Il traforo del Monte Bianco necessita di lavori di restauro. Piani per interventi di manutenzione sono previsti per durare da 3 a 4 mesi ogni anno fino al 2041. La prima fase dei lavori era inizialmente programmata per iniziare il 4 settembre e concludersi il 18 dicembre, proprio prima dell’alta stagione invernale, che coincide con le festività natalizie. È bene sottolineare che il tunnel collega Courmayeur in Italia a Chamonix in Francia, rendendoli due delle mete turistiche e sciistiche più importanti delle Alpi.
Tuttavia, a seguito di un recente smottamento che ha limitato l’accesso dei veicoli pesanti al tunnel del Frejus, il flusso di traffico verso il Monte Bianco è notevolmente aumentato. Questo ha portato le autorità a decidere di non iniziare i lavori previsti per il 4 settembre. In questa situazione, interrompere il passaggio attraverso il tunnel di Courmayeur sarebbe del tutto irrealistico.
Entro pochi giorni si prevede una normalizzazione del flusso veicolare sulla rotta del Frejus, ma le scadenze ristrette hanno spinto Renzo Testolin, presidente della Regione Valle d’Aosta, a chiarire che “la riapertura non può essere posticipata oltre il 18 dicembre, poiché coinciderebbe con una fase turistica cruciale per l’economia del territorio valdostano”.
Attualmente, si stanno considerando due alternative: o posticipare la prima fase dei lavori al 2024 oppure ritardare l’apertura del cantiere di 8 giorni. La scelta finale verrà determinata dalla Conferenza intergovernativa italo-francese, prevista per lunedì 4 settembre.
Tuttavia, i responsabili del progetto hanno comunque comunicato che, qualora i lavori iniziassero il 12 settembre, la conclusione entro il 18 dicembre rimarrebbe assicurata.
“Il rinvio dei lavori di otto giorni per noi è assorbibile. È necessaria una riorganizzazione dei cantieri che comporta delle difficoltà tecniche, ma stiamo gestendo la situazione. Lo slittamento non creerà problemi o modifiche per il rispetto della data di riapertura del 18 dicembre, come previsto dal cronoprogramma”. Ha dichiarato all’ANSA Riccardo Rigacci direttore gerente del Geie-Tmb.