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Fine della stagione invernale a Monte Piselli

Può considerarsi definitivamente conclusa la stagione sciistica abruzzese/marchigiana,dopo l'approvazione del provvedimento di chiusura degli impianti di risalita disposto dall'esecutivo del Consorzio turistico comprensorio Monti Gemelli(Co.Tu.Ge)che,peraltro,rende noto come,in occasione delle imminenti festività,gli stessi impianti di risalita rimarranno a disposizione di tutti gli appassionati che decideranno di trascorrere i giorni di Pasqua e Pasquetta in montagna.L'affermazione ed il consolidamento di un registro climatico attinente alle temperature medie stagionali che,negli ultimi giorni,ha consentito ad un progressivo ed inesorabile scioglimento del tessuto nevoso accumulatosi,in maniera copiosa ed abbondante,durante l'inverno,costituisce una prima opportunità per redigere un approfondito bilancio sull'andamento della stagione siistica appena terminata.Un consuntivo che fa il paio con quello tracciato dal Consiglio d'amministrazione del Co.Tu.Ge. che,come illustra il Presidente Massimo Di Giacinto,nel riuscire a coniugare l'attività di indirizzo e sviluppo promossa dall'ente abruzzese/marchigiano ai flussi turistici della montagna,ha realizzato un deciso incremento su entrambi i versanti,segnando un reboante più 30% nella sciabilità delle piste ed un ottimo più 80% negli abbonamenti venduti.secondo quanto ha affermato il Presidente Di Giacinto,infatti,l'improvviso boom delle presenze riscontrate a San giacomo durante la stagione appena conclusa,oltre che alle abbondanti precipitazioni che hanno ricoperto i massicci locali di una spessa coltre innevata fin dall'autunno,è da imputare anche alla positiva gestione condotta dall'ente che riunisce i Comuni e le Province di Ascoli,quelli di Teramo e le amministrazioni di Civitella del Tronto e Valle Castellana,che è riuscito nell'impresa di mantenere la strada di collegamento agli impianti in piene condizioni di praticabilità ed efficenza,grazie all'azione solerte dei mezzi spazzaneve impiegati dal Consorzio.Lo stesso Di Giacinto indica,poi,gli interventi di prossima realizzazione deliberati dal Consiglio d'amministrazione del Co.Tu.Ge,alcuni dei quali,assicura il Presidente,saranno compiuti entro la prossima estate,ovvero prima dell'innaugurazione della stagione sciistica 2006/07."Nel conferire un unico appalto per la realizzazione degli interventi disposti,provvederemmo sia alla sistemazione della strada che collega San Giacomo alla stazione intermedia delle Tre Caciare,sia alla stabilizzazione dei sostegni degli impianti di seggiovia"."Grazie ai fondi ottenuti dal Prusst-ha aggiunto Di Giacinto-consolideremo i piloni(9 su 12)la cui vita tecnica ha già raggiunto il limite e che,pertanto,saranno sottoposti ad interventi di manutenzione".In cantiere,inoltre,il progetto di ristrutturazione del rifugio ubicato presso la stazione intermedia delle Tre Caciare;al computo delle opere di immediata realizzazione si aggiungerà,poi,il progetto inerente lo ski-lift che,nel congiungere le Tre Caciare all zona laghetto,dovrebbe consentire di dimezzare le code agli impianti di risalita.Tale disegno,che comporterebbe un investimento di diverse centinaia di migliaia di euro,dovrebbe essere inoltrato entro giugno alle Regioni di Marche e Abruzzo per l'approvazione del finanziamento. Dal Corriere Adriatico 13/04/06

Web Cam Marche – Umbria

Webcam Monte Vettore e Castelluccio di Norcia

Web Cam Piani di Ragnolo

Web Cam Frontignano di Ussita

Webcam Monte Nerone vista sulla pista

Webcam Monte Prata

Webcam di Pintura di Bolognola

Webcam Sarnano (comprensorio Sassotetto Santa Maria Maddalena)

Webcam Forca Canapine – sullo sfondo il rifugio di Colle le Cese

Webcam Eremo Monte Carpegna – rifugio

Web Cam Monte Catria – Rifugio Cupa delle Cotaline

Web Cam Pian delle Macinare – Centro fondo Monte Cucco

Web Cam Comprensorio Valsorda: sci di fondo – sci escursionismo – ciaspole

Web Cam Monte Piselli

Webcam Ussita (vista Piazza dei Cavallari)

Scatta l’obbligo del casco

Alla fine il casco sulle piste da sci si deve mettere.
Le forze dell’ ordine e i gestori degli impianti possono impedire la risalita a chi non ha la protezione.

La legge sulla sicurezza dello sci entrata in vigore per tutti gli altri aspetti nel gennaio 2004, è stata integrata con il decreto che obbliga l’uso del casco (in vigore dal 31° marzo 2005).
Quella stessa legge prevede anche che vengano indicati i criteri di omologazione dei caschi.

I ragazzi al di sotto dei 14 anni di età saranno tenuti a indossare il casco protettivo mentre sciano o vanno in snowboard.
E che i caschi «sicuri» sono quelli conformi alla norma tecnica «UNI EN 1077», riconoscibili perché sono marcati con l’ indicazione EN 1077 oltre che con la sigla CE.

Le Precauzioni Prima di partire

CONSULTARE LA MAPPA DI RISCHIO NELLA ZONA DELLA GITA LA FORMA FISICA
Occorre sempre un buon livello di preparazione e di allenamento fisico.INFORMARSI
Evitare le escursioni in tutte le località in cui è segnalato il pericolo di valanghe. La mappa del rischio cambia di ora in ora: consultare sempre il locale ufficio guide se si esce dai tracciati aperti.NIENTE LACCIOLI E CINGHIETTE
Impugnare i bastoncini senza infilare i polsi nei laccioli. Evitare di usare le cinghiette di sicurezza degli sci.

FARSI ACCOMPAGNARE DA ESPERTI
La soluzione migliore è ricorrere a una guida alpina o a un maestro di sci. Mentre si scia mantenere la distanza di sicurezza. Evitare le zone sottovento e in ombra, i canaloni, i pendii aperti o quelli con bruschi cambi di pendenza

TERMOMETRO
Se la temperatura sale, evitate il fuori pista, perché il disgelo favorisce le valanghe.

NEVE FRESCA
Dopo grosse nevicate, che hanno accumulato masse di neve non consolidata, è preferibile restare in pista.

CANALONI
La salita e la discesa di un canalone deve avvenire sempre verticalmente e lungo i margini. In caso di valanga infatti la neve tende ad accumularsi nella zona centrale e può quindi essere più facile trovare una via di fuga laterale

SOVRACCARICO
Attenzione al sovraccarico determinato da sciatori o mezzi. Il distacco di valanghe può infatti essere spontaneo o provocato dall’uomo e, a volte, anche da un leggero sovraccarico sul manto nevoso. A causarle comunque sono vari fattori: prima di tutto un aumento brusco della temperatura, un’abbondante nevicata o la debole coesione della neve fresca con quella già battuta che rappresenta la “crosta” sottostante e fa scivolare la parte superiore.

Scala pericolo valanghe

Qui di seguito viene riportata la scala di pericolo/probabilità di distacco valanghe

1–DEBOLE – Il distacco è generalmente possibile solo con un forte sovraccarico su pochissimi pendii estremi. Sono possibili solo piccole valanghe spontanee.

 

2–MODERATO – Il distacco è possibile soprattutto con un forte sovraccarico sui pendii ripidi indicati. Non sono da aspettarsi grandi valanghe spontanee.

 

3–MARCATO – Il distacco è possibile con debole sovraccarico sui pendii ripidi indicati, in alcune situazioni sono possibili valanghe spontanee di media grandezza e, in singoli casi, anche gravi valanghe.

4–FORTE – Il distacco è probabile già con un debole sovraccarico su molti pendii ripidi. In alcune situazioni sono da aspettarsi molte valanghe spontanee di media grandezza e, talvolta, anche grandi valanghe.

5–MOLTO FORTE – Sono da aspettarsi numerose grandi valanghe spontanee, anche su terreno moderatamente rapido.

Indicazioni per scialpinisti, escursionisti e sciatori fuori pista


1–DEBOLE – Condizioni generalmente sicure per gite sciistiche.

2-MODERATO – Condizioni favorevoli per gite sciistiche ma occorre considerare adeguatamente locali zone pericolose.

3–MARCATO – Le possibilità per gite sciistiche sono limitate ed è richiesta una buona capacità di valutazione locale.

4–FORTE – La possibilità per gite sciistiche sono fortemente limitate ed è richiesta una grande capacità di valutazione locale.

5–MOLTO FORTE – Le gite sciistiche non sono generalmente possibili.

Decalogo dello Sciatore

1-Rispetto per gli altri
Ogni sciatore deve comportarsi in modo da non mettere in pericolo la persona altrui o provocare danno.

2-Padronanza della velocità e del comportamento
Ogni sciatore deve tenere una velocita’ e un comportamento adeguato alle proprie capacita’ nonche’ alle condizioni generali del tempo (e aggiungo io della neve e dell’affollamento).

3-Scelta della direzione
Lo sciatore a monte il quale, per la posizione dominante, ha la possibilità di scelta del percorso, deve tenere una direzione che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore a valle.

4-Sorpasso
Il sorpasso può essere effettuato tanto a monte quanto a valle, sulla destra o sulla sinistra, ma sempre a una distanza tale da consentire le evoluzioni dello sciatore sorpassato.

5-Attraversamento incrocio
Lo sciatore, che si immette su una pista o attraversa un terreno di esercitazione, deve assicurarsi, mediante controllo visivo a monte e a valle, di poterlo fare senza pericolo per se e per gli altri.

6-Sosta
Lo sciatore deve evitare di fermarsi, se non in caso di assoluta necessità sulle piste e specialmente nei passaggi obbligati o senza visibilita’.
In caso di caduta lo sciatore deve liberare la pista al più presto possibile.

7-Salita
Lo sciatore che risale la pista deve procedere soltanto ai bordi di essa ed è tenuto a discostarsene in caso di cattiva visibilita’.
Lo stesso comportamento deve tenere lo sciatore che discende a piedi la pista.

8-Rispetto della segnaletica
Tutti gli sciatori debbono rispettare la segnaletica delle piste.

9-In caso di incidente
Chiunque deve prestarsi per il soccorso in caso di incidente.

10-Identificazione
Chiunque sia coinvolto in un incidente o ne sia testimone e’ tenuto a dare le proprie generalita’.

Kit di sopravvivenza da valanga

ARVA, PALA, SONDA E AIRPOCKET: ECCO COSA METTERE SEMPRE NELLO ZAINO

L’autosoccorso, cioè l’utilizzo dell’Arva, della pala e della sonda leggera da valanga, da parte di tutti i componenti delle escursioni al di fuori delle aree controllate, rappresenta la maggior garanzia di successo nell’intervento di soccorso in caso di valanghe.

ARVA
L’apparecchio ricetrasmittente ricerca valanghe è poco più grande di un walkman e va fissato al corpo con delle cinghie. Mai dimenticarlo nello zaino. Invia un segnale di identificazione. Se uno sciatore finisce sotto una valanga, i compagni commutano i loro Arva dalla fase di emissione a quella di ricezione e vengono guidati dal suono che si fa tanto più forte quanto più ci si avvicina alla vittima, e la localizzano. Per molti la consuetudine è di accendere l’Arva solo quando il pericolo diventa evidente, dimenticando come questo ragionamento sia erroneo visto che la valanga sorprende anche quando uno meno se lo aspetta.

A-LIFE
Evoluzione dell’Arva, è un computer portatile che oltre al segnale per la localizzazione trasmette dati sulla salute dell’infortunato: battito cardiaco, respirazione, livello di ossigeno nel sangue. E’ stato presentato nei giorni scorsi all’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia.

SONDA E PALA.
Se l’Arva indica l’area in cui si trova la vittima, occorre però disporre di sonde per identificarla e di pale per disseppellirla. Senza questi due attrezzi l’Arva perde gran parte della sua efficacia. Scavare nella neve con le mani è un’impresa praticamente impossibile.

AIRBAG DA ZAINO.
Si gonfia e permette a chi viene travolto di galleggiare sopra la neve.

AIRPOCKET.
E’ un palloncino con scorta d’aria che consente di respirare anche sepolti sotto molti metri di neve.

Cosa fare quando si e’ travolti da una valanga

SE SI E’ TRAVOLTI DALLA MASSA DI NEVE CERCARE DI LIBERARSI IMMEDIATAMENTE DEGLI SCI

Sono cinque i gradi di pericolo crescente previsti sulla Scala europea del pericolo di valanghe: debole, moderato, marcato, forte e molto forte.

SPOSTARSI IN DIAGONALE.
E’ inutile fuggire lungo la massima pendenza perché la valanga è più veloce.

VIA SCI E BASTONCINI.
Nel caso si venga travolti bisogna cercare di liberarsi da sci e bastoncini e ripararsi le vie respiratorie, bocca e naso.

FAR FINTA DI NUOTARE.
Cercare di stare a galla imitando i movimenti del nuoto.
CHIDERSI A UOVO. Tentare di chiudersi a uovo con le mani sulla faccia per guadagnare spazio per l’aria.

NICCHIA D’ARIA.
Se si è sotto la neve, provare a scavare per farsi una nicchia d’aria. Se si perde l’orientamento, sputare esedre dove va la saliva.

IL TEMPO DI SOPRAVVIVENZA.
La curva di sopravvivenza in valanga, elaborata dall’Associazione Interregionale Neve e Valanghe (Aineva) indica che nei primi cinque minuti le persone sotto la neve possono essere salvate se non hanno riportato lesioni fatali. Successivamente, fra i 15 e i 35 minuti dal seppellimento, si verifica una brusca diminuzione (dal 92% al 30 %) delle probabilità di sopravvivenza delle persone travolte. Solo coloro che dispongono di una cavità d’aria riescono riescono infatti a sopravvivere senza rischi mortali fino a 90 minuti. I decessi si verificano di solito tra i 90 e 130 minuti successivi. Le cause mortali principali sono l’asfissia e l’ipotermia. In generale, il 45% dei travolti riesce a liberarsi da solo, mentre il 28 % viene individuato in seguito ad una ricerca vista-udito. Il rimanente 27% delle vittime di valanghe viene soccorsa attraverso altri metodi.

Sulle piste si può sciare anche a Pasqua

Il manto nevoso è sufficiente per garantire l’apertura degli impianti nel prossimo weekend. Nell’entroterra si tirano le somme di una stagione più che positiva.

USSITA – Un anno tutto d'un fiato. Basterebbe questa frase a riassumere i dati relativi alle presenze turistiche sui monti Sibillini. Con la primavera che ormai sta già offrendo il meglio di sè, e le temperature decisamente gradevoli, infatti, è tempo di tracciare un bilancio della stagione invernale appena trascorsa, per le varie località sciistiche della provincia. Sicuramente è stata una stagione da incorniciare, con tantissima neve su tutte le vette dei Sibillini ed un'offerta ricreativa, da parte dei vari comuni, degna di località ben più blasonate. Un bilancio, quindi, che non può che essere considerato ottimo e che sembra destinato ad offrire ancora qualche soddisfazione. Gli sciatori più accaniti, infatti, non hanno ancora dovuto rinunciare a praticare il loro sport preferito, visto che la neve è presente ancora in quantità tale da permettere discese agli appassionati. Ad ussita, ad esempio, si è deciso di mantenere aperti gli impianti sciistici nei fine settimana, almeno fino a quando sulle piste ci sarà abbastanza neve. Di certo, quello che è accaduto quest'anno farà da stimolo a quanti avevano in progetto di investire sul potenziamento degli impianti, e permetterà di affrontare spese importanti con lo spirito giusto. Anche tra ristoratori, albergatori ed operatori commerciali di queste zone, si avverte una certa soddisfazione, dovuta al ritorno in massa dei turisti sulle montagne dell'entroterra maceratese. Un via vai di persone che, visto come stanno le cose, sembra destinato a non conoscere alcuna tregua. Se si considera, infatti, che mancano solo pochissimi giorni alle festività pasquali, e che moltissime persone decideranno di trascorrerle nella natura incontaminata dei Sibillini, il numero delle presenze sembra solo destinato a salire. Si passerà, dunque, dalla possibilità di sciare a quella di godersi i percorsi di montagna tra il verde e la fioritura primaverile. Il tutto senza alcuna pausa, per la gioia di chi, come già detto, ha già scelto di investire sul potenziamento dell'offerta turistica per queste zone. I presupposti per fare conto su una stagione estiva ricca di presenze, infatti, sembrano esserci tutti, soprattutto alla luce degli importanti numeri fatti registrare nel 2005, con i Sibillini che si sono rivelati tra le mete più ambite del popolo vacanziero. Come molti ricorderanno, l'anno scorso furono le località di mare a soffrire di un notevole calo di turisti, mentre per la montagna è stata una stagione di grandi numeri. Natura e piccoli borghi ricchi di storia, sembra essere questo quello che cerca, adesso, la gente e, sicuramente, è proprio questo quello che i Sibillini possono offrire. La speranza, dunque, è quella di ripetersi ancora, per bissare un'annata tutta d'un fiato. e.pi. Fonte Corriere Adriatico

Specialita’ Sci Alpino

La discesa libera è sicuramente la più spettacolare specialità presente nella rosa dello sci alpino. I discesisti si lanciano senza alcun timore dalla partenza all’arrivo “a uovo”, ovvero in posizione raccolta, ricercando la massima aerodinamicità: tentano di individuare le traiettorie più brevi e incisive ai fini del tempo di gara e lasciano correre gli sci per creare il minor attrito possibile con la neve, raggiungendo velocità a volte superiori ai 120 km/h. Il dislivello della pista nelle gare maschili varia dagli 800 ai 1100 metri, per quelle femminili dai 500 agli 800 metri. Prima della gara è indispensabile partecipare alle prove cronometrate sul tracciato per constatarne la consistenza e la duttilità.

 

Il super-g può essere paragonato ad una via di mezzo tra la discesa libera e lo slalom gigante. Le gare di supergigante maschile si svolgono su un dislivello che varia dai 500 ai 650 metri. Quello delle gare femminili varia invece dai 400 ai 600 metri. Il tracciato è segnalato con porte blu e rosse che, per le gare maschili devo essere almeno 35, 30 in quelle femminili. Spettacolare quasi quanto la discesa libera, è leggermente più “lento” a causa della dislocazione più precisa delle porte che costringe l’atleta ad affrontare numerosi cambi di direzione e di pendenza alle volte anche a velocità abbastanza sostenute.

 

Nello slalom gigante le porte sono collocate in posizione più ravvicinata rispetto a quelle delle prove veloci, ed è quindi necessario un grande controllo degli sci e rapidità nell’eseguire i continui cambi di direzione. Il dislivello tra partenza e arrivo varia dai 300 ai 450 metri per la parte maschile, per le gare femminili dai 300 ai 400 metri. La gara si disputa in due manche sulla stessa pista, ma tracciate in maniera differente. Il numero delle porte si ricava dalla percentuale tra l’11 e il 15% del dislivello relativo. In particolare sono in numero compreso tra 56 e 70 per gli uomini e tra 46 e 58 per le donne. durante la seconda manche l’ordine di partenza è fissato in base all’inversione dei primi 30 classificati nella prima, o in casi particolari dei primi 15 classificati.

 

Nello slalom speciale, la più lenta fra le quattro discipline, ma anche quella che richiede in modo determinate la prontezza di riflessi per affrontare gli innumerevoli cambi di direzione, il dislivello della pista può variare dai 180 ai 220 metri per la prova maschile, dai 140 ai 200 metri nella prova femminile. La gara si svolge in due manche sulla stessa pista ma con differenti tracciati, seguendo le stesse modalità dello Slalom Gigante. Le porte del tracciato devono essere comprese tra un numero di 55 e 75 per gli uomini e tra 40 e 60 per le donne. Molto strette tra loro, impegnano l’atleta in agilità e destrezza per evitare l’inforcata. Le piste delle gare di slalom sono piuttosto ripide, con neve molto dura, spesso ghiacciata artificialmente.

La combinata è determinata dall’unione di una discesa libera e uno slalom speciale. La classifica viene stilata in base alla somma dei tempi finali delle due prove. Questa specialità esalta le doti di polivalenza dell’atleta, in quanto si gareggia tra due discipline agli antipodi fra loro.

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