Succede all’Iditarod, la celebre corsa con mezzi trainati da cani, sempre più a rischio per i cambiamenti climatici e lo sviluppo urbano
Il problema climatico rischia di mettere a rischio la più famosa corsa di slitte del mondo. E non stiamo parlando di uno sport invernale a latitudini temperate che può essere affetto da stagioni anomale. Si tratta dell’Iditarod, e il luogo in cui si svolge è la selvaggia e remota Alaska.
L’Iditarod nacque nel 1973 per commemorare una consegna avvenuta nel 1925, ovviamente tramite slitta, di un vaccino anti difterite richiesto urgentemente dalla città di Nome, sempre nello stato all’estremo nord dell’Unione, che in quegli anni era ancora solo un territorio amministrato da Washington.
Ma se nei primi anni della corsa commemorativa, non ci sono stati problemi di sorta e neve e ghiaccio erano sempre disponibili, nelle ultime edizioni il surriscaldamento e lo sviluppo urbano di certe zone hanno messo a rischio il percorso.
In particolare la simbolica prima tappa, cerimonia che ancora non fa parte del percorso competitivo vero e proprio e che si tiene ad Anchorage, quest’anno per mancanza di neve sarà accorciata da 18 a 11 miglia, che vuol dire da 29 chilometri a circa 18. E non è escluso che la neve debba essere portata sul luogo a bordo di camion.
Per lo stesso motivo, la vera partenza, anche quest’anno, come accade ormai dal 2002 si sposterà quasi 50 chilometri più a nord, dalla tradizionale citttadina di Wasilla alla più fredda Willow. In un anno eccezionalmente caldo il secondo start fu dato addirittura a Fairbanks, 320 chilometri più a nord.
“Nello spostamento a Willow – dice Stan Hooley, direttore del comitato di percorso della gara – ha influito anche il fatto che Wasilla ha subito uno sviluppo urbanistico notevole negli anni e non è più il set idale per una corsa in stile pionieristico”, ma sottolinea che le difficoltà più grandi si stanno avendo da qualche anno proprio per le condizioni del percorso, che presenta sempre più erba e sassi e sempre meno neve.
L’Iditarod si svolge lungo un percorso di circa 1.850 chilometri fra le città di Anchorage e Nome e vede al via ogni anno non meno di 50 equipaggi sia amatori che professionisti. Questi affrontano condizioni talvolta estreme, con temperature che possono toccare i 75 gradi sotto zero.
by Virgilio Notizie