Tra domenica e lunedì nel comprensorio sciistico di Cervinia, si è verificato un episodio inquietante: la seggiovia Cielo Alto è stata oggetto di un atto vandalico. La Cervino spa, ente gestore dell’area, ha scoperto lunedì mattina che la fune in acciaio dell’impianto era stata danneggiata. Questo sabotaggio, rilevato tramite il sistema di controllo della seggiovia, ha portato alla chiusura dell’impianto al pubblico. Secondo le prime indagini, il danno sarebbe stato causato da ignoti con un attrezzo tagliente, probabilmente un flessibile a pile.
Questo non è il primo incidente del genere nella zona. Già nel 2015, la stessa area aveva subito atti vandalici simili. Nell’episodio più grave, ignoti danneggiarono il cavo della funivia che collega il paese a Plan Maison, causando un danno significativo. Un altro episodio simile avvenne poco dopo alla seggiovia Bec Carrè di Valtournenche. Questi atti di vandalismo non solo mettono a rischio la sicurezza delle persone, ma hanno anche un impatto economico notevole: la Cervino spa ha dovuto spendere oltre 180.000 euro per la sostituzione dei cavi danneggiati.
Il recente danno alla seggiovia di Cielo Alto ha interessato due dei sei trefoli che compongono il cavo dell’impianto. Nonostante il cavo non sia stato completamente tranciato, l’entità del danno è stata tale da richiedere l’intervento delle autorità. La zona dove si è verificato il danno non è coperta da videocamere, rendendo così più complesse le indagini.
Un elemento positivo in questa situazione è che il sistema di sicurezza dell’impianto ha funzionato correttamente, evitando che i clienti potessero salire sulla seggiovia danneggiata. Questo ha impedito ulteriori rischi per la sicurezza dei visitatori.
“Fortunatamente, grazie ai nostri protocolli di sicurezza, prima di mettere in esercizio la seggiovia, facciamo i nostri controlli, e ci siamo accorti di questo danneggiamento”, la dichiarazione di Federico Maquignaz, amministratore delegato e presidente della Cervino spa: “Nel giro di poco tempo cercheremo di sistemare l’impianto e di rimetterlo in funzione il prima possibile”.
Secondo i primi accertamenti, la Società Cervino Spa non ha ricevuto minacce o messaggi intimidatori prima dell’incidente. La mancanza di minacce premeditate rende l’atto ancora più misterioso e preoccupante.
Il fatto che questi atti di vandalismo si siano verificati più volte nel corso degli anni solleva interrogativi sulle possibili motivazioni e sugli autori di questi gesti. La comunità di Cervinia e i gestori degli impianti si trovano a dover affrontare non solo le riparazioni fisiche, ma anche l’incertezza e l’inquietudine che questi atti portano.