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Le iniziative del CAI di Amandola per i giovani.

Alpinismo giovanile con bussola e cartine topografiche. Allievi come Indiana Jones

AMANDOLA – E’ iniziata con gran successo l’attività di alpinismo giovanile della sezione Cai di Amandola condotta dagli operatori qualificati Noemi Bernabei e Flavio Giannini, coadiuvati da Paola Andreozzi e da altri soci. Il primo approccio è stato con l’arrampicata, presso la struttura collocata nell’Istituto Tecnico Commerciale “E.Mattei”. I ragazzi e le ragazze della prima e seconda media hanno provato il brivido e l’emozione di salire su una parete artificiale con le dovute dotazioni di sicurezza, sempre sotto il controllo degli istruttori. A questa esperienza è seguita l’escursione da Garulla a Campolungo, con il divertimento dell’orientering. I ragazzi armati di bussola e carta topografica, dopo una breve lezione sulla materia, hanno portato a termine l’escursione individuando tutti i punti che erano stati assegnati. L’attività è rivolta a ragazzi/e tra 8 e 17 anni. Stilato un programma di uscite lungo tutto l’arco dell’anno;dalle escursioni, alle gite in mountain-bike, all’arrampicata in falesia, all’escursione su neve con ciaspole e sci. Per chi fosse interessato ricordiamo che la Sede sociale in via Damiano Chiesa 4, è aperta tutti i venerdì sera dalle 21,30 alle 23,00. Il programma escursionistico 2006 e tutte le informazioni reperibili presso la sede sociale o leggendole nella bacheca in Piazza Risorgimento.

Corriere Adriatico 6\06\06

Imbiancate le vette dei monti Sibillini

Gli abitanti di Bolognola si sono svegliati con le cime sopra la Pintura completamente coperte di neve

Imbiancate le vette dei monti Sibillini
Sorpresa a giugno: invece di sole e caldo, colpo di coda dell’inverno

BOLOGNOLA – Primo giorno di giugno con sorpresa: è tornata la neve sui monti per l’entroterra maceratese.

Ieri mattina, infatti, gli abitanti di Bolognola si sono svegliati con una straordinaria sorpresa: le cime sopra la zona di Pintura erano completamente imbiancate come non succedeva da diverse settimane.

Un colpo d’occhio di sicura suggestione, soprattutto in considerazione della stagione, ma anche un fenomeno che non ha entusiasmato più di tanto gli abitanti della zona. Dopo soli tre giorni quasi estivi, infatti, le temperature sono tornate a scendere, spegnendo l’entusiasmo di quanti avevano ormai creduto di essere nel pieno della bella stagione.

Anche sulle vette che sovrastano Ussita, nella zona delle piste da sci, si è visto qualche fiocco, con la neve che è tornata a cadere pure nella giornata di ieri.

Ovviamente, si tratta di precipitazioni di scarsa entità e che hanno riguardato solo le zone al di sopra dei 1300 metri. Comunque, si tratta pur sempre di un fenomeno decisamente inusuale, visto che si è ormai giunti alle porte dell’estate. Quest’anno, quindi, la neve sembra non voler abbandonare le montagne, dopo un’invernata rigidissima e ricca di precipitazioni che hanno permesso agli appassionati di sciare fino a primavera.

Le vette dei monti Sibillini, dunque, sono tornate a coprirsi di neve, mentre, a valle, la pioggia è caduta incessantemente per tutta la giornata di ieri.

Se sui monti si è rivista la neve, infatti, meglio non è andata nei vari comuni del territorio, alle prese con un freddo novembrino.

Vento, temperature piuttosto basse e tanta pioggia. Condizioni, queste, che hanno creato non pochi disagi al territorio, soprattutto per quanto riguarda la circolazione stradale. Il grande traffico dovuto all’avvicinarsi di questo primo ponte di giugno, infatti, ha subito rallentamenti a causa del manto stradale, reso molto insidioso dalla pioggia. Per fortuna, ad esclusione di qualche piccolo incidente, non si sono registrate situazioni di particolare gravità per le persone e le cose.

Disagio, invece, per quanti avevano deciso di raggiungere le spiagge della costa in questi tre giorni di vacanza. Le temperature, decisamente basse, hanno costretto molti a desistere, con l’inverno che sembra essere tornato all’improvviso. Via gli ombrelloni e fuori gli ombrelli, dunque, per gli abitanti dell’entroterra maceratese che hanno dovuto, loro malgrado, rimettere mano agli armadi per riprendere giacche a vento e cappelli.

Comunque, almeno stando alle previsioni degli esperti, nei giorni a seguire le condizioni meteo dovrebbero tornare sullo standard di questo periodo, con il cielo che tornerà presto azzurro e le temperature che saliranno di nuovo.

Ancora qualche ora di brutto tempo, dunque, e poi sarà davvero estate.

dal Corriere Adriatico del 2/06

Le aree protette delle Marche

Qui sono oltre 86 mila gli ettari tutelati anche per legge
Un territorio molto protetto

MACERATA – Le aree protette delle Marche occupano 86.630,54 ettari di terra, pari circa all’8% dell’intero territorio regionale. Il sistema regionale tutelato è costituito da due parchi nazionali: quelli dei Monti Sibillini e del Gran Sasso e Monti della Laga. Poi ci sono i quattro parchi regionali: Monte Conero, Sasso Simone e Simoncello, Monte San Bartolo e Gola della Rossa e di Frasassi. Ci sono inoltre due riserve naturali: Montagna di Torricchio e Abbadia di Fiastra.

Tra le aree protette ci sono anche due Oasi del Wwf: quelle di Ripa Bianca di Jesi e del Bosco di Frasassi. A queste aree protette istituite dallo Stato con la legge n. 394/1991 e dalla Regione Marche con la legge 15/1994, si aggiungono altre aree finalizzate alla conservazione della natura come gli ottanta siti Bioitaly, le aree floristiche protette, le Zps (Zona di protezione Speciale individuate in base alla Direttiva europea per la tutela degli Uccelli), le oasi di protezione della fauna istituite dalle Province.

Corriere Adriatico 2/06

Un Presidente per il Parco

Arriva Sauro Turroni dopo anni di attriti tra il governo e le Regioni Marche e Umbria
Un commissario per il Parco dei Sibillini

MACERATA – Dopo cinque anni di attesa, rinvii, bracci di ferro e polemiche finalmente qualcosa si muove dalle parti del parco nazionale dei Monti Sibillini. Per colpa, infatti, di una diatriba tra Governo nazionale (di centrodestra) e Regioni Umbria e Marche (di centrosinistra), la poltronissima di presidente del parco è stata per lungo tempo vacante. E' cambiato il colore del Governo e, finalmente, è arrivata la tanto attesa e auspicata svolta. Il ministro all'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha firmato mercoledì sera il decreto di nomina del commissario straordinario per il parco nazionale dei Sibillini. Si tratta del senatore dei Verdi Sauro Turroni, romagnolo di Forlì. A lui, d’accordo il ministero e le due regioni, è stato affidato il delicato compito di seguire le sorti del parco umbro-marchigiano fino al prossimo 30 settembre. Una novità clamorosa che è arrivata al termine di un serrato pressing sul nuovo ministro operato sia dai marchigiani che dagli umbri. Della serie: ora che non ci sono più questioni politiche di mezzo, si proceda alla nomina immediata. E così è stato. “L’ho saputo solo poche ore fa – ha raccontato il senatore Turroni – sono stato convocato dal ministro che mi ha comunicato la notizia. Vengo con piacere a occuparmi del parco dei Sibillini, realtà che conosco e che seguirò con grande attenzione fino alla scadenza delle mie funzioni”. Sauro Turroni è un esperto di questioni ambientali e di parchi. E' stato presidente della commissione Ambiente alla Camera nella legislatura Prodi-D'Alema-Amato e vice-presidente della commissione ambiente al Senato nella legislatura scorsa. “Ora sono in pensione”, dice scherzando Turroni, che, pur non avendo incarichi istituzionali, fa però parte della commissione che dovrà mettere mano alla normativa che disciplinerà tutte le questioni di carattere ambientale. “Contatterò nelle prossime ore il commissario Cosentino – fa sapere ancora il senatore dei Verdi – per prendere accordi per il passaggio di consegne”.

Il parco dei Sibillini, in questi anni è stato retto da commissari “tecnici” inviati di volta in volta dal ministero. Il turn over non ha mancato di rallentare l’attività dell’ente e di ritardarne lo sviluppo, la crescita, la programmazione di strategie e politiche. “Il mio obiettivo è quello di lavorare al rilancio del parco in attesa che arrivi il nuovo presidente”. La nomina del presidente viene fatta dal ministero dell’Ambiente attraverso un decreto, sentito il parere vincolante delle regioni su cui insiste il parco. Nel caso di specie Marche e Umbria. Per un’intera legislatura, dal 2001 in poi, il ministro di An Matteoli e le Regioni Umbria e Marche non hanno trovato l’accordo sul nome. Di qui la mancata nomina. Arrivato Pecoraro Scanio, si sono invece subito messi in azione i “pontieri”. Per le Marche a fare pressing, oltre che il presidente Spacca, anche l’assessore verde Carrabs, amico personale del nuovo ministro.

“Pecoraro Scanio mi ha chiamato stanotte (ieri, ndr) per darmi la bella notizia – conferma Carrabs – sono felice di questa svolta. Un intervento che dimostra la vicinanza del Governo nazionale alle Marche. Quando diciamo che vogliamo stringere un rapporto stretto e di collaborazione con il nuovo esecutivo per il bene della nostra regione intendiamo anche questo. E sono contento che uno dei primi provvedimenti che ha adottato il nuovo ministro all’Ambiente abbia interessato proprio le Marche”.

 Corriere Adriatico 2/06

La montagna punta sulla continuità

La montagna punta sulla continuità

l risultato elettorale nei comuni dell’entroterra maceratese (quello più montano) ha premiato la Casa delle Libertà, che s'è aggiudicata tre comuni su quattro (Castelraimondo, Muccia ed Esanatoglia) ma ha dato anche un segnale di continuità ovunque, considerate le due liste civiche di Bolognola . «Ringrazio tutti gli elettori ed i componenti della lista per il risultato ottenuto – dice l'unico sindaco donna, Simonetta Scaficchia -. Avremo molto da lavorare per continuare i progetti avviati, tra cui l'apertura della farmacia, il completamento della sciovia di Porta di Berro, la realizzazione della casa di riposo e lo stabilimento per l'imbottigliamento dell'acqua minerale». A Muccia il confermato Mario Baroni (Cdl) ha così commentato: «Ce lo aspettavamo, ma non in queste dimensioni. Sono stati premiato il lavoro svolto e i progetti avviati. Sono sei i punti principali su cui lavorare: i lavori pubblici di recupero in città e nelle frazioni (a Massaprofoglio, Costafiore e Vallicchio sono a buon punto), la nuova sede del comune nel palazzo ex Paparelli e la casa di riposo, la qualificazione dell'area fluviale, il completamento dello stadio, poi impegni sul sociale, commercio e turismo». E' rivolto ai giovani il futuro di Esanatoglia e del ritornato sindaco Giorgio Pizzi: «Il risultato in questi casi premia più la persona che i partiti. Non avrei mai accettato l'incarico per i molti impegni di lavoro, se non avessi avuto una squadra valida per portare avanti i vari progetti. Quello principale e che ho avuto sempre a cuore è aiutare la scuola, attraverso il sostegno alle famiglie con borse di studio per i più meritevoli, ma anche con strutture e attrezzature fruibili a tutti. Esanatoglia è un esempio per il modello di scuola (materna, elementare e medie) in regione. Ho acquistato l'edificio dell'ex cinema per farne un luogo di ritrovo, di svago e di studio nel doposcuola per i giovani, per evitare loro brutte abitudini che neanche credevo potessero esistere anche in zona. Poi c'è lo sviluppo industriale da continuare». Passaggio di testimone a Castelraimondo fra Marinelli (ora consigliere) e Pierluigi Bonifazi. «Il voto ha premiato il lavoro svolto dalla precedente amministrazione mentre il rinnovamento è dato da persone nuove – dice il neo sindaco -. I problemi più imminenti da risolvere sono quelli dell'occupazione, con il fallimento della Fabercarta, diverse opere pubbliche da fare nelle frazioni e nel capoluogo, sviluppare le attività produttive e rilanciare il turismo nell'area che va dal castello di Lanciano alla città».

 
dal messaggero odierno

Canti di montagna del coro locale “La Cordata”

Molto applauditi e commoventi i canti di montagna del coro locale “La Cordata”
Festival degli Appennini a Montalto

MONTALTO MARCHE – Organizzato dal Coro “La Cordata” di Montalto Marche, si è tenuto nella Basilica Cattedrale di S. Maria Assunta, dove si erano svolti in precedenza altri eventi culturali di rilievo, il festival degli Appennini. Il coro montaltese ha aperto la serata con sei brani. Il coro “Città di Ala”, diretto dal maestro Enzo Cumer, ha presentato belle armonizzazioni rimanendo nella tipica timbrica trentina. Le voci cristalline dei coristi hanno evocato i ghiacciai della Marmolada e le guglie del Civetta la cui parete nord-ovest assomiglia ad un organo a canne e, quando soffia il vento, sembrano vibrare. Particolarmente sentita l’interpretazione di Stelutis Alpinis, spiccata leggerezza vocale nel Grileto e la formicola e grande dolcezza in Dicembre. Il coro “Marmolada” di Venezia, diretto dal maestro Claudio Favret, ha esibito un repertorio fortemente espressivo: strepitose le modulazioni e il vigore del canto armeno Alakiaz, così come la voce solista nel canto E mi me ne so’ndao. Rimane nella memoria di tutto il Canto dei battipali armonizzato da Vacchi; una cadenza ripetuta, quasi a materializzare e visualizzare la fatica di coloro che erano occupati ad infiggere pali di legno in laguna, su cui poi edificare.. e infine una voce singola, quasi liberatoria, a lavoro ultimato. Edizione del festival, dunque, ai massimi livelli: 22 brani e tre finali a cori riuniti per un pubblico conoscitore e attento e sempre più sensibile a tale genere di canto, manifestazione forte e spontanea dell’anima popolare. Corriere Adriatico 30/05

Bisogna salvare la montagna degli ascolani

Il presidenteDi Giacinto: “Avanti anche se non ci aiuterannoi marchigiani”

Trenta bacchetta il consorzio turistico e sollecita la riqualificazione degli impianti

VALLE CASTELLANA – Ha riportato un successo ben al di sopra delle attese la dodicesima edizione del raduno del Montanaro che si è svolto ieri a San Giacomo. L'importante iniziativa promossa dalla Pro Loco presieduta dall’architetto Umberto Trenta, in collaborazione con il gruppo Alpini presieduto da Argeo Iachini, ha rappresentato un ideale punto d’incontro tra i numerosi appassionati di montagna del Piceno e del Teramano, essendo San Giacomo e la Montagna dei Fiori al confine delle due regioni, Marche ed Abruzzo.

«Quest’edizione – ha riferito il segretario del gruppo Alpini Mauro Corradetti – è stata l'inaugurazione ad opera dell'associazione popolare Walter Pizi e della Pro Loco San Giacomo, di un manufatto commemorativo in memoria di Walter Pizi ideatore, promotore e realizzatore della cabinovia tra San Giacomo a Monte Piselli che vide la luce nel 1964».

«Nel quarantennale dalla sua scomparsa – ha ricordato Trenta – non può essere dimenticato lo spirito sociale e animo sportivo di Walter Pizi che volle, superando notevoli difficoltà, la realizzazione dell'importante opera affinché il popolo piceno amasse la natura, principio di sana e nobile ricreazione. La speranza è che oggi, ad un solo anno della scadenza della vita tecnica della seggiovia, non si lascino cadere nel nulla quei sacrifici, ma che invece si collabori tra enti confinanti affinché questi posti possano davvero risplendere di luce come fu grazie allo scomparso Walter Pizi”. Il sindaco di Valle Castellana ha puntualizzato che anche senza l’aiuto del versante marchigiano si andrà avanti lo stesso nella riqualificazione degli impianti.

La manifestazione si è snodata in diversi momenti. Il primo appuntamento ha visto il ritrovo dei partecipanti alle ore 7.30 presso il piazzale di San Giacomo da dove, dopo una breve colazione offerta dalla Pro Loco, una trentina di alpini, montanari ed appassionati hanno dato inizio all'escursione verso la croce di Monte Piselli, ove, dopo circa 2 ed ore un quarto di cammino, è stata letta la Preghiera dell'Alpino ed intonato il tradizionale canto “Signore delle Cime” in memoria di tutti i Montanari ed Alpini andati avanti. Un'altra escursione ecologica alla quale hanno preso parte intere famiglie con prole al seguito è partita alle 10 da San Giacomo ed ha avuto come obiettivo la riscoperta delle caciare e delle carbonaie.

Al rientro dell’escursione alla croce di Monte Piselli, intorno alle 12.30, è stata celebrata la messa al campo e durante il rito si è proceduto all'inaugurazione del monumento in memoria di Walter Pizi alla presenza della figlia Patrizia Pizi, del sindaco di Valle Castellana, nonché presidente del Cotuge, il Consorzio turistico dei Monti Gemelli, Massimo Di Giacinto, dell’architetto Umberto Trenta e del segretario del Gruppo alpini di Ascoli, Mauro Corradetti. Dopo la cerimonia tutti i partecipanti si sono riuniti presso il Ristorante Remigio I, dove Emidio D’Agostino e la sorella Silvia, hanno preparato uno squisito Rancio Alpino. Durante le libagioni allietate dal Coro Alpino La Piccozza di Ascoli sono stati consegnati premi alla fedeltà e al merito. Tra i premiati sono da ricordare Giulio Bachetti, Cesare Marcantoni, Egidio Mancini e Tullio Pallotta. Corriere Adriatico 30/05

Monte Piselli riparte da Pizi

Un occhio al passato per promuovere il futuro. E’ questo il senso della manifestazione che il 28 maggio si terrà a S.Giacomo nell’ambito del dodicesimo Raduno del Montanaro. Tra le varie iniziative messe in programma dalla Pro Loco di S.Giacomo e dal Gruppo Alpini Ascoli c’è infatti l’inaugurazione del monumento in ricordo di Walter Pizi, promotore e ideatore della cabinovia San Giacomo-Monte Piselli. «Attraverso la riscoperta di questa figura illuminata-dice il presidente della Pro Loco Umberto Trenta- vogliamo avviare quel rilancio della montagna e della stazione sciistica, creando uno stimolo a tutta la classe dirigente attuale. Walter Pizi riuscì a far convergere interessi politici e privati facendo realizzare un impianto ancor prima che ci fosse una strada di accesso alla stazione. Aprì la strada alle strutture ricettive e a tutto l’indotto che poi si è creato. Un vero pioniere da cui bisogna prendere esempio». Il monumento, posto tra il parco giochi e la struttura della vecchia partenza, è non a caso un pilone della ex cabinovia restaurato sulla cui base è posto un mezzobusto in bronzo di Walter Pizi (donato, nota Trenta, dalla stessa famiglia). «Tutta l’opera è stata resa possibile -aggiunge Trenta- grazie alla sensibilità del presidente della Fondazione Carisap, Marini Marini, e del presidente della Carisap Spa, Malavolta che hanno assicurato la loro presenza per il 28 maggio. Walter Pizi, allora direttore generale della Carisap scomparve prematuramente a 51 anni proprio dopo aver coronato il sogno della cabinovia». Il Raduno del Montanaro inizierà alle 7,30 presso il piazzale di S.Giacomo da dove dopo una breve colazione offerta dalla pro loco avrà inizio l’escursione verso la croce di M.Piselli. Qui verrà letta la preghiera dell’Alpino. Alle 12,30 la santa messa “al campo” e l’inaugurazione del monumento con la collaboraziione dell’associazione W.Pizi. Seguirà il rancio alpino alle 13,30 e la consegna dei premi alla fedeltà e al merito. Allieterà la manifestazione il coro La Piccozza. S.Bia. Fonte il Messaggero

Dati tecnici dei nuovi impianti a Sarnano

I dati tecnici delle due seggiovie che saranno costruite prossimamente a Sarnano:

Seggiovia biposto S.Maria delle Nevi-Sassotetto (Comune di Sarnano)
Sostituisce la vecchia cestovia/seggiovia Graffer del 1963.

Q.s.l.m. 1288,68-1581,71
Costruttore parti elettromeccaniche Graffer Seggiovie s.r.l.- Trento
Biposto a morsa fissa
Stazione Motrice a Valle
Stazione Tenditrice a Monte (idraulica)
Lunghezza orizzontale m 863,94
Dislivello m 293,11
pendenza media 33,93%
Lunghezza sviluppata m 925,55
Portata oraria 1.200 p/h
Velocità 2,50 m/sec
Potenza motore 160 KW
Diametro fune traente mm 32


Seggiovia triposto LISEB , sostituisce le due sciovie della Maddalena

Costruttore parti elettromeccaniche Graffer Seggiovie s.r.l.- Trento

Funzionamento: Invernale-Estivo (sciatori e pedoni)

Stazione motrice-tenditrice a valle (quota fune)m s.m. 1406.72
Stazione di rinvio a monte (quota fune) m s.m. 1591.52
Lunghezza orizzontale m 600.79
Dislivello m 184.80
Pendenza media percentuale % 30.76
Angolo di inclinazione medio gr 17.06
Lunghezza sviluppata m 637.35
Pendenza massima convenzionale della fune % 44.72
Sostegni di linea 10
Rulli 168
Intervia delle funi alle stazioni m 4.636
Intervia delle funi in linea m 4.636
Seggiolini seggiole triposto 81
Equidistanza tra i veicoli m 15.74

Esercizio invernale
-velocità m/s 2.60
-durata del percorso min.s 4.05
-intervallo tra i veicoli s 6.0
-potenzialità di trasporto p/h 1800

Esercizio estivo
-velocità m/s 1.20
-durata del percorso min.s 8.51
-intervallo tra i veicoli s 13.1
-potenzialità di trasporto p/h 820
Potenza massima assorbita kW 129
Potenza del motore elettrico in c.c kW 150
Potenza del motore di recupero CV 158
Velocità con il motore di recupero m/s 1.00
Diametro nominale della fune portante-traente mm 36
Azione del dispositivo di tensione daN 28000±10%
Senso di rotazione orario
(ramo in salita a sinistra guardando verso monte)

Mistero sui Monti Sibillini

Da Montemonaco a Montegallo un unico filo conduttore avrebbe portato nel Medio Evo alla realizzazione dei luoghi sacri Sette chiese ricalcano la costellazione della Vergine La singolare scoperta della ricercatrice Giuliana Poli: un trapezio parla delle “sette sorelle” di ENNIO MANCINI

Le chiese dedicate alla Madanna che si trovano in sette particolari punti dei monti Sibillini si rispecchiano tutte nella costellazione della Vergine. Per la loro posizione geografica formano una "copia" perfetta rispetto alla posizione delle stelle della costellazione. E' questa la scoperta fatta dalla ricercatrice ascolana Giuliana Poli e che da oggi ci farà guardare le stelle del cielo con particolare attenzione. Le chiese che formano questo incredibile sincronismo sono quelle di Santa Maria in Pantano che corrisponde anche alla Spica, ovvero la stella principale della costellazione della Vergine. Le altre chiese sono Santa Maria in Lapide (Montemonaco), Santa Maria dell'Ambro (Montefortino), Santa Maria in Casalicchio, Santa Maria delle Cona (Montegallo), Madonna delle Gee (Montegallo) e Santa Maria di Foce (Montemonaco). Ebbene tracciando una ipotetica linea tra tutte queste chiese dei Monti Sibillini si forma un trapezio, l'esatta copia delle stelle che formano la Costellazione della Vergine. E tutte e sette le chiese sono dedicate alla Vergine Maria. Nel mondo di disegni "celesti" simili e più famosi si trovano solo in Francia e all'interno della chiesa di San Luca a Bologna. «Sono giunta a questa scoperta -ha rivelato la dott.ssa Giuliana Poli- compiendo oltre un centinaio di interviste a persone anziane che vivono nella zona dei Monti Sibillini. Ero alla ricerca di tradizioni riguardanti il sacro e il profano come asssitente dell'antropologo e archeologo Mario Polia. Nella frazione Colle Luce di Montegallo un'anziana donna mi ha rivelato la storia delle "sette sorelle" che poi sarebbe stato oggetto di studio per oltre un anno. Ho rilevato che la costellazione della Vergine si identifica con le sette chiese mariane dedicate tutte a Santa Maria. C'è un sincretismo tra la figura della Madonna con la Sibilla, come figura divinatrice».
Le sette chiese mariane dei Monti Sibillini sono state costruite tutte durante il Medio Evo. Alcune sono state ristruttrate nel periodo del Rinascimento, ma la loro origine è medioevale. «Per tutto ciò che riguarda la costruzione delle sette chiese -ha affermato l'avvocatessa ricercatirce- le varie ipotesi saranno meglio scandagliate in un libro di prossima pubblciazione». Sembra anche di capire che a costruire le chiese potrebbero essere stati i Cavalieri Templari, fuggiti dalle persecuzioni nella vicina Umbria. Va anche detto che la scoperta inedita e originale fatta da Giuliana Poli verrà pubblicata il prossimo mese di giugno su una rivista specializzata. La stessa ricercatrice sta lavorando alla pubblicazione di un libro che oltre a comprendere l'eccezionale scoperta delle "sette sorelle", parlerà anche del tantissimo materiale trovato e delle testimonianze orali sulla Sibilla, le fate e il Guerrin Meschino. Altri studi della ricercatrice ascolana avrebbero portato anche alla scoperta di preghiere, ormai in disuso, che risalgono al periodo di Carlo Magno. Erano invocazioni forti contro il demonio. Dal Messaggero del 13/05/06 

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