti Lessini delle Prealpi venete, dal 1925, anno della prima esplorazione, è meta di appassionati di speleologia di tutto il mondo e offre sorprendenti spettacoli mozzafiato di pozzi enormi e strettissime fessure. Il film trasmette allo spettatore il fascino dell’esplorazione speleologica, oltre che a trattare gli aspetti storici legati all’esplorazione e ha vinto il premio del Cai come miglior film dell’anni al Cervino International Filmfestival 2006.
Informazioni 0733.260704 – http://www.caimacerata.it).
dal corriere adriatico
4 Aprile 2008 alle 13:16 #243957LasterModeratoreLa galleria ha dato la possibilità agli operatori di includere nei pacchetti anche Ascoli e i centri di Offida e Ripatransone
Sibillini, turismo in costante ripresa per effetto del nuovo traforoCOMUNANZA – A tre mesi e mezzo dall’apertura, il Traforo di Croce di Casale sta cominciando a far vedere effetti positivi anche sul turismo dell’area dei Sibillini. Certo non si può parlare di un boom ma di un leggero e crescente miglioramento del flusso turistico dal versante ascolano, da quella abruzzese ed in genere dal verso meridionale. Molto apprezzato anche da chi proviene da Roma, che per raggiungere la zona dei Sibillini, dopo aver percorso la Salaria, trova davanti a sé un tratto facilmente e rapidamente percorribile per arrivare alle località montane. A misurare di più questo nuovo trend positivo gli operatori turistici dei Sibillini, molti dei quali rappresentati dall’associazione Cuore dei Sibillini guidata da Silvio Antognozzi. L’apertura del Traforo – afferma quest’ultimo – ci ha dato anche la possibilità di proporre, con più appetibilità da parte del turista, dei pacchetti che vedono soggiorni in cui vengono incluse anche altre località della provincia come la stessa Ascoli, Offida, Ripatransone e ulteriori zone che possono essere così visitate anche nell’arco di mezza giornata. E’ stato facilitato – continua Antognozzi – il collegamento tra gli operatori turistici montani, quelli del versante di Roccafluvione, Acquasanta, Arquata, con quelli di Comunanza, Montemonaco, Montefortino, Amandola. E questo ha portato anche una nuova concezione delle aree, rendendo maggiormente usufruibili quelle già maggiormente omogenee tra loro come caratteristiche, in quanto ora sono più facilmente collegate tra loro. Inoltre – aggiunge Antognozzi – l’apertura del Traforo mette abbastanza in riequilibrio, le spaccature nell’area montana dal lato turistico, dovute al frazionamento della Provincia di Ascoli con la creazione di quella di Fermo. Non senza qualche perplessità ed alcuni interrogativi viene vista la prossima, probabile, rimodulazione dei Sistemi Turistici Locali su base provinciale. Ben venga questa modifica se così sarà deciso – continua Antognozzi – ma le peculiarità delle aree interne vanno difese e dovranno essere valorizzate come quelle della costa, senza essere fanalini di coda o territori turistici a rimorchio di quelli marini. Nella zona montana non vogliamo essere subalterni a località come San Benedetto e siamo pronti a collaborare per un equilibrio del territorio. Inoltre auspichiamo che l’assessore regionale al Turismo Luciano Agostini, che concorre per la camera dei deputati col Partito Democratico, sia comunque sostituito da una persona competente del settore. Ma tornando a questa stagione dopo le previsioni negative delle settimane precedenti le festività, c’è stata una ripresa delle prenotazioni negli ultimissimi giorni con le offerte last minute.
F.M.,dal corriere adriatico
7 Aprile 2008 alle 6:30 #244008sertorelliModeratoreIn Municipio si parla delle Comunità montane
Uno sguardo al futuroSARNANO – Domani, alle 21, nella sala consiliare del Comune di Sarnano si terrà un incontro per discutere del riordino delle Comunità montane. L’incontro è stato convocato dal sindaco Federico Marconi che ha invitato a partecipare presidente e giunta della Comunità montana dei Monti Azzurri, i consiglieri comunitari, i consiglieri regionali eletti in provincia di Macerata e i consiglieri comunali di Sarnano. La riunione arriva non a caso due giorni prima del consiglio comunitario, in programma per mercoledì prossimo e a San Ginesio, dove si discuterà della proposta di legge che approderà a breve in consiglio regionale. La preoccupazione del sindaco di Sarnano è legata soprattutto al fatto che un argomento tanto importante, soprattutto per il futuro dei piccoli Comuni montani, prima di approdare in consiglio comunitario dovrebbe passare attraverso una più ampia e approfondita analisi da parte delle rappresentanze politiche e delle istituzioni. Gli scenari che si prospettano dopo il paventato riordino delle Comunità montane non è dei più brillanti, in modo particolare per l’economia montana, già fortemente penalizzata da numerosi altri fattori. Ed è per questo che una sede di confronto primaria rispetto a quella dell’ente comunitario appare assolutamente necessaria, in modo che tutti possano far presente le proprie necessità e le proprie difficoltà, prima che il riordino sia definitivo. Il futuro della montagna potrebbe passare proprio attraverso il quadro che sarà delineato dal consiglio regionale: un confronto ampio fra le parti in causa è per questo indispensabile.
dal corriere adriatico
9 Aprile 2008 alle 14:27 #244071LasterModeratoreRiprendono le escursioni naturalistiche con pranzi a base di prodotti tipici
Passeggiate del Cai sui monti SibilliniASCOLI – Per il terzo anno consecutivo la sezione ascolana del Club Alpino Italiano e la Condotta del Piceno di Slow Food hanno pensato di unire le loro forze per organizzare un ciclo combinato di escursioni e pranzi a base di prodotti tipici. A unire due associazioni, apparentemente così diverse, è prima di ogni altra cosa il piacere della scoperta, che spinge a ricercare ambienti naturali carichi di suggestione oltre che prodotti e cibi autentici della cucina di montagna. A ciò si aggiunge la medesima filosofia di fondo alla quale le due associazioni si ispirano se è vero che per il Cai “camminare” è sempre stato un modo per “viaggiare lenti” così da degustare le qualità degli ambienti montani, così come per Slow Food l’obiettivo principale resta quello di promuovere un approccio “lento” al cibo, alternativo al consumo veloce. Si comincia domenica con la prima “Pasteggiata” che si svolgerà nella zona dei Monti Sibillini e più precisamente tra Garulla e il Rifugio Amandola, traversando Balzo rosso. Esaurita la parte escursionistica i partecipanti potranno degustare un menù locale (nel quale non mancano le caratteristiche “fregnacce”, primo piatto tipico della zona) che il Rifugio Amandola preparerà appositamente per l’occasione. Per maggiori informazioni: 0736 45158 o http://www.caiascoli.it.
17 Aprile 2008 alle 12:39 #244208sertorelliModeratoreturismo
A Ussita un’area per camperUSSITA – Per la prossima estate ad Ussita sarà in funzione una nuova piazzola di servizio per camper.
Il Comune sta infatti ultimando i lavori di realizzazione di una piattaforma con tutti i servizi.
All’arrivo del camper sullo spazio della piazzola una cellula fotoelettrica consentirà l’accensione dei fari di illuminazione dell’intero spazio. I camperisti potranno così, sia di notte che di giorno eseguire tutte le operazioni necessarie per lo scarico dei servizi igienici, per la pulizia del mezzo e per il suo rifornimento di acqua. La piazzola è realizzata proprio nell’area davanti all’ingresso del depuratore cosicché tutta la piattaforma su cui si fermerà il camper potrà far defluire ogni liquame o sporcizia direttamente al depuratore, senza alcun sversamento sul terreno. Da molti anni i numerosissimi camperisti che si recavano ad Ussita chiedevano questo servizio e finalmente dalla prossima estate ne potranno usufruire.
dal corriere adriatico
21 Aprile 2008 alle 13:04 #244268sertorelliModeratoregli scenari del futuro
SARNANO – La protesta del STL Monti Sibillini “Terre di Parchi e d’Incanti potrebbe avere ulteriori strascichi. Alcuni giorni fa, infatti, i membri del Stl hanno inviato un ultimo appello al presidente della Regione Gian Mario Spacca: nel caso di ulteriore diniego afferma Giorgio Salustri denunceremo la questione agli organi amministrativi superiori e a quelli di vigilanza di competenza, in quanto tale decisione è illegittima e contraria a tutte le normative nazionali e regionali sul Turismo. Nel frattempo conclude Salustri andremo comunque avanti perché è nostra intenzione lasciare in vita l’associazione e proseguire l’attività seppur con i pochi fondi derivanti esclusivamente dalle quote associative.
dal corriere adriatico21 Aprile 2008 alle 13:04 #244269sertorelliModeratoreL’assessore: “L’azione di promozione non è adeguata alle potenzialità del territorio nonostante gli impegni profusi a livello locale”
Salustri, del Sistema locale Monti Sibillini, critica la Regione
Turismo, entroterra penalizzatoSARNANO – La Regione sta penalizzando la promozione turistica dell’entroterra: la considerazione è di Giorgio Salustri membro del direttivo del Sistema Turistico Locale Monti Sibillini “Terre di Parchi e d’Incanti”, nonché assessore al turismo della Comunità Montana dei Monti Azzurri, il quale lamenta la posizione che la Regione Marche ha preso nel non voler riconoscere questo soggetto che tanto ha fatto in questi anni per la promozione ed il miglioramento della qualità dell’accoglienza turistica del territorio dell’entroterra maceratese ed ascolano. Alcune premesse per fare chiarezza: secondo i criteri stabiliti dalla Regione per il riconoscimento dei S.T.L., uno essenziale era quello dell’estensione territoriale pari all’80% del territorio provinciale. I Sistemi che volevano il riconoscimento avrebbero dovuto presentare criteri di identità culturale, valorizzazione territoriale e competitività economica tali da rappresentare un’offerta turistica peculiare e di eccellenza. Sulla base di queste premesse, ci eravamo presentati al riconoscimento con l’adesione di ben 38 Comuni (tra cui sette dell’ascolano e del fermano), di 3 Comunità Montane, del Parco Nazionale dei Monti Sibillini oltre a numerosi altri soggetti privati ed associazioni di categoria, il tutto per un’estensione territoriale di ben 1667,56 kmq! Oltre questo la nostra caratteristica peculiare era quella di aver costruito il tutto intorno alla figura sicuramente tipicizzante e di eccellenza qual è quella del Parco. A questo punto la Regione Marche si sarebbe dovuta esprimere come previsto dalla normativa, con un atto di Giunta, ma così non è stato, in quanto ci siamo visti recapitare una risposta negativa solamente dal dirigente del Servizio Turismo, dopo un inutile colloquio effettuato dal Direttivo con l’assessore Agostini, il quale non si è assolutamente degnato di sottoporre all’esecutivo la nostra questione. Qual è dunque, a questo punto, la volontà della Regione? La volontà di far costituire un STL provinciale con la Provincia capofila è naufragata in quanto le adesioni ad essa sono state pochissime e quindi non ci sono ad oggi i presupposti per il riconoscimento. La stessa zona costiera ha ribadito la volontà di non aderire alla proposta della Provincia di Macerata decidendo di continuare la propria attività anche senza il riconoscimento del STL Mare adriatico delle grandi firme, così come affermato dal suo Presidente in un comunicato stampa di qualche giorno fa. La situazione che pertanto ad oggi si presenta è quella di un associazione che pur avendo grandi numeri, di soggetti aderenti e di estensione territoriale, viene disconosciuta dalla Regione e pertanto non potrà usufruire degli appositi fondi destinati. L’intero territorio dell’entroterra maceratese si trova in una situazione di completo abbandono solo per la volontà contraria dell’esecutivo regionale.
ROBERTO SCORCELLA,
dal corriere adriatico
24 Aprile 2008 alle 12:45 #244329sertorelliModeratoreRubavano tutto: dai mobili d’antiquariato alle suppellettili dagli elettrodomestici alle porte interne, perfino i sanitari
Operazione dei carabinieri, finiscono in manette due quarantenni di Bolognola
Razzia nelle case-vacanza, arrestatiCAMERINO – Insieme nella buona e nella cattiva sorte e anche dietro le sbarre. Una coppia di Bolognola è stata arrestata dai carabinieri di Fiastra in collaborazione con il Nucleo Radiomobile della Compagnia di Camerino per furto aggravato continuato. Paolo Oocchioni, 42enne, e la sua compagna Stefania Catalini (39 anni) sono stati assegnati in custodia alla casa circondariale di Camerino, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sul loro conto gravissime accuse e pesanti indizi. Avrebbero ripetutamente perpetrato furti ai danni di tre abitazioni di Bolognola, rubando oggetti preziosi e non, per un valore di oltre 20.000 euro. Dai mobili d’antiquariato alle suppellettili, dagli elettrodomestici alle porte interne, compresi i sanitari dei bagni, i due avevano avviato una vera e propria razzia nei tre stabili, approfittando dell’assenza dei legittimi proprietari. Ma non avevano fatto i conti con le vacanze di Pasqua. I proprietari (un bolognese, un maceratese e un anziano di Monte San Pietrangeli di cui non sono note le generalità), infatti, si sono accorti di quanto stava succedendo proprio a ridosso della festa religiosa. E’ nelle rispettive case della tranquilla Bolognola che i tre avevano deciso di trascorrere le vacanze. Per tutti doveva trattarsi di un periodo di assoluto riposo immersi nel verde del piccolo comune montano. Invece, è bastato affacciarsi davanti alle rispettive abitazioni per trovarsi di fronte uno scenario apocalittico. Nulla era più al suo posto e ad un primo bilancio sembravano moltissimi gli oggetti scomparsi. I tre, in momenti diversi, si sono recati presso la stazione dei carabinieri di Fiastra per sporgere denuncia. Immediatamente, i militari dell’Arma hanno avviato le indagini, nel tentativo di riuscire ad individuare i presunti colpevoli dei furti e recuperare la merce so tratta. Intanto, nelle stesse case sono stati messi a segno anche altri furti, in uno dei quali è stato addirittura asportato l’impianto elettrico. Un lavoro non facile per gli inquirenti, che però si sono subito concentrati su gente del posto. Nei giorni scorsi la svolta. Dopo un periodo di osservazione, i carabinieri hanno avviato una perquisizione nel casolare della coppia. Un’abitazione parzialmente diroccata, lontana dal centro abitato e situata in aperta campagna. Un luogo più che sicuro per nascondere eventuali refurtive. Ed è proprio in un locale del casolare dei due conviventi che i carabinieri hanno rinvenuto gran parte della refurtiva sottratta dalle tre abitazioni di Bolognola. Da qui la segnalazione alla procura della Repubblica di Camerino che ieri ha emesso un mandato d’arresto per la coppia. I due, dopo le manette, sono stati interrogati e poi trasferiti presso la casa circondariale di Camerino. Nelle prossime ore si procederà all’udienza di convalida dell’arresto, con il giudice che sarà chiamato a stabilire se mantenere in carcere o meno i due coniugi. L’accusa, per i due, è di furto aggravato continuato. La refurtiva rinvenuta nel casolare è stata posta sotto sequestro dagli stessi militari dell’Arma, in attesa di essere restituita ai legittimi proprietari.
EMANUELE PIERONI,
dal corriere adriatico
24 Aprile 2008 alle 12:46 #244330sertorelliModeratoreIl racconto di uno dei proprietari delle abitazioni
“Sembrava una villetta colpita dalle bombe”BOLOGNOLA – “Sembrava avessero lanciato una bomba sopra le nostre villette”.
A parlare è uno dei proprietari delle abitazioni di Bolognola finite nel mirino della coppia arrestata ieri.
Sandro Scoccia, di Monte San Pietrangeli, è ancora emotivamente turbato nel ricordare lo scenario che qualche settimana fa gli si era parato agli occhi.
“Un conto è quando ti vengono i ladri in casa – ha spiegato – Un conto è quello che hanno fatto da noi. Avevano portato via persino gli infissi, i sanitari del bagno e, addirittura, i cavi dell’impianto elettrico. Una cosa mai vista”. Anche il signor Scoccia ha saputo dell’arresto della coppia di Bolognola e nel giudizio, come è facilmente immaginabile, non ci va certo leggero.
“Dopo la denuncia e le prime indagini sono cominciati i sospetti sul conto dei due – ha raccontato – Poi c’è stata una prima perquisizione dei carabinieri ed il resto ormai è cosa risaputa. Ma la cosa che più mi sconvolge è che hanno continuato ad agire anche quando era evidente che tutti sospettassero di loro. Purtroppo, per me come per gli altri due proprietari che hanno dovuto fare i conti con questi spiacevoli episodi, ha giocato a sfavore l’abitare lontani da Bolognola. Quelle case vengono aperte pochi giorni l’anno, per brevissime vacanze e quindi sono più esposte di altre a furti e atti di vandalismo”.
E alla domanda se tornerà più nella sua villetta di Pintura di Bolognola Scoccia ha risposto: “Vorrei. Ma non credo sarà a breve termine. C’è da rifare praticamente tutto, vista l’entità dei tantissimi danni che abbiamo subito”.
dal corriere adriatico
27 Aprile 2008 alle 16:26 #244338skifun70ModeratoreLorenz Costadedoi si trovava lungo l’anello tra il rifugio del Fargno, Pintura e Fiastra All’improvviso è finito in un tratto ancora innevato e ha perso il controllo della bicicletta
Tragedia a Bolognola. La vittima stava facendo un’escursione in mountain bike
Precipita in un crepaccio e muoreBOLOGNOLA – E’ morto sul colpo, dopo un impressionante volo di circa 400 metri.
La vita di Lorenz Costadedoi s’è interrotta a 40 anni, a seguito del terribile incidente che lo ha visto protagonista ieri pomeriggio.
L’uomo, nato e residente a Bressanone – dove viveva da solo ed era molto attivo nel volontariato (era anche socio dell’Avis) – aveva deciso di trascorrere il ponte del 25 aprile a Bolognola, in sella alla sua mountain bike ed in compagnia di alcuni amici. Una grande passione quella per la bici e per i monti tanto che Lorenz aveva partecipato anche alla importante nota come Dolomiti Superbike giungendo sedicesimo. Costadedoi insieme ai suoi amici nel primo pomeriggio di ieri, è partito per un giro in bici sull’anello che tocca il rifugio del Fargno, Pintura di Bolognola e Fiastra. Un percorso molto impegnativo, ma che nessuno pensava fosse in grado di mettere in pericolo l’incolumità degli esperti ciclisti. Un gruppo di sportivi, quello di cui faceva parte Costadedoi, abituato ad affrontare in bicicletta anche i più blasonati anelli delle Alpi. Invece, la tragedia era dietro l’angolo. A Bolognola, sull’Appennino. Nell’attraversare un impervio passo, il quarantenne di Bressanone è scivolato. Quel tratto era completamente ricoperto da abbondante neve, non ancora sciolta dal primo sole di questa primavera. Non è riuscito a mantenersi in sella, precipitando nel vuoto per circa 400 metri. Un volo impressionante che, chiaramente, ha subito fatto temere il peggio. Sono stati gli stessi compagni di avventura di Costadedoi ad avvisare i soccorsi. Sul posto, oltre ai volontari della Croce Rossa di Camerino, sono giunti gli uomini del soccorso alpino, quelli del Corpo Forestale dello Stato e due squadre di Vigili del Fuoco, una da Camerino e l’altra da Macerata. Le operazioni di soccorso si sono rivelate particolarmente impegnative. Le condizioni del terreno e la neve presente in abbondanza in quel punto hanno costretto i soccorritori ad usare la massima cautela. Si sono calati nello strapiombo, raggiungendo il corpo già esanime del ciclista. Poi lo hanno issato su una barella ed imbracato. Lorenz Costadedoi, stando alle prime impressioni, è morto sul colpo, a seguito del violentissimo impatto con il terreno. La salma è stata recuperata anche grazie all’intervento di un velivolo del Corpo Forestale dello Stato. Ora sarà il magistrato che si occupa del caso a stabilire se procedere o meno ad un esame autoptico, quanto meno per accertare se il ciclista possa essere stato colto da un malore prima di perdere l’equilibrio e cadere nel vuoto. L’impressione, però, è che si sia trattato di un incidente dalle conseguenze tragiche e purtroppo imprevedibili. Come sempre in questi casi, comunque, la Procura della Repubblica di Camerino ha aperto un fascicolo.
corriere adriatico del 26/04/0828 Aprile 2008 alle 10:15 #244343LasterModeratoreSabato 19 aprile si è svolto l’incontro “Vini e viticoltura di montagna del Piceno”
Dai vigneti montani nasceranno i vini piceniL’obiettivo finale è ottenere dai vigneti “adottati” apprezzabili tipologie di “vino di montagna”
Ascoli Piceno – 24/4/2008, 13:25Ascoli – Dalla riscoperta dei vigneti di montagna nasceranno i vini “dei Monti Sibillini” e “dei Monti della Laga”. Sabato 19 aprile, nella sala
del Consiglio provinciale, si è svolto l’incontro “Vini e viticoltura di montagna del Piceno” nell’ambito dell’appuntamento conclusivo del “Progetto Comenius: conservazione della natura” curato dall’Istituto agrario statale “Celso Ulpiani” di Ascoli Piceno che coinvolge scuole partners di Polonia, Portogallo, Slovacchia e Turchia. Nella circostanza l’assessore provinciale all’agricoltura Avelio Marini ha presentato il progetto “Adotta un vigneto”, promosso dalla Provincia in collaborazione con l’ASSAM (Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche) e l’Istituto Tecnico Agrario” di Ascoli.
Si tratta di un’idea inserita nell’ambito di un più ampio intervento sulla viticoltura di montagna che mira ad individuare vigneti ancora capaci di produrre che conservino vitigni autoctoni delle nostre montagne aiutando nel contempo gli agricoltori a mantenerli in vita. Infatti il Piceno, prima di essere anch’esso investito dalla globalizzazione dei mercati (che ha portato ad una variazione e riduzione dei vitigni coltivati privilegiando i vitigni cosiddetti “internazionali”), annoverava una buona presenza di vitigni autoctoni che, nel corso del secolo scorso, sono stati via via sostituiti da Merlot, Cabernets, Pinots. Questo è accaduto non tanto perchè i nostri vitigni producessero poco (al contrario, le produzioni erano buone) ma, piuttosto, perché il prodotto della vinificazione era di scadente qualità in quanto legato a tecniche enologiche che non riuscivano a far emergere le loro particolarità. Eppure questi vitigni hanno nel loro DNA caratteristiche ormai perse nei vitigni moderni come la resistenza a malattie, aromi e colori ormai dimenticati. Da qui l’idea di un recupero avvalendosi delle moderne tecniche e competenze nel frattempo intervenute.
L’obiettivo finale è quindi ottenere dai vigneti “adottati” apprezzabili tipologie di “vino di montagna” quali vino spumante, vino rosso (caratterizzato da struttura e corpo importanti ottenuti con tecniche antiche come il cosiddetto “governo” e “rigoverno”), bianco autoctono (dal vitigno “Pecorino”), Passito bianco: tutti identificabili con marchi riconoscibili come “Vino dei Monti Sibillini” e “Vino dei Monti della Laga” dando così nuovo impulso all’economia locale con il recupero di una attività produttiva tradizionale scomparsa, trasformata in viticoltura specializzata e non destinata al solo autoconsumo.
Grazie dunque alla collaborazione dell’Istituto Agrario di Ascoli Piceno, è partita la prima fase del progetto ed è stato possibile individuare (e, appunto, “adottare”) due vigneti montani, uno a Pedara di Roccafluvione, l’altro ad Arquata del Tronto.
Il progetto, di più ampio respiro e portata, prevede una serie di azioni, dalla realizzazione di campi di prova alla mappatura genetica delle varietà ed ecotipi locali, dalla selezione delle varietà ed ecotipi di maggior valore organolettico e commerciale, fino all’ipotesi di realizzazione di una cantina sperimentale a basso consumo di energia. Questa seconda fase del progetto coinvolgerà l’ASSAM per lo studio ampelografico (cioè di identificazione e classificazione delle varietà dei vitigni)e di caratterizzazione e il CERVIM (Centro di ricerca, studi e valorizzazione per la viticoltura di montagna della Valle d’Aosta).
“L’iniziativa assume un particolare valore – ha sottolineato l’assessore Marini – in quanto la montagna, con il suo ambiente incontaminato, è in grado di ripagare tanto sacrificio dando uve da cui ottenere prodotti di alta qualità e genuinità che nella nostra memoria tornano, aspri e duri, quasi a sottolineare le caratteristiche delle zone di provenienza ma che, se vinificati con tecniche adeguate, possono esprimere tutte le loro potenzialità. Il recupero di questi aromi e colori – ha aggiunto Marini – ci ha spinto a ricercare nella nostra montagna i vitigni autoctoni ancora coltivati, sostenendo il mantenimento di questo ecosistema viticolo, certi così di contribuire alla salvaguardia di aree fragili e vulnerabili e di dare un impulso positivo all’economia locale”.
la redazione5 Maggio 2008 alle 6:28 #244410sertorelliModeratoreNotizie – 1 maggio ad Ussita
E’ stata rispettata anche quest’anno la tradizione delle scampagnate del primo maggio e l’affluenza dei turisti ad Ussita è stata notevole. Prese d’assalto specialmente le aree verdi ed in particolare il campo giochi di Pratolungo che si presta benissimo per il tempo libero di intere famiglie con i bimbi liberi di scorazzare sull’ampio spazio e di giocare con la teleferica, il castello, le altalene. Una struttura particolarmente apprezzata è stata anche l’area pic-nic delle Querce, proprio di fronte al campo giochi. Qui infatti funziona un barbecue con quattro fuochi cha ha consentito ai vari gruppi di cucinare i cibi alla griglia, ed una fontana da dove scorga acqua pura di montagna.
Altra area di attrazione è stato il prato del Parco Ruggeri che era stato appena falciato ed ha invitato alla sosta con il torrente Ussita che vi scorre a fianco.
Sul lato opposto del torrente hanno avuto successo gli spazi del parco del Vecchio Mulino e più a monte quelle del parco della Vittoria di Capovallazza.
Altra attrazione della giornata è stato il maneggio dei cavalli di Pratolungo con i bambini che sono stati portati a spasso sui piccoli pony mentre i grandi si sono dedicati alle passeggiate.
Anche il campeggio “Estate/Inverno” ha avuto numerosi ospiti ed il ristorante il Quercione ubicato all’interno dello stesso si è dato da fare.
Quella del primo maggio è stata anche la giornata conclusiva del pattinaggio al palazzo del ghiaccio. Dopo il primo maggio infatti il palaghiaccio chiude per un periodo di scongelamento della pista per riprendere la sua attività il 20 giugno.
Il tempo sostanzialmente bello ha consentito a tutti di godere di una giornata immersi in una natura veramente rigogliosa che presentava sulle cime ancora grandi chiazze di neve.5 Maggio 2008 alle 11:04 #244418LasterModeratoreEntro l’anno la rete del gas metano sarà estesa alle frazioni di PretareCapodacqua e Tufo
Con i fondi europei il Comune di Arquata vuole realizzare una struttura ricettiva
Un grande albergo alla Casa ex DottoriARQUATA – Completamento della rete di metanizzazione in tutte le frazioni del capoluogo, perfezionamento del sistema di accoglienza turistica nell’ambito del Parco nazionale dei Sibillini e di quello dei Monti della Laga ed, infine, l’avvio della tanto attesa attività di imbottigliamento dell’acqua delle sorgenti dei “Monti Azzurri”, sono i temi posti sul piatto della bilancia dal sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci che, proprio su quest’ultimo argomento, ripone la maggior parte delle speranze per dare la stura al definitivo rilancio del Comune della montagna.
“Entro il prossimo inverno – ha assicurato – completeremo l’estensione della rete del gas metano in tutte le frazioni del capoluogo di Arquata; ad essere interessate da questo provvedimento, per il quale l’Amministrazione comunale ha previsto un investimento di 400.000 euro, saranno: Pretare, Capodacqua e Tufo”. “Le nuove utenze che allacceremo alla rete – ha detto Petrucci – saranno all’incirca 400, ma non bisogna dimenticare che, tutto intorno al nostro Comune, agisce una fortissima mobilità territoriale, che porta a moltiplicare, in maniera esponenziale, il numero di abitanti d’estate (nei mesi più caldi, infatti, nel Comune di Arquata si arriva quasi a 10.000 persone; 1000 a Pretare)”.
Il secondo progetto su cui, a breve, conta di investire il Comune è quello che ruota attorno al “Centro dei due Parchi”, la struttura ricettiva posta nel cuore dei Parchi nazionali dei Sibillini e dei Monti della Laga che è stata inaugurata appena due anni fa.
“Per aumentare ulteriormente la capacità ricettiva dell’ex struttura ospedaliera – ha spiegato, infatti, il sindaco di Arquata, Petrucci – abbiamo intenzione di ristrutturare l’edificio adiacente al Centro dei due Parchi. Grazie ai finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea– contiamo, quindi, di acquisire qualcosa come 300 – 400 mila euro da stanziare per il rifacimento della cosiddetta Casa ex Dottori. Un’operazione che presumibilmente andremo a concludere nel giro di un anno”.
All’interno della Casa ex dottori, dovrebbe sorgere, quindi, un grande salone da pranzo che, nelle intenzioni dell’Amministrazione, sarebbe messo a disposizione di tutti gli ospiti del Centro dei due Parchi, una struttura turistica di grande suggestione, completamente immersa nella natura, dotata di 25 camere con bagno ed a soli pochi passi da numerosi impianti sportivi. Ma quello che lascia tutti ancora col fiato sospeso è, come afferma a chiare lettere il sindaco Petrucci, è il progetto di imbottigliamento dell’acqua dei Monti Azzurri di Arquata, un progetto che “rappresenta l’unica strada possibile da percorrere per irrorare di nuova linfa vitale tutto il circondario di Arquata. Oltre a permettere la creazione di nuovi posti di lavoro (ne sono previsti almeno 31, ma anche se fossero soltanto 15, per il Comune di Arquata sarebbe ugualmente una benedizione), l’imbottigliamento dell’acqua offrirà benefici anche per tutto l’indotto”.
PAOLO CLERICI,http://www.corriereadriatico.it del 4/5/2008
6 Maggio 2008 alle 11:44 #244434LasterModeratoreCiaffaroni: “Siamo preoccupati perché ancora una volta verrebbe penalizzato il Sud delle Marche”
Scoppia la guerra per le Comunità Montane
Voci su una possibile drastica riduzione. In un solo ente quelle del Tronto e dei SibilliniCOMUNANZA – Cambiamenti in vista per le Comunità Montane delle Marche. Si parla da tempo infatti di un loro ridimensionamento a cominciare dalla quantità di questi enti presenti nella regione. Dopo lunghe polemiche a livello nazionale sulla necessità di una loro drastica riduzione le competenze su questa materia sono state trasferite alle regioni. L’ultima legge finanziaria impone alle regioni il riordino con propria legge, entro il 30 giugno 2008, della disciplina delle Comunità Montane presenti in modo da ridurre la spesa corrente relativa al funzionamento delle stesse, per un importo pari almeno ad un terzo della quota del fondo ordinario statale assegnata complessivamente per l’anno 2007. Nelle Marche si parla di una riduzione di circa un milione e seicentomila euro sul totale del fondo ordinario di oltre quattro milioni e ottocentomila. E allora cosa fare? Quali saranno le soluzioni? Non sarà affatto facile trovare una strada che accontenti tutti. Intanto ci sono delle proposte. Una avanzata proprio dall’Uncem (Unione dei Comuni Montani e delle Comunità Montane) per essere tradotta in legge regionale. In base ad essa sarebbero 10 le Comunità Montane che rimarrebbero in vita rispetto alle attuali 13 in ambito regionale. Ciò eliminando quelle i cui requisiti sono venuti meno nella recente legge finanziaria. Proposta considerata dalla stessa Unione equilibrata, in quanto tiene conto dei tagli di spesa previsti dal Parlamento. Ma ad agitare le acque sembra inserirsi un’altra proposta che in questi giorni sta circolando in via ufficiosa, avanzata dall’assessore regionale competente, secondo la quale si passerebbe dalle 13 esistenti a 7. Una rasoiata, questa, che già nell’ipotesi sta mettendo in allarme alcuni territori. A cominciare da quello montano dei Sibillini. Infatti secondo questo nuovo disegno regionale dovrebbero essere accorpate in un solo ente le due Comunità Montane presenti nelle province di Ascoli e Fermo, ovvero quella dei Sibillini e quella del Tronto. Una prospettiva, questa, che non sta raccogliendo consensi nel territorio dei Sibillini, visto che ci si troverebbe di fronte ad un ente elefantiaco con oltre venti comuni, considerato che, probabilmente, altri sarebbero annessi per la riduzione delle Comunità Montane nel maceratese. “Non ho visto né letto questa proposta – afferma l’ex presidente della Comunità Montana dei Sibillini Domenico Ciaffaroni – ma se i contenuti fossero questi, l’aspetto più paradossale sarebbe che ancora una volta rimarrebbero in piedi una serie di Comunità Montane che hanno poco o nulla della caratteristica di “montanità”, a scapito delle due del sud delle Marche. Queste ultime, infatti, assieme a quella di Camerino e Nova Feltria, sono le uniche quattro che hanno tutti i requisiti previsti dall’attuale legge finanziaria. E’ inaccettabile – continua Ciaffaroni – che ancora una volta il sud della regione venga penalizzato a favore del Pesarese e dell’Anconetano. Una ulteriore iattura, poi, sarebbe quella di ridurre enti territoriali come le Comunità Montane a mere Unioni dei Comuni. Comunque – conclude l’ex presidente – confidiamo nei nostri rappresentanti in Regione affinché possano considerare del tutto inaccettabili eventuali soluzioni di questo tipo”. Una questione delicata, dunque, per la quale non sarà facile trovare una strada che accontenti tutti.
FRANCESCO MASSI, -
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