Il 20 settembre si attendevano le risposte delle società interessate a edificare la nuova pista da bob a Cortina d’Ampezzo, Veneto, in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Tuttavia, l’elevata complessità, i tempi ristretti e i costi del progetto hanno dissuaso tutte le aziende interpellate nei mesi precedenti da Simico, la società incaricata della gestione dell’appalto.
Il primo tentativo di acquisizione si era già rivelato infruttuoso a luglio, portando Simico a cercare attivamente grandi imprese capaci di completare il progetto entro l’inverno del 2025. Tra le aziende contattate, spiccavano Webuild e Pizzarotti, due dei più grandi nomi dell’edilizia italiana. Tuttavia, nessuna ha accettato, a causa delle offerte economiche non competitive e dei tempi di realizzazione estremamente serrati.
Inizialmente, si erano previsti 85 milioni di euro di spesa per il nuovo tracciato e le relative strutture. Il progetto originale comprendeva anche un parco di divertimenti sportivi, poi eliminato, permettendo un risparmio di circa 20 milioni. Tuttavia, l’aumento dei prezzi delle materie prime ha portato ad una rivalutazione dei costi, con stime che variano fino a 120 milioni di euro.
Il tempo per completare il lavoro è estremamente limitato, con 807 giorni previsti di lavoro e 869 giorni rimasti all’inizio delle Olimpiadi. La pista deve essere completata ben prima, al massimo entro novembre 2024, per permettere collaudi e gare di prova necessarie per ottenere la certificazione del CIO.
Il progetto ha anche suscitato proteste ambientali a causa dell’impatto significativo sul territorio circostante, con l’abbattimento di alberi e la rimozione di una parte del bosco. Domenica 24 settembre è prevista un’ulteriore manifestazione di opposizione.
In seguito all’insuccesso del bando, altre località si sono offerte come sedi alternative per le gare di bob, come il Piemonte e Innsbruck, in Austria. Nonostante le proposte, la fondazione Milano Cortina ha respinto ogni offerta, mantenendo l’impegno preso con Cortina.
Il futuro della costruzione della pista da bob rimane incerto. Simico potrebbe indire una nuova gara d’appalto con un budget aumentato o cercare società all’estero. Nel frattempo, sono stati stanziati ulteriori 500 milioni di euro dal governo per coprire gli extracosti dei progetti olimpici.
Infine, altri cambiamenti sono stati apportati ai piani iniziali delle Olimpiadi, con le gare di pattinaggio di velocità spostate a Milano, a causa dei costi eccessivi per la riqualificazione dell’impianto originariamente previsto a Baselga di Piné, in provincia di Trento.