Il più grande comprensorio d’Europa, Dolomiti Superski, che comprende 12 zone sciistiche di alto livello, prosegue le sue attività e la sua stagione tranquillamente, senza particolari stop dovuti al Coronavirus.
Il Dolomiti Superski raccoglie ben 450 impianti e 1200 km di piste che sono divisi tra le varie aree sciistiche: Tre Cime Dolomiti, Kronplatz, Rio Pusteria – Bressanone, Val Gardena, Alta Badia, Cortina, Civetta, Arabba, Marmolada, Val di Fassa, Carezza, Val di Fiemme, Obereggen, Lusia San Pellegrino e San Martino di Castrozza- Passo Rolle.
Questa è la comunicazione che è stata resa nota proprio da Dolomiti Superski nel profilo Twitter ufficiale, a smentire alcune voci di chiusura che si erano susseguire negli scorsi giorni. Questo il messaggio social:
“Comunicazione ufficiale: visti i rumors che girano sui social Dolomiti Superski comunica ufficialmente che gli impianti del comprensorio Dolomiti Superski continuano regolarmente a funzionare e non si è svolta alcuna riunione straordinaria per valutare di fermare alcun servizio”.
Il Coronavirus quindi non desta particolari preoccupazioni e non crea particolari problemi al Dolomiti Superski, e le condizioni delle piste sono in ottime condizioni, visto che negli ultimi giorni si è registrato un abbassamento delle temperature.
Condizioni particolari e vantaggiose poi per chi prenota una vacanza in montagna in queste zone a partire dal 21 marzo: l’offerta Dolomiti Supersun permette di avere a disposizione una notte in hotel negli alberghi convenzionati ed un giorno di skipass gratuito.
Sandro Lazzari, presidente del Dolomiti Superski, approfondisce il problema del Coronavirus e delle condizioni della zona sciistica: “La stagione sta andando bene, abbiamo cominciata bene, con tanta neve. L’affluenza c’è, con numerosi sciatori. Siamo nel periodo di Carnevale e se lo stanno godendo. Siamo su livelli anche superiori rispetto a quelli dell’anno scorso e non si notano segni di preoccupazione fra i frequentatori delle piste”.
Certo è che le misure restrittive adottate dal Governo possono creare alcuni problemi anche al turismo invernale, soprattutto nei primi giorni di marzo. I numeri del Dolomiti Superski infatti sono molto elevati dal punto di vista degli accessi: tra 9 e 10 milioni di primi ingressi e 150 milioni di passaggi ogni stagione, con 3,5 milioni di utenti unici e 450 impianti di risalita.
Rispetto allo scorso anno c’è stato un incremento di presenze del 10%, ma chiaramente l’evolversi della situazione internazionale darà un quadro più chiaro tra qualche tempo. Prosegue Lazzari: “È logico che questa emergenza sanitaria lascia preoccupati, soprattutto per le conseguenze che la gente può avere e quindi c’è un po’ di incertezza che domina la clientela, magari preoccupata sul rientro. Da parte di certi Paesi ci sono state delle restrizioni che possono provocare delle disdette alberghiere, ed effettivamente siamo un p’ preoccupati di questo aspetto. Ma questo non riguarda il lavoro sulle piste. Affronteremo la situazione come viene”.