Dopo i frequenti incidenti avvenuti alle Lame Rosse lungo i sentieri, il nucleo dei carabinieri forestali che operano nel Parco dei Monti Sibillini dopo i sopralluoghi effettuati nei giorni scorsi hanno appurato quali zone sono più a rischio. Il pericolo di frane alle Lame Rosse molto frequentate dai turisti ha fatto prendere la decisione del sindaco del comune di Fiastra Sauro Scaficchia di firmare l’ordinanza con cui si vieta l’utilizzo dei seguenti sentieri: delle Lame Rosse, della Grotta dei Frati e delle Gole del Fiastrone.
Quali sono i sentieri della Lame Rosse più a rischio frane?
Esattamente i sentieri segnalati dai carabinieri forestali sono il numero 342 in località Val di Nicola compreso un versante delle Gole del Fiume Fiastrone. Il provvedimento entrato in vigore ieri vieta il transito come dicevamo del sentiero n. 342 che percorre il letto del fiume Fiastrone e situato in località Gole del Fiastrone. Un secondo sentiero chiuso è quello che dalla Valle di Nicola permette di raggiungere il Fosso della Regina. Divieto anche per il sentiero n. 336 che dalla Grotta dei Frati permette di scendere nelle gole del fiume Fiastrone e di conseguenza chiuso l’accesso anche per il sentiero n. 341.
Quali sono i sentieri aperti delle Lame Rosse?
I soli sentieri escursionisti aperti e che si possono percorrere solo a piedi sono il n. 335 che permette di raggiungere le Lame Rosse e la Grotta dei Frati ed il n. 337 dove purtroppo circa 30 giorni fa ha perso la vita la guida escursionistica ed addetto stampa del comune di Fiastra, Michele Sensini.
Il tema della sicurezza in montagna è un argomento molto importante ed a questo proposito è intervenuto Mario Sensini: «C’è un’ordinanza di fine giugno che riapre le Gole del Fiastrone perché il masso che rischiava di cadere, e che aveva determinato la chiusura, “è ancora nella medesima posizione”. Michele, che è una guida, è stato il primo a passarci per un sopralluogo in bici ed è morto, cadendo in un baratro di cento metri che si apriva nel bosco. Apparentemente, prima di riaprire le Gole, nessuno ha verificato l’esistenza o la segnalazione di altri pericoli – afferma Sensini -, oltre al masso, su quel tratto. È stato un incidente – ricorda Sensini – , non servono necessariamente dei colpevoli. Ma certamente occorre più responsabilità. Almeno nei confronti di chi viene a visitare le nostre montagne».