Lo scorso 4 agosto ha segnato un importante ritorno: la funivia Lana – Monte San Vigilio ha ripreso servizio. Dopo una pausa di 9 mesi dovuta a essenziali lavori di manutenzione, l’impianto si presenta ora rinnovato e modernizzato, pronto a portare di nuovo i visitatori sull’iconico Monte San Vigilio. Lana non è solo una funivia qualsiasi: si vanta di essere la seconda funivia più antica del continente europeo, un capolavoro inizialmente progettato dall’ingegnere Luis Zuegg nel 1912.
Novità e miglioramenti per un’esperienza ottimale
I turisti che decidono di vivere l’esperienza della funivia potranno notare una serie di aggiornamenti. Le cabine, ora completamente rinnovate e accessibili senza barriere architettoniche, sono capaci di trasportare fino a 40 passeggeri. Questo viaggio, che inizia dai 320 metri di quota del fondovalle e raggiunge i 1480 metri, è ora più veloce: soli 6 minuti, ben due minuti in meno rispetto al passato, grazie a una velocità incrementata a 10 m/s.
Nonostante la modernizzazione, l’essenza storica della funivia è stata preservata: l’esterno della stazione di valle rimane invariato, mentre l’interno ha ricevuto un look più contemporaneo. La stazione a monte si è arricchita di una terrazza panoramica e di una confortevole sala d’attesa. Questa iconica funivia rende il Monte San Vigilio accessibile in tutte le stagioni. Una volta arrivati, i visitatori possono godere di passeggiate panoramiche, prendere una seggiovia che raggiunge i 1800 metri e, durante l’inverno, scivolare sulle piste di un pittoresco comprensorio sciistico.
A Ovindoli Monte Magnola è iniziato un nuovo capitolo per gli amanti degli sport invernali: è stato infatti dato il via ai lavori di costruzione del primo lotto di nuovi impianti di risalita. Con l’obiettivo di completare i lavori entro la fine dell’anno in corso, questo è solo l’inizio di un progetto più ampio che vedrà la realizzazione di ben tre lotti complessivi entro il 2025.
Il taglio del nastro, avvenuto ieri mattina, ha segnato l’ufficialità dell’avvio delle opere, destinate a rinnovare e ampliare la stazione sciistica. Una volta terminati tutti gli interventi, saranno sette le nuove piste a disposizione degli appassionati.
La notizia ha suscitato particolare entusiasmo nella classe politica locale. Il Senatore Quintino Liris, esponente di Fratelli d’Italia, ha sottolineato l’importanza storica di quest’operazione. Per Liris, l’ampliamento degli impianti sciistici della Monte Magnola Impianti non rappresenta solo un vantaggio per il Comune di Ovindoli, ma avrà un impatto positivo su tutto l’altopiano delle Rocche.
La foto mostra il momento simbolico del taglio del nastro, l’inizio ufficiale dei lavori che, per quanto riguarda questo primo lotto, sono destinati a concludersi entro la fine del 2023.
Di seguito il post pubblicato sulla pagina Facebook del senatore Quintino Liris:
Ovindoli: parte il cantiere per nuovi impianti di risalita e piste da sci
Una giornata storica per Ovindoli e per l’Abruzzo, al via i lavori per la realizzazione di tre impianti di risalita, seggiovie quadriposto, e sette piste da sci che offriranno nuovi servizi agli appassionati di sci e della montagna.
Un traguardo di straordinaria importanza non solo per il Comune di Ovindoli ma per tutto il comprensorio, un ampliamento dell’offerta dei servizi che porterà un importante incremento di presenze in Abruzzo.
La Regione Abruzzo, il presidente Marco Marsilio, noi tutti, abbiamo fortemente sostenuto il progetto e combattuto al fianco del sindaco di Ovindoli Angelo Ciminelli, ricorrendo al Consiglio di Stato per ottenere l’annullamento della precedente sentenza del TAR, emessa a seguito di ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste che aveva bloccato il progetto.
Sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente, al primo posto nell’azione del governo nazionale e dell’Abruzzo.
Il sistema montuoso dei Monti Sibillini si erge imponente tra le regioni di Marche e Umbria, inserendosi all’interno del contesto dell’Appennino umbro-marchigiano e più ampiamente dell’Appennino centrale. Le province che lo circondano sono Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Perugia.
Giacomo Leopardi e i Monti Sibillini
«…E l’anima era pervasa
da sogni dolci e pensieri senza confine
guardando quell’infinito mare, quei monti velati di azzurro,
che da qui intravedo, sperando un giorno
di attraversarli, immaginando misteriosi orizzonti, una felicità segreta per la mia esistenza!»
(Giacomo Leopardi così descrisse la sua emozione di fronte ai Monti Sibillini in “Le ricordanze”)
Caratteristiche geologiche dei Sibillini
Il cuore dei Monti Sibillini è composto principalmente da calcare, originato dai fondali dei mari antichi e caldi. Molti dei loro picchi superano i 2.000 metri d’altitudine. Tra questi spiccano il Monte Vettore, che con i suoi 2.476 metri s.l.m. è il più alto del gruppo, seguito dalla Cima del Redentore, Monte Priora, Monte Bove e Monte Sibilla.
Il panorama è plasmato dalle forze glaciali del quaternario, visibili nelle valli a forma di “U” e nei vasti anfiteatri glaciali ancora visibili. Anche i processi carsici hanno influenzato profondamente l’aspetto di questo complesso montuoso.
Suddivisione del sistema montuoso e le origini geologiche
Il sistema montuoso si articola in tre principali sottoaree:
la zona Settentrionale;
la zona Centro-Meridionale;
la zona Sud-Occidentale.
La zona Centro-Meridionale ospita le cime più elevate, con il Monte Vettore come suo punto culminante. È dominata da due creste principali, una che collega il Monte Porche al Monte Sibilla, e un’altra che si snoda dal Monte Palazzo Borghese al Monte Prata, toccando le vette più prominenti.
La zona Settentrionale è dominata dal Monte Bove, una formazione calcarea con pareti maestose, ed è delimitata dalla Val d’Ambro e dalle Gole del Fiastrone.
La zona Sud-Occidentale, sebbene non abbia montagne particolarmente famose, ospita alcune delle strutture geologiche più affascinanti dei Sibillini, come i Piani di Castelluccio (famoso per la fioritura).
Nati da formazioni di calcare e marmo del Mesozoico e Terziario inferiore, i Monti Sibillini sono geologicamente piuttosto giovani.
Tra 100 e 50 milioni di anni fa, la regione marina poco profonda che ora corrisponde ai Monti Sibillini fu teatro di movimenti geologici che portarono alla formazione di creste sottomarine. Successivamente, circa 20 milioni di anni fa, il piegamento e la compressione delle rocce portarono alla nascita delle prime montagne. Altri eventi geologici, avvenuti circa 10 e 2 milioni di anni fa, hanno dato forma alle attuali vette, modellandole con faglie e sovrascorrimenti.
Flora e Fauna nei Monti Sibillini
La biodiversità dell’area è sorprendente. Tra i mammiferi, ci sono gatti selvatici, istrici, lupi, caprioli e, recentemente reintrodotti, camosci d’Abruzzo e cervi. Si sono registrati avvistamenti di orsi bruni marsicani, ma si ritiene che provengano dagli Appennini abruzzesi.
Per quanto riguarda gli uccelli, sono presenti aquile reali, gufi reali, falchi pellegrini e la coturnice reintrodotta. Tra i rettili si possono trovare le vipere dell’Orsini e la vipera comune.
Nel territorio del Monte Vettore si possono osservare specie endemiche come il coleottero Duvalius ruffoi e il crostaceo chirocefalo del Marchesoni nel lago di Pilato.
La vegetazione varia con l’altitudine: foreste caducifoglie a quote inferiori, faggete nelle zone intermedie e pascoli alpini nelle aree più elevate. Tra le piante degne di nota, troviamo la viola di Eugenia, il genepì appenninico, la genziana lutea e il giglio martagone, tra gli altri.
Sport sui Monti Sibillini
Sui Monti Sibillini si possono praticare nelle località sciistiche di Piani di Ragnolo (Acquacanina), Pintura di Bolognola (Bolognola), Forca Canapine (Arquata del Tronto), Sassotetto e Santa Maria Maddalena (Sarnano), Monte Prata (Castelsantangelo sul Nera) e Frontignano a Ussita (Ussita) tutti gli sport invernali come ad esempio: fat bike, bob, sci di fondo, sci alpinismo, sci alpino, telemark e ciaspolate. Nella altre stagione è possibile praticare altre discipline come la mountain bike, equitazione, canoa, pesca, trail running e molto altro.
Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Istituito nel 1993, il Parco nazionale dei Monti Sibillini copre un’area di oltre 700 km² e ospita alcune delle vette più alte dell’Appennino centrale, tra cui il Monte Vettore, che si erge a 2.476 metri s.l.m.
Il paesaggio dei Sibillini è una sinfonia di valli glaciali, profondi canyon, pianure fiorite come i famosi Piani di Castelluccio e faggete secolari. La diversità geologica ha contribuito a creare un habitat ideale per una ricca biodiversità: lupi, aquile reali, camosci d’Abruzzo e molte altre specie chiamano questo luogo casa.
Ma il Parco non è solo natura. Le sue radici affondano in antiche leggende, come quella della Sibilla Appenninica, una creatura misteriosa che, secondo la mitologia, viveva in una grotta sul Monte Sibilla.
Ogni anno, migliaia di escursionisti e amanti della natura vengono attratti dalla bellezza selvaggia e incontaminata dei Monti Sibillini, rendendolo un luogo imperdibile per chi visita il cuore dell’Italia.
Nel cuore verde dell’Umbria, la Valnerina è un gioiello di incantevole bellezza. Questa valle che che nasce ai piedi dei Monti Sibillini è ricca di fascino naturale, attraversata dal fiume Nera, è punteggiata da antichi borghi medievali e offre una vista mozzafiato sui suoi lussureggianti panorami verdi.
Dove si trova il ponte tibetano in costruzione
È in questo contesto che la costruzione del ponte tibetano che unirà Sellano a Montesanto, prosegue con passo deciso. L’impressionante passerella sospesa, che si estenderà per ben 540 metri a una quota di 140 metri, è prevista essere completata entro ottobre. Questo permetterà a turisti e curiosi di godere di una passeggiata panoramica indimenticabile sopra la spettacolare Valnerina.
Quanto costa?
Il progetto del ponte, sostenuto da un finanziamento di 1,5 milioni di euro dal Pnrr, sta avanzando rapidamente. I lavori, che includono l’assemblaggio di corde, tiranti e passerella, procedono a ritmo sostenuto.
Quando verrà inaugurato il ponte sospeso?
A seguito del completamento dell’opera entro ottobre, ci saranno una serie di test di collaudo e l’inaugurazione ufficiale in novembre.
Esperienza unica a 140 metri di altezza
Il ponte sospeso, che attraverserà la valle del fiume Vigi a 140 metri di altezza, offre un’esperienza di attraversamento unica.
Prezzo biglietto, misure di sicurezza e parcheggi
Per godere di questa esperienza, i visitatori dovranno pagare 25 euro per un singolo passaggio da Sellano a Montesanto (o viceversa), o 35 euro per un viaggio di andata e ritorno. L’accesso sarà possibile sia dal centro storico che dalla frazione, con spazi di sosta ogni 60 metri per ammirare il panorama e immortalare con foto la vista mozzafiato.
La sicurezza sarà di primaria importanza durante il percorso sul ponte, che richiederà l’uso di un casco, un’imbracatura collegata a due corde di sicurezza indipendenti e guanti. Ulteriori misure di sicurezza includeranno un sistema di monitoraggio e controllo degli accessi, la verifica continua della tensione delle corde, il controllo delle condizioni meteo in tempo reale e altoparlanti per comunicazioni agli utenti. L’apertura del ponte sarà programmata per un periodo di 8 ore giornaliere, con un massimo di 100 persone sulla passerella alla volta.
Infine, sono in corso lavori per gestire l’accesso a Sellano, inclusa la creazione di un’area di parcheggio e l’organizzazione di servizi navetta per facilitare l’arrivo al ponte.
La Cima del Redentore, elegante nella sua austera bellezza, è uno dei picchi più spettacolari dei Monti Sibillini, e rappresenta uno dei gioielli all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Situata sul filo di confine tra le province di Perugia e Ascoli Piceno, diventa un simbolo di unione tra le regioni dell’Umbria e delle Marche. All’interno del Parco, non lontano dalla cima, si trova il misterioso Lago di Pilato, l’unico lago naturale dell’Appennino centrale e noto per le sue leggende. La vicinanza tra la Cima del Redentore e il Lago di Pilato rende la zona particolarmente affascinante per chi è alla ricerca di paesaggi incontaminati e storie affascinanti.
Altezza Cima del Redentore
Con i suoi 2448 metri sul livello del mare, la Cima del Redentore non è solo una delle cime più alte dei Monti Sibillini, ma rappresenta anche il punto più elevato dell’intera regione Umbria. Un simbolo di superamento e conquista, una meta ambita per escursionisti e alpinisti che, all’interno del contesto del Parco Nazionale, sfidano la sua imponente altezza in cerca di panorami inediti e un’esperienza unica nel suo genere.
Quando fare l’escursione i consigli sul periodo ideale
Il fascino della Cima del Redentore può essere apprezzato in ogni stagione dell’anno. Tuttavia, è durante l’inverno che si rivela in tutta la sua maestosa bellezza. L’alta quota e le temperature rigide la trasformano in un paesaggio invernale da cartolina, ricoperto da un candido manto di neve. Gli scalatori più esperti non perdono l’opportunità di affrontare la sua ascesa, regalando a loro stessi un’esperienza unica ed emozionante.
Come raggiungere la vetta
Sono disponibili diversi sentieri per raggiungere la vetta della Cima del Redentore, ciascuno con le proprie caratteristiche e livelli di difficoltà, molti dei quali sono curati e promossi proprio dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Un percorso popolare parte da Foce di Montemonaco, un altro da Castelluccio di Norcia. Per coloro che desiderano combinare la scalata con una visita al Lago di Pilato, esistono itinerari che permettono di passare sia dalla vetta che dal lago, arricchendo l’escursione con una varietà di panorami mozzafiato.
I rifugi più vicini
Lungo i sentieri che conducono alla Cima del Redentore, è possibile trovare diversi rifugi, luoghi di riposo e ristoro per gli escursionisti. Tra questi, il rifugio Zilioli e il rifugio Tito Zilioli offrono riparo e conforto ai visitatori, contribuendo a rendere l’escursione un’esperienza ancora più piacevole e rilassante.
Come si chiamano le valli visibili dalla cima?
Dalla cima del Redentore, il panorama che si svela è un vero e proprio spettacolo naturale. Tra le diverse valli visibili, spiccano la Valle dell’Infernaccio e la Valle dell’Ambro, ciascuna con le proprie caratteristiche uniche e distintive. Questo affaccio naturale offre uno scenario di rara bellezza, che incanta e sorprende ad ogni visita.
Cima del Redentore una volta era Vettore
Storicamente, la Cima del Redentore era nota come “Vettore”, un nome che rimanda alla sua visibilità rispetto al resto del gruppo dei Monti Sibillini. Infatti, nonostante il Monte Vettore, più alto di una ventina di metri, sia parte dello stesso gruppo, rimane nascosto dalla vista dai Piani di Castelluccio di Norcia, lasciando alla Cima del Redentore la prerogativa di spiccare nel panorama.
Il panorama mozzafiato sull’Umbria e le Marche
Uno degli aspetti più affascinanti della Cima del Redentore è senz’altro il panorama che si può ammirare una volta raggiunta la vetta. Da qui, la vista spazia a 360 gradi, abbracciando l’entroterra Umbro e Marchigiano, la valle di Pilato, il piano della Gardosa e, all’orizzonte, l’azzurro brillante del mare Adriatico. Un vero e proprio quadro naturale, dove il cielo e la terra sembrano fondersi in un abbraccio infinito, regalando a chi lo ammira un’esperienza di connessione profonda con la natura.
Le pendici del comprensorio di Cervinia sono pronte a dare il via a una rivoluzione. Mentre in molte località si comincia a sciare con l’arrivo dell’inverno, Cervinia svela le sue carte per la stagione più lunga di sempre.
Le previsioni, grazie alle favorevoli condizioni climatiche, suggeriscono un inizio stagione a metà ottobre che continuerà a scorrere senza sosta fino al 5 maggio 2024.
Addio pausa primaverile grazie al Matterhorn Alpine Crossing
Il vero game changer per Cervinia è il nuovissimo collegamento internazionale, Matterhorn Alpine Crossing. Con questa introduzione, la Valtournenche elimina la classica pausa primaverile: l’appuntamento con lo sci estivo è fissato per il 6 maggio, anticipando la solita data di giugno.
Cosa ha annunciato la Cervino spa
Cervino spa, la principale autorità per gli impianti di risalita sul lato italiano del monte, esprime grande entusiasmo. Questo sviluppo senza precedenti offrirà agli sciatori la possibilità di godersi le piste senza interruzioni, beneficiando del prestigioso skipass internazionale Breuil-Cervinia/Zermatt. E non è tutto: le piste glaciali saranno operative tutti i giorni, con condizioni migliorate dalle recenti nevicate.
Nuovi impianti a Cervinia
L’inaugurazione, avvenuta il 30 giugno, della moderna funivia trifune elvetica tra Plateau Rosa/Testa Grigia e il Piccolo Cervino ha segnato un passo avanti significativo. Tuttavia, l’attenzione non si ferma qui. Cervino spa ha rivelato che sono già in corso i piani per la progettazione delle nuove funivie 3s, mirate a modernizzare ulteriormente il collegamento tra Italia e Svizzera, essenziale per molte delle piste del comprensorio. La rinnovata seggiovia triposto Goillet è un altro punto saliente del piano di rinnovamento.
Deserta l’asta per la riqualificazione della pista di bob Eugenio Monti
“Si è conclusa oggi (ieri ndr) la prima parte della procedura di gara prevista per l’affidamento dei lavori relativi all’intervento Cortina Sliding Centre Lotto 2 – Riqualificazione Pista Eugenio Monti, opera connessa alle Olimpiadi e Paralimpiadi, e al termine di questa fase non risultano pervenute offerte”, ha segnalato l’agenzia ANSA, citando la nota di SIMICO.
Situazione allarmante a causa di costi crescenti
L’impianto per le gare di Bob, Skeleton e Slittino delle Olimpiadi Invernali prossime continua a essere al centro dell’attenzione. Con recenti stime che riportano costi saliti a 93 milioni di euro, e ulteriormente superati dai 120 milioni menzionati dal governatore del Veneto, Luca Zaia, la situazione si fa critica. La necessità di avere la pista pronta entro novembre 2024 – in vista della apertura dei Giochi tra 920 giorni – per i collaudi delle commissioni tecniche delle Federazioni, mette in luce la sfida di completare lavori previsti per 40 mesi in soli 15 mesi.
Rischio di ritardi: SIMICO intraprende nuove misure
Le preoccupazioni per possibili ritardi e le potenziali sanzioni per le imprese appaltatrici potrebbero aver influenzato la mancanza di offerte. A tal proposito, SIMICO ha rivelato: “è già stata avviata la procedura negoziata che, in base al nuovo Codice degli Appalti, prevede anche per opere di queste dimensioni la possibilità di un affidamento diretto tra offerenti scelti dal committente senza ricorrere a procedure codificate di gara.”
CONI e Governo rimangono in silenzio
Attualmente, né il CONI né il Governo sembrano prendere posizione in modo attivo. Infatti, durante l’ultimo incontro della cabina di regia, solo il ministro dello Sport, Abodi, era presente per rappresentare l’Esecutivo.
L’estate, si sa, è anche periodo di saldi. In alcuni punti vendita le occasioni sono più speciali delle altre, soprattutto per la grande qualità dei prodotti che si possono trovare.
E’ il caso di Boardroom, che nei propri punti vendita di Civitanova Marche (Viale Matteotti 228) e di Porto San Giorgio (Corso Garibaldi 139), propone offerte incredibili dal 7 agosto fino al 30 settembre.
Oltre un mese di grandi occasioni, quindi, per tutti coloro che amano lo sport, visto che Boardroom è il punto di riferimento per gli sportivi, il luogo ideale per chi ricerca abbigliamento tecnico nel mondo dello snowboard, dello sci, dello skate, del surf ma non solo.
L’occasione quindi è ghiotta, visto che Boardroom si rinnova nel look dei suoi locali, e proprio per questa occasione ha deciso di proporre a tutti i clienti sconti che vanno dal 50 al 70%. Promozione che riguarda sia il mondo dell’abbigliamento (con fuori tutto con prezzi da 10, 15 e 20 €), sia quello più tecnico: streetwear, bici, costumi e mute.
Tra i grandi marchi che potete trovare a prezzi scontati ci sono:
Rip Curl
Billabong
Quik Silver
Australian
Santa Cruz
Dolly Noire
Fox
Dakine
Picture
Globe
Independent
Per assicurarvi gli articoli migliori, quindi, non dovrete fare altro che aspettare il 7 agosto, e cercare tra i prodotti in sconto quelli che fanno per voi. Vi ricordiamo che Boardroom, oltre ai negozi fisici, è anche online, con un comodo e bellissimo shop.
Che voi siate quindi professionisti o appassionati, Boardroom è il negozio giusto per voi, soprattutto in questo periodo dell’anno. Attivo dal 2007, in questi anni ha acquisito una professionalità tale da renderlo come uno dei punti vendita migliori nel mondo dello sport e dell’outdoor in generale, rivenditore ufficiale specializzato di alcuni marchi molto noti.
Se volete maggiori informazioni, ecco tutti i contatti:
Giulia Calcaterra è un personaggio televisivo molto conosciuto, visto che nel 2013 è stata velina a Striscia la Notizia insieme ad Alessia Reato. Ora è finita al centro dell’attenzione per una polemica nell’ambito del mondo dello sport, e che grazie ai social è ormai sulla bocca di tutti.
Giulia Calcaterra e le Dolomiti potremmo dire. Sì perché l’influencer che conta ad oggi più di 1 milione di follower, incanta da sempre il suo pubblico su Instagram con foto, video e stories che rientrano in quello che si chiama mondo “action”, di cui fanno parte adrenalina, sport estremi e viaggi. In una recente intervista ha infatti ammesso di essere una vera malata di adrenalina. Così ha deciso di cimentarsi in quella che potremmo definire impresa al limite, visto che si è lanciata con il paracadute sulle Dolomiti.
Giulia Calcaterra fa infuriare Mauro Corona
Un gesto che non è per niente piaciuto agli ambientalisti, e tra questi soprattutto allo scrittore Mauro Corona. Il noto personaggio, ospite in molte trasmissioni tv, si è indignato quando ha visto il video social nel quale Giulia Calcaterra si lanciava con il paracadute sulle Dolomiti. La notizia è stata anche riportata dal Corriere della Sera, con alcune righe che esplicitavano l’accaduto: “L’ex velina, in compagnia di quattro amici, si è fatta trasportare su un elicottero della Elicampiglio/Heliunion per raggiungere la cima di Torre Trieste del Gruppo del Civetta nel bellunese. Una volta sorvolata la vetta Calcaterra ha eseguito quattro rotazioni per quattro salti tutti in successione”.
Un video che ha subito scatenato grandi reazioni, che sono state per lo più positive tra i suoi fans. Ma tra questi commenti c’è anche qualche critica. Il più duro però lo ha fatto l’associazione di protezione ambientale Mountain Wilderness Italia, che addirittura si è detta sconcertata per l’accaduto. Una reazione negativa che ha come base di partenza l’utilizzo dell’elicottero per raggiungere il punto esatto da cui poi si è lanciata la Calcaterra.
Ricordiamo infatti che le Dolomiti sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Queste le parole dell’associazione a riguardo: “L’uso dell’elicottero ha un forte impatto ambientale in termini di inquinamento acustico, atmosferico e conseguente disturbo della fauna selvatica. Evidentemente per la nostra Calcaterra sono tutti dettagli trascurabili. Non ci stupiamo, basta una veloce occhiata al suo profilo Instagram con 1 milione di follower per farsi un’idea dello stile e dell’approccio che contraddistingue le sue ‘avventure’”.
Ma Mountain Wilderness Italia si spinge oltre e crede che le autorità non fossero state avvertite: “L’uso di un elicottero in una zona così delicata richiede il rispetto di precise normative e regolamenti. Il piano di volo va tassativamente comunicato, vanno rispettati orari e piazzole di decollo e atterraggio. Ci chiediamo se la compagnia di elicotteri avesse veramente tutti i permessi per sorvolare Torre Trieste”. Il lancio in sé quindi non sarebbe stato un problema. Bastava raggiungere la cima della montagna con i giusti mezzi. Un’azione quindi che è ritenuta non avventurosa ma irresponsabile per la cultura e per l’ambiente. La preoccupazione è che si possa così innescare un precedente da cui ricavare il messaggio che basta pagare per salire su un elicottero e rovinare l’ambiente delle Dolomiti.
Contro Giulia Calcaterra si è scagliato anche Mauro Corona, alpinista, scrittore ed opinionista, che ha definito come “pagliacciate” questi gesti: “Non c’è una legge che impedisca queste pagliacciate, che protegga il silenzio della montagna: è diventata un luna park. Avesse scalato una vetta l’avrei rispettata”, spiega Corona. Che lancia un appello alle istituzioni chiedendo delle norme che tutelino le Dolomiti “utilizzate sempre più spesso come ‘parco avventura’ per imprese da postare sui social”
Per ora l’ex velina non ha commentato la vicenda, mentre invece la compagnia di elicotteri (Elicampiglio) ha voluto precisare così: “Non siamo degli sprovveduti, la nostra azienda opera dal 1993 e siamo dei professionisti. La comunicazione è stata inviata e abbiamo fatto trasporto passeggeri da sotto a sopra. C’è una legge provinciale che vieta trasporto passeggeri sopra i 1600 metri in Trentino, perché vogliono tutelare le montagne. Se la legge lo permette noi lo facciamo, nel rispetto delle regole”.
La scorsa notte, brutta avventura per un giovane escursionista di Civitanova Marche che era partito per una escursione sul Monte Vettore. Purtroppo, durante il percorso, ha smarrito il sentiero ed il mattino seguente si è trovato in un tratto estremamente difficile da attraversare. La zona ha molti dirupi e salti rocciosi molto alti. Vista la situazione il giovane escursionsta ha lanciare un segnale di allarme.
Immediatamente, sono scattati i soccorsi e sul versante di Montegallo sono arrivati con l’elicottero la squadra del Soccorso Alpino della Stazione di Ascoli insieme alla squadra dei vigili del fuoco del Distaccamento di Arquata che è dipendente dal comando provinciale di Ascoli.
Il giovane civitanovese fortunatamente è rimasto illeso ed è stato subito localizzato. L’elicottero “Drago” dei vigili del fuoco, proveniente dalla base di Pescara, ha fatto diversi tentativi per avvicinarsi, ma a causa del vento molto forte è stato costretto a rinunciare.
Dopo un’attenta ricerca di un’ora e mezza, due operatori del Soccorso Alpino sono riusciti a raggiungere il giovane escursionista e insieme hanno trovato una via più accessibile. Successivamente, l’elicottero “HH-139B” del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare di Cervia è giunto sul luogo.
Grazie all’intervento tempestivo degli operatori del velivolo, sia il giovane escursionista di Civitanova che i due tecnici del Soccorso Alpino sono stati prontamente recuperati e issati a bordo con l’ausilio del verricello.
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