Centrale nucleare a San Benedetto?

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  • #228328
    Laster
    Moderatore

    articolo sarcastico di sambenedettoggi.it sull’inserimento della zona di San Benedetto del Tronto nell’elenco di luoghi idonei per una centrale nucleare

    ricerca seria del CNR commissionata ad hoc per provocare i cittadini, spunto per riflettere sulla questione nucleare

    vi riporto l’articolo

    Una centrale nucleare per destagionalizzare il turismo
    di Oliver Panichi

    SATIRA RETROATTIVA Riscuote successo l’elezione di San Benedetto come uno dei 15 siti ideali per ospitare un impianto atomico. Tutti pronti per le possibilità di sviluppo economico insite nel progetto

    SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In Riviera ci si ingegna per escogitare nuove e sempre più moderne vie per sfruttare economicamente l’indotto della centrale nucleare prossima ventura e instaurare un positivo regime di sviluppo economico all’insegna dell’energia non rinnovabile. In soldoni, l’economia locale pregusta boccate di ossigeno per via del flusso di operai, ingegneri, resort di lusso, uranio e scorie.

    ENERGIE RINNOVABILI DE CHE? Dopo aver visto la puntata di Annozero che parlava dei giacimenti di petrolio in Basilicata, alcuni politici locali hanno avuto la brillante idea di riadattare l’esperienza lucana al nucleare rivierasco. Se nel Texas del meridione c’è il petrolio ma la popolazione locale continua a emigrare per mancanza di soldi e di lavoro, in Riviera ci dovrà essere una centrale nucleare che non dovrà produrre energia per la Riviera stessa, la quale potrà sfruttare solo mezzi radicalmente nuovi.

    In particolare, intorno al 2015 è previsto un nuovo sistema innovativo legato alle antenne dei ripetitori di telefonia mobile. Pale eoliche, pannelli solari, turbine e ioni acchiappamosche su ogni antenna, su tutte le antenne che si moltiplicheranno come antenne di telefonia mobile, appunto. Antenne sugli ospedali, nelle scuole (dentro le aule), antenne sulla spiaggia, antenne nei Consigli comunali per produrre energie dalle liti fra maggioranza e minoranza. Antenne, infine, anche negli asili nido per captare la domanda di telefonia mobile degli under due anni, la fascia di mercato più promettente per i telefonini di ventesima generazione.

    INVESTIMENTI SULLE INFRASTRUTTURE Il nucleare piceno verrà venduto alla rete elettrica nazionale e produrrà investimenti. Nel Piceno? No, nelle Marche alte. Grazie a un moderno accordo di programma, la nostra quota parte nelle bollette pagate dagli italiani servirà a finanziare la cintura interplanare all’esterno della circonvallazione di Ancona, i garage sotterranei all’imbocco del porto di Pesaro, l’aereoporto di Acqualagna, la settima corsia fino a Pedaso, la nuova Università di Scienze della Ludochimica applicata a Civitanova e il grattacielo per ospitare la neonata “Autorità per la Tutela dell’Anconacentrismo dalle accuse di Anconacentrismo”.

    Per il Piceno comunque non mancheranno le risorse: avremo un avveniristico deposito di scorie nucleari disegnato interamente dall’architetto cinese Hu-Tan Sbirignao. Un gigante dalle sembianze umane, verde pisello, trasparente e disteso come un dio greco addormentato lungo il litorale della Sentina. Trattandosi di “nucleare pulito”, per una Riserva Naturale va più che bene.

    TURISMO TUTTO L’ANNO La centrale nucleare di Ponterotto, scelta dopo anni di serrato confronto fra istituzioni e associazioni civiche, sarà meta di gite scolastiche, sede di corsi di formazione e di mostre artistiche. Insieme con il resto della Provincia di Ascoli, si creerà un circuito di eccellenze da visitare, che comprende i termovalorizzatori di Trisungo e Acquasanta, il rigassificatore alla foce del Ragnola e la Tav fra Grottammare alta e Cupra alta.

    Finalmente raggiunta la sperata destagionalizzazione del turismo: aboliti i turisti d’estate, ecco picchi di presenze a dicembre e gennaio, in concomitanza con le sessioni di esame nelle facoltà universitarie di Fisica Nucleare e Ingegneria Meccanica.

    #243757
    Laster
    Moderatore

    ecco il primo articolo comparso sulla testata

    Centrale nucleare in Riviera, per il Cnr è possibile
    di Oliver Panichi

    San Benedetto nella lista di quindici siti nazionali idonei ad ospitare impianti atomici. Lo dice uno studio del Consiglio Nazionale per le Ricerche

    SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Detta così è una notizia bomba, una provocazione. E in effetti lo è. Ma andiamo con ordine.

    In uno studio effettuato da Francesco Meneguzzo del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) San Benedetto del Tronto è risultato un sito ottimale per la costruzione di un impianto nucleare, valutando la popolosità del luogo, il rischio sismico ed il rischio alluvionale.

    La mappa comprende quindici siti per centrali nucleari di piccole dimensioni e 12 siti per centrali nucleari più grandi.

    Effettuata dal Cnr, la mappa (e qui sta la natura provocatoria della notizia) è stata però commissionata da Fabio Roggiolani, consigliere regionale toscano dei Verdi, responsabile nazionale energia del “Sole che ride” e candidato alla Camera per la Sinistra Arcobaleno.

    «Abbiamo fatto fare questo studio – afferma Roggiolani all’Ansa – dopo il ritorno al nucleare bipartisan, proposto da Guido Possa di Forza Italia e subito accettato dal ministro Pierluigi Bersani. Vediamo se gli elettori di quelle zone vogliono un futuro nucleare o uno basato sulle rinnovabili».

    Nella relazione dello studio, Meneguzzo precisa anche che «il costo del nucleare è molto superiore alle alternative esistenti».

    Roggiolani conclude perciò che l’Italia è nelle condizioni di produrre la stessa quantità di energia con il solare e l’eolico.

    A San Benedetto la notizia è stata ripresa da Riego Gambini, coordinatore del portale di bioclimatologia applicata meteorivierapicena.net.

    «Non mi risulta si sia ancora parlato dei siti di stoccaggio delle scorie radioattive anche se, questa volta non è uno studio virtuale ma realtà, entro il 2025 l’Italia dovrà riprendersi i rifiuti derivanti dal processo di trattamento del combustibile nucleare irraggiato depositato negli impianti nucleari italiani, e trasferito in Francia nell’ambito dell’accordo intergovernativo firmato in data 24 novembre 2006 tra noi e il paese transalpino. Dove decideranno di depositarli?», si chiede Gambini.

    «Potremo eventualmente rivolgerci al governo cinese e chiedere uno spazio nelle loro discariche nucleari in Tibet, posizionamento logistico assolutamente appropriato a questo tipo di necessità».

    Gambini continua poi sulla linea dell’ironia amara: «Una centrale nucleare a San Benedetto del Tronto potrà essere utile alla soluzione del problema del punteruolo rosso delle palme, che infastidito dal “rumore” dalla centrale, preferirà palmizi di altre località lasciando quindi agli autoctoni questo importante caratteristico patrimonio cittadino. Altro aspetto da non sottovalutare: una centrale nucleare crea nuovi posti di lavoro per cui non possiamo non gioire per l’opportunità che ci verrà concessa. Invito la cittadinanza tutta ad attendere con ansia l’inizio dei lavori».

    Nello studio del Cnr, gli altri siti risultati idonei ad ospitare una centrale nucleare sono Trino (Vicenza), Fossano (Cuneo), Caorso (Piacenza), Monfalcone (Gorizia), Chioggia (Venezia), Ravenna, Scarlino (Grosseto), Latina, Garigliano (Caserta), Termoli (Campobasso), Mola (Bari), Scanzano Jonico (Matera), Palma (Agrigento) e Oristano.

    #243761
    fede21
    Partecipante

    purtroppo abitiamo in un paese che compra a carissimo costo l energia elettrica che probucono le centrali nucleari francesi e svizzere che in alcuni casi si trovano a meno di 12 km dal confine. in un remoto caso di un incidente in una di queste centreli le scorie radioattive che vagherebbero di certo non si fermano al confine perchè gli italiani 20 anni fà con un referendum hanno deciso di chiudere le nostre 3 centrali nucleari. oggi si ritorna a parlare di nuove centrali nucleari in italia quando ancora pachiamo ditte specializzate nella demolizione di quelle chiuse 20 anni fà e che prima del 2015 non verranno completamente demolite(più precisamente smontate)
    costruire una centrale nucleare oggi se si iniziasse domani la costruzione non potrebbe essere attiva prima del 2019 2020 o giù di li. ossia fra 12 anni e per i prossimi 12 anni dovremmo continuare a comprare a costi sempre più elevati energia dai “vicini”
    ma allora cose le abbiamo chiuse a fare? chi ha spinto gli italiani a quel voto che oggi ci condanna ad essere completamente asserviti a paesi come francia svizzera e germania.
    ma glielo hanno spiegato agli italiani che c erano e tuttoggi ci sono centrali a pochi metri dal nostro confine e che in caso di incidente verremmo colpiti in egual modo se le centralli fossero in italia?
    presumo di no.

    in germania il 17% dell energia elettrica viene prodotta dallo sfruttamento dell energia solare.
    l italia paese conosciuto in tutto il mondo per il sole e le grandi quantità di acqua siamo a un decimo di energia prodotta rispetto alla germania per il fabbisogno nazionale.
    in germania tutte le nuove abitazioni sono dotate di pannelli solari(risparmio dell energia elettrica del vecchio scaldabagno) e di impianti fotovoltaici per copertura.

    in italia quando prenderà piede una situazione del genere?
    spero subito
    ma credo mai:(

    #243762
    Laster
    Moderatore

    il voto referendario del no al nucleare è venuto dopo il grave incidente di chernobill e come dici te ancora l’Italia nn sa come smaltire le scorie delle centrali presenti

    in questo paese nn si riesce a fare una raccolta differenziata degna di questo nome figurarsi scorie radioattive

    rabbrividisco ogni volta che sento parlare i nostri politici di energia nucleare, questi nn sanno neanche di cosa parlano e delle conseguenze che comportano

    la ricetta è secondo me impianti ad energie alternative di piccole dimensioni ma capillare + riduzione degli sprechi + recupero dei materiali

    #243763
    fede21
    Partecipante

    le scorie radioattive vengono stoccate in luoghi ad alta sicurezza dove devono rimanere per migliaia di anni prima di divenire prive di ogni carica radioattiva.
    molti paesi non effettuano queste operazioni di sicurezza globale e si sa dove “scaricano” le loro scorie.
    mi ricordo una canzone che non ricordo di chi fosse ma diceva “in fondo al mar, in fondo al mar” forse era di qualche cartone animato.
    in italia abbiamo una miriade di dighe che non funzionano o non funzionano a pieno regime come dovrebbero.
    i romani unavano i mulini per macinare il grano e non dovremmo usare le dighe come vere centrali idroelettriche.
    sapete quale è una delle regioni più ricche di acqua? la sicilia. dove d estate molte persone fanno km per avere l acqua.
    parli di raccolta differenziata laster. magari raccolta differenziata in italia non funziona la raccolta normale figuriamoci quella differenziata.
    come si nominano i termovalorizzatori la gente scende in piazza a preotestare pur non sapendo di cosa veramente si tratta.
    allora andiamo avanti con le discariche e poi ci lamentiamo di diossina nelle falde acquifere e nei pascoli di animali come mucche pecore maiali capre ecc…

    in svizzera ci sono 26 termovalorizzatori
    e tutti noi la vediamo come una regione che rispetta l ambiente uno stato “verde” quando lo dico a miei amici non ci credono perchè pensano che se brucio un kilo di mondezza produco un kilo di polveri inquinanti. come dice beppe grillo.
    ma anche beppe grillo dice baggianate.
    i termovalorizzatori di ultima generezzatori producono pochissime polveri.
    poi anche se fosse da qui a 100 anni se continueremo con le discariche dove stoccheremo più la nostra monnezza la manderemo nello spazio?
    parlando egoisticamente anche se un 1kg di mondezza mi da 1 kg di polveri( e non è assolutamente così) con quel kg di mondezza procuco energia elettrica e non devo avere in giro per il paese siti di stoccaggio(discariche)
    ricordando sempre che molte regioni mandano la loro monnezza a bruciare in germania o in svizzera o in austria pagandoli per questo favore che ci fanno. non contenti noi da loro siamo costretti a comprare corrente elettrica che producono anche con la nostra monnezza.
    grazie politica italiana che ci hai ridotto così!
    mi fermo se no scrivo fino a domani e oltre:)

    #243766
    Nic
    Membro

    BEh, sarebbe ora di aprire la mente però, compriamo la corrente prodotta tramite energia nucleare dalla francia, e la paghiamo anche cara…e dove sono le centrali..proprio vicine ai nostri confini, quindi se c’è qualche problema lì riguarda anche noi!!!! E perchè non farne una di qua dal confine, così almeno la corrente non la strapaghiamo….
    Il nucleare è molto pulito, a volte più dei termovalorizzatori che ancora fanno sollevare le questioni sulle polveri sottili , e rende enormemente più del solare-termico o solare-fotovoltaico che sono fonti si molto valide, ma che in italia non vengono per niente considerate!!
    Beh essendo nel campo dell’edilizia, vedo la riluttanza delle persone a queste forme di energia e non sanno neanche il perchè , e la colpa parte dagli studi di architetti e ingegneri, che non predispongono nemmeno nelle case nuove questo tipo di impianti. Un pannello solare-termico per 2-3 persone costa 1300 euro e lo stato ne ripaga il 55% , e d’estate arriva a temperature intorno ai 120° coprendo da solo il fabbisogno della totalità dell’acqua calda usata. E non parliamo del fotovoltaico che oggi praticamente si ripaga da solo con il conto Energia, ma anche qui troppa disinformazione , molte stupidaggini tipo i pannelli durano 20 anni… ma chi le dice ste stupidaggini??
    Comunque basta dire che siamo il paese meglio disposto geograficamente , e che avremmo i rendimenti più alti d’europa con queste fonti alternative e abbiamo il 10% dei pannelli sui nostri tetti rispetto alla germania!!!! Poi non ci lamentiamo se ci dicono che siamo il paese meno evoluto….accidenti siamo italiani, dovremmo essere i migliori :D

    #243768
    Laster
    Moderatore
    Quote:
    Il nucleare è molto pulito, a volte più dei termovalorizzatori che ancora fanno sollevare le questioni sulle polveri sottili , e rende enormemente più del solare-termico o solare-fotovoltaico che sono fonti si molto valide, ma che in italia non vengono per niente considerate!!

    Ciao Nic mi sa che abbiamo una percezione diversa di “pulito”, ma le scorie per migliaia di anni sotto terra sono molto pulite? mhà! tu te le metteresti sotto casa?:huh:

    #243771
    Nic
    Membro

    Perchè nelle centrali in Francia non si producono scorie? quindi o le produciamo noi pagamndo la corrente molto me no o le producono loro rifacendoci pagare carissima la corrente e stoccando le scorie nei siti.
    Il tuo discorso vale se fatto in termini generali, allora se fossero vietate le centrali in tutta europa è valido il tuo discorso, ma se le hanno tutti tranne noi…mica fila tanto bene.

    #243776
    Laster
    Moderatore

    Nic ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

    Quote:
    Perchè nelle centrali in Francia non si producono scorie? quindi o le produciamo noi pagamndo la corrente molto me no o le producono loro rifacendoci pagare carissima la corrente e stoccando le scorie nei siti.
    Il tuo discorso vale se fatto in termini generali, allora se fossero vietate le centrali in tutta europa è valido il tuo discorso, ma se le hanno tutti tranne noi…mica fila tanto bene.

    ma siamo sicuri che la corrente la pagheremo meno? io ho seri dubbi pensando alle società interessate che sono le stesse che oggi ci vendono la corrente in Italia

    solita frittata, pagheremo meno la corrente, si forse nel 2030?? io vedo solo pressioni di grandi gruppi industriali che vogliono metterci le mani

    la Francia è Stato sovrano e deciderà per conto suo, ma nn mi risulta che mandi le scorie in Italia! oddio tra le discariche abusive in Campania c’è da verificare sarebbe la ciliegina…

    parlando appunto nel particolare chi sarebbe disposto ad avere una centrale nucleare o un sito di stoccaggio nel proprio comune?

    #243777
    Laster
    Moderatore

    parlando di costi incollo questo articolo:

    COSTI ENERGIA NUCLEARE

    Il costo variabile del nucleare appare a prima vista tra i più bassi (es. in Francia 0,015 € per chilowattora). Riprendendiamo una tabella comparativa del 2003 per rendere meglio l’idea:

    * 0,02 € centrali idroelettriche esistenti
    * 0,02 € carbone
    * 0,03 € nucleare
    * 0,04 € gas
    * 0,05 € biogas
    * 0,07 € geotermico
    * 0,07 € eolico
    * 0,07 € nuove centrali idroelettriche
    * 0,12 € celle a combustibile
    * 0,57 € fotovoltaico
    (dati costo medio KWora in euro)

    Il costo variabile dell’energia nucleare può trarre in inganno poiché non include l’intera spesa che il pubblico deve sostenere per realizzare, gestire e infine smantellare una centrale nucleare. Analizzando complessivamente il sistema energetico, ovvero partendo dalla costruzione delle centrali sino anche alla complessa gestione dei rifiuti, si riscontra un notevole incremento nei costi sociali e una scarsa convenienza economica sociale. Questi i principali handicap:

    * Una centrale nucleare necessita un lungo periodo di tempo per essere costruita (in media 10 anni). In questo lungo periodo di tempo vanno poi aggiunti i costi oppurtunità, ossia le perdite “potenziali” pari al tasso di interesse perso se i fondi fossero stati depositati in banca o occupati in altre attività economiche.
    * Le centrali nucleari producono rifiuti radioattivi (scorie) la cui gestione è ancora un capitolo aperto per l’intero occidente. Soltanto gli Usa, dopo oltre 25 anni di studi, hanno realizzato una soluzione definitiva realizzando un deposito in profondità (geologico) in cui stoccare le scorie radioattive. Il deposito negli Usa sarà dedicato solo alle scorie di II grado mentre resta ancora incerto il destino delle scorie di III grado (ad alta radioattività) stoccate temporaneamente all’interno delle centrali nucleari.
    * Al termine del ciclo di vita della centrale nucleare va considerato anche il costo del suo smantellamento, la bonifica del territorio e lo stoccaggio delle scorie radioattive.

    Esempio. per costruire la centrale nucleare Usa di Maine Yankee negli anni ’60 sono stati investiti 231 milioni di dollari correnti. Recentemente questa centrale ha terminato il suo ciclo produttivo e per smantellarla sono stati allocati 635 milioni di dollari correnti.

    Soltanto per smantellare le quattro centrali nucleari italiane l’International Energy Agency ha stimato un costo pari a 2 miliardi di dollari.

    In conclusione
    Il nucleare è stato presentato come una fonte indispensabile per generare energia elettrica a basso costo. In realtà i suoi costi “nascosti” (sostenuti dallo Stato tramite tasse e imposte) sono ancora troppo alti se paragonati alle normali centrali termoelettriche (gas o carbone). Per individuare un quadro completo dei costi è necessario allargare la visione all’intero ciclo di produzione e non soffermarsi sui singoli aspetti. Solo in questo modo si riesce a comprendere il reale costo sociale che la società dovrà pagare per avere l’energia nucleare.

    Va comunque considerato che l’antieconomicità del nucleare è soltanto un aspetto dell’analisi politica. Il ritorno al nucleare può essere giustificabile per ridurre la dipendenza delle economie occidentali dall’import di petrolio, gas e carbone. La capacità di una nazione di far fronte al proprio fabbisogno energetico interno rappresenta un obiettivo politico e strategico per difendere la propria economia nazionale dagli shock esterni. Soltanto in questi casi, e in questi termini, il ritorno al nucleare può essere considerato come una scelta razionale da intraprendere.

    #243854
    Iseek
    Membro
    Quote:
    Va comunque considerato che l’antieconomicità del nucleare è soltanto un aspetto dell’analisi politica. Il ritorno al nucleare può essere giustificabile per ridurre la dipendenza delle economie occidentali dall’import di petrolio, gas e carbone. La capacità di una nazione di far fronte al proprio fabbisogno energetico interno rappresenta un obiettivo politico e strategico per difendere la propria economia nazionale dagli shock esterni. Soltanto in questi casi, e in questi termini, il ritorno al nucleare può essere considerato come una scelta razionale da intraprendere.

    esatto, e qual è la situazione odierna ????
    Consideriamo che questo anno dovrebbe essere l’anno di picco per il petrolio, ovvero da qui in poi si assisterà ad una fase discendente della disponibilità, indipendentemente dalla domanda, che inevitabilmente è in salita e lo sarà per i prossimi anni considerando l’industrializzazzione di cina ed india.
    Per cui i costi delle centrali a combustibile fossile sono obbligati a salire per i prossimi anni, fino all’esaurimento, e a quel punto ???
    si spengono le lampadine ????

    Mi sono stancato dei NO a priori !

    #250663
    Laster
    Moderatore

    da http://www.sambenedettoggi.it

    ultimissima!!!

    Il Governo ha deciso: centrale nucleare alla Sentina
    di Antonio Scolpelli

    Il Consiglio dei Ministri di questa mattina ha individuato i quattro siti dove verranno installati gli impianti: oltre Prezzacci in Sicilia, Carle in Veneto, San Dabbiene in Piemonte scelto anche San Benedetto

    SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Alla fine, la scelta è ricaduta proprio sulla Sentina: il Governo Berlusconi, in un Consiglio dei Ministri che si è riunito in mattinata, ha scelto le quattro località dove verranno installate le centrali nucleari come da accordi sottoscritti con la Francia.

    Una di queste interesserà proprio San Benedetto: la scelta, in base agli studi tecnici, è dovuta ad una serie di questioni: la vicinanza di un corso d’acqua e il basso rischio sismico su tutti.

    Le altre tre città interessate sono Prezzacci (Catania), Carle (Treviso) e San Dabbiene (Piemonte).

    Presto importanti aggiornamenti su questa decisione.

    #250664
    Fonzie
    Membro

    Spero sia un pesce d’aprile

    #250666
    Lucaps
    Moderatore

    Laster ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

    Quote:
    parlando di costi incollo questo articolo:

    COSTI ENERGIA NUCLEARE

    Il costo variabile del nucleare appare a prima vista tra i più bassi (es. in Francia 0,015 € per chilowattora). Riprendendiamo una tabella comparativa del 2003 per rendere meglio l’idea:

    * 0,02 € centrali idroelettriche esistenti
    * 0,02 € carbone
    * 0,03 € nucleare
    * 0,04 € gas
    * 0,05 € biogas
    * 0,07 € geotermico
    * 0,07 € eolico
    * 0,07 € nuove centrali idroelettriche
    * 0,12 € celle a combustibile
    * 0,57 € fotovoltaico
    (dati costo medio KWora in euro)

    Il costo variabile dell’energia nucleare può trarre in inganno poiché non include l’intera spesa che il pubblico deve sostenere per realizzare, gestire e infine smantellare una centrale nucleare. Analizzando complessivamente il sistema energetico, ovvero partendo dalla costruzione delle centrali sino anche alla complessa gestione dei rifiuti, si riscontra un notevole incremento nei costi sociali e una scarsa convenienza economica sociale. Questi i principali handicap:

    * Una centrale nucleare necessita un lungo periodo di tempo per essere costruita (in media 10 anni). In questo lungo periodo di tempo vanno poi aggiunti i costi oppurtunità, ossia le perdite “potenziali” pari al tasso di interesse perso se i fondi fossero stati depositati in banca o occupati in altre attività economiche.
    * Le centrali nucleari producono rifiuti radioattivi (scorie) la cui gestione è ancora un capitolo aperto per l’intero occidente. Soltanto gli Usa, dopo oltre 25 anni di studi, hanno realizzato una soluzione definitiva realizzando un deposito in profondità (geologico) in cui stoccare le scorie radioattive. Il deposito negli Usa sarà dedicato solo alle scorie di II grado mentre resta ancora incerto il destino delle scorie di III grado (ad alta radioattività) stoccate temporaneamente all’interno delle centrali nucleari.
    * Al termine del ciclo di vita della centrale nucleare va considerato anche il costo del suo smantellamento, la bonifica del territorio e lo stoccaggio delle scorie radioattive.

    Esempio. per costruire la centrale nucleare Usa di Maine Yankee negli anni ’60 sono stati investiti 231 milioni di dollari correnti. Recentemente questa centrale ha terminato il suo ciclo produttivo e per smantellarla sono stati allocati 635 milioni di dollari correnti.

    Soltanto per smantellare le quattro centrali nucleari italiane l’International Energy Agency ha stimato un costo pari a 2 miliardi di dollari.

    In conclusione
    Il nucleare è stato presentato come una fonte indispensabile per generare energia elettrica a basso costo. In realtà i suoi costi “nascosti” (sostenuti dallo Stato tramite tasse e imposte) sono ancora troppo alti se paragonati alle normali centrali termoelettriche (gas o carbone). Per individuare un quadro completo dei costi è necessario allargare la visione all’intero ciclo di produzione e non soffermarsi sui singoli aspetti. Solo in questo modo si riesce a comprendere il reale costo sociale che la società dovrà pagare per avere l’energia nucleare.

    Va comunque considerato che l’antieconomicità del nucleare è soltanto un aspetto dell’analisi politica. Il ritorno al nucleare può essere giustificabile per ridurre la dipendenza delle economie occidentali dall’import di petrolio, gas e carbone. La capacità di una nazione di far fronte al proprio fabbisogno energetico interno rappresenta un obiettivo politico e strategico per difendere la propria economia nazionale dagli shock esterni. Soltanto in questi casi, e in questi termini, il ritorno al nucleare può essere considerato come una scelta razionale da intraprendere.

    SI ok intanto continuiamo a sovvenzionare le centrali nucleari in Francia, paghiamo l’eletricità prodotta il doppio visto che la Francia ce la fa pagare salata mandiamo i rifiuti in Francia pagando, cos’ che la Francia ci fa l’energia elettrica che poi ci rivende e noi paghiamo … uhmm me sa che ci stiamo fregando da soli… Per non dire che le centrali dove si trovano sui nostri confini quindi paghiamo tutti i difetti delle centrali nucleari senza però assaporare i pregi… solo per qualche ideologia… Le scorie e gli altri dove le smaltiscono? se per qualche sfortuna molto remota uscisserò le radiazioni chi paga le conseguenze? Me sa che ci stanno fregando…. x non dire altro

    #250669
    Laster
    Moderatore
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