Re:Re:Sci – Guida all’acquisto/uso

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jos235
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Provo a dare il mio contributo con qualcosa che ho trovato online:
(fonte: sito dell’ associazione italiana skiman )

COME SI SCEGLIE LO SCI

Livello tecnico dello sciatore:
Anche quando sia possibile contare sui consigli del negoziante, dei maestri di sci, d’allenatori o amici più esperti di noi, è bene che l’acquisto degli sci avvenga sempre dopo esserci sottoposti ad un attento esame autocritico delle reali capacità tecniche di utilizzarli.
Per un atleta, invece, si dovrà scegliere uno sci con caratteristiche adeguate alla specialità cui vorrà dedicarsi, facendo molta attenzione al rapporto dinamometrico di portanza degli attrezzi che deve essere compatibile con il peso-forza e l’altezza dell’atleta. Sono controlli semplici ma non da sottovalutare, perché sono fondamentali per poter apprezzare a pieno questo sport.

Specialità:
La classificazione degli sci avviene secondo le seguenti famiglie d’utilizzo: discesa, slalom gigante, slalom speciale e turismo, le ultime tre tutte in versione carving, perché ormai il carving ha vinto definitivamente la battaglia sullo sci tradizionale, iniziata alcuni anni fa, è più facile da manovrare in curva e, diciamolo pure, anche molto più divertente.
All’interno delle famiglie vi è poi l’ulteriore suddivisione fra sci da gara e da granturismo.

Sciancratura:
Quando si parla di sci più o meno sciancrato ci si riferisce alla forma della parte inferiore dello sci. Essa determina il raggio dello sci in posizione statica; possiamo quindi affermare che più lo sci è sciancrato, minore sarà il raggio di curva possibile. È importante evidenziare che contrariamente a quello che si dice, il raggio di curva dinamico, è praticamente impossibile da calcolare perché cambiando in continuazione l’angolo dello sci sulla neve, varia di continuo il raggio di curva.

Lunghezza:
Sulla lunghezza degli sci, negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un abbassamento considerevole delle misure. Nella competizione, grazie all’evoluzione registratasi nel settore tecnico della fabbricazione degli sci e anche alla maggiore cura degli organizzatori di gare nell’approntare i tracciati, gli sci da slalom gigante sono passati dai 210 centimetri del 1990 ai 198 e perfino 193 odierni. Nello slalom speciale il fenomeno è ancora più evidente: 30/40 centimetri di meno e le sciancrature risultano maggiormente marcate. Neppure gli sci da discesa libera sono sfuggiti alla regola: in dieci-dodici anni si è passati dai 225 centimetri ad un massimo di 210/213.

Fatte queste premesse, semplici ed in buona parte scontate, ma pur sempre necessarie, vediamo i controlli da fare sugli sci, per valutarne la qualità.

Controllo di tipo estetico:
Verifichiamo che la soletta non presenti imperfezioni, rigature, incollaggi mal fatti, le lamine non evidenzino gradini sul piano della soletta oppure tratti lucidi, perché in quest’ultimo caso si tratterebbe di un difetto di tempratura rimediabile soltanto presso un laboratorio specializzato.
Sempre a proposito di lamine è d’obbligo controllare che lo spessore sia costante in tutta la loro lunghezza: se non lo fosse ciò denoterebbe errori commessi dal produttore in fase di rifinitura. I para-punta e para-coda di plastica siano attaccati o incollati molto bene, i fianchi siano lisci e precisi, le serigrafie non abbiano difetti, anche se ciò non pregiudica la bontà tecnica del prodotto, l’estetica è compresa nel prezzo dello sci.

Controllo della svergolatura:
Se il negozio presso il quale state “acquistando” non dispone di un piano di riscontro rettificato, sul quale sia possibile verificare che lo sci appoggi perfettamente sia in punta sia in coda, si può ovviare all’inconveniente tenendo uno sci orizzontalmente all’altezza degli occhi e sovrapponendogli l’altro: ciò fatto si osserva l’interno della centinatura guardandola prima dal centro dello sci verso la punta e poi verso la coda. Il contatto in punta e in coda deve essere perfetto.

Controllo della chiusura e della simmetria:
L’operazione da svolgere è la seguente: si appaiano gli sci mettendoli soletta contro soletta e con una leggera pressione della mano al centro si procede fino ad ottenere che le solette e le lamine combacino perfettamente dalla punta alla coda.
Per quanto riguarda la simmetria, il controllo si esegue poggiando su un piano, gli sci appaiati e verticali, in modo da poter verificare dall’alto l’inesistenza di sempre possibili difetti di costruzione.

Controllo dell’arco:
Si ottiene appoggiando la coda dello sci a terra, tenendolo per la spatola ed esercitando una leggera pressione col piede al centro dell’asta. Basterà a questo punto guardare che l’intero sci descriva un arco perfetto. Tutto qui.

Controllo dell’elasticità:
Più difficile da valutare manualmente è l’elasticità dello sci: può capirci qualcosa solo chi abbia maturato esperienza, avendo avuto occasione, nel tempo, di sottoporre molti sci a questo genere di prova. Vale comunque la pena di sapere che cosa fare in questo caso: “Si tiene la punta dello sci con la mano sinistra e si blocca la coda dello stesso con il piede destro, a livello-pavimento. Con la mano libera, quindi, si esercita una pressione al centro dello sci ed è a questo punto che solo i più capaci riescono a valutarne la resistenza (durezza) al carico”. Altro risultato ottenibile mediante questa prova è la conoscenza della “risposta elastica” dello sci. La risposta è insita nella velocità di reazione che si registra togliendo velocemente la mano dal centro dello sci sottoposto a pressione. I dati che si ricavano compiendo queste operazioni sono i seguenti: per l’esecuzione di curve lunghe in velocità, su piste larghe, occorre uno sci poco “duro” che dia una risposta elastica meno accentuata; di contro, per eseguire curve strette è consigliabile affidarsi a sci poco flessibili e con una risposta elastica maggiormente accentuata.

Controllo della torsione:
Il ceck-up può terminare con il controllo della torsione, effettuabile tenendo lo sci con una mano che lo afferra appena al di sopra del puntale dell’attacco e l’altra (quella che esercita la forza torsionale) all’altezza della spatola. Lo sci che dimostrerà di resistere bene alla torsione, andrà bene su nevi dure. Al contrario, il più debole, sarà più facile da condurre, ma anche meno affidabile.

Controllo della soletta:
Verificare la planarità della soletta e che non esistano imperfezioni che possono andare dalla soletta ondulata nel senso longitudinale, una certa pelosità che denoterebbe una non corretta finitura. Eseguiamo quindi il controllo con l’aiuto del righello di riscontro d’acciaio rettificato, controllando il piano della soletta dalla punta alla coda dello sci. In caso di difetto del piano soletta, è necessario rivolgersi al laboratorio competente per ripristinarlo.

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