Frontignano stagione sciistica 2014-15
- Questo topic ha 476 risposte, 24 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 10 anni fa da
Lucaps.
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24 Marzo 2015 alle 9:46 #262008
Vettore2480
PartecipanteParadossalmente, parlando dal punto di vista puramente tecnico, intervenire su Selva Piana è meno urgente che sulla Cornaccione.
La Cornaccione elettricamente è alla frutta, progettualmente obsoleta, e in stato veramente pietoso. Selva Piana è un “diesel” affidabilissimo, non si rompe mai e non ha mai dato una rogna in vita sua.
Questo lo spirito della normativa che ha eliminato il concetto di vita tecnica dell’impianto a fune: si mandavano forzatamente in pensione impianti operativi come gioielli, si tirava il collo fino a scadenza a cartocci agghiaccianti.
Per quanto riguarda le decisioni di rimpiazzare Selva Piana, per il momento è escluso, si farà manutenzione straordinaria. A medio termine, credo, dipenderà da come il “padreterno†vorrà trattarci.
Se avremo una sequenza di anni super nevosi, allora Frontignano inizierà a vivere per la prima volta in 20 anni una parvenza di “rilancio”, poiché oramai è l’unica resort Centro Appenninica ad essere gestita in maniera decente. Visto che l’appetito vien mangiando, se salissero incassi e frequentazione, una seggiovia singola così lenta mostrerebbe immediatamente il suo limite.
Se in Padreterno vorrà invece mandarci tanti altri inverni che non consentono la formazione del fondo, indipendentemente dal fatto che si farà o meno l’innevamento, Frontignano continuerà insieme a tutte le altre nella sua semi-agonia e Seva Piana non sarà il problema.
L’innevamento è importante ma, anche se venisse fatto con tutti i sacri crismi, volete mettere una stazione 100% innevata come oggi con una misera unica risicata linea sciabile da monte a valle? Chi ci viene a sciare così….
Purtroppo il successo o insuccesso di una resort dipende prima di tutto dalla sorte.PS
Si criticherà il di definire “gioiello” Selva Piana, ma pensi al progetto nel suo complesso: quanto è antico, che dislivello serve, su quale terreno impervio, con quali materiali di qualità , non è una realizzazione da poco….24 Marzo 2015 alle 11:18 #225547Jonathan
Amministratore del forumQuote:10 anni!??!?!!? ma stiamo scherzando??!?!?!?!!
e che legge sarebbe questa!!!??!?!!? il governo renzi intende far ripartire l’economia con leggi del genere che anziché incentivare gli investimenti li frenano?? mah… sono alquanto perlpesso… anche per quanto riguarda un discorso sicurezza… se è vero, spero che venga ridiscussa questa legge che non condivido.Ciao Carlo, ho trovato il link: http://www.legislazionetecnica.it/678532/prd/news-normativa/impianti-fune-modalit%C3%A0-la-concessione-delle-proroghe
Scimarche.it - Ski and snowboard maniacs
24 Marzo 2015 alle 11:18 #262009Jonathan
Amministratore del forumQuote:10 anni!??!?!!? ma stiamo scherzando??!?!?!?!!
e che legge sarebbe questa!!!??!?!!? il governo renzi intende far ripartire l’economia con leggi del genere che anziché incentivare gli investimenti li frenano?? mah… sono alquanto perlpesso… anche per quanto riguarda un discorso sicurezza… se è vero, spero che venga ridiscussa questa legge che non condivido.Ciao Carlo, ho trovato il link: http://www.legislazionetecnica.it/678532/prd/news-normativa/impianti-fune-modalit%C3%A0-la-concessione-delle-proroghe
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24 Marzo 2015 alle 12:18 #225548Sibillo
MembroVettore 2480 la penso esattamente come te, e ci ho riflettuto spesso: grande “trave portante” è la Selvapiana!! L’innevamento invece per me ha senso per l’ultimo tratto del canalone, il campetto scuola, e una pista a scendere alle Saliere, possibilmente quanto più vicina al boschetto.
Il possibile da fare, stando bassi con gli investimenti, sarebbe insistere fino allo stremo per una strada Saliere-partenza Cornaccione, possibilmente in lievissima pendenza, togliere quelle 4 piante a destra a della partenza Belvedere (per poi in seguito fare su quella pista l’innevamento artificiale -la pista sarebbe: nuovo rifugio, di lato al boschetto, passaggio a destra della partenza Belvedere e giù fino alla partenza Saliere), allargare un po’ l’accesso allo skiweg metà canalone-Saliere. In cambio con il parco si potrebbero togliere i pali della Coturnice (purtroppo ormai non prorogabile) e la casetta all’arrivo della Cornaccione, con sistemazione della rampa di sbarco. E comprare il gatto grigio!!24 Marzo 2015 alle 12:18 #262010Sibillo
MembroVettore 2480 la penso esattamente come te, e ci ho riflettuto spesso: grande “trave portante” è la Selvapiana!! L’innevamento invece per me ha senso per l’ultimo tratto del canalone, il campetto scuola, e una pista a scendere alle Saliere, possibilmente quanto più vicina al boschetto.
Il possibile da fare, stando bassi con gli investimenti, sarebbe insistere fino allo stremo per una strada Saliere-partenza Cornaccione, possibilmente in lievissima pendenza, togliere quelle 4 piante a destra a della partenza Belvedere (per poi in seguito fare su quella pista l’innevamento artificiale -la pista sarebbe: nuovo rifugio, di lato al boschetto, passaggio a destra della partenza Belvedere e giù fino alla partenza Saliere), allargare un po’ l’accesso allo skiweg metà canalone-Saliere. In cambio con il parco si potrebbero togliere i pali della Coturnice (purtroppo ormai non prorogabile) e la casetta all’arrivo della Cornaccione, con sistemazione della rampa di sbarco. E comprare il gatto grigio!!25 Marzo 2015 alle 12:12 #225553Ambassador
Partecipanteconcordo punto punto con Sibillo e mi preme rimarcare quanto da lui auspicato per l’innevamento. Capisco che l’essere umano medio è di memoria corta, ma l’abbondantissima neve che abbiamo avuto dopo il 20 Gennaio non deve farci dimenticare che fino ad allora la stazione era rimasta chiusa e magari avessimo avuto una “pistarella”….. Mi sta bene l’affermazione sulla necessità della buona sorte, ma la vita ci insegna che da sola non basta. Per me vale sempre il vecchio detto “aiutati che Dio t’aiuta….”
25 Marzo 2015 alle 12:12 #262015Ambassador
Partecipanteconcordo punto punto con Sibillo e mi preme rimarcare quanto da lui auspicato per l’innevamento. Capisco che l’essere umano medio è di memoria corta, ma l’abbondantissima neve che abbiamo avuto dopo il 20 Gennaio non deve farci dimenticare che fino ad allora la stazione era rimasta chiusa e magari avessimo avuto una “pistarella”….. Mi sta bene l’affermazione sulla necessità della buona sorte, ma la vita ci insegna che da sola non basta. Per me vale sempre il vecchio detto “aiutati che Dio t’aiuta….”
25 Marzo 2015 alle 19:48 #225558bix74
PartecipanteLa seggiovie possono aspettare anche perchè grosse file in zona canalone non si formano mai.
concordo pienamente anch’io con Sibilo.
L’innevamento andrebbe fatto con molta attenzione solo dove potrebbe fare la differenza, altrimenti risulterebbe inutile.
Anche la piantumazione aiuterebbe certe zone, poca spesa e tanta resa.25 Marzo 2015 alle 19:48 #262020bix74
PartecipanteLa seggiovie possono aspettare anche perchè grosse file in zona canalone non si formano mai.
concordo pienamente anch’io con Sibilo.
L’innevamento andrebbe fatto con molta attenzione solo dove potrebbe fare la differenza, altrimenti risulterebbe inutile.
Anche la piantumazione aiuterebbe certe zone, poca spesa e tanta resa.27 Marzo 2015 alle 9:19 #225567Vettore2480
PartecipanteNon ho ben capito il punto della piantumazione.
Io non ci capisco nulla di gestione boschi e foreste però riporto quello che sto osservando da anni.
Dove non ci sono Alberi è perché il vento non permette che crescano, la linea arborea si sta comunque alzando spontaneamente a causa del rialzo delle temperature medie. Gli alberi stanno prendendo il sopravvento in maniera impressionante, se cercate delle foto vecchie (non necessariamente antiche) rimarrete a bocca aperta. Ad esempio il monte Efra che dalla vetta del Torrone scende ripido su Visso, ora è un bosco fittissimo, una volta era un versante quasi aperto.
Per quanto riguarda le alte quote ha preso il sopravvento il Pino Nero, frutto di una dissennata piantumazione che era stata decisa nell’ambito un progetto di rimboschimento programmato, per cui il pino avrebbe dovuto preparare il terreno per poi essere tagliato e reintrodurre il faggio. Secondo quel progetto nell’anno (?2500?) le medie quote Sibilliniche sarebbero dovute somigliare alla splendida faggeta (cedua?) di Leonessa (chi non la consoce la vada a visitare perché merita, nulla a che vedere con i cespugliacci di faggio intricato che avvolgono Selva Piana alta).
Ci troviamo invece con il Pino nero che spadroneggia, pianta di nessun pregio, quasi infestante che cresce e si riproduce in ordine sparso a velocità impressionante, dotata di radici deboli e quindi soggetta a cadere col vento quando diventa grande, ma resistentissima a bufere valanghe quando è giovane.
Parlando quindi di piantumazione, l’unica pianta che potrebbe dare qualche effetto in tempi non biblici rimane questo tipo di pino, che in pratica si sta piantumando da solo e con attecchimento sorprendente. Tuttavia nessuno interviene, ad esempio togliendo gli alberelli che spuntano attaccati agli altri.
Il muretto del cornaccione, solo pochi anni fa èra totalmente pulito, ora si capisce bene che tra pochi anni sarà un bosco. Stessa cosa dicasi per le pendici di Monte Bicco che declinano verso il vallone di Selva Piana.27 Marzo 2015 alle 9:19 #262029Vettore2480
PartecipanteNon ho ben capito il punto della piantumazione.
Io non ci capisco nulla di gestione boschi e foreste però riporto quello che sto osservando da anni.
Dove non ci sono Alberi è perché il vento non permette che crescano, la linea arborea si sta comunque alzando spontaneamente a causa del rialzo delle temperature medie. Gli alberi stanno prendendo il sopravvento in maniera impressionante, se cercate delle foto vecchie (non necessariamente antiche) rimarrete a bocca aperta. Ad esempio il monte Efra che dalla vetta del Torrone scende ripido su Visso, ora è un bosco fittissimo, una volta era un versante quasi aperto.
Per quanto riguarda le alte quote ha preso il sopravvento il Pino Nero, frutto di una dissennata piantumazione che era stata decisa nell’ambito un progetto di rimboschimento programmato, per cui il pino avrebbe dovuto preparare il terreno per poi essere tagliato e reintrodurre il faggio. Secondo quel progetto nell’anno (?2500?) le medie quote Sibilliniche sarebbero dovute somigliare alla splendida faggeta (cedua?) di Leonessa (chi non la consoce la vada a visitare perché merita, nulla a che vedere con i cespugliacci di faggio intricato che avvolgono Selva Piana alta).
Ci troviamo invece con il Pino nero che spadroneggia, pianta di nessun pregio, quasi infestante che cresce e si riproduce in ordine sparso a velocità impressionante, dotata di radici deboli e quindi soggetta a cadere col vento quando diventa grande, ma resistentissima a bufere valanghe quando è giovane.
Parlando quindi di piantumazione, l’unica pianta che potrebbe dare qualche effetto in tempi non biblici rimane questo tipo di pino, che in pratica si sta piantumando da solo e con attecchimento sorprendente. Tuttavia nessuno interviene, ad esempio togliendo gli alberelli che spuntano attaccati agli altri.
Il muretto del cornaccione, solo pochi anni fa èra totalmente pulito, ora si capisce bene che tra pochi anni sarà un bosco. Stessa cosa dicasi per le pendici di Monte Bicco che declinano verso il vallone di Selva Piana.27 Marzo 2015 alle 11:10 #225568gioski
PartecipanteCarlo ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:
Quote:sertorelli ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:Quote:Infatti quest’estate sarebbe scaduta la Selvapiana (la monoposto) ma in Comune sembra che per la sostituzione vogliano aspettare almeno altri 10 anni.10 anni!??!?!!? ma stiamo scherzando??!?!?!?!!
e che legge sarebbe questa!!!??!?!!? il governo renzi intende far ripartire l’economia con leggi del genere che anziché incentivare gli investimenti li frenano?? mah… sono alquanto perlpesso… anche per quanto riguarda un discorso sicurezza… se è vero, spero che venga ridiscussa questa legge che non condivido.Questa legge è 1 manna dal cielo, altroché! coi costi di sostituzione molte località falliscono e chiudono, ce ne sono a decine dalle alpi alla sicilia finite a rottami…d’altronde SOLO in italia esisteva una normativa con fine vita tecnica così restrittiva, in tutta europa non esiste una legge come quella che avevamo noi, e infatti si è creata una cattiva concorrenza (meno spese all’estero) dove noi dovevamo spendere tutto per rinnovare e gli altri si ampliavano…l’economia va anche coi lavori di ammodernamento, non serve rottamare impianti buoni a costi proibitivi solo per scadenze “teoriche”!!! e nel frattempo si possono spendere soldi per ampliamenti, innevamento ecc ecc..e l’economia gira ancora di più!!!
27 Marzo 2015 alle 11:10 #262030gioski
PartecipanteCarlo ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:
Quote:sertorelli ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:Quote:Infatti quest’estate sarebbe scaduta la Selvapiana (la monoposto) ma in Comune sembra che per la sostituzione vogliano aspettare almeno altri 10 anni.10 anni!??!?!!? ma stiamo scherzando??!?!?!?!!
e che legge sarebbe questa!!!??!?!!? il governo renzi intende far ripartire l’economia con leggi del genere che anziché incentivare gli investimenti li frenano?? mah… sono alquanto perlpesso… anche per quanto riguarda un discorso sicurezza… se è vero, spero che venga ridiscussa questa legge che non condivido.Questa legge è 1 manna dal cielo, altroché! coi costi di sostituzione molte località falliscono e chiudono, ce ne sono a decine dalle alpi alla sicilia finite a rottami…d’altronde SOLO in italia esisteva una normativa con fine vita tecnica così restrittiva, in tutta europa non esiste una legge come quella che avevamo noi, e infatti si è creata una cattiva concorrenza (meno spese all’estero) dove noi dovevamo spendere tutto per rinnovare e gli altri si ampliavano…l’economia va anche coi lavori di ammodernamento, non serve rottamare impianti buoni a costi proibitivi solo per scadenze “teoriche”!!! e nel frattempo si possono spendere soldi per ampliamenti, innevamento ecc ecc..e l’economia gira ancora di più!!!
27 Marzo 2015 alle 13:37 #225572Anonimo
InattivoSono d’accordo anch’io sul fatto che questo nuovo provvedimento sia fondamentale per la sopravvivenza delle piccole stazioni sciistiche, che difficilmente possono permettersi di sostituire impianti spendendo centinaia di migliaia di euro, se non milioni.
Un esempio in merito è rappresentato dal versante perugino di Forca Canapine. Tralasciando la vergognosa gestione della stazione fatta dalla provincia a partire dal 2010, che ha portato alla totale chiusura della seggiovia a partire dal 2013, ricordo che quando nel 2003 lo skilift dei monti del sole, a fine vita tecnica, venne sostituito dall’attuale seggiovia, fu necessario dismettere i due skilift del Monte Cappelletta, anch’essi a fine vita tecnica, non essendoci ovviamente i fondi per realizzare impianti nuovi oltre alla seggiovia e privando in questo modo gli sciatori della possibilità di sciare sulle piste del Cappelletta, di cui ricordo soprattutto una bella rossa che partiva dalla cima. Se infatti uno degli skilift non era così determinante, servendo in pratica solo un camposcuola, l’altro, quello che arrivava in cima, era fondamentale per poter sciare nella parte alta del Cappelletta, cosa diventata impossibile con la sola presenza della seggiovia, che arriva più in basso.
Ma soprattutto, se per quanto riguarda la fine vita tecnica di una seggiovia dopo 40 anni si puà anche essere d’accordo, è invece assurdo che uno skilift ancora funzionante ed affidabile dovesse essere smantellato dopo 30 anni, considerando che, contrariamente a quanto avviene per seggiovie, cabinovie e funivie, nel caso dello skilift si viaggia a terra e dunque non credo che uno skilift, seppur vecchio, dopo le opportune verifiche periodiche, possa mettere in pericolo l’incolumità degli sciatori solo perchè ha superato i 30 anni di servizio.
27 Marzo 2015 alle 13:37 #262034Anonimo
InattivoSono d’accordo anch’io sul fatto che questo nuovo provvedimento sia fondamentale per la sopravvivenza delle piccole stazioni sciistiche, che difficilmente possono permettersi di sostituire impianti spendendo centinaia di migliaia di euro, se non milioni.
Un esempio in merito è rappresentato dal versante perugino di Forca Canapine. Tralasciando la vergognosa gestione della stazione fatta dalla provincia a partire dal 2010, che ha portato alla totale chiusura della seggiovia a partire dal 2013, ricordo che quando nel 2003 lo skilift dei monti del sole, a fine vita tecnica, venne sostituito dall’attuale seggiovia, fu necessario dismettere i due skilift del Monte Cappelletta, anch’essi a fine vita tecnica, non essendoci ovviamente i fondi per realizzare impianti nuovi oltre alla seggiovia e privando in questo modo gli sciatori della possibilità di sciare sulle piste del Cappelletta, di cui ricordo soprattutto una bella rossa che partiva dalla cima. Se infatti uno degli skilift non era così determinante, servendo in pratica solo un camposcuola, l’altro, quello che arrivava in cima, era fondamentale per poter sciare nella parte alta del Cappelletta, cosa diventata impossibile con la sola presenza della seggiovia, che arriva più in basso.
Ma soprattutto, se per quanto riguarda la fine vita tecnica di una seggiovia dopo 40 anni si puà anche essere d’accordo, è invece assurdo che uno skilift ancora funzionante ed affidabile dovesse essere smantellato dopo 30 anni, considerando che, contrariamente a quanto avviene per seggiovie, cabinovie e funivie, nel caso dello skilift si viaggia a terra e dunque non credo che uno skilift, seppur vecchio, dopo le opportune verifiche periodiche, possa mettere in pericolo l’incolumità degli sciatori solo perchè ha superato i 30 anni di servizio.
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