Notizie dalla stampa…2008 – CHIUSO –
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29 Febbraio 2008 alle 9:58 #242949sertorelliModeratore
Il Sindaco di Ussita, Sergio Morosi, è il nuovo segretario generale del comune di Civitanova Marche. Lo ha nominato il Sindaco Mobili e prenderà servizio sabato 1 Marzo.
il dott. Morosi è nato 51 anni fa a Camerino, dove svolgeva attualmente proprio l’incarico di segretario comunale. Tra le tante domande pervenute, la scelta del sindaco è caduta su di lui "per l’esperienza professionale e gestionale"; requisiti importanti, secondo il giudizio del sindaco, perchè "possa essere di miglior supporto tecnico per l’amministrazione comunale"…dal resto del carlino
1 Marzo 2008 alle 8:24 #242973LasterModeratoreL’associazione ambientalista contraria all’ipotesi di una strada asfaltata
Tre Caciare, Legambiente dice no al traffico ad alta quota
«Ripristinare la cabinovia che esisteva un tempo tra il Pianoro di San Giacomo e l’Intermedia»Ascoli Piceno – 28/2/2008, 11:34
Ascoli – «Abbiamo la fortuna di avere una montagna così vicina alla città e di poterla raggiungere in circa 20 minuti e non si riesce a trovare un accordo per farla decollare.
Lo sviluppo della nostra montagna potrebbe diventare un volano formidabile per il Turismo del Piceno e non solo. Una montagna che, non dimentichiamolo, fa parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a cavallo tra Marche e Abruzzo, e tra le due province di Ascoli e Teramo e i Comuni di Ascoli, Civitella del Tronto e Valle Castellana.
In quest’area particolarmente interessante dal punto di vista paesaggistico, floristico e faunistico, soggetta ai vincoli del Parco ed anche al vincolo paesistico ed idro-geologico, qualcuno vorrebbe realizzare una strada asfaltata per continuare a portare il traffico, e dunque l’inquinamento, ad alta quota. E pensare che uno dei motivi per cui si va in montagna è respirare l’aria buona. Invece i numerosi sciatori e non solo che si recano alle Tre Caciare in macchina si beccano tutto l’inquinamento delle centinaia di auto che arrivano fino al parcheggio sterrato vicino al Rifugio. Questa sì che è una vera e propria follia, così come è una vera e propria follia pensare alla realizzazione di un Palazzetto del Ghiaccio in zona Parco e ad un impianto di innevamento artificiale. Per evitare tutto ciò, basterebbe ripristinare la cabinovia che esisteva un tempo tra il Pianoro di San Giacomo e l’Intermedia, piazzando nuovi piloni al posto di quelli obsoleti e non più funzionanti, per far sì che la montagna mantenga intatta tutta la sua bellezza. Del resto sul Pianoro di San Giacomo c’è già tutto ciò di cui il turista ha bisogno: c’è un enorme parcheggio che può ospitare centinaia di automobili, ci sono le strutture ricettive, gli alberghi, i ristoranti, etc. Ma perché allora dobbiamo rovinare la montagna asfaltando la strada che conduce alle Tre Caciare, portando il traffico ad alta quota? Quella strada non è nient’altro che una strada di servizio, di emergenza, da utilizzare solo in caso di necessità da parte delle Forze dell’Ordine, delle autoambulanze o dei Vigili del Fuoco. Non può reggere quella mole spaventosa di traffico cui assistiamo tutte le domeniche. Tra l’altro è pericolosissima, perché priva di guard-rail, ed è solo per un miracolo che ancora non si sono verificati incidenti di rilievo. Invitiamo dunque gli amministratori riuniti nel COTUGE a concentrare tutti gli sforzi nel ripristino della cabinovia che non molti anni fa collegava il Pianoro di San Giacomo con l’Intermedia delle Tre Caciare. E’ vero che si tratta di una cifra notevole, ma sicuramente saranno soldi spesi bene. Invece è inutile spendere soldi per una strada di montagna soggetta a forti sbalzi di temperatura, che necessiterebbe sicuramente di una continua manutenzione. Chi ama la montagna la deve conquistare; non può pretendere di arrivare in macchina fin sulla cima. Abbiamo lottato per anni per chiudere il centro storico di Ascoli al traffico delle automobili, e ancora stiamo lottando per questo obiettivo, ma forse qualcuno ha ancora nostalgia del caos, della confusione, della puzza degli scarichi delle automobili, anche a 1400 metri?»
CIRCOLO LEGAMBIENTE ASCOLI PICENO1 Marzo 2008 alle 13:40 #242988LasterModeratoreLevata di scudi di ambientalisti e operatori per ripristinare la cabinovia degli Anni Settanta
“Niente traffico fino all’Intermedia”FILIPPO TRANQUILLI
VALLE CASTELLANA – “Abbiamo la fortuna di avere una montagna così vicina alla città e di poterla raggiungere in circa 20 minuti e non si riesce a trovare un accordo per farla decollare”.
Lo afferma Legambiente di Ascoli intervenendo nella polemica sulle azioni da intraprendere per il rilancio di Monte Piselli. “Lo sviluppo della nostra montagna potrebbe diventare un volano per il turismo del piceno e non solo. In quest’area particolarmente interessante dal punto di vista paesaggistico, floristico e faunistico, soggetta ai vincoli del Parco ed anche al vincolo paesistico ed idro-geologico, qualcuno vorrebbe realizzare una strada asfaltata per continuare a portare il traffico, e dunque l’inquinamento, ad alta quota. I numerosi sciatori e non solo che si recano alle Tre Caciare in macchina si beccano tutto l’inquinamento delle centinaia di auto che arrivano fino al parcheggio sterrato vicino al Rifugio. E’ assurdo poi pensare alla realizzazione di un Palazzetto del Ghiaccio in zona Parco e ad un impianto di innevamento artificiale. Per evitare tutto ciò, basterebbe ripristinare la cabinovia che esisteva un tempo tra il Pianoro di San Giacomo e l’Intermedia, piazzando nuovi piloni al posto di quelli obsoleti e non più funzionanti, per far sì che la montagna mantenga intatta tutta la sua bellezza. Del resto sul Pianoro di San Giacomo c’è già tutto ciò di cui il turista ha bisogno: c’è un enorme parcheggio che può ospitare centinaia di automobili, ci sono le strutture ricettive, gli alberghi, i ristoranti, etc”.
“Ma perché allora – prosegue una nota – dobbiamo rovinare la montagna asfaltando la strada che conduce alle Tre Caciare, portando il traffico ad alta quota? Invitiamo dunque gli amministratori riuniti nel Cotuge a concentrare tutti gli sforzi nel ripristino della cabinovia che non molti anni fa collegava il Pianoro di San Giacomo con l’Intermedia delle Tre Caciare”.
“C’è la necessità di intervenire per le priorità – scrive intanto il segretario della Pro Loco di San Giacomo Mauro Corradetti – preoccupandosi dei vari interventi di manutenzione ad impianti e strade di accesso, come ad esempio il ripristino dell’impianto a servizio del “campetto” .
“E’ evidente – prosegue – che il perseverare di tale politica di interventi riferita solo allo sviluppo della stazione in quota (poco pratica per i più piccoli ) risulta non essere proficua e che il disinteresse e la relativa migrazione verso altre più comode mete è dovuta in buona parte ad altre ragioni. Ragioni prevalentemente da ricondurre alle difficoltà e ai disagi che devono affrontare con i propri mezzi le famiglie, scolaresche, nonché tutto il flusso degli appassionati di sport invernali e turisti in genere, per raggiungere la stazione invernale posta a 1.500 metri , lungo una strada vetusta, senza garanzie di adeguata sicurezza e che, essendo ovviamente spesso innevata , mette a dura prova i veicoli nonché le capacità di guida dei conducenti che devono percorrerla. Serve quindi un adeguato impianto di risalita direttamente dal Villaggio Turistico già dotato di strutture ricettivo-alberghiere, ampi parcheggi, parchi giochi per bambini e chiesa”.
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Iachini: “Quella strada è già costata troppi soldi”
Tragitto stretto e pericolosoVALLE CASTELLANA – “Leggo sul Corriere Adriatico a firma del consigliere Rolando Mariani l’intervento titolato “Una follia spendere danaro per funivia” e mi permetto di rispondere”. Lo afferma in ubna nota inviata alla nostra redazione sulla situazione di Monte Piselli Argeo Iachini, capogruppo della sezione di Ascoli Piceno dell’ Associazione Nazionale Alpini.
“Intanto voglio precisare – afferma – che nessuno ha parlato di funivie, ma di una buona seggiovia, oppure piccola ovivia, che riparerebbe anche da intemperie per un turismo estivo, ma sempre partendo da San Giacomo come ottima base logistica”.
“In merito alla strada, poi – continua Iachini nella nota – va detto che sono stati spesi 140 mila euro e non è servito a nulla. Quelli erano soldi per il rinnovo del “campetto”, la strada invece non è a norma e d’inverno diventa come una pista di bob, stretta e pericolosa e quasi sempre bloccata da gente inesperta. Alcuni Comuni vogliono uscire dal Consorzio perché vedono una gestione passiva, anche grazie a Mariani” – attacca Iachini”.
“La semplice legge della domanda ed offerta – conclude – dovrebbe essere sufficiente per non fare certe considerazioni”.
F.T.,4 Marzo 2008 alle 13:36 #243103sertorelliModeratoreCon il Cai
Itinerario sui SibilliniMACERATA – Il Cai propone per domenica un’escursione su neve nel parco dei Sibillini. L’itinerario previsto è la salita al Monte Rotondo da Casale Gasparri. Direttore di gita è Gabriele Messi, istruttore di alpinismo della Scuola “Giuliano Mainini” del Cai di Macerata. Per informazioni e prenotazioni, rivolgersi alla sede del Cai, via Bartolini 37,, aperta il lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 18.30 alle 19.30 (tel.0733/260704). Infine, il 7 marzo alle 21.15 si terrà in sede l’assemblea ordianaria dei soci.
dal corriere adriatico
4 Marzo 2008 alle 13:37 #243104sertorelliModeratoreIl saluto del nuovo segretario
CIVITANOVA – Questa mattina Sergio Morosi (nella foto con il sindaco), il nuovo segretario comunale, saluterà assessori e dipendenti comunali. Subentra a Giorgio Vecchi, collocato a riposo a fine dicembre 2007. Sergio Morosi è nato a Camerino il 26 marzo 1957, dove risiede. Attualmente ricopre anche la carica di sindaco del Comune di Ussita, dove è entrato in carica il 28 giugno del 2004. Laureato in Giurisprudenza presso l’Ateneo di Camerino nel 1980, ha conseguito poi l’idoneità alle funzioni di segretario comunale nel 1982, presso la Luiss di Roma e l’abilitazione alle segreterie di comuni superiori a 65 mila abitanti. Per ricoprire l’incarico a Civitanova, Morosi lascia la segreteria generale del Comune di Camerino, di cui era titolare. È già stato ricevuto dal sindaco nel giorno dell’insediamento. Ora tocca al resto della struttura comunale. Giorgio Vecchi, l’ex segretario comunale, non ha lasciato però completamente la città. Infatti presta consulenza all’Atac, società partecipata dal Comune
dal corriere adriatico
6 Marzo 2008 alle 12:55 #243159LasterModeratoreMonte Piselli, la ricetta di Scalabroni della commissione tutela ambiente montano del Cai per rilanciare il turismo
“La funivia è solo un sogno, serve una promozione concreta”VALLE CASTELLANA – “Non comprendo come si possa arrivare a pensare o addirittura a sostenere la messa in opera di un impianto di funivia che da S. Giacomo sale a Monte Piselli”. Lo scrive in una nota William Scalabroni della commissione tutela ambiente montano della sezione del Cai. di Ascoli Piceno. “Invitiamo questi sognatori a guardare indietro di qualche anno per ricordare loro le acrobazie che gli amministratori dell’epoca dovevano compiere, a fine di ogni stagione invernale, per pareggiare i conti di gestione. Sostenere oggi la realizzazione di un impianto funiviario, e come si mormora anche un Palazzetto della neve, mi induce a chiedere se in tutto questo c’è per caso, qualche interesse da difendere o, ancora, qualcosa già esistente da valorizzare nelle pieghe di questa assurda storia! Lasciamo stare i sogni e non inseguiamo interessi privati. Se vogliamo seriamente migliorare la ricettività della Montagna e i suoi campi di neve, riteniamola come una grande Palestra alle porte di Ascoli dove, giovani e anziani, si divertono magari favoriti, in certe necessità, dalle Province di Ascoli e Teramo con contributi lontani anni luce dai milioni di euro necessari per realizzare una funivia. Si parla di funivia e non ci si accorge (o non si vuole) che per questioni finanziarie, non si è potuto mettere in funzione nell’inverno in corso, i due skilift del campo scuola. Coloro che sostengono questa realizzazione si rendono conto di questa realtà? Pensano ai costi d’impianto, a quelli di manutenzione, a quelli inerenti il personale che la legge impone assumere per la sicurezza dell’utenza? Cerchiamo di valorizzare in maniera ragionevole questo bene che abbiamo la fortuna di avere Perché poi parlare di un bacino di utenza di 200.00 persone ? Questa è una previsione fortemente ottimista e, se la vogliamo considerare esatta, sarebbe sufficiente per coprire le spese di manutenzione di un impianto così impegnativo?”
“ Queste sparate non portano bene e danno spazio a delle illusioni. Ricordiamoci tra l’altro di essere in zona Parco Monti della Laga e Montagna dei Fiori e certi inserimenti non sono giustificati e permessi. Non lasciamoci illudere dalla copiosa nevicata di dicembre che le basse temperature notturne ha mantenute sino ad oggi. Purtroppo non è sempre così e, anche di questo è necessario tener conto. Cerchiamo di essere seri, miglioriamo, e questo è possibile, gli impianti esistenti e, cerchiamo di realizzare una nuova pista che è una delle cose necessarie e, non diamo la scia a tante chiacchiere ma a più azioni”.
6 Marzo 2008 alle 16:55 #243169sertorelliModeratoreSui valichi si transita con le catene
Disagi per la neve mentre tornano a sorridere le stazioni sciisticheMACERATA – Una settimana fa gli alberi da frutto erano già tutti fioriti. Adesso, quegli stessi fiori e quegli stessi rami sono ricoperti dalla neve. L’inverno, nel maceratese, ha assestato un deciso colpo di coda. Con tanto di disagi alla circolazione stradale. Ne sanno qualcosa i Vigili del Fuoco e le Forze dell’Ordine costretti per tutto il pomeriggio di ieri a fare gli straordinari sul territorio dell’Alto Maceratese. La Super Strada 77, all’altezza di Fiungo, è rimasta chiusa per oltre due ore in direzione monti, nel tratto Caccamo – Sfercia a causa di un bilico in panne, intraversato sulla carreggiata. L’autista, di nazionalità straniera, avrebbe perso il controllo del mezzo pesante per cause in corso di accertamento. Diverse le squadre ed i mezzi dei Vigili del Fuoco impegnati sul posto. Statale chiusa al traffico, intorno alle 19, anche a Fonte delle Mattinate, in territorio di Serravalle. Qui, però, la neve sembra non avere colpe. A seguito di un guasto all’albero motore, infatti, un camion è rimasto fermo in mezzo alla strada. Sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco, insieme ai Carabinieri che hanno provveduto a deviare il traffico. La neve, invece, è la causa di due piccoli incidenti a Camerino. Il primo in località Le Mosse ed il secondo a Madonna delle Carceri. In entrambi i casi nessuno ha riportato traumi particolarmente gravi. Dei rilevamenti si sono occupati i Vigili Urbani di Camerino. Un altro incidente, intorno alle 19 di ieri, ha avuto per teatro l’arteria viaria che da Pievebovigliana conduce a Fiordimonte. Due auto si sono scontrate frontalmente, ed una delle persone coinvolte è stata trasportata al Pronto Soccorso dai Volontari della Croce Rossa di Camerino.
Uno scenario inimmaginabile solo qualche giorno fa, quando la primavera sembrava aver voluto anticipare il suo arrivo. Per tutti è partita la corsa a ritirare fuori dagli armadi sciarpe e cappotti. Le strade del territorio sono rimaste sgombere dalla neve fino alla serata di ieri, con le previsioni che, però, annunciano freddo e precipitazioni a carattere nevoso anche per la mattinata di oggi. Sui valichi è obbligatorio il transito con le catene a bordo o con pneumatici antineve. Gli esperti, comunque, raccomandano la massima cautela, soprattutto per chi si muove nelle prime ore della giornata per il rischio di trovare tratti stradali ghiacciati, in particolare sui passi montani. Se da una parte la neve ha deluso quanti credevano d’essere già entrati nella bella stagione, dall’altra ha rallegrato l’animo degli operatori turistici della montagna. Con l’abbondante nevicata che si è registrata in quota, infatti, gli impianti sciistici del maceratese potranno permettersi di allungare la stagione. La speranza di tutti, a Bolognola come a Frontignano, a Sarnano come a Castel Sant’Angelo sul Nera, è di riuscire a mantenere le piste sciabili fino a Pasqua.
Inoltre, le precipitazioni di ieri hanno contribuito ad aumentare la portata delle falde acquifere del territorio, con il camerinese ed i comuni limitrofi che la prossima estate, almeno si spera, non dovranno fare i conti con gli ormai immancabili problemi di siccità.
Non tutta la neve dunque vien per nuocere almeno dal punto di vista dei rifornimenti idrici.
EMANUELE PIERONI,
dal corriere adriatico
7 Marzo 2008 alle 11:28 #243194LasterModeratoreLa coltre bianca ha provocato l’interruzione di energia elettrica in alcuni paesi
La temperatura scende a -3 gradi nella stazione sciistica di Forca Canapine
Mezzo metro di neve a monte Piselli
Traforo percorribile per gli automobilisti muniti di cateneASCOLI – Mezzo metro di neve è caduto a monte Piselli, venti centrimetri a Forca Canapine. La temperatura è crollata a -3 gradi. Tutto l’Ascolano, come gran parte delle Marche, è sotto la morsa del freddo. Le strade sono comunque transitabili anche se la polizia stradale invita gli automobilisti a portare con loro le catene specie quando si percorre il traforo di Forca Canapine e la strada Salaria, ai confini con i comuni reatini. Problemi invece per l’energia elettrica. Dalla notte di mercoledì la violenta ondata di maltempo, caratterizzata da forti venti e da copiose nevicate anche a bassa quota nelle zone interne dell’ascolano (Montefortino, Montegallo, Comunanza, Acquasanta Terme, Amandola, Arquata del Tronto, Rotella e Force) ha creato problemi anche alle linee elettriche. Molti guasti sono stati causati da pesanti manicotti di neve formatesi sui conduttori ma i guasti più ricorrenti sono stati procurati dalla caduta di alberi e dai rami rotti e trascinati dal vento che, impattando sui conduttori, ne hanno causato la rottura; talvolta i rami intrecciandosi sui conduttori hanno messo fuori servizio la linea per corto circuito.
Il sistema di telecontrollo e di automazione della rete elettrica Enel ha consentito di localizzare i tratti di linea con guasti permanenti e di rialimentare le utenze dove è stato tecnicamente possibile.
Il guasto ha interessato fino ben 22 le linee in media tensione con migliaia di utenze disalimentate. Trattandosi di zone collinari e montane in alcuni casi è risultato difficile raggiungere il punto dove effettuare la riparazione dei conduttori rotti.
7 Marzo 2008 alle 11:30 #243195LasterModeratorePolemica del sindaco di Roccafluvione Mariani“La Protezione Civile ha dimostrato che non funziona come supporto tecnico”
Non arriverà nemmeno un euro dei 60 milioni richiesti dai Comuni colpiti dai roghi
Incendi, i risarcimenti vanno in fumomauro giorgi
ROCCAFLUVIONE – Dopo il danno, è arrivata la mazzata della beffa. Il Piceno, infatti, non potrà usufruire del fondo di solidarietà che l’Unione europea mette a disposizione dei territori che hanno subito calamità naturali per un motivo ben preciso: gli incendi dell’estate scorsa non hanno determinato una catastrofe. In parole povere, l’Ue considera grave un disastro che colpisce il 50 per cento della popolazione di un territorio con profonde e durevoli ripercussioni sulle condizioni di vita dei cittadini e sulla stabilità economica della regione stessa. Ma non solo. L’Ue classifica grave una catastrofe che provoca danni diretti stimati a oltre 3 miliardi di euro (prezzi 2002) o superiori allo 0,6 per cento del reddito nazionale lordo dello Stato interessato. Sebbene nel nostro territorio il bilancio sia stato drammatico, con oltre 8.000 ettari di bosco andati in fumo, 38 frazioni evacuate, 4 abitazioni e un mezzo distrutti dalle fiamme, due feriti e oltre 60 milioni di euro di danni tra patrimonio arboreo, tartufaie, colture, viabilità e linee telefoniche, i parametri non rientrano nella catastrofe grave. Per i cittadini, già fortemente provati dai roghi dei mesi scorsi, insomma, si tratta dell’ennesima beffa che ha già scatenato veementi polemiche nel mondo politico e, soprattutto, ha messo in moto il solito rimpallo di responsabilità. Alcuni esponenti politici, su tutti Guido Castelli di An, se la sono presa con la Protezione Civile regionale, rea di aver presentato le domande di risarcimento danni in ritardo, altri, addirittura, direttamente con la Regione Marche per non aver informato correttamente la popolazione. Nelle parole dei sindaci dei principali comuni colpiti dagli incendi dell’estate scorsa si evince rammarico e delusione, soprattutto per quelle persone, come ha spiegato il primo cittadino di Ascoli, Piero Celani, che con molto scrupolo hanno presentato una dettagliata documentazione, con tanto di relazione tecnica e fotografie, che ha comportato una spesa non indifferente. In questo clima di incertezza, purtroppo, l’unica cosa certa è che il governo non ha distribuito i 5 milioni di euro stanziati dopo l’emergenza, e vale a dire il 28 agosto scorso. A riguardo il sindaco di Roccaflvione, Giuseppe Mariani, non usa mezzi termini: “Premesso che nel mio comune il 50 per cento della popolazione ha subito danni, voglio muovere una critica nei confronti della Protezione Civile che da un punto di vista del supporto economico non funziona affatto. Agli agricoltori, agli imprenditore e alle persone in generale non interessa la solidarietà. Essi vogliono risposte concrete che, puntualmente, non sono arrivate. Più di una volta abbiamo sollecitato gli organi competenti, ma ancora non abbiamo visto un soldo, nemmeno per far fronte alle spese sostenute durante l’emergenza”.
“Sapevamo che sarebbe stata dura per i privati ottenere dei risarcimenti, ma ci abbiamo provato ugualmente”. Barbara Capriotti, sindaco di Acquasanta Terme, invece, commenta così l’esclusione del Piceno dal fondo di solidarietà europeo.
“Le risorse del governo erano esigue, ma speravamo in ulteriori finanziamenti. A distanza di mesi – conclude il primo cittadino di Acquasanta Terme – non c’è stato ancora il trasferimento delle risorse alla Regione Marche, perciò le spese sostenute per far fronte all’emergenza non sono state ancora coperte”.
______________________________________________________“L’esclusione dal fondo europeo non è assolutamente dovuta a carenze procedurali”
La Regione però si difende dalle criticheROCCAFLUVIONE – Sulla questione dei risarcimenti europei irrompe la Regione che mette in chiaro le cose.
“Il 20 agosto – dice il comunicato – il governatore Spacca consegnò direttamente al capo del dipartimento nazionale della Protezione Civile, Guido Bertolaso la documentazione riguardante la nostra Regione, per poter consentire al governo di valutare la ricorrenza dei presupposti per poter beneficiare dell’intervento del fondo di solidarietà dell’Ue per gli incendi boschivi verificatisi anche nelle Marche. In quella occasione Bertolaso si complimentò con Spacca perché le Marche erano la prima Regione che consegnava le informazioni richieste e le schede di riferimento erano state congiuntamente elaborate da Forestale, Vigili del Fuoco e Regione, con anche l’indicazione del valore del danno economico delle aree interessate dagli incendi”.
“Da allora – prosegue la nota redatta della Regione Marche – è iniziato un proficuo rapporto con l’ufficio di Bertolaso per il completamento delle attività istruttorie. In una lettera del 18 settembre il dipartimento nazionale della Protezione Civile evidenziava che da contatti avuti con i funzionari della Commissione Europea, responsabili della verifica delle domande, era stata confermata l’esclusione della possibilità per l’Italia di ricorrere al fondo. Tuttavia – conclude la nota della Regione – le informazioni utili sono state regolarmente inviate a Guido Bertolaso per consentire allo stesso di tentare di acquisire le risorse europee”.
11 Marzo 2008 alle 13:29 #243296LasterModeratoreTra le criticità la carenza di piste frangifuoco e il progressivo spopolamento delle zone montane
Gettate le basi per potenziare il gruppo di Protezione Civile dotandolo di ulteriori mezzi idonei
Incendi, in fumo il 35% dei boschi
Convegno sulle cause del disastro e la prevenzione di altri roghiASCOLI – In concomitanza con la 16^ edizione della Fiera delle Piante, presso la sala consiliare del Comune di Roccafluvione, si è svolto il convegno dal tema: “Natura Contro Natura”. Un argomento attuale e particolarmente bruciante visto che si è parlato di prevenzione e bonifica degli incendi boschivi. Promotori il Comune e la Pro Loco di Roccafluvione i quali, unitamente agli Enti che hanno collaborato nel fronteggiare l’emergenza degli incendi della scorsa estate, hanno inteso fare il punto della situazione, accertato che le fiamme hanno interessato 1/3 del territorio comunale, causando danni per svariati milioni di euro. Ha introdotto i lavori il Sindaco Giuseppe Mariani il quale ha rilevato il fallimento della politica nel dopo incendio, considerato che la solidarietà formale delle istituzioni non è riuscita ad ottenere i finanziamenti necessari per rimborsare sia i Comuni, per le spese sostenute nel fronteggiare l’emergenza, sia i privati per i danni subiti. Il convegno, tuttavia, ha lanciato un giusto messaggio in quanto è servito per analizzare attentamente gli aspetti critici e le potenzialità accertate durante il periodo dell’emergenza. Tra le criticità figurano: la carenza di piste frangifuoco e la loro esigua larghezza; il progressivo spopolamento delle zone boscate; la presenza di specie non autoctone come le conifere. Inoltre, sono state gettale le basi per: potenziare il locale Gruppo di Protezione Civile, dotandoli d’altra formazione e mezzi idonei; creare nuove piste frangifuoco e successiva manutenzione; sensibilizzare l’opinione pubblica al problema degli incendi, intervenendo anche presso le scuole elementari e medie; coinvolgere cacciatori e tartuficultori, esperti conoscitori del territorio, perché diano la loro disponibilità in caso d’emergenza; realizzare un piano integrato tra tutti i Comuni interessati dall’incendio, per il recupero di borghi e zone paesaggistiche. I relatori e gli argomenti trattati, sono stati: Mario D’Emidio, tecnico del Comune di Roccafluvione – “Il dopo incendio- Progetti di recupero e prospettive di rinascita del territorio”; Felice Di Pardo, Comandante Provinciale del Corpo dei VVFF – “Ruolo del Corpo Nazionale dei VVFF: Emergenza incendi boschivi, interventi e proposte”; Benedetto Ricci, Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato – “Ruolo del Corpo Forestale dello Stato nelle attività di antincendio boschivo”; Andrea Cosimi, Protezione Civile Regione Marche – “Il sistema di Protezione Civile nell’emergenza incendi”; Luigi Calcagni, Responsabile della Comunità Montana del Tronto – “Importanza del volontariato per la difesa dagli incendi boschivi. Interventi forestali di prevenzione”. Hanno tratto le conclusioni l’Assessore provinciale Luigino Baiocco ed il Presidente della Comunità Montana Sergio Fabiani.
ROBERTO CESTARELLI,12 Marzo 2008 alle 15:31 #243337LasterModeratoreMercoledì 12 Marzo 2008
di RENATO PIERANTOZZI
La Regione Marche sta per cedere alla Provincia il complesso sportivo “Giulio Franchi” di colle San Marco. L’operazione era da tempo nell’aria dopo la decisione della giunta regionale di cedere i “gioielli di famiglia” presenti nel Piceno. Anche il Comune aveva manifestato l’interesse per l’acquisizione attraverso una lettera inviata nel marzo 2007 dal sindaco Piero Celani alla Regione. Ma alla fine l’ha spuntata la Provincia che riceverà gli impianti come compensazione di contributi regionali mai avuti dopo il decentramento di alcune funzioni. Per fortuna è stata scongiurata l’ipotesi di una vendita a privati. «L’atto sarà perfezionato nei prossimi giorni annuncia il vice presidente della Regione Luciano Agostini Con la cessione dei campi da tennis e della foresteria si chiuderà un vecchio contenzioso tra gli enti che durava da anni. Si ripete quello che è già avvenuto per l’Hotel Marche». Da quanto si è appreso, l’acquisizione del complesso sportivo è stata iscritta per 800 mila euro nel bilancio di Palazzo San Filippo. Si attende adesso la rinascita degli impianti (11 campi da tennis) oggi completamente in stato di abbandono dopo gli anni d’oro in cui erano frequentati da centinaia di ragazzini dei centri estivi. Un peccato poiché i campi, gli spogliatoi e la foresteria sono immersi nel meraviglioso parco “svizzero” di San Marco. Una location unica per fare sport in mezzo al bosco da troppo tempo caduta nel degrado. «La condizione per il passaggio di proprietà dice ancora Agostini è il mantenimento dell’attuale destinazione d’uso. Mi auguro che la Provincia insieme al Cotuge possa rivalorizzare a fini turistici tutta l’area del pianoro di San Marco che oggi è abbandonata». Nella cessione rientra anche la foresteria chiusa da anni anche per contenziosi legati alla gestione. Anche in questo caso si tratta di una struttura fondamentale per la rinascita del pianoro. Ma per le guerre legali che si trascinano da anni non è stato possibile permettere la riapertura dell’immobile destinato un tempo ristorazione. Sul fronte degli impianti sportivi, sarà necessaria una profonda manutenzione. Toccherà poi capire le intenzioni della Provincia per rendere ancora più appetibile la fruizione di queste strutture. Tra le ipotesi c’è “riconversione” di alcuni campi da tennis oggi presenti in un numero sicuramente abbondante rispetto alle esigenze degli sportivi. Si può pensare, ad esempio, alla realizzazione di una piscina o di altre attrezzature compatibili con la natura circostante. Il complesso “Giulio Franchi” intitolato alla memoria dell’ex presidente dell’Azienda di soggiorno è finito alla Regione dopo la soppressione delle Apt.
20 Marzo 2008 alle 12:19 #243604LasterModeratoreIl progetto vuole evitare l’isolamento dei piccoli centri attraverso attrezzature telematiche d’avanguardia
Undici amministrazioni della Comunità Montana saranno dotate di una nuova linea
Sibillini, l’Adsl arriva in tutti i ComuniCOMUNANZA – L’unione, si sa, fa la forza e se poi è finalizzata alla creazione di una rete, è molto probabilmente una forza vincente. La dimostrazione è il progetto chiamato Sibillini Senza Fili (Si.Se.Fi.), che ha realizzato il sogno di collegare telematicamente fra di loro gli 11 Comuni della Comunità Montana dei Sibillini. Un’analisi della situazione territoriale aveva messo in evidenza che solo pochi comuni, degli undici, erano raggiunti da linee di comunicazione dati a larga banda di tipo Adsl, che avrebbero consentito il collegamento in rete geografica o ad Internet a tariffa “flat”. La Comunità Montana dei Sibillini, in collaborazione con l’Università di Camerino, Dipartimento di Matematica ed Informatica, ha partecipato e vinto un bando regionale relativo alla realizzazione di reti di zona senza fili da connettere alla rete regionale.
L’intervento, finanziato per l’80%, ha voluto quindi coprire la mancanza di investitori ufficiali (Telecom, Infostrada ed altri), creando un’infrastruttura che consente il collegamento in larga banda di comuni che hanno scarsa densità di popolazione e caratteristiche orografiche complesse, al fine di contrastare il “Digital Divide” ovvero la tendenza ad isolare sempre più, anche dal punto di vista tecnologico, i Comuni che, per la loro collocazione territoriale, sono difficili da raggiungere. L’idea di base del progetto è stata quella di realizzare una “backbone wireless” (conduttura senza fili) che metta in connessione tutti i comuni fra di loro. Questo sistema è stato quindi opportunamente connesso alla rete Regionale Marcheway (Rup Ar) e quindi con la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione, nonché alla rete Pubblica, abilitando così tutti i comuni a ricevere e fornire servizi di e-government. Per la realizzazione sono state impiegate tecnologie che hanno permesso efficienti prestazioni ed un costo di esercizio sostenibile, confrontabile con quello delle tariffe flat delle connessioni Adsl. Nell’area di competenza di ciascun Comune, dovrà essere valutata l’opportunità di agevolare l’accesso ai servizi da parte delle istituzioni pubbliche (scuole, Asl ed altro) nonché dai cittadini, con una copertura diffusa ed omogenea del territorio. Le istituzioni connesse ed i cittadini, in questo modo, potranno usufruire a larga banda dei Servizi Comunali, nonché dei servizi disponibili attualmente nella Rupar/Rupa, senza dover accedere alla rete pubblica che ha una banda limitata. Queste considerazioni hanno rafforzato la consapevolezza di realizzare un portale unico per la Comunità Montana dei Sibillini (Progetto Stesi – Sistema Telematico Sibillini) che si pone come tramite tra il Citta.
FRANCESCO MASSI,21 Marzo 2008 alle 15:05 #243636LasterModeratoreImpianti aperti a Pasqua
Nevicata a monte PiselliASCOLI – Mentre in città da dodici ore sta cadendo una persistente pioggia, sul rilievi dai 600 metri in su, nevica.. A Colle San Giacomo i primi fiocchi di neve sono cominciati a cadere nelle prime ore del mattino. Una coltre di neve spessa, di circa 30 centimetri, ha ricoperto la strada che da Colle San Marco conduce a Colle San Giacomo. I mezzi di soccorso si sono messi prontamente all’opera per rendere transitabile la strada. Diverse automobilisti che si sono recati sull’Intermedia hanno incontrato difficoltà per arrivarci in quanto il manto nevoso che si era formato ha raggiunto quasi il mezzo metro. Durante la notte significativo abbassamento della temperatura che, dai 22 gradi di tre giorni fa, ha toccato i meno 2, uno sbalzo termico imprevisto. Sul Monte Vettore e sui Sibillini, la neve sta cadendo senza interruzioni da oltre 24 ore. A Forca di Presta il manto nevoso ha superato i 30 centimetri. I rifugi della zona sono vuoti e si spera che per le imminenti feste si riempiano di appassionati della montagna che vorranno trascorrere la Pasqua e il lunedì dell’angelo sugli impianti sciistiche di monte Piselli e di Forca Canapine.
26 Marzo 2008 alle 14:09 #243734LasterModeratoreAmandola, tutti i nomi dei componenti dell’organismo
Nuovo consiglio direttivo per il Parco dei SibilliniAMANDOLA – Si è composto il quadro del nuovo Consiglio Direttivo dell’Ente Parco nazionale dei Sibillini. I sette componenti dello stesso Consiglio Direttivo, da poco nominati, hanno accettato l’incarico del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. A breve dovrebbe arrivare la nomina ministeriale dei restanti cinque componenti, designati dalla Comunità del Parco. Questi i nomi di tutti i soggetti individuati: Marcello Santini e Laura Ravazzoni su designazione delle Associazioni di protezione ambientale; Vincenzo Monetti e Francesco Pennacchi su designazione degli Enti scientifici e delle Università; Franco di Biagio indicato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Alberto Naticchioni e Rolando Riganelli su designazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. I componenti eletti dalla Comunità del Parco sono invece Nicola Alemanno sindaco di Norcia, Claudio Castelletti sindaco di Fiastra, Sandro Luciani sindaco di Pievebovigliana, Sergio Fabiani sindaco di Montegallo e Domenico Marzoli, delegato per il Comune di Castelsantangelo sul Nera. Da ricordare naturalmente il neo presidente dell’Ente Parco Nazionale dei Sibillini Massimo Marcaccio, ex assessore all’ambiente della Provincia.
31 Marzo 2008 alle 19:57 #243823fede21PartecipanteMonte Piselli, domani chiude la stagione
VALLE CASTELLANA – Ultimo fine settimana sugli sci a Monte Piselli. Gli impianti di risalita, infatti, rimarranno chiusi già a partire da lunedì 31 marzo (compreso). Cala il sipario, quindi, su una stagione sciistica che sarà a lungo ricordata come la più redditizia di tutta la storia del Consorzio turistico dei Monti Gemelli. Nonostante i mancati proventi derivanti dalla gestione delle piste del Campetto, il Cotuge è riuscito a trarre vantaggio dalle condizioni particolarmente favorevoli del tempo che, per tutto l’inverno, ha regalato neve su tutte le piste di Monte Piselli. La stagione sciistica 2007 – 2008 si appresta, pertanto, a chiudere con un bilancio sostanzialmente all’attivo, forte dei 180.000 euro di incasso registrati nel corso dell’invernata. Il precedente record di incasso fu, invece, siglato soli due anni fa, nel corso della stagione sciistica 2005 – 2006, quando i ricavi per la gestione degli impianti si fermarono soltanto a quota 118.000 euro. Dopo la chiusura degli impianti, tutte le attenzioni degli amministratori saranno rivolte al reperimento delle risorse necessarie agli impianti di risalita del Campetto. Occorreranno almeno 550.000 euro che dovranno essere erogati dalla Regione Marche, dal Comune e dalle due Province.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=847729
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