Neve fritta mista all’Ascolana
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7 Febbraio 2011 alle 22:34 #229290FonzieMembro
65000 abitanti, 35000 tifosi calcistici ultras (stima spannometrica), ma fortunatamente negli anni 60 non era il solo interesse: con il boom si creavano diversi sci club dato che la cittadina sorge piuttoso vicina alle catene della Laga, dei Sibillini e del Gran Sasso, ma soprattutto a 25 minuti c’è un impiantino (“CESTOVIA”!!!) che saliva fino a 1700 mt circa con partenza a 1100, malconcio e microscopico.
http://www.youtube.com/watch?v=wUvOUnlyKtM
Erano anni in cui nevicava tanto, ma davvero tanto, anche a quote relativamente basse quando dai Balcani, a Carnevale, soffiava un vento più che glaciale: senza pausa, ogni dannato Inverno, fino alla soglia del 2000.
Intere generazioni di piccoli Ascolani mettevano gli sci per la prima volta nel “campetto” che saliva a ridosso della antecima che nascondeva la croce rivolta a Sud, baluardo sui “regnicoli” dalla cima di 1800 mt: i metodi burberi dell’addetto agli impianti erano il vero battesimo del fuoco. Il primo skilift: più o meno suonava come “Imparare a nuotare dopo essere stati buttati in 3 metri d’acqua.”
Dismesso, oggi, pane per scialpinisti in cerca di una passeggiatina con vista sul mare:
Il tempo passava, la neve diminuiva, gli investimenti crollavano (per non parlare della grave crisi economica generale degli ultimi anni nella val di Tronto): la lunghezza dell’impianto si dimezzava, la strada era una mulattiera… ma la passione reggeva, e regge tuttora, ed almeno fino al 2014, prossima revisione degli impianti e data certa della chiusura definitiva di una fetta fondamentale del mio passato.
Clouds sea from Monte Piselli top by Fonzolo, on Flickr2011, dopo diversi anni di assoluto disinteresse, se si esclude qualche raro pomeriggio, Sabato scorso (05/02) son tornato a Monte Piselli, lo squallido, malconcio e sporco impianto degli Ascolani, anzi degli Ashcolani, con piste da 5 minuti in discesa e 15 in salita… e per questo ci si avventura in passaggi in mossa/fresca assolutamente inventati.
Che dire: mi sono divertito.
E pensare che:
1) in mattinata alle 11 si è bloccata la seggiovia del 15-18, unico impianto rimasto su, delle panchine in ferro legate ad un filo, costretti fino al primo pomeriggio ad accontentarsi del motore di riserva a scoppio, che credo avesse una velocità di risalita di 50 cm/s;
2) ad una nostra discesa al paese con la certezza di poter prendere la navetta gratuita per il ritorno alla partenza, abbiamo dovuto attendere 30 minuti a causa di un guasto al motore del pulmino… un’ora persa… soldi buttati… per un postaccio del genere…MA la folla è scomparsa, gli ascolani, poveri di fiducia e di volontà,
scoraggiati, sono tornati presto in città per l’oppio del calcio, e la neve era tutta per me, con i colori del tramonto e le sensazioni di quando ero bambino.Tra boschetti, bordo pista e panoramiche viste sul mare: nel mezzo mandrie di scialpinisti, tanta neve e AMARCORD.
Riepilogando:
Il Gran Sasso: molto più vicino di quanto possa sembrare a causa di una digitale che butta sul grandangolo.
Panorama verso Nord-Est: si vede il Conero (Ancona) sul fondo al centro della foto, Ascoli è al centro in basso protetta dal Monte dell’Ascensione e i suoi grigi profondi calanchi, a destra l’Adriatico e a sinistra il Monte Vettore (Sibillini).
Panorama verso Ovest (da fuoripista): destra Gran Sasso, centro catena della Laga, sinistra Sibillini.
Il “vecchio” al rientro dal fuoripista attraverso il boschetto…
Una vista globale della “””””””””””montagna”””””””””””.
La terribile crosta dai 1400 ai 1300: sopra e sotto era invece ottima.
L’immancabile rientro al tramonto tra cespugli e neve intonsa, sulla pista bassa dismessa negli anni 70-80.
La vista serale da casa mia: tutto a destra il minifuoripista servito, le due rette tra gli alberi, gli impianti, o quel che ne resta. L’attuale seggiovia parte da metà: prima era dal fondo…
Si lo so, come report è ridicolo, ma volevo condividere una parte della mia vita sciistica, la prima parte, l’apprendimento…
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