Brutta situazione per la Funivie Folgarida Marille
News › Forum › Forum Scimarche › Località invernali Italiane ed Estere › Brutta situazione per la Funivie Folgarida Marille
- Questo topic ha 0 risposte, 1 partecipante ed è stato aggiornato l'ultima volta 15 anni, 8 mesi fa da sertorelli.
-
AutorePost
-
25 Marzo 2009 alle 17:30 #228814sertorelliModeratore
muovo brutto colpo per Aeroterminal, la società in liquidazione partecipata dalle Funivie Folgarida Marilleva (sono il maggiore azionista) e proprietaria dei terreni di Tessera, dove avrebbe dovuto realizzare un terminal a servizio dell’aeroporto di Venezia.
Il consiglio di Stato ha di fatto annullato il permesso di costruire sull’area, spazzando via il piano già predisposto e azzerando l’iter relativo allo sviluppo dell’area. Per la società, un problema in più: perdono valore i terreni in portafoglio, sul futuro dei quali avranno voce in capitolo la Save, società concessionaria dello scalo di Venezia e l’Enac.
Quote:
ANGELO CONTE TRENTO – Il Consiglio di Stato, con una sentenza in cui cancella di fatto il permesso di costruire di Aeroterminal e annulla anche il piano particolareggiato, fa ripartire da zero il percorso relativo al futuro sviluppo dei terreni di Tessera nella parte di proprietà della società attualmente in liquidazione e nel cui capitale sociale l’azionista di maggioranza sono le Funivie di Folgarida e MarillevaANGELO CONTE TRENTO – Il Consiglio di Stato, con una sentenza in cui cancella di fatto il permesso di costruire di Aeroterminal e annulla anche il piano particolareggiato, fa ripartire da zero il percorso relativo al futuro sviluppo dei terreni di Tessera nella parte di proprietà della società attualmente in liquidazione e nel cui capitale sociale l’azionista di maggioranza sono le Funivie di Folgarida e Marilleva. Per il liquidatore, Marcello Condini, la sentenza definitiva pubblicata ieri dal massimo organo giudicante nel diritto amministrativo, riporta le lancette indietro di parecchi anni e avvia un nuovo percorso, con tutte le incertezze del caso relative alla vendita dei terreni di proprietà di Aeroterminal, che – secondo i giudici di Roma – dovrà tenere in considerazione anche l’opinione della Save, società concessionaria dello scalo di Venezia e l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile). Ma andiamo con ordine.
Il 13 marzo dell’anno passato il Tribunale amministrativo del Veneto, con la sentenza numero 1144, si era espresso sul ricorso presentato dalla Save (Società aeroporto di Venezia Marco Polo spa) contro il Comune di Venezia e Aeroterminal spa per chiedere di annullare in prima istanza l’adozione del piano particolareggiato sull’area conosciuta come Terminal di Tessera e, in seconda istanza, del permesso di costruire le opere di urbanizzazione primaria e secondaria previsti appunto dallo stesso piano particolareggiato. Il giudizio del Tar di Venezia aveva respinto la richiesta di azzerare il piano particolareggiato ma aveva dato ragione a Save per quanto riguarda l’opposizione a realizzare le opere previste dallo stesso strumento regolatorio, spiegando che «per l’effetto è annullato il permesso di costruire impugnato». Di fronte alla sentenza la stessa Aeroterminal spa aveva fatto ricorso, con appello principale, per chiedere l’annullamento della sentenza nella parte in cui aveva perso. Di contro la Save aveva fatto appello anch’essa per ottenere di fatto ragione piena rispetto al parziale accoglimento delle contestazioni ottenuto nella sentenza di primo grado. Nella propria sentenza, dopo un percorso di circa sei mesi dalla camera di consiglio il primo ottobre 2008 al rinvio al merito il 9 gennaio di quest’anno, il collegio giudicante dà piena ragione alla Save tanto che ribalta anche la parte della prima sentenza che era favorevole a Aeroterminal. Nella conclusione, infatti, il Consiglio di Stato «respinge l’appello principale» cioè quello presentato da Aeroterminal, «accoglie l’appello incidentale» cioè quello della Save e «conferma la sentenza impugnata con le integrazioni indicate in motivazione». Tali nuovi chiarimenti, illustrati nella fase di argomentazione della sentenza (la numero 1765 del 2009), portano il collegio a concludere che assieme al no alle richieste di Aeroterminal resta «fermo quanto statuito dalla sentenza impugnata sull’annullamento dei titoli edilizi impugnati coi secondo motivi aggiunti» cioè l’azzeramento del «permesso di costruire» le opere previste dal piano particolareggiato e l’annullamento di quest’ultimo. «La sentenza impugnata – si legge infatti – è quindi confermata nella parte in cui annulla i titoli edilizi ed integrata con l’annullamento del piano attuativo» per il fatto che erano passati 5 anni dall’approvazione del Prg del Comune di Venezia che non poteva quindi regolamentare lo sviluppo del terreno senza prima emendare lo stesso Piano regolatore a monte. Ma il Consiglio va anche oltre, dicendo che sulla futura programmazione urbanistica dell’area – sebbene limitatamente alla opere di urbanizzazione – il Comune debba chiedere il parere di Save e Enac.
Quote:
TRENTO – Il 41% della società Funivie Madonna di Campiglio Spa, in mano alla Folgarida Marilleva di Ernesto Bertoli, è da tempo sul mercato
TRENTO – Il 41% della società Funivie Madonna di Campiglio Spa, in mano alla Folgarida Marilleva di Ernesto Bertoli, è da tempo sul mercato. L’azionista punta infatti a incassare liquidità per alleggerire la sua pesante esposizione finanziaria, quella diretta come Funivie, ma soprattutto quella indiretta legata alla partecipazione a Aeroterminal Venezia. Ora sembra che in pole position per l’acquisto ci sia Cassa Centrale Banca, la capogruppo delle Rurali. La cifra di cui si parla è intorno ai 25 milioni di euro, per una quota che nominalmente vale 2,3 milioni, dieci volte meno. Ma piccoli scambi recenti di azioni di Funivie Campiglio sono arrivati a 95-98 euro per azione. Che vuol dire valutare il 41% oltre 30 milioni. L’acquisto della quota di Folgarida Marilleva rientrerebbe nel piano di salvataggio della società, esposta con le banche per oltre 60 milioni, senza considerare il debito di Aeroterminal. Cassa Centrale fornirebbe liquidità a Folgarida e consentirebbe il rientro soprattutto alle Rurali più esposte, quelle delle valli di Non e Sole. Alla quota azionaria di Bertoli, peraltro, sono interessati anche altri: c’è stata una fase in cui si erano fatte avanti Isa e Mittel, mentre di recente si è parlato del gruppo altoatesino Plan de Corones. Funivie Madonna di Campiglio è una società sana, che quest’anno, come tutte le aziende funiviarie, vede una crescita dei ricavi in una stagione invernale particolarmente nevosa. La quota azionaria di maggioranza è in mano alla Emmeci Group, la cordata di imprenditori che ha blindato il controllo della società. Con Folgarida, che in passato tentò la scalata a Campiglio, resta, oltre ai rapporti societari, la collaborazione sul piano operativo e l’interscambio di sciatori. Folgarida Marilleva, dal canto suo, ha avuto anch’essa un’ottima stagione invernale, con incrementi del 15% negli incassi lordi. Crescita a due cifre anche per le controllate Pejo Funivie e Trento Funivie. Ma rimane aperto il nodo del debito. La capogruppo Funivie è esposta con le banche per 57 milioni, più le garanzie sulle controllate, più il prestito ponte di 5 milioni, sottoscritto solo dalle Casse Rurali per sostenere la stagione invernale. Soprattutto c’è il problema della partecipazione in Aeroterminal, società ora in liquidazione, con terreni svalutati anche a seguito della sentenza del Consiglio di Stato e con un indebitamento bancario di 127 milioni. F. Ter.Da l’Adige del 25/03/2009
-
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.