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Nardi, un ascolano sulla 12^ vetta più alta del mondo

di ENZO VITALE

ASCOLI Ha affrontato la dodicesima vetta più alta del mondo e alla fine è riuscito nell’impresa. Marco Nardi, ascolano doc, era partito dall’Italia alla volta del Broad Peak, insieme all’amico Mario Salvi. Ma a salire oltre quota 8 mila è stato solo lui lo scorso lunedì 24. Marco ha scalato con successo la Rocky Summit (8.012 m) nel massiccio del Broad Peak, nel Karakorum pakistano. La spedizione è stata organizzata dalle associazioni Anime Verticali Climbing Club e Club Amici della Montagna. I due alpinisti ascolani sono ora impegnati nella descesa e torneranno in città il prossimo 7 agosto. Mario Salvi, non è riuscito nell’impresa perchè bloccato per tre giorni da una forte bronchite al Campo 3 posto a 7.200 metri. Sulla stessa via seguita dai marchigiani ci sono stati diversi incidenti, tra cui uno mortale. L’impresa segna un passo importante per il capoluogo e per la realtà alpinistica ascolana. Marco Nardi è il primo ascolano a raggiungere quota 8 mila.

dal Messaggero

Rischia di non riaprire Monte Piselli

Allarme del consigliere del Cotuge Mariani: «Slittati gli appalti per l’adeguamento degli impianti e della strada» 

di SERGIO BIAGINI

ASCOLI – Rischia di non riaprire la stazione sciistica di Monte Piselli. Il grido d’allarme, in forte anticipo visto il periodo dedicato per lo più alle vacanze marine, arriva dal consigliere del Cotuge, ing. Rolando Mariani, che punta il dito sullo slittamento degli appalti legati ai Prusst. «Oramai è agosto e siamo fuori tempo massimo -dice Mariani- per avviare i lavori previsti di adeguamento degli impianti, di sistemazione della strada e di riqualificazione della stazione. Il Consorzio deve essere ancora autorizzato alle gare dal Comune di Ascoli che detiene il finanziamento di 530 mila euro. I fondi servono alla sistemazione definitiva della strada di accesso agli impianti, ma soprattutto al consolidamento di otto piloni della seggiovia visto che l’impianto è scaduto nella sua vita tecnica e non può essere riaperto senza il necessario intervento di adeguamento. Con i soldi dei Prusst avremmo anche dovuto coprire la prima tranche del ripristino della sciovia di Monte Piselli (scaduta anch’essa), provvedendo poi al restauro del centro servizi con tanto di nuovo solarium. Ma le lungaggini burocratiche hanno impedito di far partire le gare in tempo utile. L’Ufficio tecnico del Comune di Ascoli addirittura ha richiesto un ulteriore riunione tra le province di Ascoli e Teramo e gli altri enti coinvolti che sono già rappresentati nel Cotuge. E’ chiaro che nell’impossibilità di avviare subito gli appalti si va fatalmente nella direzione di una impossibilità di riapertura della stazione sciistica». Mariani che ha contribuito personalmente ai progetti sottolinea che in questo modo si rischia anche di vanificare gli ottimi risultati raggiunti in pochi mesi dalla nuova gestione del Cotuge guidato dal presidente Massimo Di Giacinto.
«Avevamo anche dato incarico ai direttori delle stazioni italiane di redigere uno studio strategico in grado di individuare le potenzilità della stazione di Monte Piselli e le possibilità di integrazione tra attività estive e invernali». Meno pessimista è comunque il vicepresidente del Cotuge, Fernando Taglieri, secondo il quale l’ufficio tecnico del Comune avrebbe già ricevuto il mandato di frazionare i finanziamenti del Prusst. «Qualche ritardo c’è stato ma credo che a settembre possano partire gli appalti che riguarderanno anche la Foresteria ed i campi da tennis sul San Marco che finalmente il Cotuge è riuscito a riprendere».

dal Messaggero

Primi passi del “parco eolico”

NEL COMPRENSORIO DEL MONTE TOLAGNA

di ANGELO UBALDI

La provincia di Macerata muove i primi passi verso le fonti alternative energetiche, in particolare l'eolico. Lo fa nel territorio compreso fra i Pievetorina, Montecavallo e Serravalle del Chienti. L'area interessata a ospitare il parco eolico comprende il vasto Monte Tolagna (a confine con l'Umbria), la cui vetta è stata preservata dall'ospitare le torri eoliche, che saranno disposte così: tre sul Monte Miglioni, due sul Collastrello e tre sul Giulo.
Ieri mattina primi sopralluoghi per monitorare le aree, valutare la viabilità da realizzare per raggiungere i luoghi, considerato il trasporto eccezionale degli impianti. Gli impianti dello stile “mulino ad elica”, composti da un asse alto 65 metri e tre pale lunghe 40 metri circa ciascuna. Sul posto, i tecnici della comunità Montana di Camerino, i responsabili della Regione Marche, delle università di Ancona (che si occuperà delle condizioni anemologiche) e di Camerino (che si interesserà di quelle ambientali e paesaggistiche). Nel piano energetico ambientale regionale (Pear), che prevede complessivamente impianti per 160 megawatt, quello del complesso sul Monte Tolagna è il più grande con i suoi 40 megawatt di potenza, rispetto agli altri che non potranno superare i 15. I lavori per realizzare questo parco articolato furono delegati dalla Regione alla Comunità Montana di Camerino fin dal 2005 e nei giorni scorsi il presidente Gentilucci ed il governatore Spacca hanno firmato un protocollo d'intesa.
I lavori sulla viabilità per accedere alle zone inizieranno quanto prima, i cantieri eolici dal prossimo anno. L'energia prodotta sarà connessa con condotte internate alla linea di alta tensione di Fonte delle Mattinate per essere intergrata alla rete Nazionale. Nella zona sarà attivato un centro per il monitoraggio e l'attività di ricerca (il primo in Europa) nel quale collaboreranno l’atenei di Camerino (dipartimento di scienze ambientali) e L’Università Politechica di Ancona. Il guadagno economico che ne trarrà la comunità del territorio sarà di alcuni milioni di euro.

dal Messaggero

Sparò al capriolo, denunciato un operaio

I carabinieri lo ritengono responsabile di aver ucciso l’animale esplodendo il colpo dal centro di Fiuminata

FIUMINATA – I carabinieri di Fiuminata hanno denunciato ieri a piede libero un giovane di Fiuminata ritenuto responsabile di aver sparato e ucciso un capriolo sabato scorso. A finire nei guai, per quella che a prima vista sembra essere stata una leggerezza che verrà pagata salata, è R.M., 33 anni, operaio. Diverse le accuse mosse nei suoi confronti. La prima è quella di aver sparato contro l’animale dal centro abitato di Fiuminata; la seconda di aver avuto con sè un fucile da caccia mentre la stagione è chiusa; la terza è quella di aver sparato nonostante la stagione venatoria fosse terminata; la quarta è quella di aver ucciso il capriolo, una specie protetta. Per quest’ultima accusa è prevista una sanzione amministrativa. L’episodio aveva lasciata interdetta l’intera collettività di Fiuminata. A lanciare l’allarme erano stati proprio i residenti della cittadina che avevano sentito il colpo di fucile. I carabinieri, poi, avevano trovato il corpo senza vita del capriolo, un esemplare femmina che, si suppone, avrebbe dato alla luce da poco i cuccioli. Ad uccidere l’animale era stato un colpo di fucile caricato a pallettoni. Chi aveva assistito alla scena ha raccontato ai carabinieri di aver visto un’auto che si è allontanata di gran carriera subito dopo lo sparo. Ora si teme che anche i cuccioli del capriolo rischino, se non è già accaduto, di morire visto che la madre non può più occuparsi di loro.

dal Corriere Adriatico

Invasione di camper: scene indecorose sui Monti Sibillini

Anche il Cai ascolano si associa all’appello delle altre associazioni ambientaliste per quello che viene definito “l'indecoroso spettacolo della Piana di Castelluccio trasformata in una sorta di enorme campeggio abusivo da camperisti senza scrupoli”. «Per porre fine a questo scempio -si legge in una nota del Cai-, bene ha fatto il senatore Sauro Turroni Commissario straordinario all'Ente Parco dei Monti Sibillini ad emettere un'ordinanza nella quale si ribadisce, tra l'altro, il divieto di campeggiare e fare bivacco in questi luoghi. Per coloro che vogliono sostare in questa area (magari anche nelle ore notturne), esistono a portata di mano valide e comode alternative rappresentate dai piazzali di Monte Prata, del Rifugio del Sole e del Rifugio Colle Le Cese, nonché dal parcheggio di Monte Cappelletta; ci appare, dunque, assolutamente incomprensibile questo utilizzo improprio e sconsiderato di un luogo così altamente suggestivo».

dal Messaggero

Uccidono un capriolo sparando dal paese

Primi interrogatori per cercare di individuare gli autori del gesto che avrà gravi conseguenze
I residenti danno l’allarme e i cacciatori fuggono

FIUMINATA – Un brutto episodio di bracconaggio ha scosso, nel tardo pomeriggio, la piccola cittadina di Fiuminata. Un capriolo è stato ucciso a due passi dal centro abitato con un colpo di fucile caricato a pallettoni. Sulla vicenda, ora, stanno indagando i carabinieri della locale stazione e, presto, si potrebbe giungere alla denuncia dei responsabili del gesto. Oltre al bracconaggio, chi ha sparato dovrà rispondere di una lunga serie di reati. In questo periodo, infatti, la stagione venatoria è chiusa e, per di più, il capriolo è una specie protetta. A questo si aggiunge poi l’aggravante di aver utilizzato un’arma di quella pitenza a due passi dal centro abitato di Fiuminata. Non a caso, ad inchiodare il responsabile del gesto potrebbero essere proprio le testimonianze delle tante persone che, richiamate dall’esplosione, hanno visto un’auto fuggire a tutta velocità. Più di una persona avrebbe assistito alla fuga ed è presumibile che qualcuno sia riuscito a descrivere il veicolo alle forze dell’ordine o ad indicare il numero di targa. Ieri sarebbero stati eseguiti alcuni interrogatori e non è escluso che nelle prossime ore possa partire la denuncia a piede libero a carico dell’autore del gesto. A suscitare sconcerto è il fatto che qualcuno non abbia esitato a sparare in una zona a ridosso del centro abitato, senza preoccuparsi dei rischi a cui si poteva andare incontro. Per tutta la giornata di ieri si è assistito ad un via vai di curiosi sul luogo dove è stato ritrovato il capriolo ucciso. Si trattava di un esemplare di sesso femminile che, a giudicare dai primi esami effettuati da un veterinario, aveva da poco partorito dei cuccioli. Proprio per questo motivo, sono state avviate anche alcune ricerche nei dintorni per tentare di ritrovare i piccoli e garantirgli la sopravvivenza attraverso delle procedure di svezzamento artificiale. Probabilmente, l’animale ucciso faceva parte di un gruppo reintrodotto qualche tempo fa sul territorio dei Sibillini e che, in seguito, sarebbe uscito dal Parco stesso. Purtroppo, quella del bracconaggio, è una pratica piuttosto usuale in quasi tutto l’entroterra maceratese e le forze dell’ordine, ad ogni stagione, hanno non poco da fare per cercare di contrastare il fenomeno. Le sanzioni sono pesantissime, ma, a quanto pare, la linea dura non basta.

dal Corriere Adriatico

Ragazza muore colpita da un fulmine sul Vettore

Escursionista muore colpita da un fulmine sul Monte Vettore

Nelle ultime ore, purtroppo, anche sui monti dell’Umbria è accaduta una tragedia legata ai fulmini, una ragazza insieme ad un compagno di escursione è stata colpita da una scarica elettrica durante un temporale pomeridiano ed è morta sui monti Sibillini. Già nell’editoriale pubblicato giovedì 20 luglio scorso, avevamo anticipato l’aumento del rischio temporali termoconvettivi pomeridiani a partire dal pomeriggio di ieri domenica 23 luglio. Stamattina, poi, verificata ulteriormente la tipologia dei fenomeni temporaleschi abbiamo avvisato, attraverso una news, sulla pericolosità di escursioni nelle ore pomeridiane, consigliando di rientrare entro la mattinata o comunque mantenersi vicino a dei rifugi. Abbiamo anche spiegato come queste nubi cumuliformi possono produrre fulmini ma poca o niente pioggia, quindi non ha senso attendere la pioggia per mettersi al riparo. Tutto ciò non è bastato, forse perché le nostre informazioni sono state tenute poco in considerazione o forse, più verosimilmente, perché i nostri bollettini non sono adeguatamente conosciuti e diffusi in tutti i luoghi dove ce ne sarebbe bisogno. Nei prossimi giorni continueranno a ripetersi condizioni favorevoli a questo tipo di fenomeni atmosferici, anche oggi intensi temporali hanno colpito i Sibillini ma anche la zona di Passignano sul Trasimeno, con lo stesso indice di pericolosità e di rischio. Oltre a suggerire di seguire i bollettini e le news meteorologiche prima di cimentarsi in attività all’aperto, teniamo a sottolineare ulteriormente i consigli già forniti per evitare o comunque ridurre al minimo tali rischi durante le passeggiate o le escursioni montane. Nel malaugurato caso in cui ci si venga a trovare all’aperto durante un temporale si consiglia di stare lontano da alberi (soprattutto se isolati), da sporgenze (rocce e pali soprattutto se in metallo), da pareti rocciose, da percorsi ferrati. Inoltre si consiglia di indossare calzature in gomma e per ridurre ulteriormente il rischio di essere colpiti da fulmini in spazi aperti coprirsi con mantellina od indumento gommato e porsi in posizione raccolta e meno sporgente possibile rispetto al terreno, aspettando che il temporale (in genere di breve durata) termini. Nella foto qui a fianco vengono mostrati dei cumuli castellani (cumulus castellanus). Sono particolari nubi cumuliformi che indicano la presenza di notevoli moti verticali termoconvettivi, anticamera dei cumulonembi temporaleschi. La presenza di questi cumuli castellani in mattinata indica un alto rischio di formazioni temporalesche nelle ore successive.

da umbriameteo.it

Comunità montana Varata la web tv

Si chiama “Montagna News” e punta a favorire l’accesso alle informazioni relative ai 13 comuni presenti nella zona

Con lo scopo di promuovere il territorio

CAMERINO – Una web tv per promuovere il territorio. E' la scelta innovativa fatta dalla Comunità montana di Camerino che ha deciso di dare vita a Montagna News , contributo multimediale inserito nel portale ufficiale dell'Ente, che dal 20 luglio informa a cadenza fissa sulle attività, le tipicità, le questioni principali legate ai 13 comuni del comprensorio. Un progetto pilota, novità assoluta nel panorama dell'informazione nazionale: Montagna News, realizzato dalla società di comunicazione Segni e Suoni di Ancona – già all'avanguardia per quanto riguarda la comunicazione multimediale – è infatti il primo esempio in Italia di web tv dedicata ad una Comunità montana. Un progetto che, sottolineano dall'Ente, nasce dalla volontà di integrare l'informazione più tradizionale ai nuovi media, proiettando anche zone più periferiche del territorio verso un utilizzo consapevole delle grandi opportunità offerte da Internet.

Con la web tv – spiega il presidente della Comunità Luigi Gentilucci – vogliamo poter raggiungere tutti quei cittadini che, abitando in zone isolate, non hanno facile accesso ai mezzi di informazione più tradizionali, come i giornali e le emittenti locali. Si tratta di una scommessa a cui teniamo particolarmente e siamo felici di aver aperto questa strada innovativa.

Montagna News offrirà un'informazione completa sulla Comunità montana, attraverso inchieste, interviste, rubriche, curiosità, dove saranno protagoniste le realtà sociali, economiche, culturali e, naturalmente, istituzionali dell'intero territorio.

La redazione di Segni e Suoni ha già messo in cantiere le prime edizioni. In particolare, due gli argomenti che verranno messi on line nell'immediato: l'accordo stipulato con la Regione per la costruzione di una centrale eolica sulla dorsale del Monte Tolagna, compresa tra i Comuni di Monte Cavallo e Serravalle di Chienti, e il ritorno dei camosci nel Parco dei Sibillini

dal Corriere Adriatico

A Visso stasera si parla del futuro dei Sibillini

VISSO "Quale futuro per il Parco dei Sibillini?" è il titolo di un incontro-dibattito che si svolgerà stasera alle ore 21 al teatro Comunale di Visso. A promuoverlo è il "Circolo Unione" di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Vi prenderanno parte Valerio Calzolaio e Carlo Alberto Graziani, insieme al Commissario del Parco, i vertici della Comunità montana di Camerino e i rappresentanti degli enti locali. «Non è obiettivo del Circolo – si legge in una nota – di "intravedere" le soluzioni per la presidenza del Parco, anche perché l'associazione ha a cuore prima di tutto che sia gestito da persona preparata e con esperienza nel settore. Il confronto di Visso vuole creare le condizioni per definire progetti, idee, programmi per un territorio protetto che per troppi anni non ha contribuito allo sviluppo della sua comunità, non ha avuto rapporto con i residenti, ha deciso contro la volontà della gente, non ha promosso un turismo ambientale equilibrato».

dal Messaggero

Comunicato Stampa: sospensione lavori Rifugio “La Capannina” Comprensorio Sciistico di Sarnano

“Finalmente ci è riuscito” dice Mariangelo Roselli Proprietario della Società Impianti di Risalita Santa Maria Maddalena di Sarnano.

Il riferimento sarebbe a un esponente politico sarnanese di cui non cita mai il nome. “Da alcune settimane” continua Roselli “ha preso a cuore la vicenda della ristrutturazione del rifugio per farne una battaglia personale con l’Amministrazione Comunale. Il risultato? Ha creato talmente tanta confusione dietro l’intervento che alla fine, per cautela, la Procura ha sospeso i lavori in attesa di chiarimenti. Non a caso, tra molte difficoltà, i lavori erano iniziati da oltre un mese e tutte le autorità ambientali ed amministrative competenti avevano fatto i loro accertamenti di regolarità sui lavori senza rilevare problemi tali da giustificarne una sospensione cautelativa. Nessuno ha verbalizzato irregolarità tanto che i lavori sono proseguiti con vigore fino a quando l’esponente (e di questo ci sono numerosi testimoni) ha messo in dubbio le competenze di chi aveva rilasciato i permessi.

Un intervento così importante in montagna prevede un iter autorizzativo complesso e, a causa di particolarità normative relative ad un’ area del comprensorio di Sarnano, spesso prive di precedenti Amministrativi a livello nazionale. Gettare ombre sulle competenze amministrative è significato mettere una pietra tombale sui lavori nel Comprensorio di Sarnano. Infatti, una volta messe in dubbio le competenze con minacce e allusioni, nessuno degli Enti preposti aveva a disposizione una soluzione pronta per sapere chi e come doveva autorizzare i lavori. Della serie: visto che non riesco a fermare i lavori con le ispezioni, proviamo con la burocrazia!

La cosa che dispiace dell’episodio è che l’intero comprensorio di Sarnano, a causa del ritardo dei lavori, rischia di rimanere chiuso, con conseguente perdita di lavoro per 40 persone stagionali. Il blocco dei lavori, infatti, non consente l’apertura in sicurezza delle piste a causa dei cumuli di materiale che ostacolano i principali punti di passaggio degli sportivi.

Una grande occasione che rischia di sfumare. I finanziamenti pubblici ed un importante sforzo della nostra Società nella direzione di cambiare l’appeal turistico dell’area, pur nella limitatezza del Comprensorio, che vengono attaccati da un esponente politico locale, che rappresenta una parte di cittadini che sicuramente, chi in misura maggiore, chi minore, trarrà beneficio dal rilancio della Montagna. Un’autentica vergogna per Sarnano e, la cosa che stupisce di più, sull’argomento si pubblicano comunicati sui giornali a nome del partito che,  in Regione ed in Provincia, ha profuso sforzi notevoli per finanziare i lavori di rilancio del Comprensorio. La domanda lecita è: ma costui rappresenta veramente il Partito o è una scheggia impazzita? Veramente il Partito sostiene chi distrugge il lavoro dell’Amministrazione Provinciale e Regionale?”

 

Distinti saluti

Mariangelo Roselli

Impianti di Risalita Santa Maria Maddalena

Società di gestione del Comprensorio Sciistico di Sarnano

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