L’assicurazione sulle piste dei comprensori piemontesi è obbligatoria a partire da questa stagione sciistica. Lo ha stabilito la legge regionale approvata lo scorso febbraio a Torino, e che ora, col ritorno sulla neve entra in vigore ufficialmente. Ma su l’Rc dello sciatore è già polemica.
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E’ la prima volta che un provvedimento simile viene preso in Italia e a dire il vero, in tutto l’Arco Alpino. Da nessun’altra parte gli sciatori sono vincolati a stipulare un’assicurazione: in Trentino i comprensori sono tenuti a consigliarla, e spesso viene proposta nella maggior parte delle stazioni sciistiche. Ma obbligare è un’altra cosa.
A partire dalla settimana prossima, dall’apertura, cioè, ufficiale della stagione sciistica 2009-2010, sciatori e snowboarder che vorranno divertirsi nei comprensori piemontesi, dovranno sottoscrivere un’assicurazione “per la responsabilità civile da parte dell’utente per danni o infortuni che questi può causare a terzi”.
Si tratta una polizza il cui costo medio si aggira intorno ai 2, 2,50 euro, che si compra insieme allo skipass. Ai trasgressori verranno comminate pene che andranno dai 40 ai 250 euro. Una “minaccia” reale visto che sarebbero previsti anche controlli in pista da parte delle forze dell’ordine.
Il provvedimento ancora prima di entrare in vigore è già diventato impopolare. Nell’ottica dell’Amministrazione piemontese, trova le sue ragioni nel tentativo di cercare soluzioni concrete ai problemi della sicurezza sulle piste.
“Siamo gli unici in Italia – ha dichiarato alla stampa il padre del provvedimento William Casoni, capogruppo Pdl alla Regione Piemonte, secondo quanto riporta il quotidiano Il Secolo XIX -, la nostra legge sicurezza sulle piste è bipartisan e approvata dalla maggioranza”.
Molti però i pareri discordi. Le ragioni principali starebbero nell’inutilità del provvedimento nei confronti della prevenzione degli incidenti sugli sci, nonché l’effetto boomerang che la novità potrebbe portare sugli incassi turistici. Sciare diventa più caro, i clienti vanno da un’altra parte.
“Sono contrario all’assicurazione RC obbligatoria in Piemonte – ha detto al quotidiano cuneese Grandain Matteo Fossati, fondatore di 24hAssistance, la società leader in Europa nelle assicurazioni per lo sci e lo snowboard -. Con questa legge non si dà un’immagine positiva dello sci e non si aumenta la sicurezza sulle piste. Rendere l’assicurazione obbligatoria non aiuta a creare la cultura della sicurezza e della responsabilizzazione dello sciatore, ma anzi si incentiva l’azzardo morale e la possibilità di frodi. Ci sono molte ragioni per opporsi duramente a questa legge”.
Parole simili quelle di Sandro Lazzari, presidente degli esercenti funiviari italiani, che si dice “contrario all’obbligatorietà nello sci dell’assicurazione Rc, che comunque tanta gente ha già. E poi lo sci non è più pericoloso di tante altre attività e nemmeno l’unica occasione per fare un danno agli altri”.
Sarà interessante allora andare a vedere quale sarà la risposta dei turisti, tirando le somme a fine stagione.
da funiforum