Sta per nascere una nuova stazione sciistica sui Monti della Laga, proprio in una delle zone più colpite dal sisma del 2016. Un futuro quindi che si prospetta positivo dopo questi anni davvero difficili.
Il progetto interessa ben 3 regioni, 4 province e 8 comuni, e vuole toccare gli ambiti dello sport, dell’ambiente e del turismo, in particolare quello invernale e dello sci. A giorni è prevista la presentazione del progetto che hanno realizzato insieme per dar vita ad una nuova stazione sciistica.
Stazione sciistica sui monti della Laga per rilanciare il turismo
L’obiettivo è quello del rilancio di 8 comuni dei Monti della Laga grazie alla costruzione di una stazione sciistica che sia ambientalmente ed economicamente sostenibile. Si tratta dei comuni di Arquata del Tronto, Accumoli e Amatrice, Campotosto, Crognaleto, Cortino, Rocca Santa Maria e Valle Castellana, per i quali questo progetto è un’occasione di rilancio più unica che rara.
Dall’analisi dello stato attuale si evince che tutti i territori interni e montani, sia nelle Alpi che negli Appennini hanno perso 3/4 della popolazione, sia per mancanza di reddito sia per mancanza di opportunità . All’interno dei Parchi Nazionali le cose sono addirittura peggiori, come viene sottolineato anche dal rapporto del Mattam Unioncamere.
I comuni che fanno eccezione sono quelli che ospitano dei comprensori sciistici, che presentano sia una crescita demografica che di reddito. Si deve puntare, cioè, ad un vero e proprio turismo residenziale, sul modello di Roccaraso nell’Appennino. Una crescita più bassa invece si evidenzia in quei territori in cui si punta ad un turismo nel fine settimana.
Il nuovo modello su cui puntare per avere risultati migliori nelle aree interne e montane, quindi, è quello che prevede insediamenti che si ispirano al community model, con residenzialità limitata al fondovalle abitato, senza portare i turisti nelle aree in quota, cosa che invece si registra nel corporate model. Per fare ciò vanno chiaramente trovate le condizioni giuste: quote elevate con garanzie di neve, dislivelli giusti e dimensioni ottimali per la clientela.
I Monti della Laga hanno una conformazione tale ed una struttura geologica in arenaria che favoriscono il formarsi di pratoni sommitali sciabili a quote superiori ai 2400 metri. Al contrario invece i massicci calcarei hanno queste caratteristiche solo a quote inferiori (2140 metri a Roccaraso, 2195 a Campo imperatore, che sono rispettivamente il miglior comprensorio appenninico e quello con impianti più elevati).
Il progetto di rinascita deve poi fare i conti col riscaldamento climatico, che ha già causato la chiusura di molti impianti e che ne farà scomparire un altro 80% nei prossimi anni. I Monti della Laga però non saranno toccati da questa sorte, e saranno quindi come un’oasi felice. Nei fondivalle degli 8 comuni c’è un grande patrimonio di seconde case, che in parte è destinabile alla residenzialità turistica di medio e lungo periodo, così come esiste una grande integrazione alberghiera (18.800+8.000 posti letto).
Il nuovo comprensorio attirerebbe quasi 1 milione di turisti invernali, che si sommerebbero alle presenze nel periodo estivo, garantendo circa 700.000 giornate di sci. Il tutto sarà poi da sommare ad una domanda altissima di turismo di prossimità , che vede oltre 5 milioni di presenze, che attualmente migra verso le stazioni delle Alpi. Si stima una crescita del PIL di 130 milioni di € con oltre 43 milioni di aumento delle entrate tributarie, che ripagherebbero gli investimenti. Questa crescita si tradurrà per un terzo in valore aggiunto locale, mentre per due terzi la crescita confluirà fuori dal territorio dei Monti, con la creazione comunque di oltre 1500 nuovi posti di lavoro.
Altra cosa importante da sottolineare è che nelle previsioni ci sarà un riallineamento dei redditi locali con la media nazionale, la fine dell’emorraggia demografica ed una generale ripresa economica. Il nuovo comprensorio farebbe poi risparmiare oltre 30 milioni di km di auto e renderebbe possibile la produzione e l’accumulo di 120 milioni di KWH di energia elettrica da fonti rinnovabili con una riduzione di 41.000 tonnellate di emissioni di CO2.
I Monti della Laga quindi, utilizzando al meglio le proprie risorse naturali, aiuterebbero il Paese e non ne verrebber solo sostenuti. L’Ing. Tommaso Bucci, autore della proposta, ha dichiarato: “La nostra proposta per la stazione sciistica dei Monti della Laga nasce affinché la montagna non rimanga privilegio di pochi, ma neppure diventi il deserto di tutti”.