Le tavole da snowboard e gli sci di ultima generazione sono pronti per essere sfrecciati sulle piste innevate ora che la stagione sciistica è ufficialmente iniziata. Gli entusiasti dello sci e dello snowboard stanno pianificando i loro weekend e vacanze invernali, ma c’è un importante avviso dagli ortopedici: scendere in pista senza una preparazione fisica adeguata può essere pericoloso. Si rischiano distorsioni, fratture, lussazioni e altri traumi. Infatti, ogni anno in Italia, ci sono più di 30.000 incidenti sulle piste da sci, e di questi, circa 1.500 (il 5%) necessitano di cure ospedaliere. Gli uomini sono più frequentemente coinvolti (55,4%) rispetto alle donne (44,5%), e metà di questi incidenti coinvolge persone sotto i 30 anni, mentre due terzi si verificano in coloro che hanno meno di 40 anni. È interessante notare che il 65% degli infortuni avviene con buona visibilità, quindi non sono collegati a condizioni meteorologiche avverse, mentre circa il 10% è dovuto a collisioni con altri sciatori.
“La tipologia di incidenti e le lesioni osservate negli ultimi anni – afferma Alberto Momoli, presidente della Società italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot), e direttore di Ortopedia e Traumatologia all’ospedale San Bortolo di Vicenza – hanno evidenziato sempre di più l’importanza di un’adeguata preparazione fisica nell’affrontare le giornate sugli sci. Snowboard e sci sono sport estremamente piacevoli, in ambienti altamente suggestivi, ma non devono essere presi alla leggera. Per evitare cadute, quindi, è bene allenarsi per tempo. L’ideale sarebbe già dopo l’estate: in palestra effettuare la preparazione presciistica, almeno 2 volte la settimana, o con un preparatore esperto per potenziare i muscoli, allenare la flessibilità muscolare ed esercitare la sensibilità al gesto sportivo. Guai però al ‘fai da te'”.
“Gli infortuni più frequenti – continua Alberto Momoli – riguardano gli arti inferiori, soprattutto distorsioni del ginocchio, con associate lesioni legamentose, che rappresentano uno dei traumi più frequenti conseguenti all’attività sciistica. Poi ci sono fratture di gambe, tibia, perone e ginocchia, a causa di una maggiore sollecitazione di queste articolazioni. Inoltre, sono aumentati i traumi da scontro sulle piste”.