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Lino Banfi si sfoga con una lettera poesia intitolata Roccaraso merita di più

Al termine della sua vacanza a Roccaraso, l’attore pugliese Lino Banfi prima di lasciare l’hotel Excelsior dove ha soggiornato si è sfogato scrivendo una lettera intitolata “Roccaraso merita di più”.

“Questa città è dagli anni ‘70 che io l’ho amata, ma con tutta onestà mi sembra un po’ invecchiata – scrive nella lettera/poesia – è come se si fossero assopite tutte le attività, insomma ci vuole una scossa di grande pubblicità”.
E poi il riferimento ad uno dei suoi film più celebri, “l’allenatore nel pallone”.
“Detto ‘papele papele’, come direbbe Oronzo Canà, ‘sto posto non merita solo gente della terza età”, chiude la poesia Lino Banfi.
“Sono molto dispiaciuto per questo “torpore” in cui versa Roccaraso – ha scritto – non scherzo quindi sulla necessità di una bella scossa di pubblicità. Voglio, però, precisare che la mia non è una polemica con l’amministrazione comunale, anzi. Io ho sempre amato Roccaraso e non vederla viva come lo era negli anni ‘70 mi rattrista molto. Il mio è amore puro verso Roccaraso, senza alcuna condanna nei confronti di nessuno”.

lettera poesia scritta da Lino Banfi e dedicata a Roccaraso

L’intento della lettera è quello di attirare l’attenzione e di pubblicizzare la sua amata località sciistica. L’amore per Roccaraso è nato dopo uno spettacolo in piazza con il mitico Mike Bongiorno, così decise di comprare un appartamento che tra l’altro ha tenuto per molti anni.

Chi è la sexy maestra della Scuola Nazionale Sci Sestriere che fa impazzire i social?

Credits: Marta Di Matteo maestra di sci a Sestriere

Si chiama Marta Di Matteo la maestra della Scuola Nazionale Sci Sestriere, la modella 27enne che sta facendo impazzire i social.
Da molti è definita la più bella maestra di sci e tra le monster girls che sponsorizzano il famoso brand di energy drink.
La bibita Monster è infatti lo sponsor ufficiale durante il MotoGP della scuderia Team Monster Energy Yamaha, di Valentino Rossi e del pilota Maverick Vinales nonchè del Team Kawasaki Racing WorldSBK.

Ritorniamo a parlare di Marta Di Matteo che è una appassionata dello sci e che fin da piccola, a soli 5 anni ha iniziato ad allenarsi con lo Sci Club Sestriere per gareggiare nei campionati di sci giovanili ottenendo degli ottimi piazzamenti in classifica.

Maggiori informazioni su Sestriere

Credits: Marta Di Matteo sulle piste sci Sestriere


 
 
 
 
 
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Dove sciare a Santa Caterina Valfurva

Rifugio e piste sci a Santa Caterina Valfurva - Credits: Sunny Valley Mountain Lodge

La località sciistica di Santa Caterina Valfurva è una stazione storica per gli sport invernali, aperta sin dal 1961. Nel 1985 qui si sono disputati i Campionati del Mondo di sci alpino femminile e non solo: ci sono state anche altre gare di Coppa del Mondo per lo Sci alpino e per lo sci nordico. L’area ski di Santa Caterina Valfurva è diventata quindi terreno di allenamento per gli allenamenti e le preparazioni di squadre e nazionali professioniste. Nella storia questa località ha anche visto nascere e crscere numerosi campioni: i Confortola, Tino Pietrogiovanna, Silvano Barco, Pietro Vitalini e Deborah Compagnoni. L’intero comprensorio sci alpinistico del gruppo Ortles-Cevedale è il più esteso d’Europa, con un numeroso numero di itinerari per lo sci alpinismo.

Impianti e piste Santa Caterina Valfurva

Gli impianti di risalita della stazione arrivano fino a quota 2700 metri e si trovano sul Monte Sobretta. I tracciati sono ben innevati con neve naturale da fine novembre a maggio, e gli impianti di produzione di neve artificiale coprono fino al 90% delle piste per lo sci alpino e in buona parte anche quelli per lo sci di fondo. Ecco perché questa zona è così ambita da sportivi e famiglie. In totale, ci sono 9 impianti di risalita: 2 seggiovie, 3 skilift, 2 cabinovie, 2 tapis roulant.

Sono ben 35 i km di piste che potete utilizzare per le discese, con diversi livelli di difficoltà che ben si adattano a tutti gli sportivi. Per lo sci di fondo ci sono invece dedicati 15 km che si dividono in due tracciati, uno per le gare agonistiche e uno più turistico. Ecco un elenco preciso delle piste:
35 km di piste 1738 m (paese) e 2800 m (Monte Sobretta).
2 pisteblu (difficoltà bassa) 2 km di lunghezza.
12 piste rosse (difficoltà media) 27 km di lunghezza
2 piste nere (difficoltà alta) 6 km di lunghezza

Tra i vari impianti c’è anche una telecabina ad otto posti che collega Santa Caterina Valfurva a Valle dell’Alpe ed una seggiovia quadriposto. In questa zona ci sono le piste dove si sono disputate le gare di Coppa del Mondo, tra cui la Deborah Compagnoni, che ha anche un impianto di illuminazione artificiale per lo sci in notturna. Ricordate che con un unico skipass avete la possibilità di accedere a tutte e tre le ski area del comprensorio, che sono collegate anche con uno skibus funzionante anche di notte.

Per i bambini c’è possibilità di divertimento grazie alla scuola di sci (con maestri professionisti), il campetto di sci ed il tapis roulant.
Santa Caterina Valfurva è anche divertimento e relax in montagna, con strutture ricettive di alta qualità. Nella città di Bormio, a pochi km di distanza, è quasi un obbligo provare le terme. In tutta la zona poi dovete assolutamente assaggiare le specialità enogastronomiche della Valtellina, come pizzocheri, la bresaola, la polenta taragna, gli sciatt ed i famosi vini.

Per essere sempre aggiornati sulla situazione degli impianti e delle piste:
Società Impianti Santa Caterina Valfurva SCI spa – 0342.925116 – www.santacaterinaimpianti.it – info@santacaterinaimpianti.it

Che cosa è lo Skijoring e dove praticarlo

Quanti di voi sanno cos’è lo skijöring o skikjöring? Letteralmente Skijoring vuol dire “guida con gli sci“, ed è uno sport invernale in cui una persona con gli sci viene trainata da cani, cavalli o veicoli a motore.
I primi segni di questa pratica, non ancora sportiva, si hanno in alcuni rapporti di migliaia di anni fa, sulle montagne asiatiche centrali. L’utilizzo degli sci facendosi trainare era infatti un metodo di trasporto molto efficace per le popolazioni montane e scandinave, visto che grazie agli sci si riusciva bene a viaggiare su grandi distese di neve. Nel 1912 lo skijöring inizia ad essere attività praticata in Francia e Svizzera, con persone trainate da cavalli. In pochi anni la pratica arrivò anche in Nord America, dove è diventata attività ricreativa nelle città di montagna. Perfino alcuni gruppi di soldati nel corso delle guerre ha utilizzato questo metodo di trasporto per far ritorno a casa, ma anche in campagna nei mesi invernali era solito farsi trainare da cavalli.

Se volete praticare Skijöring con i cani basta essere assistiti da tre cani che tirano il fondista, il quale indossa sci e bastoncini, oltre ad una particolare imbragatura. Si è collegati al cane con una cintura ed una corda, senza redini o altri dispositivi di controllo del cane. Le razze che meglio si adattano a questo sport sono quelle del nord (Siberian e l’Alaskan Huskies, il Malamute, il Samoiedo e cani Inuit) o razze atletiche come i Setter, ma potete provare anche con Bull Terrier americano, Terrier, cani Staffordshire bull americani, e mastini. La pratica di questo sport con i cani vale sia come divertimento che come competizione su breve e lunga distanza. pensate che in Russia si disputa una gara lunga 440 km (Kelevala), mentre in Canada c’è la Road Runner a Whitehorse. Questo sport oggi è molto competitivo, con i cavalli che danno grandi accelerazioni e gli sciatori che nei livelli più alti devono superare prove come anelli e cerchi a velocità fino a 60 mph. Le gare si praticano in 8 stati degli States ma anche in Francia, Polonia, Lettonia, Norvegia, Svezia , Finlandia, Ucraina e Russia.

Skijoring entra a far parte degli sport olimpici nel 1928

Lo Skijöring con i cavalli è entrato a far parte degli sport olimpici nel 1928, e si pratica con un cavallo con pilota che traina lo sportivo, attaccato con una fune. Il cavallo è addestrato alla presenza di corde e al mantenimento della calma. In Nord America sono molte le competizioni di questo tipo, con sciatori che devono superare prove ed ostacoli mentre sono trainati da cavalli. I tracciati più difficili sono su lunghe distanze, mentre quelli più informali sono più corti e in pianura. Tra le gare più importanti c’è quella in Colorado, a Leadville.

Lo Skijoring motorizzato

Lo Skijöring motorizzato è simile a quello equestre, solo che al posto del cavallo c’è un veicolo a motore o un gatto delle nevi.
Un’attività perfetta insomma per gli sportivi che vogliono fare esperienze indimenticabili, visto che c’è una forte combinazione tra lo sci e gli sport acquatici, con grandi scariche di adrenalina. Nel Montana lo Skijöring con cavallo va per la maggiore, con sentieri che si snodano tra i boschi. Il Resort at Paw’s Up offre lezioni a gruppi di 12 persone, con ampio spazio per i cavalli. Oltre allo Skijöring potrai poi cimentarti in altri sport come motoslitta e sci di fondo. 
St. Regis Aspen regala corsi con veri esperti sia con cavallo che con cani, ed è possibile avere lezioni private o portare il proprio cane per l’addestramento. Qui c’è anche uno dei migliori ristoranti al mondo, per unire sport e cucina. In Finlandia invece, la patria dello Skijöring è Inari, con una gara annuale a cui partecipano oltre 200 renne! Per dormire ci sono baite ed esperienze uniche.

Dove sciare a Borno – Vallecamonica

In Valle Camonica c’è un borgo bellissimo che sorge su un altopiano a circa 1000 metri di altitudine, circondato da boschi e da scenari mozzafiato. E’ Borno, vera e propria meta turistica, sia invernale che estiva, che regala ai visitatori la possibilità di sciare ma anche di rilassarsi e di vivere un po’ la vita mondana di montagna.

Il Comune di Borno non è lontano da Brescia (dista solo 70 km dalla provincia lombarda), e va dai 605 metri di altezza fino ai 2500 metri, con un’estensione totale di 3604 ettari. Borno e Paline sono i due centri abitati che compongono il Comune, ed in totale non si arriva ai 3000 abitanti.

Ai piedi del Monte Altissimo si trovano le piste, a cui accedere grazie ad otto impianti di risalita. I tracciati sono ideali per qualsiasi livello di preparazione. Borno è poi famosa per essere il punto di partenza di molti itinerari per camminate e percorsi lungo le montagne che circondano il paese. Tra queste vanno assolutamente segnalate le passeggiate al lago di Lova, al monte Altissimo, al Pizzo Camino, al rifugio S. Fermo e al rifugio Laeng. Per chi ama la vita culturale e naturalistica, ci sono molti luoghi da visitare: la fontana ottagonale del ‘600, le abitazioni dei Federici e le varie Chiese.

Impianti e piste Borno – Vallecamonica

Come dicevamo, gli amanti dello sci troveranno il loro paradiso nel complesso del Monte Altissimo, con piste ed 8 impianti di risalita. I tracciati si snodano tra i boschi e il 70% di essi sono serviti anche da impianto di innevamento programmato. Sono ben 20 i km totali di piste, che si sommano ad uno snowpark ed un campo scuola che arriva proprio a ridosso del paese. Inoltre c’è la possibilità di praticare sci di fondo.

Proprio sul Monte Altissimo c’è un luogo che dovete visitare ad ogni costo, un luogo in cui si incontrano tradizione ed innovazione e dove il panorama è da togliere il fiato. Stiamo parlando del Rifugio Monte Altissimo, una struttura minimal, che accoglie in un clima piacevole e rilassante gli sportivi e i turisti, con una cucina dove assaggiare i piatti tipici. Da qui potrete ammirare di fronte a voi le montagne di Borno, e alle spalle la bassa valle Camonica. Dalla terrazza panoramica il panorama è stupendo ed arriva fino al lago d’Iseo. Il rifugio si raggiunge sia in estate che in inverno grazie agli impianti di risalita, ed è ideale per una pausa dalle attività sportive e per un momento di relax.

Borno è una meta ambita da molti anche in estate, con i numerosi sentieri da fare in biciletta, le strade immerse nei boschi di abeti, ben 4 percorsi di downhill con dislivello totale di oltre 400 metri; e poi ancora la possibilità di numerose escursioni e di passeggiate più rilassanti in tutta la Vallecamonica. Insomma: sport, colori, relax e sci tutto l’anno. E dopo le piste, Borno potrà regalarvi momenti di divertimento grazie alle discoteche presenti in paese e nella zona.

Dove sciare a Monte Elmo – Sesto – Val Pusteria

Se avete deciso di trascorrere le vostre vacanze in Val Pusteria, non potete di certo non visitare il Monte Elmo (in tedesco si dice Helm), che con 2434 metri di altezza è il dominatore della valle, proprio al confine tra l’Italia e l’Austria.

Sul Monte Elmo c’è un’area sciabile, che dal 2014 è collegata alla Croda Rossa con 3 telecabine di nuova generazione, 2 piste rosse di 5 km ognuna e le strutture precedenti che sono rimaste in opera. Ora i km di piste qui sono 49, collegati sci ai piedi. L’intera area del Monte Elmo offre agli sportivi 24 km di piste che sono dedicate allo sci alpino e sono sempre innevate nella maniera migliore. Se non volete prendere le telecabine da Croda Rossa, potete sfruttare la cabinovia Versciaco che si trova alle porte di San Claudio a 1125 metri. Anche da Sesto potete raggiungere il Monte Elmo grazie alla funivia. In totale gli impianti sono 17: 1 funivie, 4 seggiovie, 6 skilift, 6 cabinovie.

Impianti e piste sci Monte Elmo a Sesto

Tra le piste che portano a valle è da segnalare la pista rossa di 4,8 km, sulla quale si svolge la gara Helmissimo, con discesa di 905 metri e 97 porte da superare. Tra le piste nere spettacolari, invece, ci sono la Raut Neu o la Hahnspiel-Eck che porta fino a Sesto/Moso. Sono tra le piste più belle e grazie alla loro posizione all’ombra garantiscono neve bellissima fino ad aprile. da segnalare anche la pista Tre Cime di oltre 2 km e la pista Orto del Toro di 1,5 km, che offrono la possibilità di sciare in tranquillità. Le piste sono collegate dalla cabinovia Tre Cime

Per chi invece non è ancora troppo esperto sulla neve consigliamo la pista Wiese. Invece gli sciatori esperti possono realizzare il Giro delle Tre Cime, lungo 30 km e che tocca Monte Elmo, Croda Rossa, Passo Monte Croce ed arriva all’area ski di Val Comelico. Nell’ultima parte si possono utilizzare skibus. Tra le strutture da segnalare anche il bellissimo snowpark Tre Cime. Qui si svolge anche la Helm-Juchiza, una corsa molto particolare su pale da neve capovolte.

Chi decide di godere del Monte Elmo non lo fa solo per la possibilità di fare sci, snowboard e carving, ma anche per avere a disposizione uno dei panorami più belli che si possano trovare in montagna, panorama che vi farà scoprire le Dolomiti di Sesto, le formazioni rocciose di Cima Nove, Dieci, Undici, Dodici e Cima Una, poi la Punta Tre Scarperi e la Rocca dei Baranci. Il comprensorio sciistico inoltre possiede gli skilift «Waldheim», che sono il massimo per chi deve imparare a sciare, per famiglie e principianti.

Tutta l’area sciistica del Monte Elmo si raggiunge facilmente da Versciaco – San Claudio, da Sesto/Moso e anche dalla Signaue. Se invece non volete usare l’auto, potete sfruttare il treno ski express della Val Pusteria, che con passaggi ogni 30 minuti collega comodamente le zone sciistiche di Plan de Corones e del Monte Elmo.

Plymouth Gin lancia la ricetta Mr. King 1842 limited edition con ginepro raccolto a Frontignano nei Monti Sibillini

L’azienda di distillati Plymouth Gin ha lanciato sul mercato la nuova ricetta Mr. King 1842, che darà il via ad una nuova serie di ricette che vuole celebrare lo spirito di esplorazione. Mr. King 1842, come indica il nome, è una rivisitazione di un’antica ricetta dell’epoca, che è stata elaborata dal mastro distillatore di Plymouth in modo che due ingredienti si combinassero delicatamente: la radice di iris e quella di ginepro, che sono state raccolte rigorosamente a mano nei Monti Sibillini nella zona di Frontignano, nelle Marche.

Come per tutti gli altri gin artigianali della nuova serie, anche il Mr. King 1842 è un prodotto non solo unico nel suo genere, ma anche limitato in un certo senso, visto che l’iper località degli ingredienti lo rendono poco riproducibile. Una ricetta antica, trovata nelle cantine di quella che è la più antica distilleria d’Inghilterra, e che ora viene rielaborata con nuovi tocchi di modernità grazie ai vent’anni di esperienza del mastro distillatore Sean Harrison. La tecnologia di oggi e le nuove tecniche di produzione hanno reso possibile replicare l’antico processo di distillazione del 1842.

Bestseller N. 1
Plymouth Gin Original - 700 ml
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Distillato con la medesima ricetta a partire dal 1793; ASPETTO: cristallino; OLFATTO: ricco e fresco aroma di ginepro con note di coriandolo e cardamomo
27,70 EUR

Gin realizzato con il ginepro dei Monti Sibillini raccolto sulle montagne di Frontignano

Come detto, l’ingrediente principale per il nuovo gin Mr. King 1842 è il ginepro che è stato raccolto nelle montagne di Frontignano di Ussita (MC), seguendo gli stessi itinerari di 170 anni fa. Così anche al giorno d’oggi, Sean Harrison ha esplorato la zona di Frontignano per scoprire le radici di ginepro di altissima qualità, facendosi accompagnare dai raccoglitori esperti di quelle zone. Nell’Appennino marchigiano, la raccolta del ginepro è un’attività storica, che risulta essere essenziale per la produzione di gin. Nelle produzioni di Plymouth, poi, la ricerca di materie prime da tutto il mondo è fondamentale per i processi produttivi.

La ricetta di Mr King del 1842 è un gin artigianale davvero unico grazie al clima dei Monti Sibillini

Il mastro distillatore ha dichiarato: “La ricetta di Mr King del 1842 è un gin artigianale davvero unico che non potremo più ricreare. Anche se l’anno prossimo visitassimo la stessa montagna marchigiana, il clima e le condizioni del raccolto influenzerebbero il ginepro con un diverso profilo gustativo. In un momento in cui altri marchi utilizzano molti prodotti botanici diversi durante il processo di distillazione, la ricetta di King King del 1842 si concentra su solo due materie prime, e il risultato è qualcosa di molto speciale. È un onore portare il gin di King King nel 21° secolo”.

Aggiungiamo che è poi sicuramente positivo vedere come nel mercato estero, le zone dell’entroterra marchigiano siano tenute in così alta considerazione dagli esperti di vari settori, forse ancor più che dagli autoctoni.

I prodotti gin di Plymouth sono stati riconosciuti dai grandi barmen di tutto il mondo come i più versatili da utilizzare nei cocktail, sviluppando al meglio le classiche ricette come Martini e Gimlet. Nel metodo di lavorazione ci sono ancora fasi antiche e meticolose, come il peso degli ingredienti, che poi vengono annusati, e la lavorazione manuale.

Quanto costa il gin Plymouth Mr. King 1842?

Presso lo store online di Plymouth ci sarà la possibilità di acquistare una serie limitata di Mr. King 1842, a partire dal mese di luglio 2019. Il prezzo di partenza è di 45,50 £.

Bestseller N. 1
Plymouth Gin Original - 700 ml
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Plymouth Sloe Gin 26% Vol. 0,7l
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Dove sciare a Dobbiaco

In Alta Pusteria, a 1250 metri di altitudine, si trova il paese di Dobbiaco, perla del più grande comprensorio sciistico Tre Cime Dolomiti, e poco distante dai tracciati molto più famosi di Cortina e di Plan de Corones. Sono 4 i km di piste che caratterizzano l’area di Dobbiaco Rienza, tracciati adatti allo sci alpino, ai bambini e a coloro che vogliono iniziare con calma a muovere i primi passi sulla neve.

La skiare Rienza è servito da una seggiovia e due impianti di risalita. Alcune piste da segnalare per gli appassionati: la Trenker ha una pendenza del 50%, e qui sono frequenti gli sportivi che si allenano per lo slalom gigante e lo slalom speciale, comprese le nazionali italiane ed estere. Oltre alle piste per sci alpino c’è anche lo Shaka Snowpark, un circuito di 200 metri con un big-airbag 15 x 9 metri, con un kicker di 2,5 metri, un kicker medio di 1,50 metri ed un kicker easy di 0,5 metri.

Sci di fondo a Dobbiaco

Chi vuole sciare a Dobbiaco, però, lo fa principalmente per lo sci di fondo. Sono 120 i km di piste dedicate allo sci nordico, grazie ai quali è possibile arrivare fino a San Candido e Sesto sci ai piedi, mentre in direzione opposta si arriva a Braies in uno scenario naturale bellissimo. A febbraio, ogni anno, è appuntamento fisso la gara internazionale di fondo aperta a tutti e chiamata La Gran Fondo Dobbiaco – Cortina: un percorso di 28 km con sci di fondo in tecnica classica, suddivisi in 30 km skating il sabato, da Fiames a Dobbiaco e 42 km classic domenica, da Dobbiaco a Cortina. E per chi ama il fondo ecco lo stadio dedicato, con illuminazione in notturna.

Per continuare a praticare lo sci d’alpinismo ci sono poi numerosi itinerari tra le montagne. Da segnalare il tour al Corno Fana di Dobbiaco, da cui ammirare gli splendidi panorami.

Parco giochi sulla neve e pista da slittino

Qui a Dobbiaco è presente anche una pista da slittino di livello facile, lunga 2 km e con 240 metri di dislivello, con illuminazione su richiesta. Altre piste per slittino si trovano in Alta Pusteria. Per i più piccoli, oltre alle piste su cui imparare a sciare, c’è anche un parco giochi sulla neve con tappeto magico e skilift, oltre alla possibilità di fare gite Fun for kids, con i bambini che devono cercare un tesoro nascosto.

Nel corso della stagione 2018 sono stati realizzati alcuni lavori di miglioramento della zona sciistica di Dobbiaco. Tra questi vanno segnalati:

  • rimodernamento dell’impianto Trenker;
  • ampliamento della pista Trenker;
  • sciatori e snowboarder praticano sport a fianco ai campioni delle squadre di professionisti;
  • nuovo edificio adibito ai servizi;
  • spogliatoio riscadato;
  • servizio miniclub per bambini piccoli.

Nella stagione 2019 invece, è stata sostituita la vecchia seggiovia a tre posti con una nuova sciovia per bambini e famiglie. Vicino a Dobbiaco ci sono poi i comprensori sciistici di Cortina (4 aree collegate tra loro con 120 km complessivi di piste in una delle zone più famose), quello di Dolomiti di Sesto (con la pista più ripida d’Italia, le sciate notturne, 93 km di piste e 32 impianti di risalita) e quello di Plan de Corones (119 km di piste, 32 impianti di risalita ed uno degli snowpark più grandi d’Italia).

Ricordate poi che con lo Ski Pustertal Express, si può passare da un’area sciistica all’altra senza cercare parcheggio. I treni della linea partono uno ogni 30 minuti, ed in 40 minuti passate da un comprensorio all’altro!

Dove sciare a Titlis Engelberg

Ben 3238 metri sul livello del mare per il Titlis, una montagna che si trova sulle Alpi bernesi, precisamente nel Canton Obvaldo in Svizzera, e che di quel cantone è la montagna più alta. Letteralmente, Engelberg vuol dire Montagna dell’Angelo, ed il comprensorio sciistico che prende lo stesso nome sorge proprio sulle pendici della montagna, con i trampolini per il salto con gli sci (precisamente Klein- e Gross-Titlis-Schanze).

Qui, ogni anno, la zona si riempie di turisti in cerca di tranquillità e di bellezze culturali, come l’antica abbazia benedettina del XII secolo, e gli sportivi che in montagna vogliono divertirsi con gli sci sulle piste. In cima alla montagna, comunque, il panorama è davvero stupendo su tutte le Alpi bernesi, e vi si può godere grazie alla funivia con cabina rotonda che ruota a 360 gradi sia in salita che in discesa.

Piste da sci e impianti a Titlis Engelberg

La skiarea dedicata agli sport invernali dispone di 19 piste per un totale di 82 km, che si adattano sia a sciatori esperti che meno esperti. Per servire le piste, che si trovano tra i 1050 e i 3020 metri, ci sono a disposizione ben 22 impianti di risalita, e tra questi c’è l’attrazione della prima funicolare rotante al mondo appunto, la Titlis Rotair. La vista è totale sul ghiacciaio.

Da Titlis le piste dedicate allo sci alpino scendono poi fino a Engelberg, anche se il vero comprensorio comincia a quota 1300 metri. Qui c’è la prima cabinovia di collegamento tra le due località, che poi prosegue fino a Trubsee (1800 metri). In questa zona poi la skiarea si divide tra il Titlis e lo Jochpass (2207 metri), da cui partono discese molto belle. dalla parte del Titlis invece si sale fino a Stand (2428 metri), proprio dove parte la funicolare rotante. Il parco glaciale di Titlis e la seggiovia Ice Flyer sono quindi il vero paradiso degli sciatori, che possono divertirsi anche nel parco free style e nella grotta di ghiaccio.

Oltre alle piste qui ci sono importanti occasioni per chi ama i fuoripista, mentre chi è alle prime armi sulla neve può fermarsi sull’altopiano dove ci sono molte piste blu.

La discesa più spettacolare è quella di 12 km che porta da Titlis a Engelberg, con dislivello di 2000 metri! Dei vari versanti che compongono il comprensorio, quello di Engelberg è quello più tranquillo e soleggiato, che permette agli appassionati anche di sfruttare i diversi anelli per sci di fondo e sci nordico per un totale di 30 km. In città c’è un trampolino per il salto con gli sci inaugurato nel ’71 ed utilizzato per i Campionati di sci nodico dell’84.

Brunni skiarea

La parte del Brunni (altra zona del comprensorio) è invece adatta ai principianti, alle famiglie e ai gruppi che vogliono il relax. Più a valle si sviluppano poi le attività collaterali come nordic walking, escursioni, slitta, calesse e uscite programmate. Come detto nel villaggio l’attrazione è il monastero benedettino e il convento storico, dove oggi vivono ancora una trentina di monaci. dal paese partono una serie di itinerari per escursionisti che portano anche alla vicina città di Lucerna.

Cosa fare in estate a Titlis Engelberg

Questa zona è ricca di turisti anche in estate, con una serie di itinerari da fare a piedi grazie ai quali scoprire la montagna. Alcuni dei più importanti sono: sentiero dei fiori alpini, sentiero del Brunni, sentiero «des chatouilles», sentiero Kneipp. Gli appassionati di sport poi possono destreggiarsi nelle arrampicate, nel parapendio, nel canyoning, nel rafting, nel MTB e nel golf a 18 buche.

Cervino, per la Capanna Carrel pernottamento con prenotazione obbligatoria

D’ora in poi, se volete pernottare a Capanna Carrel, il famoso punto ristoro per salire al Cervino sul versante italiano tramite la Cresta del Leone, dovrete obbligatoriamente prenotare. Deciso infatti che era necessaria una regolamentazione per la struttura gestita dalle Guide del Cervino, che si trova a 3830 metri. Così si è espresso Flavio Bich, Presidente della Società delle Guide Alpine del Cervino:

“Non vogliono limitare la possibilità di salire sul Cervino. Con questa regolamentazione si vuole sensibilizzare gli alpinisti a fruire della montagna in maniera consapevole tenendo conto anche dei propri mezzi e dei propri limiti. La via normale italiana al Cervino è una via lunga e impegnativa che richiede una buona esperienza alpinistica. Non vogliamo imporre il numero chiuso come è stato fatto sul versante francese del Monte Bianco, ma cercare di evitare che persone poco esperte mettano a rischio la propria incolumità e quella degli altri. Il Cervino dovrebbe essere un obiettivo da porsi quando si ha già un buon curriculum alpinistico: le insidie naturali sono tante e, se si aggiunge il sovraffollamento, certe situazioni diventano difficili da gestire. Con un buon allenamento e con una guida alpina che ha la necessaria esperienza e conoscenza della via, l’ascensione si può completare anche in giornata, partendo dall’Oriondé. La sicurezza impone un solo cliente per guida e le cordate devono essere al massimo di due alpinisti, per non allungare ulteriormente i tempi di salita e discesa dalla via”.

Prenotazione obbligatoria alla Capanna Carrel

La nuova regolamentazione sarà applicata durante tutto l’anno. Nella struttura di Capanna Carrel ci sono 40 posti letto, che da oggi sono disponibili su prenotazione, utilizzabili da chi vuole salire sul Cervino. Altri 18 posti poi sono liberi per le guide e per i loro clienti. Per prenotare basta inviare una mail o contattare telefonicamente l’Ufficio Guide del Cervino.

Come prenotare

Per prenotare chiamare al seguente numero di telefono: 0166 948169. L’ufficio turistico di Breuil-Cervinia è aperto tutti i giorni con orario 9 – 12 e 14:30 – 18:30. Inoltre è prevista un’offerta minima di 30 euro per gli alpinisti e di 15 per le guide alpine, da versare nel momento della prenotazione. Le disdette dovranno essere comunicate per tempo. Le somme sono destinate alla gestione e manutenzione della capanna e alle spese ordinarie: trasporto gas con elicottero, smaltimento rifiuti, manutenzione ancoraggi.

Nessuna ordinanza o restrizione invece per chi vuole effettuare la salita al Cervino che, come ricorda lo stesso Bich: “Con un buon allenamento e con una guida alpina che ha la necessaria esperienza e conoscenza della via, l’ascensione si può completare anche in giornata, partendo dall’Oriondé. La sicurezza impone un solo cliente per guida e le cordate devono essere al massimo di due alpinisti, per non allungare ulteriormente i tempi di salita e discesa dalla via”.

Lista di attesa Ti informeremo quando il prodotto sarà di nuovo disponibile. Per favore, lascia il tuo indirizzo email valido qui sotto.