Dramma sul Nanga Parbat
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16 Luglio 2008 alle 19:07 #228416LasterModeratore
Dramma sul Nanga Parbat: Unterkircher in un crepaccio, Nones e Kehrer in difficoltà
Alpinismo Inserito da montagnatv il Mer, 2008-07-16 13:17
ISLAMABAD, Pakistan — La notizia pesa come un macigno. Nessuno ci vuole ancora credere. Ma sul Nanga Parbat, in Karakorum, è appena accaduto uno di quei drammi che sconvolgono l’intero mondo dell’alpinismo. Karl Unterkircher, impegnato nella scalata di una via nuova sulla parete Rakhiot, è precipitato in un crepaccio. Disperati, e purtroppo vani, i tentativi dei compagni Walter Nones e Simon Kehrer di portarlo in salvo. Ora i due alpinisti, intrappolati senza possibilità di fare dietrofront, stanno proseguendo la salita. Per mettersi in salvo, dovranno raggiungere quota settemila e uscire dalla parete.
Le notizie sono purtroppo ancora frammentarie. Da una prima ricostruzione pare che l’incidente sia accaduto ieri. La costola di neve dove Unterkircher stava battendo traccia sarebbe improvvisamente crollata sotto i suoi piedi, facendolo precipitare in un crepaccio poco sopra i seimila metri.
A raccontarlo sono stati, questa mattina, i suoi compagni di cordata Walter Nones e Simon Kehrer, dopo una terribile notte passata all’addiaccio nel disperato tentativo di salvare il loro amico e capospedizione. Purtroppo, non hanno potuto far nulla se non recuperare, tra mille difficoltà, il telefono satellitare che Unterkircher aveva indosso.
La telefonata a casa è stata brevissima. La batteria del telefono è agli sgoccioli. E davanti a loro, i due alpinisti, hanno ancora diverse ore, forse giorni, di scalata.
“Non possiamo tornare indietro da dove siamo saliti – ha detto questa mattina Nones alla moglie -. Sarebbe troppo pericoloso. Noi stiamo bene, ora siamo fuori dalla seraccata, a circa 6.400 metri di quota. Dobbiamo proseguire verso l’alto. Dovremo arrivare ad oltre settemila metri per poter uscire dalla parete. Poi scenderemo dalla via più sicura e più veloce”.
Nient’altro. Nessun dettaglio, per ora, sul luogo in cui si trova Unterkircher nè sulla dinamica esatta dell’incidente o dei soccorsi. Tutto quanto è rimandato a quando Nones e Kehrer si saranno messi in salvo e avranno raggiunto un campo base.
Non sarà un’impresa facile. Sul morale pesa la perdita dell’amico. E le difficoltà tecniche della parete, ancora inviolata, sono altissime.
Sara Sottocornola
16 Luglio 2008 alle 19:07 #244838LasterModeratoreNanga Parbat: parte dall’Italia la missione di soccorso
Top News Inserito da montagnatv il Mer, 2008-07-16 17:19BERGAMO — Silvio Mondinelli è pronto a partire per il Pakistan. Sarà lui a guidare la operazione in soccorso di Walter Nones e Simon Kehrer, in difficoltà sul Nanga Parbat dopo la drammatica scomparsa di Karl Unterkircher. La missione è stata organizzata in un lampo da Agostino Da Polenza che, valutata la criticità della situazione, non ha avuto dubbi: Nones e Kehrer sono provati, scalano su una parete insidiosa e ignota. Una volta fuori, potrebbero anche non riuscire a trovare la via per scendere. Bisogna intervenire.
Non c’è un minuto da perdere. La situazione, sul Nanga Parbat, è sempre più critica. Dopo la tragica caduta di Karl Unterkircher in un crepaccio, ora la preoccupazione è tutta per i suoi due compagni di cordata, Walter Nones e Simon Kehrer, che stanno disperatamente tentando di tornare al campo base per mettersi in salvo. Ma per farlo, si trovano costretti a proseguire sul difficile pilastro di roccia che li separa dalla cresta.
“Stamattina Walter e Simon hanno detto di stare bene – spiega Da Polenza – ma saranno molto provati fisicamente e soprattutto moralmente per la perdita dell’amico. Karl era anche il capospedizione, quello con maggiore esperienza e cognizione di causa sulle pareti inviolate. Walter è un bravo alpinista, è salito sul K2 con noi nel 2004, ma è stata la sua unica esperienza sugli ottomila. E Kehrer non ne ha nessuna. Bisogna fare il possibile per portarli a casa sani e salvi. Almeno loro”.
“Abbiamo allertato tutti i campi base della montagna – spiega Agostino Da Polenza – soprattutto sul versante Diamir. Purtroppo, la maggior parte degli alpinisti è già rientrata. Ci sono altri italiani in Karakorum: Confortola al K2, Moro e Barmasse al Batura, Panzeri e Nardi al Broad Peak. Ma la logistica sarebbe troppo complicata. La soluzione più veloce è di far partire i soccorsi da qui”.
Detto, fatto. La missione è stata organizzata in un lampo. Non ha avuto un attimo di esitazione Silvio Mondinelli, quando Da Polenza lo ha chiamato chiedendogli la disponibilità di partire.
“Ero in cordata con Walter sul K2 – racconta Gnaro -. Se sono vivo lo devo anche a lui, che mi ha aspettato alla fine delle corde fisse quella terribile notte in cui ho portato giù gli spagnoli. Andrei in capo al mondo a cercarlo”.
Mondinelli partirà domani, con il primo volo disponibile. Con lui ci sarà Maurizio Gallo, il maggiore esperto italiano di logistica in Pakistan. Gallo, guida alpina, ha volato con l’esercito dopo il terremoto che colpì le montagne pakistane nel 2005 e lavora in Pakistan da anni con il progetto Karakorum Trust del Comitato Evk2Cnr.
“Il vero problema – prosegue Da Polenza – è che non sappiamo esattamente la loro posizione nè il percorso esatto che stanno prendendo. Ma osservando la parete non sembra che abbiano molte possibilità di scostarsi dalla linea che avevano individuato prima di partire. E una volta usciti dalla parete, sul Bazin Glacier, per loro non sarà facile trovare la via per scendere”.
Per uscire dalla parete, comunque, Nones e Kehrer avranno bisogno ancora di un giorno o due di scalata. Proprio allora, Mondinelli e Gallo sorvoleranno il Nanga Parbat, con gli elicotteri militari pakistani che riescono a volare fino ad oltre settemila metri. Cercheranno di individuare Nones e Kehrer, per scendere in loro soccorso o recuperarli con l’elicottero.
L’ambasciata, in questo momento, sta provvedendo a rilasciare d’urgenza i visti per i due soccorritori in partenza dall’Italia. L’esercito, nel frattempo, ha già dato la massima disponibilità a collaborare. Mondinelli e Gallo sbarcheranno in Pakistan dopodomani all’alba e troveranno gli elicotteri ad attenderli.
Sara Sottocornola
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