Bolzano — Mille metri cubi di fango e detriti minacciano, come una spada di Damocle, la strada che sale al Passo dello Stelvio dal versante altoatesino. Tutta colpa delle forti piogge degli ultimi giorni, che hanno costretto le autorità a chiudere l’accesso al passo fino a che non sarà messo in sicurezza. Rimangono accessibili al traffico l’accesso dalla Svizzera e dalla Lombardia.
Lo Stelvio, prezioso collegamento stradale fra la Valtellina e la val Venosta nonchè celebre meta turistica, rimarrà chiuso a tempo indeterminato. Le continue e forti piogge degli ultimi mesi e in particolare degli ultimi giorni, infatti, hanno provocato la caduta di alcuni massi sopra l’abitato di Traofoi e aumentato il rischio di nuovi smottamenti su tutto il versante della montagna.
Il pericolo più allarmante per ora riguarda circa 1000 metri cubi di acqua, detriti e rocce che gravano sulla strada che sale dall’Alto Adige. Un versante che dovrà essere interamente messo in sicurezza, e che nel frattempo sarà vietato alla circolazione delle automobili. Il divieto di transito è stato esteso anche a ciclisti, moticiclisti e pedoni.
Ancora ignota la data di riapertura del versante altoatesino del passo, che con i suoi 2.718 metri è il più alto d’Italia e il secondo più alto d’Europa. Le uniche vie di accesso possibili, per ora, restano quelle dalla Svizzera e dal versante lombardo.
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