Dopo tre anni di attesa dovuti a questioni legate all’anticipo dell’IVA, che avrebbe potuto comportare una spesa aggiuntiva di 450.000 euro per i titolari, la ricostruzione è finalmente partita.
Iniziata ieri la fase di ricostruzione dell’Hotel Felycita a Frontignano di Ussita, segnando una svolta per Gianfranco Tombini, 82 anni, e la sua famiglia. Hanno combattuto duramente negli anni recenti per ottenere l’annullamento dell’IVA da versare in anticipo, considerato che il loro hotel è chiuso dal 2016.
Il piano per la ristrutturazione dell’albergo, gravemente danneggiato dal terremoto, è stato pronto per tre anni. Tuttavia, l’avvio dei lavori è stato ostacolato dalla necessità di anticipare una somma che per la famiglia Tombini si avvicinava ai 450.000 euro. Un ostacolo che ha riguardato numerose strutture turistiche nella zona colpita, bloccandone effettivamente la ricostruzione, fino a quando il commissario per la ricostruzione, Guido Castelli, ha recentemente trovato una soluzione.
L’edificio, che per oltre mezzo secolo è stato gestito da Gianfranco Tombini e sua moglie Franca Vittazzi, e che ha preso il nome dalla loro figlia Felicita che li ha sempre supportati, sarà demolito e rifatto da zero. È stata proprio la determinazione di Tombini a rendere possibile questo risultato. Nonostante le difficoltà causate dal terremoto, l’imprenditore ha continuato a credere nella rinascita di Frontignano, spostando la sua attività e inaugurando un nuovo punto di ristoro chiamato “Cotto e Mangiato”.
Nei prossimi anni è prevista nelle vicinanze dell’hotel la costruzione della stazione di partenza della nuova cabinovia.