La minaccia di Apophis
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20 Febbraio 2007 alle 8:47 #227642ElisaaMembro
99942 Apophis
99942 Apophis (in italiano 99942 Apòfi, meglio noto in passato con la designazione provvisoria 2004 MN4) è un asteroide Near-Earth che ha causato un breve periodo di allarme nel dicembre 2004, poiché le osservazioni iniziali indicavano una probabilità relativamente alta di collisione con la Terra nel 2029. Tuttavia, osservazioni aggiuntive hanno permesso migliori previsioni e una determinazione dell’orbita più precisa, che di fatto hanno escluso la possibilità di un impatto con il nostro pianeta o con la Luna per quella data. L’eventualità di un impatto per il 13 aprile 2036 rimane però ancora tangibile, mantenendo l’asteroide al livello 1 di pericolo di collisione sulla Scala Torino (dicembre 2005) con una probabilità stimata d’impatto pari a 1 su 6250.
Si ritiene che il 13 aprile 2029 (un venerdì 13) Apophis si troverà a una distanza così ravvicinata da raggiungere una magnitudine pari a 3,3, tanto da poter essere individuato a occhio nudo senza difficoltà. Questo incontro ravvicinato sarà visibile in una vasta zona che comprende Europa, Africa e Asia occidentale. Storicamente, non sono mai stati registrati altri incontri con oggetti di queste dimensioni e visibili a occhio nudo. Come conseguenza di questo passaggio ravvicinato, Apophis passerà dalla classe di asteroidi Aten a quella degli Apollo.
Apophis rimane al livello 1 della Scala Torino poiché ha una probabilità di impatto molto bassa, ma non pari a zero, nel passaggio del 2036. Tuttavia, l’incontro del 2029 altererà sostanzialmente l’orbita dell’oggetto, rendendo incerte ulteriori previsioni in assenza di maggiori dati. "Se otteniamo misure radar nel 2013 [la prossima occasione favorevole], dovremmo poter predire la posizione di 2004 MN4 almeno fino al 2070," ha dichiarato Jon Giorgini del JPL.[1]
Nel luglio 2005, l’ex astronauta Apollo Rusty Schweickart, come presidente della Fondazione B612, ha chiesto formalmente alla NASA di valutare la possibilità che l’orbita dell’asteroide dopo il 2029 possa trovarsi in risonanza orbitale con la Terra, il che aumenterebbe la probabilità di impatti futuri. Perché ciò avvenga, Apophis dovrebbe passare precisamente in una determinata (e ridottissima) regione di spazio durante il passaggio ravvicinato del 2029, un "buco della serratura gravitazionale" largo non più di 600 metri. Schweickart ha chiesto un’indagine sulla necessità di piazzare un transponder sull’asteroide che permetterebbe di tracciare con maggior precisione la sua orbita definendone l’eventuale influenza dell’effetto Yarkovsky.[2]
Nel febbraio 2007 Schweickart ha annunciato che la minaccia che Apophis colpisca la Terra il 13 aprile 2036, sta diventando così concreta che le Nazioni Unite saranno invitate ad assumere il coordinamento di una missione spaziale internazionale basata sul progetto innovativo di un «trattore gravitazionale» per deviare il corpo ed evitare il possibile impatto con il nostro pianeta.
Apophis appartiene a un gruppo denominato "asteroidi Aten", pianetini con semiasse maggiore inferiore a un’unità astronomica. Apophis, in particolare, ruota attorno al Sole con un periodo orbitale pari a circa 323 giorni, e la sua orbita lo porta ad attraversare per due volte quella della Terra a ogni rivoluzione.
In base alla luminosità osservata, si stima che le sue dimensioni siano pari a circa 415 metri; una stima più precisa, basata sulle osservazioni spettroscopiche effettuate alle Isole Hawaii presso l’Infrared Telescope Facility della NASA da Binzel, Rivkin, Bus e Tokunaga nel 2005, indica una dimensione di circa 320 m con una massa di 4,6×1010 kg.
In base ai dati del febbraio 2005, si prevede che il 13 aprile 2029 l’asteroide passerà a circa 36 350 chilometri di distanza dalla superficie terrestre, una quota poco superiore a quella dei satelliti geostazionari, che è di 35 786 chilometri. La sua luminosità apparente sarà di magnitudine 3,3 circa, con una velocità angolare massima di 42° all’ora. Si ritiene che un passaggio così ravvicinato di un asteroide di questo tipo accada soltanto ogni 1 300 anni circa. Il massimo diametro angolare apparente sarà soltanto di 2 secondi d’arco, il che significa che apparirà puntiforme e indistinguibile da una stella per tutti i telescopi tranne quelli più grandi.
Poiché oggi è noto che le probabilità di un impatto con Apophis sono molto basse, i possibili effetti di un tale evento sono pressoché irrilevanti. Tuttavia, dopo i rapporti iniziali, a titolo meramente speculativo, si è calcolato cosa sarebbe potuto accadere se Apophis (allora noto solo come 2004 MN4) il 13 aprile 2029 si fosse trovato effettivamente in rotta di collisione con il nostro pianeta.
La NASA inizialmente stimò l’energia che Apophis avrebbe liberato se avesse colpito il nostro pianeta come equivalente a 1480 megaton di TNT (114 000 volte l’energia liberata da Little Boy, la bomba atomica sganciata dagli Stati Uniti su Hiroshima, in Giappone). Una successiva stima più precisa indicò 870 megaton (circa 65 500 volte la bomba di Hiroshima). Per fare un confronto, nell’impatto che ha generato il cratere di Barringer o quello che ha causato l’evento di Tunguska si stima sia stata liberata un’energia pari a circa 10-20 megaton. L’eruzione del vulcano Krakatoa nel 1883 ha approssimativamente generato l’equivalente di 200 megaton.
Gli effetti esatti di ogni singolo impatto possono variare a seconda della composizione dell’asteroide, del luogo e dell’angolo di impatto. In ogni caso, i danni causati sarebbero stati particolarmente ingenti su un’area dell’ordine delle migliaia di chilometri quadrati mentre risultava improbabile l’eventualità di effetti globali duraturi, quali ad esempio un "inverno da impatto".
In base all’ora prevista di impatto (13,89 aprile, ovvero circa le 21:20 UTC) ed al fatto che l’asteroide si sarebbe avvicinato alla Terra dall’esterno della sua orbita, la collisione con Apophis avrebbe probabilmente riguardato l’emisfero orientale (fusi orari da +3 UTC a +10 UTC).
Ogni potenziale impatto sarebbe avvenuto alla velocità di 12,59 km/s.
Fortunatamente, anche se si dovesse concretizzare la remota possibilità che Apophis sia effettivamente in rotta di collisione con il nostro pianeta, le possibilità di deflettere l’asteroide dalla sua rotta sono molte. L’ESA ha stimato che una missione di modeste dimensioni potrebbe essere mandata ad impattare l’asteroide causando una modifica della sua orbita sufficiente ad evitare l’impatto [1]. I ricercatori dell’Advanced Concepts Team hanno determinato una serie molto amplia di finestre di lancio dove la missione sarebbe effettivamente efficace. La missione ESA denominata Don Quijotte è in questo senso pionieristica in quanto si promette di dimostrare che è possibile deflettere alcune classi di asteroidi utilizzando la tecnica dell’impatto cinetico, secondo molti la più adatta anche per il caso (ipotetico) di Apophis.
Le ultime ricerche evidenziano che gli asteroidi possono essere formati da materiale incoerente, e nel caso dell’utilizzo di una bomba nel tentativo di neutralizarli potrebbero invece essere trasformati in uno sciame che colpirebbe ugualmente la Terra. Per aggirare questo rischio il ricercatore Ed Lu ha sviluppato il progetto di un "trattore gravitazionale", descritto nei particolari in un articolo sulla rivista Nature, consistente in una astronave teleguidata che entrerebbe nel campo gravitazionale di Apophis legandovisi, e tramite dei getti propulsori potrebbe deviare la rotta dell’asteroide. Ed Lu ha precisato che la durata della missione di salvataggio sarebbe di circa 12 giorni, per un costo complessivo di circa 300 milioni di dollari.
…mmmmmmmmmmmm…che ne pensate?
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