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Madonna di Campiglio, arriva il numero chiuso sulle piste da sci. Come funziona?

A partire dalla prossima stagione sciistica, Madonna di Campiglio sarà la prima località italiana a sperimentare il numero chiuso sulle piste da sci. Un progetto ambizioso e già ampiamente discusso negli ultimi anni per contrastare i fenomeni legati all’overtourism, garantendo una migliore esperienza agli sciatori e più sicurezza sulle piste.

Quando entra in vigore la misura

La sperimentazione del numero chiuso avrà luogo in un periodo particolarmente delicato per l’affluenza turistica: dal 28 dicembre al 6 gennaio, cioè durante le festività di Natale e Capodanno. Secondo quanto riportato da Bruno Felicetti, direttore generale delle Funivie di Madonna di Campiglio, si tratta di un test che potrà poi essere esteso anche ad altri momenti critici della stagione, come il ponte dell’Immacolata o i fine settimana di alta affluenza.

“Introdurremo un numero ideale di accessi. Nelle giornate di punta saranno disponibili alla vendita un numero definito di skipass giornalieri, da acquistare online”.

Obiettivo: meno sciatori per più qualità

Il progetto punta a limitare il numero di skipass giornalieri acquistabili, introducendo un vero e proprio tetto massimo. Felicetti spiega:

“Vorremmo scendere a 14-15 mila sciatori al giorno”.

Un numero comunque significativo, ma ben distante dal record registrato nella stagione precedente, quando si sono toccati i 23 mila ingressi in una sola giornata.

“Il concetto – prosegue Felicetti – è quello di ridurre il numero di giornalieri, per evitare gli eccessi di persone sul culmine della giornata che di solito è nella tarda mattinata tra le 11 e le 13. L’obiettivo è quello di contingentare il numero di biglietti in vendita ogni giorno in modo da darsi un limite, quando c’è troppa gente la qualità del servizio si abbassa, così come la percezione di sicurezza. L’immagine della vacanza per qualcuno potrebbe essere negativa, e gli incidenti aumentano in proporzione al numero di ingressi”.

Una decisione maturata dopo diverse analisi, che prende spunto anche da esempi internazionali.

“È una misura che già attuano comprensori in Austria. Abbiamo studiato il modello di Aspen, negli Stati Uniti e riteniamo che alcuni aspetti siano adattabili al nostro contesto”.

Come funziona il numero chiuso sulle piste

Il sistema prevede che solamente gli skipass giornalieri dei non residenti siano sottoposti a limitazioni. Nessuna restrizione, invece, per i residenti o per i possessori di skipass stagionali.

“Come chi va a sciare partendo dalle città vicine, premiando invece chi vive il territorio e fa qui da noi un’esperienza qualitativa, non mordi e fuggi — spiega —. Non coinvolge quindi i pass stagionali”.

L’adozione del numero chiuso avverrà principalmente attraverso la vendita online anticipata degli skipass. Nei giorni critici, solo un numero definito sarà reso disponibile.

“In base a quante sono le stime di stagionali vedremo il numero massimo — spiega —. L’anno scorso abbiamo venduto 23 mila ingressi come punta massima in un giorno. L’obiettivo è vendere mille giornalieri in meno. Calcoleremo anche il meteo: con il brutto tempo gli ingressi calano”.

Felicetti ha anche sottolineato i limiti di misure meno incisive, già sperimentate in passato:

“Incentivare a uscire prima delle 11 aprendo le piste alle 7.30 non basta — spiega Felicetti —. Ci sono soluzioni più a lungo termine, ma non possiamo stare fermi. Entro maggio definiremo i dettagli dell’operazione”.

Qualità, sicurezza e meno caos

L’iniziativa nasce dalla crescente necessità di gestire in modo anticipato i flussi turistici, soprattutto nei giorni di maggiore affluenza, per evitare colli di bottiglia che compromettono la qualità dell’esperienza sciistica.

“Vogliamo migliorare qualità e sicurezza sulle piste — spiega Felicetti —. Abbiamo giornate critiche da gestire in maniera anticipata, senza subire i colli di bottiglia. Quando c’è troppa gente la qualità del servizio si abbassa, così come la percezione di sicurezza: l’immagine della vacanza per qualcuno potrebbe essere negativa. I clienti ci dicono ‘non vengo a sciare volentieri perché ho paura di farmi male’. Gli incidenti aumentano in proporzione al numero di ingressi. Dobbiamo darci un senso del limite”.

L’obiettivo è duplice: da un lato migliorare la gestione logistica delle piste, dall’altro valorizzare chi sceglie Madonna di Campiglio per una vera esperienza immersiva, e non per una giornata mordi e fuggi.

“Vogliamo premiare chi vive il territorio e fa qui da noi un’esperienza qualitativa, non mordi e fuggi”.

Le reazioni delle istituzioni

Sul fronte politico, non tutti accolgono con entusiasmo la novità. Roberto Failoni, assessore provinciale al Turismo del Trentino, ha espresso delle perplessità, pur rispettando l’autonomia decisionale delle località sciistiche.

“Ogni località è libera di fare la propria scelta strategica di politica commerciale — spiega Failoni —. Siamo perplessi ma accettiamo sempre le decisioni dei singoli comprensori con il massimo rispetto. Penso che vada data a tutti la possibilità di andare a sciare. I numeri massimi li conoscono tutti, ma dobbiamo stare attenti che non passi il messaggio negativo che in Trentino non si può venire a sciare, soprattutto nell’anno delle Olimpiadi”.

Failoni chiarisce inoltre che il provvedimento non è da intendere come una misura generale contro l’overtourism.

“Se ne parla da anni, gli impianti avranno fatto i loro ragionamenti per trovare soluzioni migliori — spiega —. Non vogliamo imporre nulla. Il vero overtourism è altrove, dove si fa lo slalom speciale nei luoghi pubblici e nelle piazze. Noi abbiamo delle giornate critiche, non significa che una stagione sciistica sia interamente critica. Ragioneremo a bocce ferme con tutte le località e ognuno farà le sue scelte”.

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Ubriaco, mezzo nudo e con solo un cappello di lana vuole provare l’alpinismo, salvato in quota con l’elicottero

Domenica sera, un 42enne tedesco è stato protagonista di una vicenda al limite dell’assurdo sul Breitenberg, una montagna situata tra Dornbirn e Hohenems, nella regione del Vorarlberg, al confine con la Baviera.

L’uomo ha deciso di “provare l’alpinismo”, ma lo ha fatto in condizioni tutt’altro che adeguate: ubriaco, senza maglietta e vestito solo con pantaloncini e un cappello di lana. L’improvvisato scalatore ha affrontato un percorso di montagna scosceso e pericoloso, restando presto bloccato in una zona impervia a circa 300 metri dal suolo.

Grida disperate e intervento dei soccorsi

Bloccato su una ripida parete rocciosa e senza possibilità di muoversi, il 42enne ha cominciato a gridare per attirare l’attenzione. Fortunatamente, alcuni passanti hanno udito le sue richieste di aiuto e hanno allertato immediatamente i servizi di emergenza.

Per localizzare con precisione l’uomo, è stato utilizzato un drone dei Vigili del Fuoco di Dornbirn, che ha individuato il malcapitato aggrappato alla roccia, senza alcuna attrezzatura da arrampicata.

Operazione di salvataggio in elicottero: un intervento complesso

Data la pericolosità del luogo e l’assenza di un percorso sicuro via terra, è stato necessario l’intervento di un elicottero di soccorso, con cui l’uomo è stato recuperato tramite verricello.

Secondo quanto riportato dai soccorritori, “era ubriaco e che indossava solo pantaloni e un berretto di lana”. Una scelta di abbigliamento a dir poco inadatta alle condizioni di montagna, che lo ha portato a soffrire di grave ipotermia e crampi muscolari.

L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Dornbirn, dove è stato trattato per i sintomi legati all’esposizione prolungata al freddo.

I numeri del salvataggio: un dispiegamento imponente

L’operazione di soccorso ha richiesto un notevole impiego di risorse. Hanno partecipato:

  • 14 membri del Soccorso Alpino

  • 6 Vigili del Fuoco volontari

  • 4 operatori della REGA (elielisoccorso svizzero)

  • 2 sanitari della Croce Rossa Austriaca

  • 4 agenti della Polizia Federale

Un intervento complesso, reso necessario dalla totale incoscienza dell’uomo, che ha messo a rischio non solo la propria vita, ma anche quella dei soccorritori.

Le parole dell’uomo: “Volevo solo provare l’alpinismo”

Durante l’interrogatorio con la polizia, il 42enne ha dichiarato candidamente di aver voluto “provare l’alpinismo”, aggiungendo di essersi pentito profondamente della sua decisione.

Un episodio che ha lasciato sbigottiti operatori e soccorritori, diventato presto virale per la sua combinazione surreale di imprudenza, improvvisazione e alcol.

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Madonna di Campiglio, lascia l’elicottero a 2.400 metri per andare a sciare e viene multato

Una mattinata che sembrava normale sulle piste del Grostè, a Madonna di Campiglio, si è trasformata in una scena a dir poco surreale. Giovedì 10 aprile, durante il consueto servizio di “vigilanza e soccorso piste”, i carabinieri della Compagnia di Riva del Garda, in servizio presso la Stazione di Madonna di Campiglio, hanno assistito a qualcosa che sembrava uscito da un film.

Un elicottero privato ha sorvolato il comprensorio sciistico, volteggiando per qualche minuto sopra le cime innevate, per poi atterrare in un’area fuori pista a circa 2.400 metri di altitudine. A bordo, un noto imprenditore bresciano di 60 anni, sceso tranquillamente dal velivolo, ha indossato scarponi e sci, iniziando la discesa come se tutto fosse perfettamente regolare.

L’intervento dei carabinieri e l’assenza di autorizzazione

L’atterraggio non è ovviamente passato inosservato. I militari, increduli davanti alla scena, si sono avvicinati al punto di atterraggio e hanno subito raggiunto l’uomo, che si è lasciato identificare senza opporre resistenza. Alla richiesta di esibire un titolo che autorizzasse l’atterraggio oltre quota 1.600 metri – soglia stabilita dalla normativa provinciale per motivi ambientali e di inquinamento acustico – l’uomo ha ammesso:

«Essendo molto impegnato per motivi di lavoro, ma avendo una gran voglia di sciare», aveva deciso di abbreviare i tempi prendendo direttamente il suo elicottero per raggiungere le piste.

Una spiegazione che ha lasciato i carabinieri perplessi, ma che non ha evitato le conseguenze previste dalla legge.

Una violazione chiara della normativa ambientale

In Trentino-Alto Adige, l’atterraggio di elicotteri a scopi privati oltre quota 1.600 metri è severamente vietato, salvo specifiche autorizzazioni. Una misura pensata per proteggere l’ambiente naturale e ridurre l’inquinamento acustico in un’area particolarmente frequentata e fragile dal punto di vista ecologico.

In questo caso, l’imprenditore non aveva alcuna autorizzazione speciale, sebbene fosse in possesso di regolare licenza di volo e del certificato di assicurazione del velivolo.

La sanzione “record” e il ritorno in azienda

A conclusione dei controlli, i carabinieri hanno contestato all’uomo una sanzione amministrativa di 2.000 euro, cifra prevista per chi viola le disposizioni sul volo in alta quota. Una multa definita “record” per episodi simili nella zona.

Terminata la redazione degli atti, l’uomo si è tolto gli sci, è risalito sul suo elicottero e ha fatto ritorno in azienda, senza nascondere un certo dispiacere:

«Avevo una gran voglia di sciare», avrebbe detto ancora ai carabinieri, sottolineando la sua intenzione di godersi solo qualche discesa veloce prima di tornare al lavoro.

Un episodio che riapre il dibattito su elitaxi e rispetto dell’ambiente

Questo episodio, diventato virale anche sui social, riaccende il dibattito sull’uso privato dell’elicottero nelle località di montagna. Se da un lato c’è chi lo considera un lusso ingiustificato e potenzialmente dannoso per l’ambiente, dall’altro si pone la questione dell’effettivo rispetto delle norme, soprattutto da parte di soggetti facoltosi.

Il caso di Madonna di Campiglio mostra chiaramente come, anche in presenza di mezzi sofisticati e disponibilità economiche elevate, le regole vadano rispettate. E soprattutto, che la voglia di sciare – per quanto comprensibile – non può giustificare un comportamento fuori dalle regole.

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Pontedilegno-Tonale, sul Ghiacciaio Presena si scia fino al 4 maggio

La stagione sciistica nel comprensorio Pontedilegno-Tonale si prolunga eccezionalmente fino al 4 maggio 2025, offrendo agli appassionati della neve un’occasione imperdibile per vivere le ultime emozioni invernali in alta quota. Inizialmente prevista per il 1° maggio, la chiusura è stata posticipata di tre giorni, garantendo così ulteriore divertimento sulle piste del Ghiacciaio Presena e della Paradiso, ancora in condizioni ottimali.

Ultimi giorni di sci sulle piste di Ponte di Legno e Temù

Il fine settimana dell’11 e 12 aprile sarà l’ultimo per sciare nelle aree di Ponte di Legno, Temù, e sulle piste Alpe Alta, Scoiattolo, Bleis e Giuliana al Passo Tonale. La pista Alpino, invece, sarà disponibile fino a sabato 11 aprile compreso.

Aperture fino al 21 aprile: cabinovia Ponte-Tonale e Pasqua in quota

Le piste rimanenti resteranno aperte, condizioni meteo permettendo, fino al 21 aprile, data in cui chiuderà anche la cabinovia Ponte-Tonale. Durante il weekend di Pasqua, da sabato 19 a lunedì 21 aprile, saranno operative – esclusivamente per i pedoni – le seggiovie Roccolo Ventura, Valbione e Corno d’Aola, per consentire l’accesso ai rifugi in quota, ideali per un pranzo panoramico o una passeggiata nella neve primaverile.

Le piste aperte fino al 4 maggio

Dopo il 21 aprile, l’attività sciistica si concentrerà principalmente nella zona più alta del comprensorio. Resteranno fruibili le piste Valena e Valbiolo al Passo Tonale (fino al 27 aprile, con orario ridotto dalle 8:30 alle 13:00), oltre naturalmente al Ghiacciaio Presena e alla pista Paradiso, che accompagneranno gli sciatori fino alla chiusura ufficiale della stagione invernale il 4 maggio.

Skipass a prezzi promozionali: dal 2 al 4 maggio offerte imperdibili

Per celebrare la fine della stagione, nei giorni 2, 3 e 4 maggio sarà possibile acquistare lo skipass giornaliero a tariffa promozionale:

  • 40 € il giornaliero intero (28 € Junior, 20 € Baby)

  • 65 € per due giorni consecutivi (46 € Junior, 35 € Baby)

Inoltre, per chi è già in possesso di skipass stagionale Pontedilegno-Tonale o Superskirama (acquistato in una delle biglietterie del comprensorio), è previsto un prezzo speciale per questi ultimi tre giorni:

  • 25 € al giorno (22 € Junior, 18 € Baby), semplicemente presentando lo skipass stagionale 2024-2025 alla biglietteria Paradiso.

“Poiché la data ufficiale di fine stagione invernale, alla quale è legata la validità dello stagionale, è quella del 1° maggio, ai possessori di skipass stagionale Pontedilegno-Tonale e Superskirama viene data la possibilità di acquistare lo skipass giornaliero per i giorni dal 2 al 4 maggio al costo speciale di € 25 (€ 22 Junior, € 18 Baby); basterà esibire lo skipass stagionale 2024-2025 alla biglietteria Paradiso.”

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Valanga sulla Marmolada: paura per padre e figlio, il ragazzo resta semisepolto

Nel primo pomeriggio di oggi, una valanga si è staccata nella zona di Pian dei Fiacconi, sulla Marmolada, coinvolgendo due scialpinisti: padre e figlio. I due si trovavano in quota quando, attorno alle 13:50, è avvenuto il distacco, probabilmente innescato proprio dal loro passaggio, vista la netta linea di rottura osservata.

Il padre, 68 anni, è rimasto illeso e non è stato trascinato dalla massa nevosa. Diversa la sorte del figlio, 27enne, che è stato travolto e parzialmente sepolto. Fortunatamente è riuscito a evitare conseguenze gravi ed è stato elitrasportato in codice giallo all’ospedale di Belluno dal Suem di Pieve di Cadore, con sospetti traumi.

L’allarme è stato lanciato dal soccorso piste della Polizia di Porta Vescovo, che ha assistito in diretta al distacco e segnalato la possibile presenza di due persone coinvolte. Subito si sono attivate le operazioni di salvataggio: sul posto sono intervenuti diversi elicotteri da Trento, Bolzano e Belluno, insieme a squadre del Soccorso Alpino.

Lo scialpinista ferito, nonostante fosse parzialmente sepolto, è riuscito a dare indicazioni sulla propria posizione. Il padre, rimasto illeso, ha collaborato con i soccorritori. In queste ore proseguono le operazioni di bonifica dell’area per escludere la presenza di eventuali altre persone coinvolte, con l’impiego anche di unità cinofile elitrasportate.

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Il racconto choc e il video: “Stavo percorrendo una ferrata quando ho sentito il morso: era una vipera. Poi ho perso i sensi, non sentivo più le gambe”

Momenti di forte tensione per un giovane Youtuber che, lo scorso 20 marzo, stava percorrendo la ferrata del Corno Rat a Valmadrera, in provincia di Lecco. Come documentato in un video condiviso dallo stesso protagonista (qui il video), il 26enne è stato morso da un serpente mentre si trovava lungo il tracciato in quota.

“Oggi vi voglio raccontare di come di recente si sia avverata una delle mie più grandi paure da quando vado in montagna”, così inizia il video pubblicato da Riccardo Brotto sul suo canale YouTube. Il ragazzo racconta di aver deciso di ripercorrere una via ferrata che conosceva già “per fare un video”, senza immaginare cosa sarebbe successo.

Durante il tragitto, circa a metà della ferrata, il giovane è stato improvvisamente morso da una vipera. “Ho sentito una fitta assurda”, racconta ancora Brotto. Spaventato e in forte dolore, ha subito contattato il Soccorso alpino. I soccorritori, al telefono, gli hanno posto domande fondamentali su età, abbigliamento e posizione, per potersi organizzare al meglio e intervenire con rapidità.

Durante l’attesa, gli operatori lo hanno invitato a restare calmo e soprattutto a lasciare “libero” il cellulare. Poco dopo, un’eliambulanza partita da Como è arrivata sul posto. L’escursionista è stato recuperato con il verricello e trasportato d’urgenza in ospedale.

“Sono rimasto in ospedale per diverse ore – ricorda Brotto -. Poco dopo il morso, infatti, ho iniziato ad avere tutti i sintomi da avvelenamento. In particolare ho iniziato ad avere nausea e vertigini, non vedevo più bene e non sentivo più tutta la parte destra del corpo: è stato orribile e non lo augurerei a nessuno. Ma, fortunatamente, è andata bene”.

Nel suo video, il 26enne sottolinea anche l’importanza di non demonizzare questi animali, spesso temuti e incompresi: “è sbagliato fare allarmismo sulle vipere o volerle uccidere tutte per paura di essere morsi”. Piuttosto, spiega, è fondamentale conoscere le giuste precauzioni da adottare in montagna: evitare il contatto con la fauna selvatica, mantenere la distanza e fare rumore per segnalare la propria presenza.

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Monte Vettore, valanga sorprende gli escursionisti: rifugio Zilioli inaccessibile, si cercano dispersi

Una giornata di escursione si è trasformata in un incubo sul Monte Vettore, dove tre slavine si sono improvvisamente staccate nella giornata del 3 aprile, colpendo vari versanti della montagna e rendendo inaccessibile il sentiero di discesa per un gruppo di escursionisti, ora bloccati al rifugio Zilioli, nel comune di Arquata del Tronto.

Tre valanghe improvvise sul Monte Vettore

Secondo quanto riportato, una delle slavine ha ostruito il sentiero principale che conduce a valle, mentre le altre due si sono verificate rispettivamente in località Mezzi Litri (sempre nel territorio di Arquata del Tronto) e nella valle del lago di Pilato, in territorio di Montemonaco.
L’improvviso distacco delle masse nevose ha reso impossibile il ritorno in sicurezza degli escursionisti presenti in quota.

Escursionisti bloccati al rifugio Zilioli: scattano i soccorsi

“Personale del presidio montano è impegnato, unitamente ad uomini del soccorso alpino ed operatori del 118, sono intervenuti per il recupero di alcune persone rimaste bloccate al rifugio Zilioli.”

Le operazioni di soccorso sono attualmente in corso e coinvolgono diverse squadre di emergenza, tra cui il presidio montano dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno, il Soccorso Alpino e gli operatori del 118. Le condizioni in quota sono complesse a causa del maltempo e del rischio valanghe, ma i soccorritori stanno lavorando incessantemente per garantire la sicurezza di tutte le persone coinvolte.

L’elicottero Drago 155 in azione da Pescara

“Dal reparto volo di Pescara ha raggiunto la zona il Drago 155.”

L’elicottero Drago 155 è decollato dal reparto volo dei Vigili del Fuoco di Pescara per fornire supporto dall’alto nelle operazioni di ricerca e soccorso. Il mezzo ha permesso una ricognizione dall’alto e potrebbe essere utilizzato per l’evacuazione, qualora le condizioni meteorologiche lo consentano.

Monitoraggio del fronte nevoso e ricerca dispersi

“A terra si sta procedendo, con idonee attrezzature, alla ricerca ed al monitoraggio del fronte del movimento nevoso per verificare la possibile presenza di persone coinvolte dalla slavina.”

Le squadre di terra sono impegnate nel monitoraggio costante del fronte della slavina per individuare eventuali persone coinvolte e verificare l’eventuale rischio di nuovi distacchi. Al momento, non risultano feriti segnalati, ma le ricerche sono ancora in corso e la situazione è in continua evoluzione.

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Paura per Federica Brignone: brutta caduta in gara, interviene l’elisoccorso

La campionessa valdostana Federica Brignone è rimasta vittima di una brutta caduta durante la seconda manche dello slalom gigante valido per i Campionati Italiani di sci alpino, in corso sull’Alpe Lusia, in Val di Fassa.

L’atleta azzurra, reduce da una stagione straordinaria in cui ha conquistato la sua seconda Coppa del Mondo assoluta, oltre ai trofei di discesa libera e gigante, ha inforcato una porta con il braccio. Secondo quanto riportato da alcune fonti specializzate, la caduta avrebbe provocato un trauma alla tibia e una sospetta torsione del ginocchio.

Avvertito subito un forte dolore, è stato deciso di allertare tempestivamente l’elisoccorso, che è intervenuto per il trasporto d’urgenza in ospedale, dove la sciatrice verrà sottoposta agli esami necessari per valutare l’entità dell’infortunio.

Cresce l’ansia tra tifosi e appassionati, tutti con il fiato sospeso nella speranza che le condizioni di Brignone siano meno serie del previsto.

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Cervinia, sci tutti i giorni fino al 7 settembre

Cervinia si conferma la regina dello sci estivo sulle Alpi, offrendo agli appassionati la possibilità di sciare tutti i giorni fino al 7 settembre 2025. Una stagione senza eguali, resa possibile grazie alla presenza del ghiacciaio di Zermatt, che mantiene le piste perfettamente innevate anche nei mesi più caldi.

Una stagione lunghissima: tutti i dettagli

La Cervino S.p.A., la società che gestisce il comprensorio sciistico di Cervinia, ha ufficializzato le date e i prezzi per la stagione estiva. Dal 28 aprile al 4 maggio 2025, lo skipass nazionale sarà disponibile al prezzo di 50 euro.

Successivamente, dal 5 maggio fino alla chiusura delle piste sul versante italiano, il prezzo scenderà a 37 euro, rendendo ancora più accessibile il piacere dello sci primaverile.

Per chi desidera un’esperienza ancora più ampia, sarà disponibile anche lo skipass internazionale che consente di sciare sul ghiacciaio di Zermatt: il costo è di 63 euro al giorno, valido dal 5 maggio al 7 settembre.

Sci estivo a Cervinia: un’esperienza unica in Italia

Mentre la maggior parte delle località sciistiche italiane chiude gli impianti entro aprile, Cervinia resta aperta per tutta l’estate, grazie alla possibilità di sciare sul ghiacciaio svizzero collegato. È una delle pochissime località alpine dove è possibile praticare sci estivo tutti i giorni, diventando un punto di riferimento per appassionati, atleti e turisti.

Inoltre, sono previsti pacchetti promozionali che permettono di godere delle ottime condizioni di innevamento primaverili, ideali per chi cerca tranquillità e panorami spettacolari.

Eventi e divertimento: il ritorno di Cervino SpringTime

A rendere ancora più speciale questa lunga stagione, torna il tanto atteso evento “Cervino SpringTime”, in programma per il 25 aprile 2025. Una giornata all’insegna del divertimento con il tradizionale e irriverente “cambio degli armadi”, dove si scia in costume da bagno dai 2.550 metri di Plan Maison ai 2.000 metri di Cretaz.

La festa proseguirà con un party musicale che vedrà protagonisti DJ di fama come Giorgio Prezioso, DJ Shorty, Shota C e Zava. Un’occasione imperdibile per coniugare sport e divertimento in un’atmosfera unica.

I partecipanti alla Swimwear ski parade organizzata da Consorzio Cervino Turismo e Cervino Spa, terminata la discesa, potranno ritirare il buono per la merenda e per uno skipass nazionale, da utilizzare entro e non oltre il 31 maggio 2026.

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Obereggen, carta rubata in pista usata per mangiare e bere nei rifugi

Sciare in una giornata di sole tra le meravigliose piste di Obereggen dovrebbe essere sinonimo di relax e divertimento. Ma per un 22enne, quella giornata si è trasformata in un’occasione per commettere un reato. Il giovane ha infatti approfittato di un momento di distrazione per rubare una carta di credito all’interno di un locale del comprensorio sciistico, utilizzandola poco dopo per acquistare cibo e bevande nei rifugi della zona.

L’episodio ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine e riaccende i riflettori sul tema della sicurezza nei comprensori sciistici, dove anche una breve distrazione può avere conseguenze spiacevoli. Di seguito, tutti i dettagli del furto, dell’indagine e della denuncia che ha chiuso il cerchio in pochi giorni.

Il furto durante una giornata sugli sci

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri di Nova Ponente, il fatto è avvenuto nei giorni scorsi. Il 22enne, approfittando di una breve distrazione da parte della vittima, ha sottratto la carta di credito direttamente dal portamonete della persona coinvolta. Il furto è avvenuto all’interno di uno dei locali che si trovano lungo le piste da sci di Obereggen, punto di ritrovo per sciatori e visitatori.

Sei transazioni per un totale di 120 euro

Una volta in possesso della carta, il giovane ha effettuato sei pagamenti consecutivi per un importo complessivo di circa 120 euro, utilizzando i POS di bar e rifugi situati nel comprensorio. Le spese comprendevano consumazioni varie, presumibilmente cibo e bevande, approfittando della convenienza e dell’affollamento dei locali sulle piste per passare inosservato.

La scoperta del furto e la denuncia ai Carabinieri

“Il legittimo proprietario, accortosi solo successivamente degli alert dei pagamenti non propri e di non essere più in possesso della propria carta, si è recato immediatamente presso la Stazione Carabinieri di Nova Ponente per sporgere denuncia.”

La reazione è stata tempestiva: l’uomo, notando le notifiche bancarie di spese che non aveva effettuato e realizzando di non avere più con sé la carta, si è rivolto alle forze dell’ordine. I militari hanno subito avviato le indagini per ricostruire l’accaduto.

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