Nella tarda mattinata del 3 gennaio, una valanga di neve artificiale si è staccata dalla cima della pista Labirinti, situata nella ski area Tofana di Cortina d’Ampezzo. La pista, chiusa al pubblico per lavori di innevamento artificiale, è stata invasa dalla massa nevosa che ha sceso tutto il tracciato, coinvolgendo anche le reti di protezione.
La dinamica dell’incidente
Secondo le prime ricostruzioni, a innescare il distacco sarebbero stati due sciatori, individuati dagli agenti della Polizia di sicurezza piste. I due, nonostante la chiusura del tracciato, sono entrati nella zona per recuperare un bastoncino da sci. Questo gesto imprudente ha provocato il crollo della neve artificiale, complice anche l’aumento delle temperature degli ultimi giorni.
La valanga ha interessato l’intera lunghezza della pista Labirinti, un tracciato tecnico e ripido di 683 metri, classificato come “nera”, adatto esclusivamente a sciatori esperti. Fortunatamente, non risultano persone rimaste intrappolate.
Intervento dei soccorsi
Sul posto sono intervenuti rapidamente una decina di operatori del Soccorso Alpino di Cortina e della Guardia di Finanza, coadiuvati da tre unità cinofile. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha sorvolato la zona per verificare l’eventuale presenza di dispersi e, dopo un’attenta perlustrazione, è rientrato in base.
I soccorritori hanno lavorato con le aste per sondare la massa di neve e ghiaccio, bonificando l’intera area. Attualmente, la pista Labirinti resta chiusa, mentre si prosegue con le verifiche per garantire la sicurezza.
La pista Labirinti: un tracciato tecnico e storico
La pista Labirinti, rinomata per il suo elevato impegno tecnico, è una delle più difficili del comprensorio della Tofana. Conosciuta per il suo muro ripido e il percorso breve ma impegnativo, la pista è stata protagonista delle gare di slalom gigante maschile durante i Mondiali di sci del 2021. Inoltre, sarà uno dei tracciati designati per le competizioni femminili e paralimpiche delle prossime Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026.
Le cause del distacco
La valanga si è verificata a causa del crollo di una lastra di neve artificiale dalla sommità del tracciato. Gli esperti indicano come probabile concausa le temperature elevate che hanno reso instabile la neve creata dagli impianti. Questo, unito al passaggio non autorizzato dei due sciatori, ha provocato il cedimento della massa nevosa.
Il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto ha confermato che i due sciatori saranno denunciati all’autorità giudiziaria, in quanto il loro comportamento ha messo a rischio la sicurezza dell’area e degli operatori coinvolti.
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