Notizie dalla stampa…2008 – CHIUSO –
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2 Ottobre 2008 alle 12:47 #245656sertorelliModeratore
corriere adriatico Edizione del 2 ottobre 2008Era stato trovato a Fiastra nel giugno dello scorso anno
La Forestale rimette in libertà un cucciolo di gatto selvaticoFIASTRA – La scorsa settimana, in presenza del Corpo Forestale dello Stato e di tecnici e collaboratori del Parco è stata rilasciata una femmina di gatto selvatico rinvenuta nel territorio del Comune di Fiastra lo scorso anno. Le operazioni di rilascio sono state condotte dal Prof. Bernardino Ragni del Dipartimento di Biologia Cellulare e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia.
La gatta, di colore grigio – fulvo, è stata trovata da un giovane di Fiastra il 22 giugno del 2007 quando aveva appena un mese o due, in località Vannita: sembrava abbandonata ma il suo comportamento aggressivo ha fatto subito pensare ad un cucciolo di gatto selvatico; il Comando Forestale di Fiastra, presumendo che si trattasse proprio di un esemplare di gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris), ha affidato l’animale al prof. Bernardino Ragni, specialista in materia. Tenuta costantemente sotto osservazione, è stata cresciuta per oltre un anno, nel rispetto delle sue esigenze eco-etologiche. A circa un anno e mezzo di età, quindi, il gatto selvatico è tornato nel suo ambiente naturale: il sito di rilascio è stato individuato nei pressi della località di raccolta, sempre all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, vicino alle Gole del Fiastrone. Per consentire che il gatto possa rientrare senza criticità alla condizione naturale, non gli sono stati applicati radiocollari ma solo un microchip ai fini del riconoscimento.
2 Ottobre 2008 alle 12:48 #245657sertorelliModeratorecorriere adriatico Edizione del 2 ottobre 2008
La motivazione dettata dalla carenza di personale
Chiusa a Visso la caserma dei vigili del fuocoVISSO – A pagare le prime spese è sempre la montagna. Questa volta ne sanno qualcosa i cittadini di Visso, che non potranno più contare sui pompieri. Il locale distaccamento dei Vigili del Fuoco, infatti, è stato chiuso. Motivo? La carenza di personale. Una decisione sofferta, ma che i vertici locali dei Vigili del Fuoco hanno dovuto prendere per tenere fronte al fatto che mancano gli uomini. Ovviamente, i primi a pagare le spese di tale situazione sono stati ancora una volta gli abitanti della montagna, con la locale caserma che ha abbassato le saracinesche ed il personale che è stato trasferito al comando di Camerino, a Tolentino, a Macerata e a Civitanova Marche. Stando a quanto è dato sapere, comunque, dovrebbe trattarsi di una soluzione del tutto provvisoria, con il distaccamento di Visso che è destinato a riaprire i batt enti non appena l’organico degli uomini tornerà su livelli accettabili. Ma quello che tutti si chiedono, a Visso e non solo, è se, in questa epoca di crisi e tagli della spesa pubblica, la situazione migliorerà mai davvero o se bisognerà abituarsi a prevedere ogni tipo di emergenze per fare in modo che i Vigili del Fuoco, da Camerino, arrivino a Visso quando non sarà già troppo tardi.
2 Ottobre 2008 alle 12:52 #245658LasterModeratoreCORRIERE ADRIATICO – 02.10.2008
La Ciip ha chiesto una sanatoria alla Regione e in caso contrario potrebbe razionalizzare il flusso
Indagine del Corpo Forestale sull’eccessivo prelievo di acqua dal laghetto di Foce dopo le denunce
Il consorzio idrico nel mirino della procuraASCOLI – La società Ciip (ex consorzio idrico del Piceno) è nel mirino della magistratura ascolana. Su mandato della Procura di Ascoli, infatti, agenti del Corpo Forestale dello Stato stanno portando avanti le indagini per le denunce presentata da Provincia e Comune di Montemonaco relative al prelievo di acqua da parte del Ciip sul fiume Aso. Un prelievo che sarebbe eccessivo nella misura di 260 litri al secondo con il rischio di prosciugare il laghetto di Foce di Montemonaco.
Da oltre venti anni è in vigore e un piano regolatore delle acque che dovrebbe definire lo sfruttamento delle acque dei fiumi Tenna, Tronto e Aso. L’allora consorzio idrico ha concentrato tutti i suoi sforzi su quest’ultimo corso fluviale. Ma quanto deve essere questo sfruttamento? La normativa in merito è piuttosto nebulosa.
Palazzo San Filippo si è cautelata con un atto per definire il deflusso minimo vitale ossia garantire che l’acqua scorra lungo il letto del fiume.
Fino a qualche anno fa quando si arrivava a Foce di Montemonaco si poteva ammirare un laghetto dove si poteva praticare la pesca sportiva. Ma, all’improvviso il laghetto si è prosciugato. Non solo ma da Foce e per circa un chilometro e mezzo verso valle, il letto del Fiume Aso è completamente secco. A questo punto gli abitanti della frazione hanno fondato un comitato “Pro Foce” per preservare il loro territorio. Di conseguenza anche il Comune e la Provincia si sono attivati segnalando alla procura la Ciip. Le indagini degli agenti del Corpo Forestale dello Stato hanno accertato che rispetto ai 320 litri al secondo che originariamente il Ciip prelevava dal fiume Aso, si è passati agli attuali 580 litri/secondo, ossia ad una maggiore captazione di 260 litri secondo. Il risultato è stato che la falda acquifera si è abbassata notevolmente.
Gli investigatori si sono rivolti alla Regione, dove è funzionante un apposito ufficio che si occupa delle acque, per conoscere quale sia il limite di captazione delle acque minerali e per verificare le autorizzazione per il prelievo dell’acqua. Hanno scoperto che non è stato mai stabilito quanti litri al secondo si possano captare, che non è stato mai previsto uno studio idrografico e su quali basi sono state rilasciate le autorizzazioni alla Ciip. Quest’ultimo, nel contempo, avendo ammesso l’eccesso di captazione, ha chiesto alla Regione Marche una sanatoria. I vertici della società si giustificano sostenendo che il prelievo è necessario per garantire l’idoneo approvvigionamento idrico e in caso contrario potrebbero essere costretti a razionalizzare l’acqua con grave disagio per migliaia di utenti della Ciip.
E’ questa l’unica soluzione? Da Palazzo San Filippo si è sempre obiettato che una misura alternativa potrebbe essere una riduzione dei consumi oppure il ricorso all’acquedotto di emergenza di Fosso dei Galli. Il ricordo del crollo del tubo ponte a Tallacano avvenutio quasi un anno fa e che richiese circa un mese per il ripristino della conduttura idrica è ancora fresco nella memoria degli utenti.
La situazione che si è determinata appare piuttosto preoccupante. Se la Regione Marche non dovesse concedere allaC iip la sanatoria per poter procedere a captare 580 litri al secondo, non è da escludere che lo stesso Consorzio dunque riduca il prelievo e si arrivi ad una razionalizzazione dell’acqua potabile. Evento che bisognerebbe evitare a tutti i costi.
SANDRO CONTI,6 Ottobre 2008 alle 6:36 #245768sertorelliModeratoreEdizione del 5 ottobre 2008 corriere adriatico
ambiente
Nuovi camosci sui SibilliniBOLOGNOLA – Nei giorni scorsi si è concluso con successo il primo anno del progetto di immissione del camoscio appenninico nel Parco dei Sibillini. In questa seconda fase delle operazioni – che fanno seguito a quelle iniziate il 10 settembre scorso – sono stati trasferiti dal Parco Nazionale d’Abruzzo, grazie ad un elicottero messo a disposizione dal Corpo Forestale dello Stato, tre femmine e due maschi. La popolazione di camoscio nei Sibillini sale, così, ad un totale di otto unità. “Sarà molto importante monitorare gli spostamenti dei prossimi giorni – spiegano dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini – visto che siamo in prossimità del periodo dell’accoppiamento: la speranza è che, già dalla prossima primavera, si possano salutare i primi cuccioli di camoscio nati, in natura, all’interno del Parco. In effetti, nel Parco sono già nati due piccoli camosci: si tratta dei cuccioli di Libero e Maja, la coppia che, dall’estate del 2006, vive all’interno dell’area faunistica di Bolognola.
6 Ottobre 2008 alle 6:37 #245769sertorelliModeratoreEdizione del 5 ottobre 2008 corriere adriatico
Escursionisti dispersi in montagna a Visso
VISSO – Due giovani escursionisti, un tedesco e un’italiana, sono stati sorpresi dal maltempo sui Monti Sibillini, in località Macchie di Visso.
I due, in compagnia del loro cane, hanno lanciato un Sos raccolto dai carabinieri, dando così il via alle ricerche, condotte anche dal soccorso alpino del Cai. I volontari sono riusciti a mettersi in contatto con loro via cellulare, e li hanno consigliati di rifugiarsi sotto la tenda da campo che hanno in dotazione. In montagna piove, grandina e potrebbe anche nevicare. Squadre di volontari sono in viaggio verso la zona, anche con unità cinofile, ma i ragazzi non sono in possesso di apparecchiature satellitari Gps, e non è stato ancora possibile localizzarli.
La situazione tuttavia non desta particolari preoccupazioni in considerazione del fatto che i due escursionisti stavano facendo trekking in montagna e quindi sono forniti di tutta l’attrezzatura necessaria. Proprio per questo gli esperti del soccorso alpini li hanno consigliati di fermarsi e di trascorrere la notte al riparo della tenda che hanno con loro. Non solo, ma i due escursionisti sono perfettamente attrezzati con i sacchi a pelo e hanno la possibilità di riscaldarsi e di rifocillarsi. Intanto è stato allertato anche un elicottero che dovrebbe entrare in azione domani mattina alle prime luci dell’alba. Non è ancora chiaro, infatti, quale sia il punto preciso della montagna vissana in cui i due escursionisti si trovavano al momento in cui hanno lanciato il segnale di Sos. Tuttavia sono al lavoro anche squadre da terra per individuare la loro posizione. Non è da escludere che i dispersi vengano ritrovati nella notte.
6 Ottobre 2008 alle 12:35 #245777sertorelliModeratorecorriere adriatico 06.10.08
Trovati gli escursionisti dispersi
VISSO – Sono stati ritrovati ieri mattina intorno alle 9, in buone condizioni di salute, i due escursionisti dispersi da sabato pomeriggio sui Monti Sibillini, sorpresi dal maltempo mentre facevano trekking.
Patrik David Peter Wagner, 28 anni, tedesco, e Alma Adindaputri, italiana di 22 anni, residente a Matelica , sono stati rintracciati da una squadra del soccorso alpino del Cai di cui faceva parte anche un medico, a 1.200 metri di quota, nella Valle Infante.
Stanno bene, anche se hanno trascorso la notte in tenda, sotto un forte temporale e al freddo. I due escursionisti, sabato mattina si erano messi in cammino da Macchie di Castelsantangelo sul Nera con il loro cane Pash per raggiungere Fonte Venere, ma poi era cominciato a piovere, e nel tentativo di tornare indietro si erano persi, scendendo troppo di quota fino a raggiungere i 1.200 metri di altitudine. Un elicottero del Corpo forestale dello Stato si è alzato in volo all’alba per perlustrare la zona, ma la squadra di soccorso a piedi li ha trovati prima.
6 Ottobre 2008 alle 20:39 #245795LasterModeratorecorriere adriatico 06.10.08
Per evitare gli sprechi saranno messe a fuoco le difficoltà legate ad un corretto utilizzo dei serbatoi
Dispersione idrica sotto stretta sorveglianza
Nascerà un nuovo centro operativo per studiare e controllare il flusso delle acqueMONTEMONACO – Un centro operativo per controllare, studiare, monitorare il flusso, la qualità e la dispersione delle nostre acque. Sorgerà a breve a Foce di Montemonaco, sede del terzo anno del convegno Acqua, sangue della terra, promosso dall’Amministrazione Provinciale e dedicato alla tutela della ambiente e all’analisi dei quantitativi idrici del Piceno. L’appuntamento, svoltosi per due giorni presso la Taverna della Montagna, alla presenza di amministratori locali e studiosi del tema, ha focalizzato l’emergenza creatasi negli ultimi anni intorno al problema dello speco dell’acqua, cercando di focalizzare le difficoltà legate ad un corretto utilizzo dei serbatoi presenti nella provincia. La tavola rotonda, che ha trattato temi quali lo sviluppo sostenibile del territorio e il delicato rapporto tra acqua, biodiversità e vita, ha posto le basi per creare proprio nella località dei Monti Sibillini un laboratorio volto all’analisi del patrimonio acquifero, alla creazione di metodologie per armonizzare le riserve, alla salvaguardia dell’ecosistema fluviale. Il convegno ha anticipato ciò che sarà compito dello staff che opererà nell’ imminente centro, attraverso la relazione del professor Torquato Nanni, ordinario di Geologia Applicata del Dipartimento di Scienze della Terra presso l’università di Ferrara. Il docente è intervenuto con una relazione incentrata sulle acque sotterranee dell’Ascolano ed ha evidenziato come un simile patrimonio abbia bisogno di essere presto quantificato oltre che ben indirizzato, allo scopo di ottimizzare le risorse a disposizione.
Le due giornate di lavoro, durante le quali si è anche parlato delle ripetute e diffuse negligenze nell’utilizzo dell’acqua da parte della popolazione locale, hanno toccato anche altre importanti tematiche, come lo stato attuale del reticolo idrografico provinciale e la gestione delle grandi e medie derivazioni idriche. E a questo proposito, una recente inchiesta pone il capoluogo piceno ai primi posti in Italia per quel che riguarda i consumi idrici. Lo studio sottolinea che i litri usati quotidianamente dai nostri concittadini siano in relazione soprattutto all’utilizzo dello sciacquone di casa, circa il 35%, seguito dal 30% finalizzato a fare la doccia, dal 10 % destinato al lavaggio della biancheria e delle stoviglie, dal 6% per usi alimentari e solamente il 5% è a beneficio dell’igiene della casa. A rivelarlo è lo studio sulla qualità ambientale effettuato da Legambiente in collaborazione con il quotidiano Sole 24 Ore, che pone Ascoli al 23esimo posto su scala nazionale per ciò che concerne i consumi idrici, con 152 litri utilizzati mediamente da ogni nostro abitante.
Secondo tale rapporto, focalizzato sull’ecosistema urbano dello Stivale, Ascoli risulta essere tuttavia tra i cento centri italiani in cui è presente la minor quantità di nitrati nell’acqua, confermando nel complesso una marcata qualità delle fonti. Le giornate del convegno, per la cui è stato scelto un luogo-simbolo della ricchezza delle risorse naturali, hanno visto l’intervento degli assessori provinciali Luigino Baiocco, Manuela Marchetti e Avelio Marini e, in apertura, le parole appassionate del presidente Massimo Rossi, certo che si debba agire presto per tentare di porre fine agli scempi causati sinora in tema di uso spregiudicato di queste bene così prezioso.
FILIPPO FERRETTI,6 Ottobre 2008 alle 20:40 #245796LasterModeratorecorriere adriatico 06.10.08
Il laghetto scomparso
MONTEMONACO -Il convegno Acqua Sangue della Terra è stato voluto dall’ente provinciale nel cuore dei Sibillini, in un territorio dove stati realizzati impianti tecnologici per l’utilizzo dell’acqua destinata al consumo umano e alla produzione di energia elettrica. Purtroppo, come anche verificato dallo stesso comune di Montemonaco, gli investimenti non hanno badato all’equilibrio tra logiche economiche e istanze ambientali, al punto che il laghetto di Foce è scomparso e l’asta fluviale dell’Aso per circa 300 metri non esiste più. Per discutere l’argomento, all’appuntamento sono intervenuti numerosi relatori, tra cui Marco Abordi della società Terra e Marco Stevanin del centro internazionale Civiltà dell’Acqua.
8 Ottobre 2008 alle 13:32 #245835sertorelliModeratoredal corriere adriatico 08.10.08
A Bolognola
In fiamme una discarica abusivaBOLOGNOLA – Probabilmente è stato un tizzone di carbone ancora acceso a provocare il piccolo incendio che ieri ha interessato un’area di circa 100 mq tra i comuni di Bolognola ed Acquacanina. Le fiamme hanno interessato una zona utilizzata da molti come discarica per materiale organico. Probabilmente, stando ad una prima ricostruzione dei fatti, qualcuno aveva buttato via, proprio lì, della cenere, apparentemente spenta. Le fiamme si sono propagate nel giro di pochi minuti, rendendo necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco di Camerino. Per domare l’incendio ci sono volute quasi due ore, necessarie non solo a spegnere le fiamme, ma anche a mettere in sicurezza l’intera area.
Sul posto, oltre alle squadre dei Vigili del Fuoco, si sono recati anche alcuni amministratori comunali, tra cui il sindaco, e gli agenti del Corpo Forestale dello Stato.
Spetterà a loro indagare su quanto accaduto. Comunque, l’incendio non ha fatto registrare conseguenze per le persone e le cose e non ha provocato particolari danni.
Unica annotazione che l’incendio si sia propagato in una discarica abusiva, il pronto intervento dei vigili del fuoco ha comunque evitato ulteriori danni.
9 Ottobre 2008 alle 15:28 #245869LasterModeratorehttp://WWW.IL QUOTIDIANO.IT giovedì 09/10/2008
Olimpiadi Invernali Sochi 2014, incontro con la Regione Marche alla Camera di Commercio
Ancona | Levkencho: “Dai contatti ai contratti”. Spacca: “Vi aspettiamo nelle Marche”.
“Verremo nelle Marche e auspichiamo che i contatti di oggi si trasformino nei contratti di domani”. Così il presidente della Camera di Commercio di Sochi, Vadim Pavlovic Levkencho.
Un auspicio accolto dal presidente Spacca, il quale ha detto che “non siamo nuovi alla costruzione di grandi eventi come quelli delle Olimpiadi, come insegna Pechino, dove le nostre imprese erano presenti con l’illuminazione, con l’energia e con l’innovazione”.
Questo il contenuto dell’incontro di questa mattina alla Camera di Commercio della città di Sochi, davanti a un pubblico di imprenditori marchigiani e locali, durante il quale le Marche e la città russa che ospiterà le olimpiadi invernali nel 2014 hanno presentato i rispettivi modelli di sviluppo e l’economia.
Quella marchigiana, guidata dal presidente Spacca, è stata la prima delegazione straniera a essere ricevuta nel nuovo edificio che ospita la Camera di Commercio locale. Ad accoglierla anche un rappresentante della municipalità di Sochi, Panasenkov. In Italia, inoltre, è già operativa una sede della società organizzatrice Sochi 2014.
Presenti all’incontro, inoltre, l’assessore regionale all’industria, Gianni Giaccaglia; Roberto Tontini, presidente della Svim; Federico Vitali, presidente di Confindustria Marche; Gisella Bianchi in rappresentanza delle Camere di Commercio delle Marche; Roberto Pelo responsabile Ice di Mosca.
“Vogliamo – ha detto Spacca – che Sochi diventi una specie di Cortina d’Ampezzo, che in occasione dei giochi olimpici si è trasformata in una località turistica conosciuta in tutto il mondo, anche grazie alla presenza di tante griffe di prestigio”.
Quindi, una proposta concreta da parte del presidente della Camera di Commercio: Levkencho, presentando il progetto per le olimpiadi del 2014, ha detto che sono da realizzare non solo le strutture collegate ai giochi ma anche quelle ricettive e di servizio, tali da accogliere un grande e qualificato pubblico da tutto il mondo.
Sochi è una prestigiosa località di villeggiatura sul Mar Nero, di 450 mila abitanti. Ha uno sviluppo costiero molto esteso, secondo per lunghezza solo a Los Angeles. Da Sochi in pochi minuti si possono raggiungere le montagne dove si terranno i giochi olimpici.
Nel pomeriggio by to by tra imprese marchigiane e russe. Atteso, inoltre, il sottosegretario del Ministero per lo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, promotore dell’iniziativa di presentazione del Made in Italy attraverso le eccellenze marchigiane.
09/10/2008
10 Ottobre 2008 alle 7:22 #245211sertorelliModeratoredal corriere adriatico 09.10.08
Si inizia domenica al Parco del Gran Sasso
Le escursioni del CaiMACERATA – Sono quattro le ultime escursioni proposte dalla Commissione escursionismo del Cai a conclusione del ricco programma del 2008. Si inizia domenica, al Parco Nazionale del Gran Sasso, dal bivio per S.Stefano di Sessario: passeggiata lungo la Canala e i Colli a ridosso del Monte Prena ed al Monte Camicia. Conduce Luciano Brandimarti. A seguire il 19 ottobre sarà la volta della Valle del Potenza, da Fiuminata per il sentiero della Via Francescana al Monte Rapina. Conduce ancora Luciano Brandimarti. Domenica 26 ottobre Francesco Pallotto guiderà l’escursione al Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dalle “Pisciarelle” a Capotenna, con sosta e visita all’Eremo di San Leonardo.
E per concludere il 16 novembre, Valle S.Angelo, da Massaprofoglio per la Fonte della Mula al Monte di Massa. Direttore di gita, Luciano Brandimarti. Si ricorda, inoltre, che il giorno 17 ottobre alle ore 21.15, presso la sede sociale, alcuni amici del Cai effettueranno una proiezione dal titolo “una settimana a Chamonix”. Intervento libero, aperto a tutti. Per più dettagliate informazioni, è possibile rivolgersi alla sede del Cai di Macerata (via Bartolini 37), aperta il lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 18.30 alle ore 19.30 (numero di telefono 0733/260704). Una serie di iniziative, dunque, rivolte agli amanti dell’escursionismo
10 Ottobre 2008 alle 13:38 #245913sertorelliModeratorecorriere adriatico 10.10.08
Il caso
Discarica Il no del Parco dei SibilliniVISSO – Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini dice no alla discarica di Pievebovigliana. Netta e unanime è stata la contrarietà espressa dal consiglio direttivo dell’ente alla realizzazione della discarica per rifiuti industriali. Il sito su cui dovrebbe sorgere l’impianto è fuori dei confini del Parco – spiega una nota -, ma è “evidente come tale scelta potrebbe vanificare gli sforzi compiuti finora dal Parco e dai Comuni che vi fanno parte per migliorare la qualità ambientale del territorio”. La superficie scelta “si trova a poche centinaia di metri dall’Oasi di protezione faunistica di Polverina, area di svernamento e di transito di alcune importanti specie di uccelli”. Per il presidente del Parco Massimo Marcaccio poi bisogna tenere in considerazione “il valore turistico dell’area: uno dei principali accessi al Parco situato nell’asse viario della Val di Chienti. Il piccolo Comune di Pievebovigliana racchiude in sè gli elementi che più di altri caratterizzano il Parco dei Sibillini”.
13 Ottobre 2008 alle 13:04 #245962sertorelliModeratoredal Corriere adriatico 13/10/2008
In campo anche il sindaco di Pievebovigliana Sandro Luciani
Successo per l’iniziativa di Legambiente al lago di Polverina
Cento volontari per l’oasi
Intanto nuove critiche all’ipotesi della discaricaPIEVEBOVIGLIANA – Grande successo per Puliamo l’oasi di Polverina. Oltre 100 tra studenti, cittadini, membri di istituzioni a ripulire la splendido scenario dell’Oasi di Polverina. Hanno partecipato circa 70 studenti delle scuole di Camerino, Fiastra, Pievobigliana e Bolognola, il sindaco di Pievebovigliana Sandro Luciani, l’assessore all’Ambiente del Comune di Camerino Amedeo Paganelli, i soci del Cea Valle del Fiastrone, i volontari del May Fay Club Sibilla, la polizia provinciale, i carabinieri, la guardia forestale, il gruppo di protezione civile di Pievebovigliana e i volontari di Legambiente.
Gli ecovolontari si sono riuniti più decisi che mai per raccogliere i rifiuti lasciati incautamente in terra e per rivendicare il diritto all’oasi più vivibile. L’area naturale è sempre meta di numerosi turisti e quest’estate ha anche ospitato il primo campo internazione di volontariato proprio per la tutela e la salvaguardia del Lago di Polverina e di tutta l’area circostante. L’adesione alla campagna Puliamo il Mondo rientra nel progetto di riqualificazione e valorizzazione in termini ambientali e turistici dell’oasi di Polverina che da tempo si sta perseguendo; il Comune di Pievebovigliana è la porta naturale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini che salvaguardia un territorio ricco di importanti emergenze faunistiche, floristiche e paesaggistiche oltre che un patrimonio storico culturale di rilievo ed è per questo che le amministrazioni hanno deciso di puntare sul turismo grazie anche al Lago di Polverina.
Puliamo il mondo in questo territorio è stata l’occasione per riflettere sulla discarica per rifiuti speciali che è stata progettata nel territorio di Pievebovigliana. Questo tipo di impianto – per Legambiente – non rientra nelle linee di Programmazione provinciale e regionale elaborate negli ultimi anni oltre che essere in completo disaccordo con la vocazione turistica del contesto territoriale in cui ricade l’Oasi di Protezione faunistica.
14 Ottobre 2008 alle 16:35 #245989sertorelliModeratoredal corriere adriatico 14/10/2008
Finanziamenti postsisma erogati dalla Regione
Milioni per MevaleVISSO – La Giunta regionale ha concesso al Comune di Visso la somma di 1.470.000,00 euro per il consolidamento e il restauro dell’area pubblica monumentale della frazione di Mevale, distrutta dal terremoto che nel 1997 colpì le Marche e l’Umbria. Il paesino, distante 25 chilometri da Visso, ha un interessante nucleo di origine medievale caratterizzato dalla presenza di un castello-torre di avvistamento e dalla Pieve di Santa Maria del Monte, in passato sede di una fiorente scuola artistica probabilmente legata alla dinastia degli Angelucci, pittori e scultori del XV-XVI secolo.
Il progetto di recupero e parziale ristrutturazione urbanistica, finanziato nell’ambito dell’art. 3 della legge post-sisma n.61 del ‘98, si articola in una serie di interventi, tra cui il consolidamento dell’area di sedime del nucleo antico, la rilocalizzazione degli edifici ai piedi del castello e la realizzazione di una viabilità carrabile al servizio delle abitazioni.
Altri interventi del piano riguardano la ridefinizione della volumetria degli edifici in modo da ridurre l’impatto visuale , la sistemazione dell’area pubblica e l’ampliamento della strada che dal crocicchio d’ingresso sale verso il nucleo antico. Fasi importanti del progetto sono la riacquisizione pubblica dell’area dell’antico castello, e la realizzazione di uno scavo stratigrafico per riportare alla luce i resti sotterranei.
15 Ottobre 2008 alle 15:17 #246009LasterModeratoreCORRIERE ADRIATICO 15.10.2008
Inizia la fase di monitoraggio della fauna
Radiocollari ai camosciAMANDOLA – Nei giorni scorsi si è concluso con successo il primo anno del progetto di immissione del camoscio appenninico nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. In questa seconda fase delle operazioni sono stati trasferiti dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, grazie ad un elicottero messo a disposizione dal Corpo Forestale dello Stato, tre femmine e due maschi. La popolazione di camoscio nei Sibillini sale, così, ad un totale di otto unità. Ora inizia la delicata fase di monitoraggio degli animali appena reintrodotti. Grazie ai radiocollari di cui sono dotati tutti gli esemplari, sarà infatti possibile controllare approfonditamente i movimenti dei camosci e valutare le misure più adeguate da mettere in campo per garantire loro una appropriata tutela. Oltre ai radiocollari classici, che emettono segnali radio captati dalle antenne messe a disposizione dei ricercatori, sono stati applicati alcuni collari satellitari di ultima generazione. Il sistema Gps di questi apparecchi permette una localizzazione accurata di tre parametri: latitudine, longitudine e altitudine.
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