Si sta pian piano concretizzando l’idea di creare, attraverso una fitta rete di collegamenti a cui manca un ultimo tassello, uno dei più estesi comprensori sciistici al mondo. La zona è quella che si trova tra Italia e Svizzera, proprio nel cuore delle Alpi. Qui è in progetto un impianto a fune di 10 km per collegare Champoluc e Cervino a Zermatt.
Come sarà il nuovo comprensorio sciistico?
Una volta che il collegamento sarà realizzato, la nuova area sciistica comprenderà 5 vallate, ben 38 vette sopra i 4 mila metri e 580 km di impianti di risalita. Un progetto che può cambiare la conformazione del tessuto turistico ed economico di un territorio interno, ed aprire una nuova strada per la comunicazione di queste zone. Negli ultimi anni se ne era molto parlato, ma ora sembra che davvero questo progetto possa realizzarsi. Esiste uno studio di fattibilità che è stato anche consegnato pochi giorni fa alla Monterosa Spa. Inoltre ha preso vita un comitato promotore al cui interno ci sono molte categorie economiche.
Nuovo collegamento tra comprensorio del Cervino-Matterhorn e quello del Monte Rosa
Il nuovo collegamento che dovrebbe unire il comprensorio del Cervino-Matterhorn e quello del Monte Rosa è un’immagine storica nel collegamento tra Nord e Sud delle Alpi. Si formerebbe così uno dei comprensori sciistici più estesi, che sarebbe in funzione per tutti, professionisti, sportivi, appassionati e viaggiatori, a cavallo tra due nazioni. Per il pezzo di collegamento mancante l’investimento sarebbe di 75 milioni di euro e sarebbe uno degli investimenti più importanti nella storia della Valle d’Aosta. L’impatto per il lavoro sarebbe di circa 5mila posti in più, con un’ampia capacità di destagionalizzazione dell’offerta. Un po’ come il famoso progetto dello Skyway sul Monte Bianco.
La Regione Valle d’Aosta sta lavorando a questo progetto dal 2015, con la fase di studio e con l’assegnazione a Monterosa Spa dell’incarico di creare un bando per realizzare lo studio di fattibilità e l’impatto complessivo del progetto sui vari territori. Ora si attende che la Giunta esamini le carte, presenti i risultati sull’impatto sociale, ambientale ed economico e che poi metta in moto la macchina organizzativa ed autorizzativa.
Sul progetto sta nascendo chiaramente un grande interesse da parte di tutti. Bruce McNeill, albergatore, maestro di sci a Cervinia e presidente del Comitato promotore “Cervino Monterosa Paradise”, afferma: “Questo progetto, alla luce di una serie di aspetti emersi nella fase post pandemia, è diventato ancora più attuale e strategico per i nostri territori rispetto a qualche decennio fa, perché sarebbe in grado di ampliare e destagionalizzare la nostra proposta turistica. Dobbiamo guardare al futuro, alla sostenibilità di un modello economico che deve poter avere una stagione di 12 mesi e lavoratori in pianta stabile”
Anche il versante piemontese è interessato al progetto, perché una volta terminato il collegamento, le valli congiunte sarebbero cinque (Valtournenche, Val d’Ayas, la valle di Gressoney, la valle di Alagna e quella di Zermatt), con altrettanti comprensori interessati: Zermatt in Svizzera, Cervinia-Valtournenche, Champoluc, Gressoney e Alagna. In trenta minuti un unico impianto unirà le ski area del Cervino Ski Paradise e quella del Monterosa Ski, che saranno collegate sci ai piedi in un totale di 75 impianti di risalita.
Dettaglio del progetto
McNeill entra nel dettaglio del progetto: “Lo sci di fatto rappresenta soltanto una parte dell’intero progetto. In realtà si creerebbe una via di collegamento, aperta tutto l’anno, tra Champoluc e Zermatt, con la possibilità di integrare in futuro anche Macugnaga. Dal punto di vista sciistico, l’area diventerebbe il terzo comprensorio al mondo per estensione, ma il primo per fruibilità visto che tutti gli impianti, tranne uno, quello di Alagna, sono sopra quota 1.600 metri. In una fase nella quale il riscaldamento globale sta spostando in alto lo zero termico, questo aspetto è importante».
Il nuovo impianto di collegamento sarebbe removibile, e nel vallone non ci sarebbe una nuova pista da sci ma un’area per il freeride. Per la progettazione definitiva i tempi sono di 12 mesi, e per i lavori circa un paio di stagioni estive. Si creerebbero però flussi turistici nuovi dalla Svizzera e tanto movimento nel turismo estivo grazie a sentieri, mountain bike. Molto positivi anche gli effetti per chi abita in Alta Valle, con riduzione dei tempi di percorrenza rispetto all’auto.