Beppino Englaro a Urbino
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15 Marzo 2010 alle 18:23 #229094deepout83Membro
Beppino Englaro a Urbino parla della ‘Vita senza limiti’
La conferenza si terrà martedì 16 marzo, alle ore 15, presso l’Università degli Studi di Urbino, nell’Aula Magna di Economia
Pesaro, 15 marzo 2010 – Si terrà domani, martedì 16 marzo, alle ore 15 presso l’Università degli Studi di Urbino nell’Aula Magna di Economia (Palazzo Battiferri, in via Saffi) la conferenza tenuta da Beppino Englaro, padre di Eluana, la giovane morta il 9 febbraio 2009 a seguito dell’interruzione della nutrizione artificiale dopo aver vissuto per 17 anni in stato vegetativo dopo un incidente stradale.
La conferenza si intitola ‘La vita senza limiti: la morte di Eluana in uno Stato di diritto’. L’evento avrà inizio con il saluto del Rettore Stefano Pivato; seguiranno l’introduzione del professor Mario Rocchi e l’intervento dell’avvocato Paolo Filippo Biancofiore.
Giovedì 18 marzo a Urbino, alle 17.30, presso la Libreria La Goliardica, e venerdì 19 marzo a Pesaro, alle 18, presso la biblioteca Bobbato (Ipercoop, primo piano), si parlerà del libro ‘Corpo morto e corpo vivo – Eluana Englaro e Silvio Berlusconi’ di Giulio Mozzi, con una nota di Demetrio Paolin, Transeuropa 2009. Interverranno Giulio Mozzi e Demetrio Paolin.
Dialogheranno con gli autori Claudio Girometti, redattore del blog di società e spiritualità ‘Vita beffarda’, Simone Massa, condirettore della rivista di arte e filosofia ‘Thauma’, e Jacopo Nacci, recensore e scrittore, redattore del blog ‘Yattaran’. Gli incontri sono a cura di Libreria La Goliardica (Urbino) e Libreria Pesaro Libri (Pesaro).
In queste vertiginose pagine lo scrittore Giulio Mozzi, che si autodefinisce un ‘cattolico tentato dal protestantismo’, col pretesto narrativo di proporre alla Chiesa la beatificazione di Eluana Englaro, mostra l’errore nel quale è caduta la Chiesa stessa, prestatasi volentieri a essere ‘utilizzata’ da chi ha il potere come si ‘utilizza’ una prostituta.
Scritto in pochi giorni in reazione a eventi di scottante attualità, questo piccolo libro è pieno d’amore per l’Italia e per la Chiesa; e con inusitata lucidità ci mostra come il nostro destino sia legato al destino di due corpi: il corpo della povera ragazza Eluana Englaro, uccisa per amore, e il corpo, candidato all’eternità, di Silvio Berlusconi.
Tante parole sono state dette e scritte, a proposito del ‘caso’ di Eluana Englaro.E tuttavia queste tante parole hanno forse più celato che esibito il vero discorso politico e morale in atto oggi nel nostro paese. Giulio Mozzi cerca di mostrare questo discorso nascosto, marcando la differenza tra il corpo della vittima, la sua verità, e l’uso retorico della posizione che la riguarda. Una nota conclusiva di Demetrio Paolin segna il passo di questa distinzione esistenziale, prima che morale o altro, tra i fatti e le loro interpretazioni.
Giulio Mozzi è nato nel 1960. Abita a Padova. Ha pubblicato vari libri di racconti (il più recente è ‘Sono l’ultimo a scendere’, Mondadori 2009) e il poema Il culto dei morti nell’Italia contemporanea (Einaudi 2000). Dal 2000 cura in rete il bollettino di letture e scritture vibrisse (http://vibrisse.wordpress.com). Demetrio Paolin, classe 1974, vive a Torino dove svolge l’attività di ufficio stampa. Autore di saggi e di fiction, ha pubblicato fra gli altri i libri Una tragedia negata (Vibrisselibri/ Il Maestrale) e Il mio nome è Legione (Transeuropa 2009).
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