Come stabilito dall’ultimo Dpcm in Italia tutti gli impianti di risalita nelle località sciistiche sono stati chiusi fino al prossimo 6 gennaio, ma ora il famoso Comitato Tecnico Scientifico si fa vivo di nuovo bocciando le linee guida che erano state proposte e presentate dalle regioni per poter riaprire gli impianti sciistici.
Nel verbale del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) che è stato riportato dal quotidiano Corriere della Sera, si può leggere: “Una parte rilevante dei mezzi di risalita nei comprensori sciistici (in particolare cabinovie e funivie) presentano caratteristiche strutturali e di carico tali da poter essere assimilati in tutto e per tutto ai mezzi utilizzati per il trasporto pubblico locale (autobus, filobus, tram e metropolitane), rappresentando pertanto un contesto a rischio di aggregazione medio-alto, con possibilità di rischio alto nelle ore di punta in base alla classificazione del livello di rischio di contagio da SARS-CoV-2. Deve pertanto prevedersi un’efficace riorganizzazione del sistema degli impianti di risalita da affiancare a misure di prevenzione e protezione collettive e individuali che necessitano, comunque, della collaborazione attiva degli utenti che dovranno continuare a mettere in pratica i comportamenti previsti per il contrasto alla diffusione dell’epidemia”.
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