Il curling è uno sport invernale che di colpo è balzato agli onori della cronaca grazie alle imprese della squadra di doppio misto azzurra che ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022, che si stanno svolgendo in questi giorni. Mosaner-Constantini sono così i più grandi rappresentanti di quello sport che ha come protagoniste le stones, grandi blocchi di pietra con il manico che vengono lanciati dagli atleti sul ghiaccio e che devono avvicinarsi il più possibile alla House, obiettivo alla fine della pista.
La storia degli stones è lunga e nasce da un’azienda scozzese che ha ben 170 anni di attività, Kays Curling di Mauchline (che conta circa 16 persone ad oggi), fornitore ufficiale fin dalle Olimpiadi da Chamonix 1924. La storia nasce nell’isola di Alisa Craig, piccolo luogo che si trova al largo della costa scozzese dell’Ayrshire, dove da ben 200 anni sono estratte le pietre che poi, dopo essere lavorate, diventano quei blocchi che vediamo in tv. L’isola è di proprietà privata dei marchesi Kennedy ma è stata data in affitto fino al 2050 alla Reale società per la protezione degli uccelli.
Quando è iniziato lo sport del curling?
Qui in Scozia si gioca a curling sin dal medioevo, quando si facevano rotolare queste pietre sui laghi ghiacciati. Il primo referto storico e documento che si trova a disposizione su questo sport proviene dai registri dell’Abbazia di Paisley, nel Renfrewshire, databile febbraio 1541.
Le stones nascono dall’unione di 2 tipi di granito (“Blue Hone” e “Common Green”). L’unione conferisce resistenza agli urti e facilità di resistere al ghiaccio. Chi ci lavora è in grado di produrre una pietra all’ora per un totale di 38 pietre a settimana. Ogni blocco viene controllato in forma ed equilibrio così da rispettare tutti gli standard delle olimpiadi.
Video di come nascono e si producono le stones per il curling
Caratteristiche tecniche delle stones
Nel dettaglio, le stones hanno un peso compreso tra 38 e 44 libbre (tra 17,2 e 19,9 kg circa) e nella parte superiore viene fissata una maniglia. La circonferenza massima è di 91,4 cm e l’altezza è di circa 11,4 cm. La parte a contatto col ghiaccio si chiama corona, un anello spesso tra 6 e 12 millimetri e con diametro di 12,7 cm. I lati convergono verso il basso e la parte interna è concava e vuota così da eliminare il ghiaccio. La parte a contatto con le altre pietre nel gioco è detta strikeband.
Gli attrezzi più moderni sono ben formati e molto performanti nei tipi di granito e sono composti da vari pezzi. Hanno un cilindro interno che comprende le due corone e che è fatto di Blue Hone. Il resto dello stone invece è dell’altro granito.
La leggenda della pietra dell’isola Aisla Craig
Su queste pietre aleggia una vecchia leggenda, secondo la quale una volta che la pietra di Aisla Craig sarà esaurita il mondo finirà perché non si potrà più giocare a curling. Ad oggi ogni stone è in grado di resistere per 50 anni prima di essere sostituita.
L’ultima raccolta di granito sull’isola risale al 2002 e sono state prese 1500 tonnellate di Common Green e 270 tonnellate di Blue Hone. Quantità sufficiente per coprire Giochi olimpici ed ordini vari. Il curling è una disciplina olimpica apparsa ai giochi di Nagano, nel 1998, dopo che in precedenza era solo dimostrativa. Scozia, Usa e Canada sono da sempre le squadre più forti, oltre a Svizzera e Norvegia.