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L’acqua dei Sibillini

Il sindaco Petrucci “Difficilmente riusciremo a trovare un partner commerciale per così poco tempo”
La Provincia rilascia l’autorizzazione all’imbottigliamento ma per soli 10 anni
Minerale dei Sibillini, un buco nell’acqua

ARQUATA – Dopo anni di battaglie, di amministratori che s’incatenano, finalmente la Provincia ha concesso al Ciip l’autorizzazione per l’imbottigliamento dell’acqua dei Sibillini ma la sua durata preoccupa il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci. Nell’autorizzazione concessa dall’Amministrazione provinciale, infatti, la concessione ha durata decennale, un termine ritenuto “anomalo in questo ambito” anche dal presidente del Ciip (ex Consorzio idrico) Paolo Nigrotti. Proprio Nigrotti si è sempre dichiarato pronto a partire con l’individuazione di un partner affidabile soprattutto in ambito di distribuzione commerciale, presupposto fondamentale per dare poi inizio alla realizzazione dello stabilimento che potrebbe dare lavoro a un discreto numero di giovani della zona montana. Sono oramai tre anni che si discute di questo progetto. D’altronde l’acqua è un bene primario e il presidente Rossi, sensibile alle tematiche ambientali, teme di consegnare la risorsa idrica in mano ai privati che potrebbero sfruttarla per ricavarne profitti.

“Nonostante la Provincia sostenga – ha riferito il sindaco Petrucci, che lunedì prossimo a mezzogiorno accompagnerà la Fiaccola Benedettina nella sua Arquata – che la durata di 10 anni della concessione per l’imbottigliamento su un massimo consentito per legge di 30 anni sia un termine congruo già fissato per altri soggetti richiedenti, sono fortemente preoccupato per l’effetto negativo che tale scadenza potrà avere sui privati, interessati a rispondere al bando che sarà pubblicato dal Ciip. Il termine decennale nei moderni cicli lavorativi in ambito acque minerali rappresenta un periodo troppo breve. Basta pensare che la Regione Lazio, di colore politico non certo diverso da quello del nostro presidente provinciale Massimo Rossi, come termine minimo ha 30 anni e massimo 99 anni!”.

“Concedere solo 10 anni per questa autorizzazione che rappresenta un importante sviluppo per il futuro dell’indotto lavorativo della nostra montagna – ha proseguito Petrucci – è sembrato a me e a molti miei concittadini un atto puntiglioso quasi una ripicca all’indomani del parere a noi favorevole del consulente incaricato dalla Provincia, avvocato Caja del Foro di Bologna”.

“Il nostro Presidente della Provincia – ha concluso Petrucci – invece di continuare ad organizzare a spese dell’Ente dei sontuosi convegni nazionali (tra l’altro nemmeno in sedi istituzionali come le sale consiliari, bensì presso strutture private come la Taverna della Montagna a Foce di Montemonaco, dove mi risulta che i titolari sono suoi sostenitori), ed invece di denigrare l’imbottigliamento di una sorgente come la nostra, che può rappresentare una fonte di lavoro per tanta povera gente della montagna costretta a scegliere tra la disoccupazione e il pendolarismo, farebbe bene a valutare la nostra realtà occupazionale, magari trovando lui stesso una risorsa alternativa all’imbottigliamento”. Per quanto riguarda infine la ditta Sagma di Montegallo l’autorizzazione all’imbottigliamento non è stato rinnovata poiché la ditta nei dieci anni trascorsi non avrebbe dato prova alcuna di voler realizzare un impianto per l’imbottigliamento della Fonte Gelata oggetto della richiesta d’autorizzazione.

Corriere Adriatico 7/7/2006

La protezione civile si esercita contro gli incendi

CAMERINO – I gruppi comunali di Protezione Civile della Comunità montana di Camerino si sono dati appuntamento, a Macereto di Visso, per una grande esercitazione, con prova dimostrativa, in ambito di prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi. Oltre 150 i partecipanti, fra volontari, tecnici, amministratori. Fra i presenti il presidente della Comunità montana di Camerino, Luigi Gentilucci, l’assessore provinciale per la Protezione Civile, Silvia Bernardini, il coordinatore provinciale, Luigi Vissani, l’assessore comunitario Claudia Stefanelli, alcuni tecnici provinciali comunitari e diversi sindaci del territorio. Dopo il ritrovo dei gruppi comunali sono seguite diverse prove dimostrative di emergenza: prova di comunicazione radio tramite Vhf in collegamento con le squadre dislocate sul territorio e la sala operativa di Macerata, lettura cartografica (orientamento e georeferenziazione) e riconoscimento da punti di avvistamento, allestimento di un campo d’accoglienza (disposizione mezzi, tende, locali, cucina), utilizzo Land Rover e mezzi d’emergenza, utilizzo attrezzatura modulo Aib con esercitazione di spegnimento, allestimento di una cucina mobile. L’esercitazione è terminata con una cena per tutti gli intervenuti nella grande area di Macereto gentilmente messa a disposizione da don Giuseppe Maria Conte.

Sibillini, Calzolaio in dirittura d’arrivo

di PIERFRANCESCO GIANNANGELI

MACERATA La lunga settimana del Parco dei Sibillini – cominciata con le indiscrezioni sulla futura presidenza e proseguita con la visita del ministro Alfonso Pecoraro Scanio a Bolognola – si è chiusa con un'affermazione di principio di lapalissiana evidenza: la nomina del nuovo presidente sarà affare del ministero dell'Ambiente, di concerto con le Regioni Marche e Umbria. E fin qui niente di nuovo sul piano delle procedure. Più interessante è la questione relativa ai tempi: bisognerà stringerli, perché gli incontri risolutori ci saranno nelle prossime settimane, in quanto il commissario Sauro Turroni tornerà a tempo pieno al suo lavoro di senatore della maggioranza il 31 luglio, dunque tra meno di un mese.
Su questi aspetti, a Bolognola il ministro è stato chiaro, durante la sua visita per la consegna dei camosci dal Parco della Majella a quello dei Sibillini. «Convocherò i presidenti di Marche e Umbria entro la fine del mese – ha dichiarato Pecoraro Scanio – per ascoltarli e dunque procedere alla nomina». E ha aggiunto: «Turroni è bravo e appunto per questo mi serve a Roma». Come dire che il commissariamento è bello quando è tale, cioè dura poco (opinione evidentemente opposta doveva avere il ministro Matteoli, visto che l'incarico di commissario per Aldo Cosentino è durato anni), e che non si derogherà per nessun motivo rispetto alla "dead line" del 31 luglio, data di scadenza per Sauro Turroni al vertice del Parco dei Sibillini. Se così non sarà, qualcuno rischia la figuraccia.

dal Messagero del 2 Luglio 2006

NEL PARCO DEI SIBILLINI

Dopo un secolo torna il camoscio

BOLOGNOLA Certamente sono due animaletti simpatici, dallo sguardo vispo e il muso curioso, i camosci che da qualche giorno "abitano" l'area faunistica di Bolognola, nel bel mezzo del Parco dei monti Sibillini, e che ieri pomeriggio hanno ricevuto la visita nientemeno che del ministro dell'Ambiente, il verde Alfonso Pecoraro Scanio in persona. Lui, il camoscio maschio, ha tre anni, e lei, la sua compagna, uno di meno. Tempo qualche settimana, saranno raggiunti da un loro simile e dunque ripartirà da tre l'operazione ripopolamento nel Parco. Da dove il camoscio appenninico manca da oltre un secolo. All'inizio del Novecento, infatti, il "rupicapra pyrenaica ornata" – come i dotti chiamano questo particolarissimo tipo di camoscio – se la passava veramente male: un pugno di esemplari si era salvato sulle montagne dell'Abruzzo, poi nient'altro.
Dai loro eredi, sempre più sparuti, si è ripartiti per un progetto di reintroduzione, qualche anno fa. Ora, il Parco della Majella ha donato i tre esemplari ai colleghi del Parco dei Sibillini, affinché anche qui il camoscio possa tornare a correre. Ieri l'evento è stato celebrato in grande stile, con tanto di ministro in visita nel piccolo centro montano, vertici dei parchi marchigiano ed abruzzese (per i Sibillini c'erano il commissario straordinario Sauro Turroni e il direttore Alfredo Fermanelli), oltre a politici più o meno locali in quantità. Si è parlato anche della prossima nomina del nuovo presidente dell'Ente Parco. L'assessore provinciale Carlo Migliorelli ha chiesto un percorso partecipato per arrivare a una designazione condivisa da tutti, il ministro ha assicurato che entro fine luglio convocherà i presidenti di Marche e Umbria – titolari del territorio interregionale del Parco – per procedere alla scelta. P. Gia.

Dal Messaggero del 1 Luglio 2006.

Il ministro festeggia il ritorno del camoscio

BOLOGNOLA Torna il camoscio nel Parco dei Sibillini, arriva il ministro per festeggiare l'evento. Due esemplari sono stati reintrodotti nei giorni scorsi, provenienti dal Parco nazionale della Majella, e oggi a Bolognola (ore 15.30, sala convegni del comune) ci sarà un incontro dedicato al ritorno del camoscio sui Sibillini. Vi prenderà parte anche il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, insieme al commissario dell'Ente Parco, Sauro Turroni. Nel corso dell'incontro sarà presentata la ricerca intitolata "Il valore dei parchi", a cura di Nicola Cimini, direttore del Parco della Majella, mentre il direttore del Parco dei Sibillini, Alfredo Fermanelli, terrà una relazione dedicata alla ricomparsa del camoscio appenninico e all'area faunistica di Bolognola. In conclusione, simbolica cerimonia di consegna dei camosci, "emigrati" da un parco nazionale all'altro.

Dal Messaggero del 30 Giugno 2006

Nuovo collegamento mare-monti per la provincia di Fermo: pronto il progetto

Mare-Monti, pronto il progetto 
 
Da Porto Sant’Elpidio a Amandola per avvicinare l’area parchi 

di DIANA MARILUNGO

FERMO – «La strada "Mare-Monti" è un’opera irrinunciabile per la nuova provincia di Fermo». Con questo assunto sull’asse viario di congiungimento veloce fra Porto Sant’Elpidio ed Amandola, tra l’autostrada e i Monti Sibillini, il Consorzio di Sviluppo Industriale del Fermano ha presentato, sabato mattina, proprio ad Amandola il progetto del primo stralcio dell’importante arteria. Questo riguarda 16 km da Amandola a Servigliano ed il suo costo è previsto in 75 milioni di euro.
Si tratta di una strada extraurbana di categoria C1, larga 10 metri e mezzo. Prevede nel tratto in questione due varianti in prossimità di altrettanti centri abitati. Sono previste anche piste ciclabili, quattro rotatorie ed una galleria artificiale nella zona di San Martino. Tutta la strada, invece, di circa 60 km, tra parti che verranno solo adeguate ed altre realizzate ex novo verrà a costare intorno ai 600 milioni di euro.
Il preliminare del primo stralcio è stato illustrato dalla Rpa, una società di Perugia e dal direttore del Cosif, ing. Mario Nobile. «La scarsa dotazione di infrastrutture – ha affermato il presidente del Consorzio di Sviluppo Industriale del Fermano, Umberto Marconi – ha frenato fino ad oggi una grossa fetta dell’industrializzazione della nuova provincia di Fermo. E' quindi necessario che la "Mare-Monti" prenda il via al più presto possibile in modo che il territorio possa programmarsi in modo più equo in uno sviluppo sostenibile per l’intera comunità».
La realizzazione della strada parte da lontano. Nel 1999 gli enti del costituendo Cosif presentarono al Ministero dei Lavori Pubblici un progetto nell’ambito del programma Prusst, sottoscrivendo un impegno alla destinazione dell’eventuale finanziamento ministeriale per la progettazione della "Mare-Monti" quale necessario asse di congiungimento tra la costa e la montagna. All’illustrazione del progetto erano presenti diversi sindaci ed amministratori dei comuni del Fermano oltre ai componenti del consiglio di amministrazione del Cosif, Alberto Palma e Federico Steca.
Nel corso della presentazione è stato ribadito che la regione Marche dovrà inserire la "Mare-Monti" nelle priorità che verranno sottoposte al ministro Antonio Di Pietro nella riunione del 5 luglio a Roma. Il presidente della provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi, presente insieme all’assessore Renzo Offidani alla riunione, ha sottolineato che la provincia ha considerato il collegamento "Mare-Monti" tra le opere importanti e l’ha inserito nella lista delle proprie priorità presentata alla Regione.
 

dal Messaggero del 3 LUglio 2006

Lavori sospesi per il viadotto tra Pievetorina e Visso

Valnerina a Pieve Torina

Lavori sospesi per il viadotto La Cdl attacca

PIEVE TORINA – “Un paio di giorni fa, ad otto giorni dall'inizio dei lavori, ci siamo recati in Valnerina per vedere finalmente il ponte ristrutturato e adeguato sismicamente. Erano otto i giorni che la ditta aveva a disposizione e in virtù di questo impegno aveva vinto la gara. Ebbene i lavori sono sospesi, sembra da giovedì scorso, ma nessuno ne ha dato notizia, neanche chi si era tanto speso ed aveva propagandato l'inizio dei lavori”. La polemica è dei capigruppo della Cdl in Provincia. Che insistono. “Motivo della sospensione? Sembra un problema progettuale. I dati a disposizione sulla profondità dei vecchi piloni, da riutilizzare, sarebbero errati. Non vi sono parole per commentare. Abbiamo però motivo di ritenere che anche questo sia un pretesto per allungare i tempi che ritenevamo troppo stretti. Abbiamo contestato la procedura d'appalto e ci è stato risposto in modo vago ed anche un po' stizzito. Ora è chiaro che dietro a questo appalto c'è qualcosa che non va. Ora cosa succederà? Quanti altri giorni verranno assegnati alla ditta? Quali penalità dovrà pagare per non aver rispettato i tempi. Perché in quasi quattro mesi non ci si è accorti del problema?”.

dal Corriere Adriatico

IL CAMOSCIO TORNA A VIVERE SUI MONTI SIBILLINI

Il ministro Alfonso Pecoraro Scanio sarà in visita a Bolognola, per l’inaugurazione dell’area faunistica dove vivono i primi camosci che dopo decenni tornano a popolare il Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

BOLOGNOLA – I primi tre camosci ad abitare il Parco Nazionale di Monti Sibillini, sono già a casa. Domani il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio sarà in visita a Bolognola dove inaugurerà l’area faunistica ed assisterà all’introduzione dei primi camosci nel Parco, alcuni esemplari provenienti dal Parco Nazionale della Majella. L’obiettivo è di riportare entro dieci anni, questo animale, a vivere nell’ambiente naturale dove ha dominato incontrastato per secoli. Il camoscio è un animale a rischio di estinzione, l’intervento di reintroduzione si inserisce nell’ambito del Progetto LIFE, cofinanziato dalla Comunità europea, ed è stato realizzato dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dal Parco Nazionale della Majella, dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e da Legambiente. I primi esemplari di camoscio giunti nei Sibillini provengono dal Parco Nazionale della Majella. Gli animali sonos tati addormentati e trasportati in elicottero – al fine di ridurne al minimo lo stress – dall’area faunistica di Lama dei Peligni a quella di Bolognola: in questo modo tutta l’operazione si è conclusa in poco più di un’ora.

Grazie a questo intervento, da questa estate, Bolognola potrà contare anche sul richiamo turistico che la nuova struttura garantirà a tutta l’alta Valle del Fiastrone. La gestione dell’area faunistica seguirà il piano previsto dal Programma d’Azione Nazionale per il Camoscio Appenninico approvato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. In particolare, le attività gestionali riguarderanno incroci programmati per aumentare la variabilità genetica degli esemplari di camoscio esistenti nell’Appennino e per realizzare, in futuro, nuove liberazioni di esemplari in natura. Non mancheranno inoltre le attività di educazione ambientale che permetteranno ai giovani di scoprire il fascino di questo vero e proprio signore delle rupi e delle balze montane.

da GOMARCHE Giovedì 29 Giugno 2006 17:12

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Parco dei Sibillini, visita del commissario Turroni

Parco dei Sibillini, visita del commissario Turroni

VISSO – Visita lampo ed incontro con gli operatori dell’informazione, ieri, a Visso, per il nuovo commissario del Parco Nazionale dei Sibillini, il senatore Sauro Turroni. Un modo per farsi conoscere e per illustrare, insieme agli altri dirigenti dell’ente, le linee guida del suo breve mandato. Un compito, il suo, che è destinato a giungere a termine già il prossimo 31 luglio, quando, si spera, arriverà dal Ministero dell’Ambiente la nomina del nuovo presidente del Parco. E’ stato lo stesso senatore, infatti, a far presente che il ministro Pecoraro Scanio ha già avviato le procedure per la nomina. Non una parola di più, invece, sul nome individuato o sull’effettiva veridicità delle voci che vedrebbero l’ex parlamentare, Valerio Calzolaio, alla guida del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. “Non conosco questo aspetto – ha dichiarato Turroni – posso solo dire che nell’affidarmi questo incarico, il ministro mi ha anche informato che la nomina potrebbe essere imminente”. Turroni, dunque, sembra preoccuparsi di onorare il suo mandato, seppur breve, con professionalità e competenza, senza soffermarsi troppo su quello che avverrà dopo il 31 luglio. L’impressione, comunque, è che questa data appare troppo vicina per lasciar presupporre che la nomina avvenga entro i tempi stabiliti. Forse si assisterà ad un nuovo rinvio, magari al mese di settembre, o forse, come qualcuno ha voluto ipotizzare, il ministro si è riservato l’asso nella manica. Venerdì, infatti, Pecoraro Scanio sarà a Bolognola, proprio per presenziare ad una iniziativa del Parco e non è detto che sarà lui a pronunciare il tanto sospirato nome.

e.pi.

dal corriere adriatico

I Sibillini nel futuro dell’ex onorevole

Valerio Calzolaio (Ds) è il più papabile alla presidenza dell’Ente Parco di ROSALBA EMILIOZZI

MACERATA – C’è il Parco dei Sibillini nel futuro di Valerio Calzolaio? Sembra di sì. In una riunione a Roma tra Ds e Legambiente il nome dell’ex sottosegretario all’Ambiente era in pole position per il vertice dell’ente che dai tempi del professor Carlo Alberto Graziani non ha un presidente. Tuttora c’è un commissario straordinario, il forlivese Sauro Turroni, parlamentare verde per più legislature, a reggere le sorti del Parco nazionale di Monti Sibillini, 70 mila ettari di superficie su due regioni, Marche e Umbria, e quattro provincie (Macerata, Ascoli, Fermo e Perugia).
E proprio dalle volontà delle due regioni riparte il Parco. La nomina del presidente, infatti, spetta al ministro dell’Ambiente d’intesa con i presidenti delle Regioni e col parere positivo delle Commissioni parlamentari. Un percorso che porterebbe dritto a Calzolaio, parlamentare Ds per dodici anni. «Il mio nome circola anche per altre cose ribatte Calzolaio Il mio auspicio è che la gestione commissariale termini al più presto e che gli enti locali tornino a diventare protagonisti del Parco». Con lei? «Io ho concluso una lunga esperienza parlamentare e ora mi sto rilassando. Penso che ci siano tante figure adatte per questo ruolo, senza escludere il centrodestra se si tratta di una persona che per capacità possa fare bene al Parco. Credo che Marche e Umbria debbano essere sentite e che sia giusto giungere a una rosa di nomi». Ma lei è disponibile? «Non vorrei fare questa esperienza adesso» replica Calzolaio.
Nei giorni scorsi è circolato anche il nome di Massimo Marcaccio (Verde), assessore provinciale all’ambiente di Ascoli. E anche quello dell’ex consigliere regionale Assunta Maria Brachetta che oggi svolge un incarico nazionale in Legambiente.
Oggi la situazione non è delle migliori. Il Parco non decolla. Dal 2003 è commissariato. Sconta, come dice Calzolaio, «tre anni di malgoverno, dopo che Matteoli con scelte discutibili ha commissariato i dieci parchi d’Italia». Scegliere i presidente avrebbe comportato sentire le Regioni, con la figura del commissario questa procedura si by-passa. Anche il verde Pecoraro Scanio, però, con lo stesso metodo ha nominato un commissario (Turroni) per i Sibillini. Esperienza che durerà finché la politica non troverà un nuovo timoniere. Calzolaio è il nome con maggiori possibilità. Ma è un marchigiano e questo potrebbe essere un ostacolo. Perché tra le due regioni c’è una sorta di accordo per un principio di rotazione. Per dieci anni (due mandati consecutivi) il professor Graziani è stato presidente e qualcuno in Umbria lo considera un rappresentante delle Marche. Quindi, in questa tornata la poltrona toccherebbe a un umbro. Ma Graziani, come fanno notare altri, di marchigiano non ha nulla se non che insegna diritto civile all’Università di Macerata, vive però tra Roma e Firenze ed è arrivato al vertice dei Sibillini dopo essere stato, tra l’altro, consulente parlamentare per la legge quadro sulle aree protette. La sua appare più come una nomina nazionale.

Dal Messaggero del 26 Giugno 2006 



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